L'ho fatta sentire una regina, anche se non lo era. L'ho fatta sentire una donna speciale, anche se non era nemmeno questo. Ha avuto tanto da me, le ho dato insomma ciò che in realtà non meritava.
E questo non per falsità, ma perchè so sulla mia pelle cosa significa stare con una persona che non ti ritiene speciale. E per me, in un certo senso, lei lo era.
Ho fatto i miei comodi in silenzio, senza mai dirle nulla o ferirla, e lei ora infatti dice che apprezza tutto ciò che le ho dato. In parole povere, ne abbiamo guadagnato io e lei. Io ho continuato a vivere la mia vita e a fare le mie esperienze ma nel frattempo sono stato con una donna che mi ha dato qualcosa e più di qualcosa, lei ha preso ciò che ha ritenuto di prendere da me, e quando non le andava più, mi ha lasciato.
Brutale come ragionamento, lo so, ma l'amore vero è rarissimo e la stragrande maggioranza dei rapporti sentimentali, purtroppo va avanti sulla scia di queste ipocrisie. E molti stanno insieme perchè tutto sommato, a questi molti, stare insieme conviene molto di più che stare da soli. Io, in particolare, ho una tremenda paura della solitudine: lo ammetto.
In ogni caso, io con lei mi comporterei allo stesso modo. Non ora, che ho 25 anni e ho un'altra maturità, ma se tornassi indietro, all'età che avevo (22 anni e mezzo) rifarei tutto, dalla prima all'ultima lettera, bugie comprese.
In amore come in guerra, si danno e si prendono le botte. Sono convinto che l'amore vero non esista, specie in un'epoca come quella di oggi: la mia ex me lo ha dimostrato. Solo che mentre ora so stare da solo, prima non ci riuscivo.
Non ho grossi rimpianti tanto per il fatto che sia finita ma solo per la consapevolezza molto amara che se mi fossi comportato bene con lei, le cose sarebbero state uguali. Avrei preferito, credimi, vivere con il rimorso di coscienza di aver ferito e tradito la mia anima gemella, il mio angelo e in virtù di questo, sentirmi un delinquente, un criminale, ma perlomeno partire da questa concezione per ricostruire una moralità, andata perduta in anni di delusioni e di inganni *prima* subiti e *POI* restituiti, e poi sputarmi in faccia e dire "quanto sei stato stronzo con lei".
Ma lei non si è rivelata un angelo: da un lato questo mi solleva perchè mi fa capire che tutto sommato non mi sono comportato male con una donna dalla meravigliosa interiorità che ha dimostrato di non avere, dall'altro mi amareggia. Perchè ho purtroppo la consapevolezza che lei sia una delle "meno peggio" che abbia mai incontrato, quindi figuriamoci le altre, ma che purtroppo in un'epoca come questa, non esistano più persone speciali e che questo mi legittimi a comportarmi male come mi sono effettivamente comportato. E che nemmeno lei, la ragazza dagli occhi dolci e dallo sguardo languido, dai modi delicati e gentili, sia una persona speciale. Lo era forse. Quando ancora le piacevano i pupazzi, quando riusciva con un sorriso a rallegrarmi le giornate, quando mi sorrideva e mi mandava quei dolcissimi messaggi a caratteri alternati, quando piangeva di gioia e commozione per ogni attenzione che le dedicavo. Ma poi tutto finisce, le persone cambiano e da ingenue e prive di malizia, finiscono a fare, ognuna, i propri interessi, anche se credono che il loro partner si sia comportato bene. E' la vita. Anch'io, una volta, ero sincero e credevo nell'amore. Ma se guardo a ritroso, ogni donna con cui ho avuto a che fare, mi ha creato problemi, o mi ha mentito o mi ha usato fin quando gli conveniva, o ha giocato con me e con i miei sentimenti, in alcuni casi persino con i lati più fragili della mia anima. E alla fine mi sono incattivito anch'io: quand'era il momento adatto per imparare ad amare, sicuramente sono stato un pessimo allievo ma anzitutto ho avuto pessime insegnanti e anche quelle fanno la differenza, in negativo.
E questo è tutto.
E questo non per falsità, ma perchè so sulla mia pelle cosa significa stare con una persona che non ti ritiene speciale. E per me, in un certo senso, lei lo era.
Ho fatto i miei comodi in silenzio, senza mai dirle nulla o ferirla, e lei ora infatti dice che apprezza tutto ciò che le ho dato. In parole povere, ne abbiamo guadagnato io e lei. Io ho continuato a vivere la mia vita e a fare le mie esperienze ma nel frattempo sono stato con una donna che mi ha dato qualcosa e più di qualcosa, lei ha preso ciò che ha ritenuto di prendere da me, e quando non le andava più, mi ha lasciato.
Brutale come ragionamento, lo so, ma l'amore vero è rarissimo e la stragrande maggioranza dei rapporti sentimentali, purtroppo va avanti sulla scia di queste ipocrisie. E molti stanno insieme perchè tutto sommato, a questi molti, stare insieme conviene molto di più che stare da soli. Io, in particolare, ho una tremenda paura della solitudine: lo ammetto.
In ogni caso, io con lei mi comporterei allo stesso modo. Non ora, che ho 25 anni e ho un'altra maturità, ma se tornassi indietro, all'età che avevo (22 anni e mezzo) rifarei tutto, dalla prima all'ultima lettera, bugie comprese.
In amore come in guerra, si danno e si prendono le botte. Sono convinto che l'amore vero non esista, specie in un'epoca come quella di oggi: la mia ex me lo ha dimostrato. Solo che mentre ora so stare da solo, prima non ci riuscivo.
Non ho grossi rimpianti tanto per il fatto che sia finita ma solo per la consapevolezza molto amara che se mi fossi comportato bene con lei, le cose sarebbero state uguali. Avrei preferito, credimi, vivere con il rimorso di coscienza di aver ferito e tradito la mia anima gemella, il mio angelo e in virtù di questo, sentirmi un delinquente, un criminale, ma perlomeno partire da questa concezione per ricostruire una moralità, andata perduta in anni di delusioni e di inganni *prima* subiti e *POI* restituiti, e poi sputarmi in faccia e dire "quanto sei stato stronzo con lei".
Ma lei non si è rivelata un angelo: da un lato questo mi solleva perchè mi fa capire che tutto sommato non mi sono comportato male con una donna dalla meravigliosa interiorità che ha dimostrato di non avere, dall'altro mi amareggia. Perchè ho purtroppo la consapevolezza che lei sia una delle "meno peggio" che abbia mai incontrato, quindi figuriamoci le altre, ma che purtroppo in un'epoca come questa, non esistano più persone speciali e che questo mi legittimi a comportarmi male come mi sono effettivamente comportato. E che nemmeno lei, la ragazza dagli occhi dolci e dallo sguardo languido, dai modi delicati e gentili, sia una persona speciale. Lo era forse. Quando ancora le piacevano i pupazzi, quando riusciva con un sorriso a rallegrarmi le giornate, quando mi sorrideva e mi mandava quei dolcissimi messaggi a caratteri alternati, quando piangeva di gioia e commozione per ogni attenzione che le dedicavo. Ma poi tutto finisce, le persone cambiano e da ingenue e prive di malizia, finiscono a fare, ognuna, i propri interessi, anche se credono che il loro partner si sia comportato bene. E' la vita. Anch'io, una volta, ero sincero e credevo nell'amore. Ma se guardo a ritroso, ogni donna con cui ho avuto a che fare, mi ha creato problemi, o mi ha mentito o mi ha usato fin quando gli conveniva, o ha giocato con me e con i miei sentimenti, in alcuni casi persino con i lati più fragili della mia anima. E alla fine mi sono incattivito anch'io: quand'era il momento adatto per imparare ad amare, sicuramente sono stato un pessimo allievo ma anzitutto ho avuto pessime insegnanti e anche quelle fanno la differenza, in negativo.
E questo è tutto.
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