No, non è un'apologia a favore dei maniaci, ci mancherebbe, non quei maniaci violenti, psicopatici, capaci di fare del male, con violenza.
Lo spunto di questo mio post consiste nell'analizzare una volta tanto anche gli shock che subiscono i "lasciati".
E' una categoria nella quale io sono rientrato spesso. Spesso sono stato lasciato, a volte per motivi futili, altre volte per motivi meno futili, ma in ogni caso, spesso sono stato lasciato e non in maniera dolce. O meglio, dapprima in maniera dolce ma poi si degradava. Io non mi rassegnavo, spesso supplicavo la persona in questione a tornare con me, spesso diventavo ossessivo e qualche volta (anzi spesso) ho anche molestato telefonicamente le persone con cui interagivo, anche se non sono mai andato oltre, anche se un bel po' di persone, per colpa mia, hanno cambiato numero.
Le cose negli anni sono cambiate, ho imparato a razionalizzare i rifiuti ma dentro di me si è spezzato qualcosa. Non sono più capace di giungere a quegli eccessi di prima, ma neanche a legarmi a chi mi mostra interesse.
E non dimentico com'ero e come soffrivo quando mi accadeva di essere lasciato. E mi rendevo conto che si soffriva tremendamente.
Insomma, essere lasciati non è bere un bicchiere d'acqua. La condizione di colui che subisce questa scelta (e in questi giorni sta capitando a me), è tremenda. E' come un lutto. In un attimo vengono meno riferimenti sentimentali non solo della persona con cui stai ma anche dei parenti con cui magari avevi buoni rapporti, e poi ricordi, bei momenti, sicurezze personali, sicurezze sessuali.
La mia è sempre stata una situazione strana.
In assoluto sono una persona abbastanza attraente a primo impatto, o meglio o piaccio molto o non piaccio per nulla, ma ci sono stati diversi casi in cui piaccio molto. E spesso le persone che hanno subito queste molestie da me, hanno avuto un'immediata attrazione nei miei confronti.
Però a primo impatto....successivamente avevo come l'impressione che emettessi delle vibrazioni che allontanavano le persone da me, o mediante comportamenti ritenuti strani, o mediante la comunicazione verbale di alcuni disagi miei mai superati, che le donne con cui interagivo non riuscivano ad accettare, se giustamente o meno non voglio giudicarlo. Sta di fatto che si allontanavano tutte.
Insomma, ho avuto la mia parte di anormalità nella mia vita sentimentale.
Quello che noto è che in questi frangenti si guarda spesso alla personalità complessa del "maniaco" o "molestatore", ma non ci si sofferma mai sul "molestato".
Si pensa sempre che il "molestatore" sia una personalità complessa (e magari lo è), con qualche tarlo di troppo nel cervello (e può essere che sia così), spesso pericoloso, pazzo, squilibrato.
Ma c'è qualcuno che talvolta si chiede se qualche colpa non ce l'abbia anche il "molestato"?
Cioè, è possibile che nessuno si ponga il dubbio se il molestato abbia qualche responsabilità?
Magari ha illuso troppo frettolosamente la persona in questione, magari l'ha rifiutata con troppa veemenza e arroganza (cosa che in alcuni casi avviene).
O magari l'ha abbandonato in fretta, dalla sera alla mattina, facendogli crollare il mondo addosso?
O magari ha giocato con i suoi sentimenti?
Per quella che è la mia esperienza, io ho spesso avuto atteggiamenti diciamo così ai limiti della molestia a volte, ma spesso e volentieri le persone molestate erano delle persone molto cattive dentro, con una sensibilità molto ridotta, spesso irridenti, insofferenti.
Non è un voler scaricare la mia colpa nei confronti di queste persone, e poi è una cosa che non avviene più comunque.
Ma riflettendo sulle persone che ho conosciuto, ben poche (anzi quasi nessuna) si sono comportate in maniera rispettosa e dolce nei miei confronti, ponendosi dall'alto in basso nei miei confronti.
In parole povere, siete convinti che il "molestatore" sia sempre il diavolo e il molestato *SEMPRE* la povera vittima del molestatore?
Lo spunto di questo mio post consiste nell'analizzare una volta tanto anche gli shock che subiscono i "lasciati".
E' una categoria nella quale io sono rientrato spesso. Spesso sono stato lasciato, a volte per motivi futili, altre volte per motivi meno futili, ma in ogni caso, spesso sono stato lasciato e non in maniera dolce. O meglio, dapprima in maniera dolce ma poi si degradava. Io non mi rassegnavo, spesso supplicavo la persona in questione a tornare con me, spesso diventavo ossessivo e qualche volta (anzi spesso) ho anche molestato telefonicamente le persone con cui interagivo, anche se non sono mai andato oltre, anche se un bel po' di persone, per colpa mia, hanno cambiato numero.
Le cose negli anni sono cambiate, ho imparato a razionalizzare i rifiuti ma dentro di me si è spezzato qualcosa. Non sono più capace di giungere a quegli eccessi di prima, ma neanche a legarmi a chi mi mostra interesse.
E non dimentico com'ero e come soffrivo quando mi accadeva di essere lasciato. E mi rendevo conto che si soffriva tremendamente.
Insomma, essere lasciati non è bere un bicchiere d'acqua. La condizione di colui che subisce questa scelta (e in questi giorni sta capitando a me), è tremenda. E' come un lutto. In un attimo vengono meno riferimenti sentimentali non solo della persona con cui stai ma anche dei parenti con cui magari avevi buoni rapporti, e poi ricordi, bei momenti, sicurezze personali, sicurezze sessuali.
La mia è sempre stata una situazione strana.
In assoluto sono una persona abbastanza attraente a primo impatto, o meglio o piaccio molto o non piaccio per nulla, ma ci sono stati diversi casi in cui piaccio molto. E spesso le persone che hanno subito queste molestie da me, hanno avuto un'immediata attrazione nei miei confronti.
Però a primo impatto....successivamente avevo come l'impressione che emettessi delle vibrazioni che allontanavano le persone da me, o mediante comportamenti ritenuti strani, o mediante la comunicazione verbale di alcuni disagi miei mai superati, che le donne con cui interagivo non riuscivano ad accettare, se giustamente o meno non voglio giudicarlo. Sta di fatto che si allontanavano tutte.
Insomma, ho avuto la mia parte di anormalità nella mia vita sentimentale.
Quello che noto è che in questi frangenti si guarda spesso alla personalità complessa del "maniaco" o "molestatore", ma non ci si sofferma mai sul "molestato".
Si pensa sempre che il "molestatore" sia una personalità complessa (e magari lo è), con qualche tarlo di troppo nel cervello (e può essere che sia così), spesso pericoloso, pazzo, squilibrato.
Ma c'è qualcuno che talvolta si chiede se qualche colpa non ce l'abbia anche il "molestato"?
Cioè, è possibile che nessuno si ponga il dubbio se il molestato abbia qualche responsabilità?
Magari ha illuso troppo frettolosamente la persona in questione, magari l'ha rifiutata con troppa veemenza e arroganza (cosa che in alcuni casi avviene).
O magari l'ha abbandonato in fretta, dalla sera alla mattina, facendogli crollare il mondo addosso?
O magari ha giocato con i suoi sentimenti?
Per quella che è la mia esperienza, io ho spesso avuto atteggiamenti diciamo così ai limiti della molestia a volte, ma spesso e volentieri le persone molestate erano delle persone molto cattive dentro, con una sensibilità molto ridotta, spesso irridenti, insofferenti.
Non è un voler scaricare la mia colpa nei confronti di queste persone, e poi è una cosa che non avviene più comunque.
Ma riflettendo sulle persone che ho conosciuto, ben poche (anzi quasi nessuna) si sono comportate in maniera rispettosa e dolce nei miei confronti, ponendosi dall'alto in basso nei miei confronti.
In parole povere, siete convinti che il "molestatore" sia sempre il diavolo e il molestato *SEMPRE* la povera vittima del molestatore?