che fine ha fatto mauro repetto?

**Arnold Schwarzenegro** · 12-08-2006, 14:38:44

Originariamente Scritto da ataru75 Visualizza Messaggio

Defante, gli 883 nn sono i take that

Max Pezzali cantava e scriveva i testi, Repetto la musica e ballava come un pirla.
Ora... secondo te il manager dei Beatles se avesse dovuto segare uno, toglieva John Lennon o il batterista?

E annamo..

il paragone non mi sembra azzaccato. dovevi dire john lennon o paul mc cartney.

comunque non ho la più vaga idea di chi state parlando.

**xenical** · 12-08-2006, 21:05:32

e' a TORINO, e vive facendo pompini nei cessi della stazione di PORTA NUOVA, e di notte dorme su di una panchina

**ataru75** · 12-08-2006, 21:30:21

Originariamente Scritto da Arnold Schwarzenegro Visualizza Messaggio

il paragone non mi sembra azzaccato. dovevi dire john lennon o paul mc cartney.

comunque non ho la più vaga idea di chi state parlando.

Ah perchè, paul nn scriveva le canzoni?

**chuk** · 20-08-2006, 13:42:08

per defante... da chuk

volevi il mio indirizzo msn... eccolo... ch.uk@hotmail.it ... contattami al più presto... ti prego ho bisognio di sapere un milione di cose... grazie ancora della disponibilità.

***matt85*** · 20-08-2006, 13:46:46

ma se non faceva un ***** quell'uomo, era totalmente inutile

**gigaHz** · 20-08-2006, 13:59:05

Originariamente Scritto da defante Visualizza Messaggio

I lettori più avveduti si chiederanno: perché una recensione di un disco già uscito da un bel po’‚ e da un bel po’‚ finito nei cassettoni di plastica delle occasioni a prezzo stracciato negli ipermercati? La risposta è semplice, ci sono delle volte in cui un uomo sente il dovere morale impellente di mettere una pezza alle altrui malefatte, così come Nanni Moretti si vergogna di vivere in un paese guidato da un lestofante io mi vergogno di vivere in un paese che ha dimenticato, sfottuto, deriso in maniera snob e superficiale un disco come questo. Lo dico subito: raramente negli ultimi anni un disco mi aveva emozionato come questo “Zucchero filato nero”. Repetto nella memoria di noi trentenni del ***** è semplicemente il biondino che si dimenava metronomico dietro alle spalle dell’esordiente Max Pezzali/883. Poi un giorno un amico attento ti masterizza il suo cd d’esordio solista e tu capisci subito di trovarti davanti ad una piccola, preziosa perla. E’ facile per me pensare a Truffaut, al suo continuo, disperato tentativo di raccontarsi, mistificarsi, nascondersi, esaltarsi attraverso il suo cinema, con malinconia e pudore. Si possono scrivere canzoni per provocare, punire, spingere alla rivolta ma raramente succede di imbattersi in un così commovente tentativo di mettersi autenticamente a nudo. Repetto avrebbe potuto facilmente scimmiottare Pezzali ed invece inanella una sequenza di 12 canzoni confuse, allucinate, che girano come vortici intorno alle proprie ossessioni, forse nella speranza di esorcizzarle o semplicemente di comunicarle. ****, frustrazione, s***** giovanile, genuine turbe psichiche. Chi avrà la bontà di procurarsi questo disco avrà l’occasione di commuoversi davanti alla dolcezza di Brandi’s Smile, una sorta di felliniano 8 e mezzo: un’occasione fallita, un film mai girato, un uomo inghiottito dalla sua avventura americana, un corpo sognato e mai stretto. Il mio attento amico mi aveva parlato di una versione barrettiana degli 883 e ***** se aveva ragione! Ascoltate “Un grande sì” o “Voglia di cosce e di sigarette”, inni sbagliati, sbilenchi, ubriachi, un uomo solo con la sua chitarra incerta e ancora ossessioni: ****, ****, ****, corpi che sfuggono, amarezza, assoluta mancanza di misura e senso del pudore. Mauro Repetto è definitivamente l’uomo nero, una macchia di unto impossibile da lavare nella storia della discografia italiana degli anni 90. Un corpo troppo fragile per reggere il peso del successo. E’ come se i miti della gioventù, le troppe musiche digerite esplodessero e si disponessero su un tavolo: un cavolo di puzzle con un pezzo in meno. Nessuna ironia su questo disco, ti viene da ridere ma ti passa subito la voglia: Cronenberg al cinema, Mauro Repetto nello stereo di casa.
forse sei un po troppo giovane....era un mito per noi ultratrentenni è stato il vero autore di COME MAI

caz...mi hai commosso....io da buon trentenne ho quasi tutti i singoli degli 883 dal primo.......e in effetti sospettavo che dietro come mai ci fosse lo spirito di repetto dato che non ti tieni uno in band solo per zompettare sul palco

pensavo che, alla sua "dipartita" gli 883 schiattassero, ma mi sono sbagliato...

p.s.: se hai possibilità di farmi avere una copia dell'album di Repetto di cui parli te ne sarei infinitamente grato