La fine è vicina

[Bicipes]

Il popolo italiano, stirpe valorosa, figlia di Enea, Cesare, Ottaviano, dei Flavi, dei Giuli, di Costantino e Giustiniano, diretta discendente di Leonardo, Galileo, Machiavelli, Dante, Petrarca, Ariosto, Pirandello, Foscolo e D'Annunzio per citarne alcuni, si prepara a scomparire nel giro di qualke decennio!
Nulla potè tale stirpe valorosa all'incedere della società global-consumistico-cosmopolita-massone!

Udite, Udite, e Rabbrividite:

Il governo si appresta a presentare alle Camere un disegno di legge sul diritto di cittadinanza agli immigrati che avrà conseguenze durature e funeste per l’ Italia. Infatti, secondo le intenzioni del governo, dopo soli 5 anni di residenza sul nostro territorio, i cittadini stranieri potranno diventare cittadini italiani. Inoltre i bambini figli di extracomunitari usufruiranno, in base allo ius soli, di un diritto automatico alla cittadinanza italiana anche se arrivati sul nostro territorio nazionale un secondo prima della nascita.
In termini di numeri si prevede che 2 milioni di immigrati diverranno cittadini italiani a tutti gli effetti nel corso dei prossimi 20 mesi. Questo nuovo genere di “italiani” tenderà ad aumentare con una progressione molto veloce; al contrario, viste le attuali tendenza demografiche nazionali, decrescerà molto in fretta il numero degli italiani “veri”. Nel 2050 la popolazione italiana sarà composta da circa 16 milioni di cittadini di origine straniera a fronta di circa 39 milioni di cittadini di origine autoctona.
L’ introduzione dello ius soli in sostituzione dello ius sanguinis è un’eredità tipica della rivoluzione francese: il cittadino è colui che vive in un dato momento (da poco) su un territorio e pretende di godere gli stessi diritti di chi in quella terra ha radici millenarie. Ciò cancella per sempre il sistema di valori che lega le comunità al proprio passato e le proietta nel futuro facendone comunità omogenee che si perpetuano storicamente.
Il Governo Prodi ci prepara un melting pot di stile cosmopolita che al momento non vanta un esempio riuscito in nessuna parte al mondo.
Se e’ ovvio che la sinistra vuole procedere a tappe forzate verso questo progetto per garantirsi i voti degli extracomuitari già dalle prossime elezioni, stupisce ed inorridisce come il centrodestra non stia reagendo o addirittura ,come nel caso di AN, stia “contribuendo attivamente” all’ attuazione di questo disegno di legge.
Forza Nuova chiama a raccolta tutti gli Italiani che hanno a cuore il futuro d’ Italia, per la preparazione di una battaglia senza quartiere e infine per la celebrazione di un referendum che impedisca all’ Italia di divenire un caotico paese del terzo mondo.

[bigronnie]

Bene, non ho letto tutto, ma solo 2 numeri........
Che schifo, che schifo, che schifo ***** dxx, che schifo, maledetti, saranno la rovina dell'italia.........
Appena posso me ne andrò da questo paese di merda.....

[Francesco_]

di Costantino

l'unico costantino che conoscono ora è Vitagliano

[bigronnie]

l'unico costantino che conoscono ora è Vitagliano

Manx, te la prendo in presito.......

[Francesco_]

Bene, non ho letto tutto, ma solo 2 numeri........
Che schifo, che schifo, che schifo ***** dxx, che schifo, maledetti, saranno la rovina dell'italia.........
Appena posso me ne andrò da questo paese di merda.....

se posso anche io me ne andro'. Cmq se dopo aver regolarizzato quelli che ci sono smettessero di farne entrare altri nn sarebbe male...ma mi sa che non sara' cosi'

[Arnold Schwarzenegro]

Nel complesso e` una buona legge.

Criticarla significa non essere al passo coi tempi.

[Francesco_]

Nel complesso e` una buona legge.

Criticarla significa non essere al passo coi tempi.

per me lo sarebbe se fosse accompagnata da una limitazione ai nuovi ingressi. E' solo quello il problema,non ne puoi fare entrare 1000 al giorno,le frontiere vanno controllate e chi arriva espulso

[Arnold Schwarzenegro]

per me lo sarebbe se fosse accompagnata da una limitazione ai nuovi ingressi. E' solo quello il problema,non ne puoi fare entrare 1000 al giorno,le frontiere vanno controllate e chi arriva espulso

meglio la clandestinita' e il crimine?

pensa.

[Conan]

La massoneria ha sempre utilizzato la destra liberale con la scusa del capitalismo per comandare sotterraneamente gli stati, i popoli, le nazioni....

[Bicipes]

l'unico costantino che conoscono ora è Vitagliano

Costantino I il Grande(Caio Flavio Valerio Aurelio)

Imperatore romano (306-337). Nacque da Costanzo I Cloro, quando era ancora un semplice ufficiale, e da Flavia Elena; dopo che il padre fu nominato « cesare » venne allevato a Nicomedia presso Diocleziano, sia per essere associato in futuro all'lmpero sia a garanzia della fedeltà dello stesso Costanzo.
Accompagnò Diocleziano in Egitto nel 296 e al servizio di Galerio come tribuno militare primi ordinis combatté contro i Persiani e i Sarmati. Richiamato da Costanzo, dopo che questi divenne « augusto » in seguito all'abdicazione di Diocleziano e Massimiano, lo seguì in una campagna in Britannia contro i Pitti e alla sua morte, per acclamazione dei soldati ne assunse il posto e il titolo (306). Di fronte poi all'opposizione di Galerio fermo nel riconoscerlo solo come « cesare », dopo aver vinto i Franchi e gli Alamanni, si accordò con Massimiano, che aveva intanto riassunto il potere (307) per sostenere 1'usurpazione del figlio Massenzio. Ne ebbe la figlia Fausta in moglie e il riconoscimento del titolo di « augusto », che egli persistette a conservare nonostante l'arbitrato di Diocleziano a Carnunto, che lo qualificava solo come «Caesar, filius Augusti».
Venuto quindi in contrasto con il suocero Massimiano, lo fece prigioniero in Marsiglia e lo costrinse a darsi la morte nel 310. La scomparsa di Galerio nel 311 e un'alleanza conclusa con l'augusto Licinio, cui diede in moglie la sorellastra Costanza e con Massimino Daia lasciandoli signori dell'Oriente, gli permisero di portare tutti gli sforzi contro Massenzio, che nella dissoluzione del governo tetrarchico, mirava al dominio dell'Occidente: disceso in Italia, lo vinse a Rivoli e a Verona, e quindi marciò su Roma. Massenzio gli andò incontro sulla Via Flaminia, affrontandolo al Ponte Milvio (23 ottobre 312), ove Costantino riportò una grande vittoria, mentre l'avversario perì annegato nel Tevere.
Si fece allora riconoscere dal senato il titolo di Maximus Augustus e incontratosi con Licinio a Milano all'inizio del 313, emanò con lui il cosiddetto editto di Milano, con cui si proclamava la libertà di culto per i cristiani e si ordinava la restituzione dei beni loro confiscati. L'accordo tra i due augusti, rimasti soli al potere dopo l'eliminazione di Massimino Daia (estate 313), fu precario: dapprima si scontrarono a causa della ribellione del cesare Bassiano, poi si riconciliarono in seguito a una battaglia di esito incerto (315) e otto anni dopo vennero in aperto e decisivo conflitto: Costantino vincitore ad Adrianopoli e a Crisopoli (323), risparmiò al momento il rivale, ma lo fece uccidere sei mesi dopo. L'unità dell'lmpero era cosi ristabilita e definitivamente abolito il sistema tetrarchico instaurato da Diocleziano.
Dopo la vittoria del 323 Costantino si trovò di fronte a due serie di difficòltà: la difesa delle frontiere continuamente minacciate dalle orde barbariche e le discordie in seno alla propria famiglia.
Del pericolo incombente dei Barbari aveva fatto esperienza combattendo nella sua giovinezza in Asia, poi sul Danubio e sul Reno, e riteneva che le minacce più gravi provenissero dall'est. Pertanto affidò ai figli, a Crispo prima e a Costantino il Giovane poi, la difesa renana contro Alamanni e Franchi; egli stesso condusse la guerra danubiana contro i Goti, quindi contro i Sarmati, costringendo gli uni (332) a una pace che permise a Ulfila di evangelizzarli, qualche anno più tardi, secondo il credo ariano, e permettendo agli altri di trasferirsi in numero di 300.000 entro i confini dell'lmpero (335). Più grave fu il conflitto con la Persia, che, scoppiato poco prima della sua morte, allorché Sapore II raggiunse la maggiore età, rimase una pesante eredita per i successori.
D'altro lato, gravi contrasti dividevano la famiglia di Costantino in cui da tempo il cesare Crispo era oggetto di gelosia da parte dei suoi fratellastri e della matrigna Fausta. In tale situazione Costantino si mostrò spietato: dapprima fece uccidere il figlio, accusato da Fausta di attentare al proprio onore, poi la moglie stessa sospettata di adulterio. Non è possibile determinare quanto la tragedia di palazzo del 326 poté influire sull'evoluzione religiosa dell'imperatore.
Alla vigilia della battaglia di Ponte Milvio, Costantino aveva diffuso la notizia di avere avuto la visione di una divinità, che l'aveva ispirato promettendogli la vittoria; aveva quindi assunto come insegna un simbolo, il labaro, che fu poi interpretato come il chrismon cristiano, o come l'emblema della croce. Fatti e simboli questi, cui venne dato un preciso significato cristiano solo più tardi, quando la nuova religione si fu pienamente affermata.
Contro la tradizione che vuole Costantino convertito improvvisamente al cristianesimo, si è quindi sostenuta talvolta la tesi di un puro opportunismo da parte sua, allo scopo, estraneo alle sue convinzioni religiose, di appoggiare l'istituto imperiale in crisi a una nuova forza spirituale e numerica. In realtà si può pensare a una sua tendenza monoteistica, confermata dall'iniziale adesione al culto solare che probabilmente l'avvicinò, insieme con le ragioni politiche, al cristianesimo. Ritenendosi ispirato da un dio unico, mal definito professando una sorta di deismo di contenuto dogmatico impreciso, si preoccupò di concedere a tutti la libertà di adorare Dio nella forma preferita (editto di Milano) e di assicurare pace e unità a ogni religione: con questo fine presiedette al concilio di Nicea come « vescovo di coloro che sono fuori della Chiesa ». Si attribuiva cioè una specie di superiore funzione regolatrice della vita religiosa dei sudditi (e quindi anche della Chiesa cristiana, seppure dall'esterno), pur conservando la tradizionale carica imperiale di pontifex maximus, sommo sacerdote dei pagani.
Una conversione poté avvenire forse soltanto verso la fine della sua vita, per diverse cause: crescente importanza dei cristiani nell'ambiente di corte e nel territorio dell'lmpero, rimorsi o più semplicemente rimostranze del clero dopo i crimini del 326; una conoscenza più larga dei cristiani (che già nel 321 avevano ottenuto da lui il riconoscimento della domenica, sia pure col nome di « giorno del Sole »), il vescovo ariano Eusebio di Nicomedia, che esercitava grande influenza a corte, lo battezzò sul letto di morte.
Qualunque sia il momento della sua conversione, Costantino è l'imperatore che rese possibile il trionfo del cristianesimo nell'lmpero. Ai cristiani furono concessi molti privilegi: libertà di culto, restituzione dei beni confiscati dagli imperatori precedenti, dispensa per il clero dalle prestazioni obbligatorie (munera), diritto della Chiesa di ricevere legati e donazioni, soppressione delle leggi contro il celibato, privilegi giudiziari (foro ecclesiastico), protezione dei cristiani contro Licinio e, più tardi, contro Sapore, pellegrinaggio di Elena ai Luoghi santi e costruzione di basiliche. Inoltre l'imperatore osteggiò il paganesimo e il giudaismo (chiusura dei templi e interdizione di sacrificare agli dei), intervenne poi nel conflitto donatista (concilio di Ancira, 314 o 315) e in quello che oppose ariani e ortodossi (convocazione e organizzazione del concilio di Nicea nel 325), con un'azione tesa a imporre il credo niceno e a combattere l'arianesimo, che in seguito fu rovesciata a favore dell 'arianesimo contro l'ortodossia alessandrina. « Romano della decadenza », fu nondimeno uno spirito creativo e innovatore, deciso nel rompere molti ponti con la tradizione: ne è testimonianza la sua opera nel campo amministrativo sociale, economico e giuridico.
Con lui, l'Impero assunse definitivamente la forma di una monarchia di diritto divino, per molti aspetti di tipo orientale: I'imperatore fu al centro di tutto. Ciò che egli avvicinava e toccava era sacro; perfino il suo palazzo, la sua stanza le sue vesti. Nel 326 apparvero i silenziari, incaricati di far rispettare un silenzio religioso in sua presenza. Le vecchie istituzioni imperiali ricalcate su quelle repubblicane caddero in disuso. Il senato romano non fu più che un consiglio municipale, ben presto ridotto a un duplicato di quello di Costantinopoli, il titolo di console costituì solo un'onorificenza. Le leve del governo passarono nelle mani dei diretti rappresentanti del sovrano: i conti, affiancati dapprima agli antichi funzionari, si sostituirono a essi tanto nell'amministrazione civile quanto alla testa dell'esercito. Ovunque nell'Impero, gli agentes in rebus esercitavano un controllo minuzioso sulla vita amministrativa e politica.
Se i singoli furono in certo qual modo livellati rispetto all'onnipotenza del sovrano, la società restò pur sempre strettamente gerarchizzata. Tutti erano ormai vincolati alla loro condizione sociale, ai loro doveri e alla loro attività (fatto importante per impedire l'evasione e la frode fiscale). Alla sommità della scala sociale stavano gli ordini privilegiati:perfectissimi, inizialmente eredi delI'ordine equestre, e soprattutto clarissimi, eredi dell'ordine senatorio, nelle cui file però potevano entrare i personaggi più importanti dell'ordine equestre.
La fiscalità imperiale si aggravò maggiormente: mentre si rafforzò il sistema della iugatio-capitatio, furono introdotte speciali imposte sulle proprietà dei senatori a carico dei negozianti (crisargirio), dei lecurioni. municipali (oro coronario prelevato periodicamente a titolo « straordinario »). Costantino creò il soldo d'oro (solidus) dal peso fissato a 1/72 di libbra, che ebbe corso, a Bisanzio fino ai Comneni e che restò alla base deli'economia medievale. Una seconda moneta entrò in circolazione, il follis in rame, di uso più corrente le cui fluttuazioni di valore testimoniano gl; squilibri dell'economia del tempo.
Costantino riorganizzò inoltre l'esercito: soppresse la guardia pretoriana sostituendola con quella dei « domestici », distinse le truppe stabili di frontiera (limitanei) da quelle mobili di riserva (comitatenses), nell'intento di poter disporre di una massa di manovra nel caso che il limes. venisse superato dagli invasori (riforma attribuita anche a Diocleziano). Ma il reclutamento normale delI'esercito nei territori dell'Impero si rese sempre più difficile per i tentativi di eluderlo che giungevano fino alla fuga: ne conseguì la sempre più larga immissione di Barbari nell'esercito, assoldati talvolta individualmente, più spesso per tribù o per interi popoli « federati ».
Nel campo giuridico, I'imperatore, capo supremo, volle essere anche supremo legislatore, sovrapponendo e spesso sostituendo la sua volontà alla tradizione del diritto romano, con un'azione giuridica informata, in palese contrasto con la sua condotta personale, a criteri di moralità e di umanità.
Ultimo punto importante della sua opera fu la fondazione di una nuova capitale a Costantinopoli, sul luogo dell'antica Bisanzio. I moventi dell'imperatore furono complessi, tuttavia egli non poté prevedere la portata della sua iniziativa, che accelerò il processo di separazione tra Occidente e Oriente, determinò la sopravvivenza di quest'ultimo nell'Impero bizantino e salvaguardò la civiltà antica, portando d'altra parte all'ineluttabile conseguenza dello scisma fra due cristianità divenute estranee l'una all'altra.
Costantino lasciò l'lmpero, della cui unità spesso viene considerato artefice, diviso tra cinque eredi: i suoi tre figli (Costantino II, Costante e Costanzo II) e i due nipoti (Dalmazio e Annibaliano), con una disposizione testamentaria contrastante con la sua esperienza e con la sua politica. Conseguenze funeste furono uccisioni e guerre tra i successori designati, che gettarono nel disordine e indebolirono l'lmpero, accelerando la sua divisione e facilitando l'irruzione dei Barbari.
Di fatto, dare un giudizio su Costantino non è facile. Il mito che presto si formò intorno alla sua figura e che tuttora permane sebbene non risponda alla realtà storica, agì a sua volta sulla storia: in nome di una pseudo « donazione di Costantino » a Silvestro, vescovo di Roma, nel 313, si è costituito nel medioevo il potere temporale dei papi; ancor più genericamente, al nome di Costantino si lega il trionfo stesso del cristianesimo sul mondo pagano e di lui si è fatto l'archetipo del principe cristiano.

[Conan]

Alla massoneria l'immigrazione indiscriminata fa comodo....perchè è parte di un processo ciclico che muove danaro e che nel lungo termine da i suoi frutti.

Ovviamente occorre distinguere tra destra liberale (quella del Cavaliere mascarato) e destra popolare (nazionalsocialismo), ovviamente da uomo di sinistra preferisco di gran lunga la destra popolare piuttosto che la corruzzione e le menzogne della finta-presunta destra di oggi.

[gigaHz]

meglio la clandestinita' e il crimine?

pensa.

sei tu che dovresti pensare ...e contare almeno fino a 100000000000000000000000...................prima di scrivere fregnacce...

[knymed]

che schifo che schifo

oddio le gocce, dove ho messo le gocce?

[Arnold Schwarzenegro]

sei tu che dovresti pensare ...e contare almeno fino a 100000000000000000000000...................prima di scrivere fregnacce...

ti rendi almeno conti che scrivi sempre la stessa frase, a sto punto fai copoia e incolla

[Conan]

Inoltre invece di fare dei copia incolla si potrebbe parlare di Costantino in modo più efficace....lui era un falso....per imbonirsi i cristiani che erano diventati molti e scomodì finse di convertirsi e legalizzò la nuova religione che da sette abraica divenne una vera e pèropria dottrina a sestante...
Inoltre Costantino commise l'errore (te lo dico da Romano) di cortuire una nuova Roma, Costantinopoli in turchia e di trascurare la gloriosa capitale per sostituire al latino il greco come lingua di stato.