Sabato pomeriggio mi invita a casa sua... Mi ha comunicato che desidera farlo nonostante io abbia chiarito che attualmente non sono mosso da particolare amore. Nonostante fosse la di lei prima volta, l'attrazione era forte e la voglia superiore ai suoi condizionamenti etico/religiosi di cui parlavo in altro thread.
Bella casa, guardiamo le foto di famiglia, poi nella sua stanzetta ci baciamo ed abbracciamo. Finiamo nudi, quasi senza accorgersene. Ci avvinghiamo, spinti dall'affetto e dalla passione. Io vengo preso dalla voglia irrefrenabile di leccare il suo piccolo sesso precedentemente mai violato da altro uomo. Nell'eccitazione generale, mi accorgo che è esso molto umettato. La mia lingua effettua colpetti dal basso verso l'alto e si insinua delicatamente tra le grandi labbra della vagina. E' arrivato il momento, mi allontano un po' e provo a bussare gentilmente alla porta, con piccoli ed impercettibili movimenti; ma qualcosa non va... Non scivola bene. Tolgo il lattice e provo a glande nudo. Niente. Ma lei vuole, ed io desidero entrare dentro di lei, un forte affetto mi spinge. Le sussurro parole dolci per scacciar via la sua ansia. Massaggio delicatamente con il dito medio e provo. Si apre un varco, spingo il dito e riconosco la morbida e calda mucosa del corpo della vagina. Sono abbastanza eccitato; mi improvviso a gran massaggiatore shatsu di vagine vergini e riesco a far provarle piacere. Ma un pensiero mi si comincia ad arrovellare in testa sempre più insistene insieme ad una amara constatazione. Era un posto maledettamente angusto, fin troppo stretto anche per il mio dito medio; come facevo ad infilare un membro che ne misura diverse volte tanto? Lo stesso tarlo si insinua in lei... Quella non è una vulva è una ghigliottina, rischio di stritolare il membro... Ma provo ancora una volta; rimango a giocare sul vestibolo vaginale con il mio glande, per alcuni minuti... Lei mi stringe forte e ci baciamo con ardore. Ogni tanto azzardo qualche cm in più... Forse uno di troppo e il dolore acuto la portano a ritrarsi violentemente. E un rivolo di sangue bagna le dolci lenzuola ancora di ragazzina. Guardo l'orologio: erano passate 4 ore, fuori era buio; e dopo 4 ore di erezione avevo anche i testicoli leggermente indolensiti, ormai desiderosi di giugere all'eiaculazione. Mi sembra anche giusto, d'altro canto... Ero stato un perfetto iniziatore ma ben poco avevo ricevuto. Ed ero ancora molto eccitato. Sicuramente troppo per riporre la sciabola nel suo fodero e considerare conclusa la faccenda...
La mia donna si avvicina e con una serie di baci affettuosi sul glande, prova a restituirmi il favore... E poi con le mani... Ma niente... C'era qualcosa che non andava... Mancava la tecnica, l'arte, la passione... Ero quasi infastidito... Mi ritraggo, decido di ritirarmi nella coccole e negli abbracci affettuosi. Forse era meglio così... Mi rivesto, lei si fa una doccia... Ma io sto male... Ho una gran voglia... Se avessi la mia ex la sventrerei... Non mi resta che andare nell'altro bagno e chiudere tristemente quella sfortunata pratica... Prendo da me il fusto e dopo appena 3-4 minuti mi lascio andare agli schizzi liberatori, davvero forti ed abbondanti, dopo 4 ore la prostata aveva prodotto un abbondante liquido spermatico che si riversa voglioso sul lavandino.
Ed io mi sento meglio...
Si, ora mi sento meglio.
Bella casa, guardiamo le foto di famiglia, poi nella sua stanzetta ci baciamo ed abbracciamo. Finiamo nudi, quasi senza accorgersene. Ci avvinghiamo, spinti dall'affetto e dalla passione. Io vengo preso dalla voglia irrefrenabile di leccare il suo piccolo sesso precedentemente mai violato da altro uomo. Nell'eccitazione generale, mi accorgo che è esso molto umettato. La mia lingua effettua colpetti dal basso verso l'alto e si insinua delicatamente tra le grandi labbra della vagina. E' arrivato il momento, mi allontano un po' e provo a bussare gentilmente alla porta, con piccoli ed impercettibili movimenti; ma qualcosa non va... Non scivola bene. Tolgo il lattice e provo a glande nudo. Niente. Ma lei vuole, ed io desidero entrare dentro di lei, un forte affetto mi spinge. Le sussurro parole dolci per scacciar via la sua ansia. Massaggio delicatamente con il dito medio e provo. Si apre un varco, spingo il dito e riconosco la morbida e calda mucosa del corpo della vagina. Sono abbastanza eccitato; mi improvviso a gran massaggiatore shatsu di vagine vergini e riesco a far provarle piacere. Ma un pensiero mi si comincia ad arrovellare in testa sempre più insistene insieme ad una amara constatazione. Era un posto maledettamente angusto, fin troppo stretto anche per il mio dito medio; come facevo ad infilare un membro che ne misura diverse volte tanto? Lo stesso tarlo si insinua in lei... Quella non è una vulva è una ghigliottina, rischio di stritolare il membro... Ma provo ancora una volta; rimango a giocare sul vestibolo vaginale con il mio glande, per alcuni minuti... Lei mi stringe forte e ci baciamo con ardore. Ogni tanto azzardo qualche cm in più... Forse uno di troppo e il dolore acuto la portano a ritrarsi violentemente. E un rivolo di sangue bagna le dolci lenzuola ancora di ragazzina. Guardo l'orologio: erano passate 4 ore, fuori era buio; e dopo 4 ore di erezione avevo anche i testicoli leggermente indolensiti, ormai desiderosi di giugere all'eiaculazione. Mi sembra anche giusto, d'altro canto... Ero stato un perfetto iniziatore ma ben poco avevo ricevuto. Ed ero ancora molto eccitato. Sicuramente troppo per riporre la sciabola nel suo fodero e considerare conclusa la faccenda...
La mia donna si avvicina e con una serie di baci affettuosi sul glande, prova a restituirmi il favore... E poi con le mani... Ma niente... C'era qualcosa che non andava... Mancava la tecnica, l'arte, la passione... Ero quasi infastidito... Mi ritraggo, decido di ritirarmi nella coccole e negli abbracci affettuosi. Forse era meglio così... Mi rivesto, lei si fa una doccia... Ma io sto male... Ho una gran voglia... Se avessi la mia ex la sventrerei... Non mi resta che andare nell'altro bagno e chiudere tristemente quella sfortunata pratica... Prendo da me il fusto e dopo appena 3-4 minuti mi lascio andare agli schizzi liberatori, davvero forti ed abbondanti, dopo 4 ore la prostata aveva prodotto un abbondante liquido spermatico che si riversa voglioso sul lavandino.
Ed io mi sento meglio...
Si, ora mi sento meglio.
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