Referto risonanza spalla

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    Referto risonanza spalla

    Ragazzi, sono andato a ritirare il referto per un dolore che ho alla spalla, questa è la situazione:

    -Lieve ispessimento capsulare in sede acromionclaveare
    -Ridotto in ampiezza lo spazio di scorrimento sottoacromiale
    -Sono presenti segni di impingement del tendini del sovraspinoso che presenta peraltro dimensioni e segnale regolare
    -Non si apprezzano versamenti in sede articolare
    -Non rilevabili alterazioni a carico dei tendini glenoidei
    -La congruenza glenoomerale apare conservata
    -Nella norma il tendine del CLB e la sua guaina

    Si invia a videat clinico specialistico


    L'ho appena ritirato quindi non ho ancora prenotato la visita specialistica, prima lo porterò dal medico di base e sento che mi dice

    Voi che ne pensate? Grave? Si guarisce? In quanto tempo?
    La situazione non mi pare grave ma mi sembra, mhm, come dire, "delicata"...nel senso...<fai male qualche esercizio quando riprenderai e mi smonto del tutto>
    "Повторение мать учения"

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      • bleedeyes
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        #4
        ho trovato questo interessante articolo:
        Scritto da Dott. Mattia Sintini
        La sindrome da conflitto è una patologia frequente tra gli atleti che praticano sport da lancio, dei quali fa parte la pallavolo. Per sindrome da conflitto “impingement” si intende il contatto che può avvenire tra due sporgenze ossee: la grande tuberosità (sporgenza della testa omerale dove si inseriscono i tendini della cuffia) e l’acromion.
        Questo contatto provoca dolore per la compressione e schiacciamento dei tessuti: principalmente i tendini della cuffia e la borsa sottoacromiale. Il tendine è una “corda” che collega il muscolo al tessuto osseo consentendo così il movimento.



        La borsa è una sacca contenente del fluido, localizzata intorno alle articolazioni con lo scopo di diminuire l'attrito causato dal movimento e di proteggere i tendini. Le tendiniti e le borsiti, sono espressione di processi infiammatori localizzati in queste strutture; il processo infiammatorio a carico dei tendini in principio provoca dolore al quale segue una limitazione del movimento e se trascurata, l’infiammazione, può portare alla rottura del tendine. Per comprendere meglio quali sono le cause che generano questo conflitto, occorre conoscere le principali strutture anatomiche della spalla.

        Anatomia in breve.

        La spalla è l’articolazione più complessa del corpo umano; questa complessità permette un gesto ampio ed estremamente preciso. In generale è costituita da tre ossa principali che sono la scapola, l’omero e la clavicola. La scapola è un osso piatto di forma triangolare che tramite l’articolazione scapolo-dorsale è in contatto con la parete toracica. La faccia posteriore della scapola presenta un rilievo osseo (spina) che si porta dal margine mediale al margine laterale. Questo rilievo cresce di spessore fino a giungere lateralmente al corpo dalla scapola formando l’acromion. Esso si congiunge alla clavicola anteriormente con l’articolazione acromio-claveare e insieme formano la volta acromiale. Dalla scapola originano i muscoli che con i relativi tendini vanno a formare la famosa cuffia dei rotatori. Tali muscoli sono: sottoscapolare; sovraspinoso; sottospinoso; piccolo rotondo. I loro tendini passando al di sotto della volta acromiale vanno ad inserirsi sulla grande tuberosità avvolgendo la testa dell’omero dando forte stabilità all’articolazione scapolo-omerale. La fossa glenoidea (glena) costituisce l’angolo laterale della scapola e accoglie con il suo cercine cartilagineo la testa omerale.

        Fisiopatologia della sindrome nell’atleta.

        La velocità del gesto è determinata dalle singole velocità dei movimenti che si trasmettono in progressione dalle gambe al tronco al braccio. L’articolazione scapolo-dorsale con i suoi movimenti insieme alla scapolo-omerale permette il fisiologico ROM (Range Of Motion) della spalla e la trasmissione dell’energia potenziale proveniente dal basso. Se la scapola per motivi di rigidità non riesce a compiere un movimento corretto, la mano acquisirà meno energia e il colpo sarà meno efficace; in questa condizione l’atleta è costretto a sovraccaricare con degli stress tensionali l’articolazione scapolo-omerale per aumentare la potenza del gesto. Uno degli atteggiamenti posturali a riposo che più frequentemente si riscontra nei soggetti affetti da impingement è anteposizione della scapola e intrarotazione della testa omerale. In pratica la spalla in questione è posta più in avanti e più intraruotata della controlaterale. Ciò è dovuto al fatto che nella pallavolo si tende a sviluppare la fascia muscolare crociata anteriore di cui fanno parte i muscoli intrarotatori che sono: grande e piccolo pettorale; sottoscapolare; grande rotondo; grande dorsale. Essi sono fondamentali per la schiacciata, soprattutto nella fase di accelerazione. Lo sviluppo di questi muscoli provoca una retrazione degli stessi che pone la spalla nella posizione di riposo predisponente alla sindrome. Ci sono vari motivi per cui questa posizione determina un processo infiammatorio a carico dei tendini della cuffia, in primis del sovraspinoso:
        a. La mobilità del braccio è ridotta; quindi nella schiacciata, in cui si utilizza la spalla ad altissima velocità, se l’arco di movimento per accelerare il braccio si riduce occorre compensare incrementando lo sforzo dei muscoli il quale comporta stress tensionale sui tendini.
        b. L’intrarotazione dell’omero pone il tendine del sovraspinoso più anteriormente, sotto la volta acromiale; questo determina un precoce conflitto durante l’abduzione e la flessione del braccio.
        c. Il complesso muscolo-tendineo è sempre in tensione poiché l’intrarotazione dell’omero allontana l’inserzione dall’origine dei tendini.
        d. L’anteposizione della scapola porta la fossa glenoidea a guardare più in avanti e in basso. Durante il caricamento della schiacciata, la glena non accompagna adeguatamente il movimento della testa omerale provocando il conflitto.


        Un trattamento riabilitativo non invasivo può risolvere una sindrome da conflitto in fase precoce, ma in caso di non curanza del dolore e continuo sforzo si provocano lesioni gravi che ci portano dritti in sala operatoria.

        Trattamento conservativo.

        Dalle considerazioni fatte sull’atteggiamento posturale del cingolo scapolare in soggetti predisposti alla sindrome da conflitto, scaturisce la necessità, per prevenire o curare tale patologia, di utilizzare delle tecniche di riabilitazione che agiscano sul “riposizionamento” posturale. Concettualmente per ristabilire un corretto rapporto della scapola con il torace e dell’omero con la scapola bisogna limitare il potenziamento dei muscoli anteriori, rinforzare i muscoli posteriori (romboidei, trapezio), gli extrarotatori (sottospinoso, piccolo rotondo) e allungare la catena crociata anteriore. Il potenziamento dei muscoli posteriori (extrarotatori, scapolo toracici posteriori) ha la funzione di bilanciare un eccesso di forza dei muscoli intrarotatori, muscoli per eccellenza utilizzati nella schiacciata e nella battuta.

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