Presente in Italia da circa 15 anni come allevatore amatoriale (Professionista in alcuni periodi) di Tibetan Mastiff, ho avuto sempre e soltanto come obbiettivo la realizzazione di un cane "grande e pesante" , ben costruito che rappresentasse degnamente una razza di tale prestigio. Pur avendo vinto moltissimo nelle esposizioni canine, compreso l'unico titolo di campione del mondo per un t.m. di produzione italiana, non amo tuttavia quel futile mondo , che frequento oramai assai saltuariamente e nel quale i cani vengono presentati e giudicati in maniere totalmente al di fuori della mia mentalità e delle mie aspettative. Allo stesso modo, non valuto più di tanto lo standard di razza FCI che, per quanto misero e scarno, raramente viene applicato con dovizia dai giudici vari. Tantomeno sono interessato ad un eventuale standard cinese che alcuni auspicano per il bene della razza: i cinesi, dopo aver ridotto il Tibet ad una loro provincia in maniera assolutamente violenta e annichilendo una cultura millenaria, pretenderanno forse di "costruire" un mastino tibetano a loro uso e consumo, come e forse peggio di ciò che ha fatto il "sistema occidentale". La mia idea era e rimane fortemente quella di lavorare sulla razza basandomi sui resoconti storici di almeno duemilacinquecento anni e, soprattutto, sul riferimento datoci dai soggetti attualmente viventi, presso i nomadi, nelle zone storiche del Tibetan Mastiff, il Chattang e l'Amdo, con un costante collegamento alla storia ed alla cultura del popolo tibetano, alle quali appartiene senza dubbio il cane. Pur ritenendo i vari raduni di razza utili per conoscersi e confrontare i vari soggetti, devo tuttavia constatare a malincuore come poco o niente interessino ai vari allevatori, italiani e stranieri, fatti, cani e problematiche di quei luoghi. Nel prossimo futuro intendo più che mai muovermi in questa direzione, non considerandomi affatto in concorrenza con i vari allevatori italiani ai quali lascio volentieri titoli, CAC e CACIB e senza remora alcuna. A me la soddisfazione di realizzare un lavoro che possa gratificarmi, e dare al Tibetan Mastiff ciò che gli compete, con il consenso, credo, di moltissimi appassionati. Maurizio Rivoira
Maurizio Rivoira
Come succede tuttora a molte persone, pensai di visionare qualche esemplare alle esposizioni canine, ma grande fu la mia delusione: i soggetti non corrispondevano affatto all'idea che mi ero fatto leggendo qua e là dove si parlava di questo cane leggendario.
Trovando, finalmente, in Francia (Mille Vallèes) dei cani che si avvicinavano alle mie aspettative,decisi,con l'arrivo di Bhotan,che avrei dedicato questa parte della mia vita al tentativo di risollevare,nel limite delle mie possibilità,questa razza dall'impasse in cui si trova negli ultimi decenni."Pesante e potente",così inizia lo standard FCI del Tibetan Mastiff,dando un'altezza minima al garrese,ma non quella massima,a dimostrazione che da più parti si attende e si spera di ritrovare il grande cane tibetano. I "Bhotia" che continuiamo a vedere sui ring europei,sono senz'altro un oltraggio alla razza e a chi,come me,ha veramente a cuore questo splendido animale. Non capisco infatti e non tollero quegli allevatori che lavorano al minimo della taglia e riproducono soggetti leggeri con ossatura minuta,giustificandosi con argomenti privi di ogni logica.Mi chiedo spesso e molti si domandano se chi ama il Tibetan Mastiff di piccola taglia lo faccia per motivi di commercio o perché non possiede esemplari di buona mole.Ritengo drammatico,per la razza,che ciò accada in molti degli allevamenti europei. E' assurdo,inoltre,che da più parti si voglia costruire un cane assolutamente dissimile da come è stato descritto,con dovizia di particolari,nei secoli passati da viaggiatori,narratori e,in epoca più vicina a noi,da vari ufficiali dell'esercito inglese ( un grande Terranova….).E dissimile pure dagli esemplari tuttora esistenti nella patria d'origine,il Tibet,nonostante la devastazione causata dalla nefasta invasione cinese!Non si può,comunque,lavorare su questo mitico cane prescindendo dalla storia e dalla cultura della sua terra d'origine. Quei ciarlatani che, poveri di argomentazioni e cultura specifica, si permettono di deridere gli studi e le osservazioni sul Tibetan Mastiff avvenute nei secoli passati da parte di persone di indubbio spessore scientifico ( il primo, mi pare, fosse "un certo" Aristotele…), si commentano da soli!!!
Il "mio"Tibetan Mastiff,lo Zangh Khyi,il papà di tutti i molossi,è un cane grande e massiccio,ma dotato di potenza ed elasticità eccezionali,testa importante e molossoide,con un'altezza al garrese di 80-85 cm. e 80 kg di peso almeno. Accoppiate mirate,non in consanguineità,cercando sempre e ovunque nuovi soggetti,ci possono portare al risultato sperato.Quando sarà fissato geneticamente un certo tipo di cane,allora si potrà lavorare su quei minuziosi particolari che tanto interessano ad alcuni allevatori.Per cercare di Raggiungere la meta che mi sono prefisso,ho scelto di non fare di questo mio lavoro un commercio onde potermi dedicare a poche,ma importanti cucciolate.
La fortuna,inoltre,di aver trovato alcune persone in Italia con cui collaborare attivamente,darà comunque la possibilità, nei prossimi anni, di avere un numero superiore di accoppiamenti interessanti per un reale miglioramento della razza.Sia chiaro che l'aver prodotto NOR PU , il primo e, per adesso , unico T.M. italiano campione del mondo, non rappresenta per me un punto d'arrivo, bensì di partenza.
Un abbraccio, quindi, ed un augurio di buon lavoro a tutti gli amici che, come me, hanno a cuore il ritorno del "Grande Tibetano". Un particolare ringraziamento, da parte mia e dei veri appassionati del T.M., va a Christian ed a Claudio Balducci, i quali hanno reso possibile la presenza nel mio allevamento di "CHOMOLAMGA", la grande femmina nera di Taiwan che, speriamo, potrà dare una svolta decisiva alla selezione della razza. Maurizio Rivoira
L'arrivo in Italia di Chomolamga ed i suoi accoppiamenti rapprentatano certamente il mio progetto più importante in ambito cinofilo: la sua possente struttura e la grande taglia (caratteristiche tipiche dei T.M. di Taiwan), sapientemente miscelate alla tipicità ed alla bellezza dei nostri soggetti, potranno far fare un buon passo in avanti nell'impasse che affligge la razza (Pochi soggetti interessanti in una moltitudine di cani piccoli, di ossatura minuta e teste poco importanti).
Questo progetto, che è costato denaro (Molto!!), tempo ed una immensa pazienza e tenacia e per il quale ho rinunciato, negli ultimi tempi, a vivere la mia vita, ha dato i primi futti con la cucciolata del 25 Febbraio 2004. La nascita di Karma e Wang Du Rivoira è stata motivo di immensa soddisfazione e voglio qui ricordare gli amici Claudio Balducci e Christian Ghetti che hanno contribuito in maniera determinante all'acquisto di Chomo. I due cuccioloni ci soddisfano pienamente ed il tempo e le generazioni che seguiranno ci diranno quanto abbiamo fatto di buono per quella meravigliosa ed unica razza che è il Tibetan Mastiff, purtroppo bistrattata e malgestita in Europa da Giudici ed Allevatori incompetenti. Potrete vedere le foto di Karma , che vive a Sassello, su questo sito. Wang Du sarà invece presente sul sito dell'allevamento "DELDHARMAPURI", che ne è proprietario .
MAURIZIO RIVOIRA.
Maurizio Rivoira
L'OBBIETTIVO
Quando,parecchi anni fa, decisi di prendere il mio primo Tibetan Mastiff, non avevo alcuna intenzione di allevare e selezionare questa mitica razza. Come succede tuttora a molte persone, pensai di visionare qualche esemplare alle esposizioni canine, ma grande fu la mia delusione: i soggetti non corrispondevano affatto all'idea che mi ero fatto leggendo qua e là dove si parlava di questo cane leggendario.
Trovando, finalmente, in Francia (Mille Vallèes) dei cani che si avvicinavano alle mie aspettative,decisi,con l'arrivo di Bhotan,che avrei dedicato questa parte della mia vita al tentativo di risollevare,nel limite delle mie possibilità,questa razza dall'impasse in cui si trova negli ultimi decenni."Pesante e potente",così inizia lo standard FCI del Tibetan Mastiff,dando un'altezza minima al garrese,ma non quella massima,a dimostrazione che da più parti si attende e si spera di ritrovare il grande cane tibetano. I "Bhotia" che continuiamo a vedere sui ring europei,sono senz'altro un oltraggio alla razza e a chi,come me,ha veramente a cuore questo splendido animale. Non capisco infatti e non tollero quegli allevatori che lavorano al minimo della taglia e riproducono soggetti leggeri con ossatura minuta,giustificandosi con argomenti privi di ogni logica.Mi chiedo spesso e molti si domandano se chi ama il Tibetan Mastiff di piccola taglia lo faccia per motivi di commercio o perché non possiede esemplari di buona mole.Ritengo drammatico,per la razza,che ciò accada in molti degli allevamenti europei. E' assurdo,inoltre,che da più parti si voglia costruire un cane assolutamente dissimile da come è stato descritto,con dovizia di particolari,nei secoli passati da viaggiatori,narratori e,in epoca più vicina a noi,da vari ufficiali dell'esercito inglese ( un grande Terranova….).E dissimile pure dagli esemplari tuttora esistenti nella patria d'origine,il Tibet,nonostante la devastazione causata dalla nefasta invasione cinese!Non si può,comunque,lavorare su questo mitico cane prescindendo dalla storia e dalla cultura della sua terra d'origine. Quei ciarlatani che, poveri di argomentazioni e cultura specifica, si permettono di deridere gli studi e le osservazioni sul Tibetan Mastiff avvenute nei secoli passati da parte di persone di indubbio spessore scientifico ( il primo, mi pare, fosse "un certo" Aristotele…), si commentano da soli!!!
Il "mio"Tibetan Mastiff,lo Zangh Khyi,il papà di tutti i molossi,è un cane grande e massiccio,ma dotato di potenza ed elasticità eccezionali,testa importante e molossoide,con un'altezza al garrese di 80-85 cm. e 80 kg di peso almeno. Accoppiate mirate,non in consanguineità,cercando sempre e ovunque nuovi soggetti,ci possono portare al risultato sperato.Quando sarà fissato geneticamente un certo tipo di cane,allora si potrà lavorare su quei minuziosi particolari che tanto interessano ad alcuni allevatori.Per cercare di Raggiungere la meta che mi sono prefisso,ho scelto di non fare di questo mio lavoro un commercio onde potermi dedicare a poche,ma importanti cucciolate.
La fortuna,inoltre,di aver trovato alcune persone in Italia con cui collaborare attivamente,darà comunque la possibilità, nei prossimi anni, di avere un numero superiore di accoppiamenti interessanti per un reale miglioramento della razza.Sia chiaro che l'aver prodotto NOR PU , il primo e, per adesso , unico T.M. italiano campione del mondo, non rappresenta per me un punto d'arrivo, bensì di partenza.
Un abbraccio, quindi, ed un augurio di buon lavoro a tutti gli amici che, come me, hanno a cuore il ritorno del "Grande Tibetano". Un particolare ringraziamento, da parte mia e dei veri appassionati del T.M., va a Christian ed a Claudio Balducci, i quali hanno reso possibile la presenza nel mio allevamento di "CHOMOLAMGA", la grande femmina nera di Taiwan che, speriamo, potrà dare una svolta decisiva alla selezione della razza. Maurizio Rivoira
IL PROGETTO CHOMOLAMGA

Questo progetto, che è costato denaro (Molto!!), tempo ed una immensa pazienza e tenacia e per il quale ho rinunciato, negli ultimi tempi, a vivere la mia vita, ha dato i primi futti con la cucciolata del 25 Febbraio 2004. La nascita di Karma e Wang Du Rivoira è stata motivo di immensa soddisfazione e voglio qui ricordare gli amici Claudio Balducci e Christian Ghetti che hanno contribuito in maniera determinante all'acquisto di Chomo. I due cuccioloni ci soddisfano pienamente ed il tempo e le generazioni che seguiranno ci diranno quanto abbiamo fatto di buono per quella meravigliosa ed unica razza che è il Tibetan Mastiff, purtroppo bistrattata e malgestita in Europa da Giudici ed Allevatori incompetenti. Potrete vedere le foto di Karma , che vive a Sassello, su questo sito. Wang Du sarà invece presente sul sito dell'allevamento "DELDHARMAPURI", che ne è proprietario .
MAURIZIO RIVOIRA.
Commenta