Sono sempre stato zingaro, nell'anima.
E ho imparato che non vi è una sede fisica se non se stessi e il proprio cuore.
Ho vissuto da straniero ovunque. Nei luoghi, nel cuore delle persone.
Ho sofferto quando mi hanno cacciato o me ne sono dovuto andare, ma io sono uno zingaro e mi rendo conto che ho la pellaccia più dura di quanto sembri.
Eppure il mio zingarare mi è servito.
Non mi sono mai davvero legato a nessuna donna, a nessuna persona. Se non a quelle persone che mi hanno accompagnato ovunque.
La mia vita è stata come un albergo, sia fisicamente, sia sentimentalmente.
Così come entravo ed uscivo dal cuore, dalle case, dalle gambe, delle persone, così loro entravano da me, prendevano tutto ciò che c'era da prendere e poi andavano via.
Ho vissuto sempre così. Con un piede in luoghi e persone e l'altro rivolto verso me stesso.
Consapevole che alla fin fine di me vivo, e di me morirò.
E di me godrò, piangerò.
Le persone vanno e vengono, io rimango.
Da zingaro.
La vita non mi offre altro, non mi offre stabilità.
E mi rendo conto, dopo che l'ennesimo crollo di affetti dovuto alla fine di una storia mi ha fatto riflettere, che non voglio più mettere le tende.
Voglio gozzovigliare tutto ciò che la vita mi offre.
E morire a pancia piena così come ho vissuto.
Da zingaro con conti sempre sospesi con il mondo e con la vita.
Da zingaro senza leggi nè convinzioni se non quelle dettate dal proprio istinto.
Mi trovo bene solo così.
E ho imparato che non vi è una sede fisica se non se stessi e il proprio cuore.
Ho vissuto da straniero ovunque. Nei luoghi, nel cuore delle persone.
Ho sofferto quando mi hanno cacciato o me ne sono dovuto andare, ma io sono uno zingaro e mi rendo conto che ho la pellaccia più dura di quanto sembri.
Eppure il mio zingarare mi è servito.
Non mi sono mai davvero legato a nessuna donna, a nessuna persona. Se non a quelle persone che mi hanno accompagnato ovunque.
La mia vita è stata come un albergo, sia fisicamente, sia sentimentalmente.
Così come entravo ed uscivo dal cuore, dalle case, dalle gambe, delle persone, così loro entravano da me, prendevano tutto ciò che c'era da prendere e poi andavano via.
Ho vissuto sempre così. Con un piede in luoghi e persone e l'altro rivolto verso me stesso.
Consapevole che alla fin fine di me vivo, e di me morirò.
E di me godrò, piangerò.
Le persone vanno e vengono, io rimango.
Da zingaro.
La vita non mi offre altro, non mi offre stabilità.
E mi rendo conto, dopo che l'ennesimo crollo di affetti dovuto alla fine di una storia mi ha fatto riflettere, che non voglio più mettere le tende.
Voglio gozzovigliare tutto ciò che la vita mi offre.
E morire a pancia piena così come ho vissuto.
Da zingaro con conti sempre sospesi con il mondo e con la vita.
Da zingaro senza leggi nè convinzioni se non quelle dettate dal proprio istinto.
Mi trovo bene solo così.
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