Volevo dire due cose, molto generali, su questo problema che affligge molti di noi ma anche molti degli "altri".
I dischi purtroppo degenerano col tempo in tutte le persone.
Posture sbagliate, carichi e sovraccarichi, disidratazione, alcuni farmaci (cortisonici), e tante altre piccole e grandi cose, possono modificarne il destino, ma comunque, a 50 anni i dischi sono peggio che a 20.
Le ernie, protrusioni, sono molto frequenti, e non sempre danno sintomi o problemi di alcun tipo.
Se fate la RMN a 100 persone che non hanno alcun dolore, trovate ernie e protrusioni in alcuni di loro.
Così come capita di avere dolori molto forti e RMN senza alcun segno di ernia o altro.
Le linee guida delle società di ortopedia e neurochirurgia, più p meno in tutti i paesi, sono concordi nel dire che:
> la valutazione clinica è fondamentale. Se c'è solo dolore, anche irradiato, ma senza deficit neurologici, non ha senso fare ulteriori accertamenti urgenti perchè comunque la terapia è conservativa (farmaci e riposo, fisioterapia quando passa la fase acuta);
> se invece la terapia conservativa non serve (6 settimane!), oppure ci sono o compaiono deficit neurologici = difetti nei riflessi, difetti nella funzione muscolare, nella defecazione, nella minzione, nell'erezione, insomma cose di cui è difficile non accorgersi, allora BISOGNA fare accertamenti perchè è possibile che si debba intervenire;
> nel caso gli accertamenti non indichino la necessità assoluta di un intervento decompressivo (sderenare la colonna per strappare i pezzi di disco che sono erniati e comprimono qualche altra cosa, un intervento non proprio delicato), si è visto che i risultati a due anni di distanza, tra chi si fa operare e chi no, sono UGUALI. Se i dolori sono insopportabili meglio forse farsi operare perchè passano prima; Se ci sono deficit neurologici BISOGNA farsi operare perchè i nervi compressi oltre un certo tempo poi non recuperano più.
Detto questo, leggo di tanti quì che hanno mal di schiena, doloretti irradiati (sciatiche) e si precipitano a fare risonanze, che, come atteso, vedono protrusioni ed ernie.
A meno che non facciate fatica a muovere qualche muscolo delle gambe o abbiate altri deficit neurologici, la cura sarà comunque solo e soltanto riposo per un po', antinfiammatori, cortisone se i dolori sono molto forti e non passano, e poi riabilitazione con esclusione delle attività che vi fanno tornare i dolori.
Non esistono cure miracolose che possono far tornare la colonna come prima che si "rompesse" e farvi tornare a caricarla come prima.
Se lo fate sappiate che la schiena andrà sempre peggio.
Eagle
PS - io l'ho fatto e rifatto. Adesso sono reduce da 5 giorni in cui a malapena riesco ad alzarmi dal letto per trascinarmi al cesso. Questa volta ci penserò bene se rifarlo. Penso che, come tutti noi, appena starò meglio e il ricordo di questi giorni di dolore mai avuto prima saranno offuscati, ritornerò a fare quello che facevo prima. L'importante è sapere cosa si sta facendo, in che direzione si sta puntando.
PS2 - fatevi comunque vedere dal medico, dato che la valutazione clinica è competenza del medico.
I dischi purtroppo degenerano col tempo in tutte le persone.
Posture sbagliate, carichi e sovraccarichi, disidratazione, alcuni farmaci (cortisonici), e tante altre piccole e grandi cose, possono modificarne il destino, ma comunque, a 50 anni i dischi sono peggio che a 20.
Le ernie, protrusioni, sono molto frequenti, e non sempre danno sintomi o problemi di alcun tipo.
Se fate la RMN a 100 persone che non hanno alcun dolore, trovate ernie e protrusioni in alcuni di loro.
Così come capita di avere dolori molto forti e RMN senza alcun segno di ernia o altro.
Le linee guida delle società di ortopedia e neurochirurgia, più p meno in tutti i paesi, sono concordi nel dire che:
> la valutazione clinica è fondamentale. Se c'è solo dolore, anche irradiato, ma senza deficit neurologici, non ha senso fare ulteriori accertamenti urgenti perchè comunque la terapia è conservativa (farmaci e riposo, fisioterapia quando passa la fase acuta);
> se invece la terapia conservativa non serve (6 settimane!), oppure ci sono o compaiono deficit neurologici = difetti nei riflessi, difetti nella funzione muscolare, nella defecazione, nella minzione, nell'erezione, insomma cose di cui è difficile non accorgersi, allora BISOGNA fare accertamenti perchè è possibile che si debba intervenire;
> nel caso gli accertamenti non indichino la necessità assoluta di un intervento decompressivo (sderenare la colonna per strappare i pezzi di disco che sono erniati e comprimono qualche altra cosa, un intervento non proprio delicato), si è visto che i risultati a due anni di distanza, tra chi si fa operare e chi no, sono UGUALI. Se i dolori sono insopportabili meglio forse farsi operare perchè passano prima; Se ci sono deficit neurologici BISOGNA farsi operare perchè i nervi compressi oltre un certo tempo poi non recuperano più.
Detto questo, leggo di tanti quì che hanno mal di schiena, doloretti irradiati (sciatiche) e si precipitano a fare risonanze, che, come atteso, vedono protrusioni ed ernie.
A meno che non facciate fatica a muovere qualche muscolo delle gambe o abbiate altri deficit neurologici, la cura sarà comunque solo e soltanto riposo per un po', antinfiammatori, cortisone se i dolori sono molto forti e non passano, e poi riabilitazione con esclusione delle attività che vi fanno tornare i dolori.
Non esistono cure miracolose che possono far tornare la colonna come prima che si "rompesse" e farvi tornare a caricarla come prima.
Se lo fate sappiate che la schiena andrà sempre peggio.
Eagle
PS - io l'ho fatto e rifatto. Adesso sono reduce da 5 giorni in cui a malapena riesco ad alzarmi dal letto per trascinarmi al cesso. Questa volta ci penserò bene se rifarlo. Penso che, come tutti noi, appena starò meglio e il ricordo di questi giorni di dolore mai avuto prima saranno offuscati, ritornerò a fare quello che facevo prima. L'importante è sapere cosa si sta facendo, in che direzione si sta puntando.
PS2 - fatevi comunque vedere dal medico, dato che la valutazione clinica è competenza del medico.
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