Annuncio

Collapse
No announcement yet.

Giochiamo con i soldatini...

Collapse
X
 
  • Filter
  • Ora
  • Show
Clear All
new posts

    Giochiamo con i soldatini...

    ...nel mentre, tagliamo i fondi a sanita', istruzione ed altro.



    La portaerei Garibaldi costa 3 milioni di euro al mese, un maresciallo costa 12mila euro... Fatti i conti, con la missione libanese le spese per la difesa diventano uguali all'ultima finanziaria

    «Sono passate due settimane da quando, sul ponte di volo di Nave Garibaldi, ho rivolto il saluto al contingente che aveva iniziato a muoversi alla volta delle coste libanesi»: così ha ricordato il ministro della difesa Parisi nella visita in Libano il 12 settembre. Non ha però detto agli italiani che in queste due settimane, solo per tenere in navigazione la portaerei Garibaldi, si è speso oltre un milione e mezzo di euro. Il suo costo mensile di esercizio ammonta a 3.080.650 euro, equivalenti a 5,8 miliardi delle vecchie lire. Questo e altri dati sulla spesa per la missione sono contenuti nel disegno di legge, presentato dal governo e approvato dalle commissioni esteri e difesa della Camera.

    Solo come «costo esercizio mezzi» si prevede in settembre-ottobre, oltre a quella per la Garibaldi, una spesa mensile di 1,2 milioni per i mezzi blindati e 1,8 per gli aerei che, insieme ad altre voci, portano il totale mensile a 12,6 milioni di euro. Aggiungendo le spese per alloggiamento, viveri e servizi, il «totale spese funzionamento» supera i 14 milioni di euro mensili. Vi sono poi gli «oneri una tantum», soprattutto per l'«approntamento in patria della marina militare», che ammontano a 15,5 milioni.

    Molto maggiori sono le spese per il personale. La «Early entry force» conta 295 ufficiali, 1.250 sottufficiali e 951 volontari. Essa è quindi composta per circa il 62% da ufficiali e sottufficiali, ossia dal personale meglio pagato. Ad esempio un maresciallo capo, la cui retribuzione mensile ammonta a circa 2.900 euro, costa quale «trattamento economico aggiuntivo» per la missione in Libano 9.450 euro al mese. Questo sottufficiale costa quindi allo Stato oltre 12mila euro al mese. Complessivamente, solo per il «trattamento di missione» dei 2.496 militari in Libano, si prevede una spesa mensile di 22,3 milioni.

    Il costo mensile della missione, nel periodo settembre-ottobre, sfiora quindi i 52 milioni di euro. Salirà ancora quando, a novembre, subentrerà la «Follow on force», composta da 2.680 militari: 335 ufficiali, 1.290 sottufficiali e 1.055 volontari. Solo per il loro «trattamento di missione» si spenderanno circa 24 milioni di euro al mese che, con gli oltre 14 del «costo esercizio mezzi», porteranno il totale a oltre 38 milioni mensili. Si aggiungeranno 18,4 milioni per gli oneri, inspiegabilmente definiti anche in questo caso «una tantum». Il costo della missione salirà così in novembre di 4,6 milioni, arrivando a 56,6 milioni mensili. Per dicembre invece, abolita l'«una tantum», dovrebbe scendere a circa 35 milioni mensili. Questo nelle previsioni. Ma se la situazione dovesse complicarsi, il costo sarebbe sicuramente maggiore.

    La missione in Libano e le altre (soprattutto in Afghanistan) comportano, oltre alla spesa immediata, un costo indotto. L'Italia impegna all'estero nell'arco di un anno oltre 30mila militari su base rotazionale, più 3mila pronti a intervenire. Ma per mantenere e potenziare tale capacità occorre assumersi ulteriori oneri anche in termini di bilancio: come ha sottolineato Parisi, vi è una «carenza di risorse» che può incidere sulle capacità operative delle forze armate, il cui personale assorbe oltre il 70% del bilancio della difesa. Ciò può portare a «inaccettabili situazioni debitorie nei programmi internazionali», come quello del caccia statunitense Jsf cui partecipa l'Italia. Occorre quindi «un flusso di risorse costante e coerente con gli obiettivi», che farà crescere la spesa militare italiana, già al 7° posto mondiale con oltre 27 miliardi di dollari annui in valore corrente e 30 a parità di potere d'acquisto.

    Sommando la spesa militare al costo delle missioni si raggiunge una cifra annua equivalente a quella della finanziaria 2006. E poiché i soldi (denaro pubblico) da qualche parte devono venir fuori, occorre «tagliare» in altri settori. Come hanno documentato Cgil Cisl e Uil, la finanziaria 2006 prevede tagli alle spese sociali di 12,7 miliardi, che colpiscono soprattutto sanità ed enti locali. Si mettono così a rischio i servizi erogati ai cittadini nonché posti di lavoro. Sono previsti inoltre tagli per 27 miliardi per la costruzione e l'ammodernamento delle reti metropolitane, tranvie e passanti ferroviari. Nella finanziaria si propone inoltre, per il 2006, un drastico taglio dei fondi destinati agli aiuti per i paesi in via di sviluppo, 152 milioni di euro in meno rispetto ai 552 stanziati nel 2005. Siamo così intorno allo 0,1% del pil rispetto a un obiettivo dell'1%. E mentre nella finanziaria 2006 si destina un miliardo di euro per la «proroga» delle missioni militari all'estero, si stanziano nientemeno che 30 milioni annui per la cancellazione del debito dei paesi poveri altamente indebitati. Quanto si spende in due settimane e mezzo per la missione militare in Libano.

    Manlio Dinucci
    Fonte: www.ilmanifesto.it
    19.09.06


    Bye
    Originariamente Scritto da TheSandman
    Brunetta li ha anticipati spregiandoli, ma altrimenti sarebbe finito all'incontrario.

    .Passate a trovarmi e lasciate un messaggio, thx.
    ________

    ///////////////////////////////////////
    ///////////////////////////////////////
    ///////////////////////////////////////
    /////////////////////

    #2
    Mi verrebbe da bestemmiare, pensando
    - il debito pubblico dell'Italia
    - La situazione disastrosa dell'economia
    - le retribuzioni degli operai e tanti altri lavoratori che si fanno il culo tutto il giorno
    - la mancanza di finanziamenti alla ricerca e la conseguente fuga di cervelli

    ecc....
    Originariamente Scritto da Leonida
    gary io più ti leggo e più maledico l' alfabetizzazione, la democrazia e la rivoluzione francese, tu dovevi coltivare il tuo manso in padania dietro un affitto che dovevi al tuo signore.
    Originariamente Scritto da Bad Girl
    ho sempre pensato che tu hai proprio bisogno di prenderlo di più,scusami se te lo dico ma ricordi me ai tempi della tristezza..per me puoi cambiare, se ce l'ho fatta io.. puoi farcela anche tu
    Originariamente Scritto da gorgone
    ma manca la verità più vera, le donne non vanno ascoltate, ma virilmente guidate.

    Commenta


      #3
      non ultimo il taglio netto agli organici delle forze dell'ordine.

      Commenta


        #4
        Ma vabbè Brodi ha detto che dobbiamo.... e i pacifisti, pardon, i Pacifinti pure!!

        Commenta


          #5
          che ipocrisia schifosa... siamo passati dalla padella (forse col fornello a fiamma bassa) alla brace rovente, ocn lo spiedo che ci entra dal culo e ci esce da un occhio.

          Commenta


            #6
            Originariamente Scritto da Max_79 Visualizza Messaggio
            ...nel mentre, tagliamo i fondi a sanita', istruzione ed altro.



            La portaerei Garibaldi costa 3 milioni di euro al mese, un maresciallo costa 12mila euro... Fatti i conti, con la missione libanese le spese per la difesa diventano uguali all'ultima finanziaria

            «Sono passate due settimane da quando, sul ponte di volo di Nave Garibaldi, ho rivolto il saluto al contingente che aveva iniziato a muoversi alla volta delle coste libanesi»: così ha ricordato il ministro della difesa Parisi nella visita in Libano il 12 settembre. Non ha però detto agli italiani che in queste due settimane, solo per tenere in navigazione la portaerei Garibaldi, si è speso oltre un milione e mezzo di euro. Il suo costo mensile di esercizio ammonta a 3.080.650 euro, equivalenti a 5,8 miliardi delle vecchie lire. Questo e altri dati sulla spesa per la missione sono contenuti nel disegno di legge, presentato dal governo e approvato dalle commissioni esteri e difesa della Camera.

            Solo come «costo esercizio mezzi» si prevede in settembre-ottobre, oltre a quella per la Garibaldi, una spesa mensile di 1,2 milioni per i mezzi blindati e 1,8 per gli aerei che, insieme ad altre voci, portano il totale mensile a 12,6 milioni di euro. Aggiungendo le spese per alloggiamento, viveri e servizi, il «totale spese funzionamento» supera i 14 milioni di euro mensili. Vi sono poi gli «oneri una tantum», soprattutto per l'«approntamento in patria della marina militare», che ammontano a 15,5 milioni.

            Molto maggiori sono le spese per il personale. La «Early entry force» conta 295 ufficiali, 1.250 sottufficiali e 951 volontari. Essa è quindi composta per circa il 62% da ufficiali e sottufficiali, ossia dal personale meglio pagato. Ad esempio un maresciallo capo, la cui retribuzione mensile ammonta a circa 2.900 euro, costa quale «trattamento economico aggiuntivo» per la missione in Libano 9.450 euro al mese. Questo sottufficiale costa quindi allo Stato oltre 12mila euro al mese. Complessivamente, solo per il «trattamento di missione» dei 2.496 militari in Libano, si prevede una spesa mensile di 22,3 milioni.

            Il costo mensile della missione, nel periodo settembre-ottobre, sfiora quindi i 52 milioni di euro. Salirà ancora quando, a novembre, subentrerà la «Follow on force», composta da 2.680 militari: 335 ufficiali, 1.290 sottufficiali e 1.055 volontari. Solo per il loro «trattamento di missione» si spenderanno circa 24 milioni di euro al mese che, con gli oltre 14 del «costo esercizio mezzi», porteranno il totale a oltre 38 milioni mensili. Si aggiungeranno 18,4 milioni per gli oneri, inspiegabilmente definiti anche in questo caso «una tantum». Il costo della missione salirà così in novembre di 4,6 milioni, arrivando a 56,6 milioni mensili. Per dicembre invece, abolita l'«una tantum», dovrebbe scendere a circa 35 milioni mensili. Questo nelle previsioni. Ma se la situazione dovesse complicarsi, il costo sarebbe sicuramente maggiore.

            La missione in Libano e le altre (soprattutto in Afghanistan) comportano, oltre alla spesa immediata, un costo indotto. L'Italia impegna all'estero nell'arco di un anno oltre 30mila militari su base rotazionale, più 3mila pronti a intervenire. Ma per mantenere e potenziare tale capacità occorre assumersi ulteriori oneri anche in termini di bilancio: come ha sottolineato Parisi, vi è una «carenza di risorse» che può incidere sulle capacità operative delle forze armate, il cui personale assorbe oltre il 70% del bilancio della difesa. Ciò può portare a «inaccettabili situazioni debitorie nei programmi internazionali», come quello del caccia statunitense Jsf cui partecipa l'Italia. Occorre quindi «un flusso di risorse costante e coerente con gli obiettivi», che farà crescere la spesa militare italiana, già al 7° posto mondiale con oltre 27 miliardi di dollari annui in valore corrente e 30 a parità di potere d'acquisto.

            Sommando la spesa militare al costo delle missioni si raggiunge una cifra annua equivalente a quella della finanziaria 2006. E poiché i soldi (denaro pubblico) da qualche parte devono venir fuori, occorre «tagliare» in altri settori. Come hanno documentato Cgil Cisl e Uil, la finanziaria 2006 prevede tagli alle spese sociali di 12,7 miliardi, che colpiscono soprattutto sanità ed enti locali. Si mettono così a rischio i servizi erogati ai cittadini nonché posti di lavoro. Sono previsti inoltre tagli per 27 miliardi per la costruzione e l'ammodernamento delle reti metropolitane, tranvie e passanti ferroviari. Nella finanziaria si propone inoltre, per il 2006, un drastico taglio dei fondi destinati agli aiuti per i paesi in via di sviluppo, 152 milioni di euro in meno rispetto ai 552 stanziati nel 2005. Siamo così intorno allo 0,1% del pil rispetto a un obiettivo dell'1%. E mentre nella finanziaria 2006 si destina un miliardo di euro per la «proroga» delle missioni militari all'estero, si stanziano nientemeno che 30 milioni annui per la cancellazione del debito dei paesi poveri altamente indebitati. Quanto si spende in due settimane e mezzo per la missione militare in Libano.

            Manlio Dinucci
            Fonte: www.ilmanifesto.it
            19.09.06

            Bye


            Si , ma noi non siamo la Svizzera ...
            sigpic

            Commenta


              #7

              Commenta


                #8
                << un maresciallo costa 12mila euro... >>..ma siamo fuori di testa??

                Saluto romanamente K.

                Commenta


                  #9
                  Originariamente Scritto da Kriminal Visualizza Messaggio
                  << un maresciallo costa 12mila euro... >>..ma siamo fuori di testa??

                  Saluto romanamente K.
                  io che ero caporal maggiore in kosovo avrei preso 7/8milioni al mese nel 2000.

                  Commenta


                    #10
                    Ragazzi non ci siamo così. L'Italia è sempre stato un paese con spese militari molto inferiori a quelle delle altre nazioni, europee e non. A fine 2001 sussistevano queste differenze (dati in miliardi di lire).
                    Gran Bretagna - 75.000 mld
                    Francia - 49.000 mld
                    Germania - 47.000 mld
                    Italia - 24.000 mld

                    Parliamo quindi di una spesa pari alla metà di quella tedesca o francese e paeri a 1/3 di quella inglese. Naturalmente non cito neanche quella americana, vi dico solo che hanno scambiato qualche decina dei loro F 16 con i nostri F 104 (del 1956, "bare volanti") e li hanno usato come bersagli per il collaudo missili. Tutto questo per farci risparmiare qualche soldo visto che il nostro budget per la difesa era troppo basso per permetterci di cambiare aerei progettati dopo la guerra di corea.

                    Commenta


                      #11
                      Originariamente Scritto da gabriele81 Visualizza Messaggio
                      Ragazzi non ci siamo così. L'Italia è sempre stato un paese con spese militari molto inferiori a quelle delle altre nazioni, europee e non. A fine 2001 sussistevano queste differenze (dati in miliardi di lire).
                      Gran Bretagna - 75.000 mld
                      Francia - 49.000 mld
                      Germania - 47.000 mld
                      Italia - 24.000 mld

                      Parliamo quindi di una spesa pari alla metà di quella tedesca o francese e paeri a 1/3 di quella inglese. Naturalmente non cito neanche quella americana, vi dico solo che hanno scambiato qualche decina dei loro F 16 con i nostri F 104 (del 1956, "bare volanti") e li hanno usato come bersagli per il collaudo missili. Tutto questo per farci risparmiare qualche soldo visto che il nostro budget per la difesa era troppo basso per permetterci di cambiare aerei progettati dopo la guerra di corea.


                      la nostra spesa e' 1/3 ma anche la nostra qualita' e' 1/3
                      sigpic

                      Commenta


                        #12
                        Originariamente Scritto da maurox Visualizza Messaggio
                        la nostra spesa e' 1/3 ma anche la nostra qualita' e' 1/3
                        Ci sarebbe tanto da migliorare...la gestione delle risorse fa acqua nella difesa come presso gli altri dicasteri. Uno dei problemi principali è che nessun paese al mondo spende quanto noi per i costi del personale.

                        Commenta


                          #13
                          Originariamente Scritto da gabriele81 Visualizza Messaggio
                          Ci sarebbe tanto da migliorare...la gestione delle risorse fa acqua nella difesa come presso gli altri dicasteri. Uno dei problemi principali è che nessun paese al mondo spende quanto noi per i costi del personale.

                          Quando l'esercito italiano fa qualcosa a me vien mal di pancia, quando fanno vedere al tg i militari che partono per le missioni e sembra che vadano in Vietnam ... Ecco, io dico, allora e' meglio essere davvero come la Svizzera


                          L'Italia e le guerre, l'Italia e le missioni ... siamo sempre stati tragicomici o un disastro su tutta la linea


                          Giusto ottimizzare come tu dici le spese, ma per avere un vero esercito
                          sigpic

                          Commenta


                            #14
                            Originariamente Scritto da maurox Visualizza Messaggio
                            Giusto ottimizzare come tu dici le spese, ma per avere un vero esercito
                            Un esercito di professionisti (addestrati alle esigenze delle nuove guerre/missioni di pace). Con l'eliminazione della leva obbligatoria si è fatto solo un piccolo passo, c'è ancora molto da fare. Questo potrebbe anche eliminare l'immagine dell'esercito italiano= armata brancaleone.

                            Commenta


                              #15

                              Commenta

                              Working...
                              X
                              😀
                              🥰
                              🤢
                              😎
                              😡
                              👍
                              👎