Ah ah ah....io non ne avevo dubbi che lo fosse amico Cesarius
Santo Subito....
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Originariamente Scritto da Cesarius Visualizza MessaggioConan posti qualcosa di specifico su Marcinkus, e sul perchè non abbiano già avvito il processo di Beatificazione?
In compenso però il buon Karol ha fatto santo Escrivà de Balaguer famoso perchè frustava la sua perpetua se cucinava male la paella e per il suo spirito di destra che lo rendeva razzista e molto amico di Franco.
Poi Karol ha fatto santo il Cardinal Bellarmino, uno dei più terribili inquisitori che nel periodo della controriforma ha bruciato decine e decine di persone compreso Giordano Bruno.sigpic"Ooh amore ooh amante
Che fai stasera ragazzo?
Tutto va bene, solo tienimi stretto
Questo perché sono un buon amante vecchio stampo"
Così non capisce. Devi dire "Conan, hai rotto er *****!" (Sergio cit.)
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Nato da una famiglia di emigrati lituani, fu ordinato sacerdote nell'Arcidiocesi di Chicago il 3 maggio1947.
Negli anni '50, dopo il trasferimento a Roma, studiò teologia ed ebbe la prestigiosa possibilità di lavorare nella sezione inglese del segretariato di Stato vaticano. Così ebbe l'occasione di incontrare e lavorare col vescovo Giovanni Battista Montini che, nel 1963 divenne Papa Paolo VI. Il 6 gennaio1969, fu ordinato Arcivescovo Titolare di Horta e Segretario della Curia romana. Negli anni settantapapa Paolo VI lo incaricò di organizzare i propri viaggi. Nel 1970 nel corso del viaggio a Manila, nelle Filippine, sventò un attentato al papa deviando il pugnale con cui un pittore squilibrato tentava di colpirlo.
Il 26 settembre1981 Monsignor Marcinkus fu nominato pro-presidente della Pontificia commissione per lo Stato della Città del Vaticano, posizione da cui si dimise il 30 ottobre1990. In ogni caso, Marcinkus non fu mai fatto cardinale.
Monsignor Marcinkus fu presidente dell'Istituto per le Opere di Religione, la banca del vaticano, dal 1971 al 1989. In [1] e [2] si parla di una banca senza sportelli dal grande potere finanziario, ramificata anche nel settore privato.
Papa Giovanni Paolo II tenne Marcinkus in Vaticano per sette anni prima di congedarlo alla sua Arcidiocesi di Chicago.
Dal 1997 ha vissuto a Sun City, in Arizona, dove ricopriva l'umile carica di quarto parroco della chiesa St. Clement of Rome. L'unica passione legata al suo vecchio stile di vita era il golf, ma fu costretto a diradare le sue uscite sul green a causa di un intervento alle anche.
Marcinkus è morto il 20 febbraio2006 a Sun City.
All'inizio degli anni '80, il nome di Marcinkus fu collegato a scandali finanziari riportati in prima pagina sulla stampa di tutto il mondo.
In particolare, fu accertato che lo IOR a quel tempo diretta da Marcinkus, aveva avuto un ruolo primario nel crack del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi, in un complicato "risiko bancario" che aveva come ulteriori protagonisti personaggi discussi come Michele Sindona o il "venerabile maestro" della loggia massonica P2, Licio Gelli.
Nel 1987 venne indagato, e venne emesso un mandato di cattura, dalla magistratura italiana in rapporto al crack dell'Ambrosiano, ma dopo pochi mesi la Corte di Cassazione annullò il mandato in base alle regole stabilite col concordato lateranense (Marcinkus era in possesso di un passaporto diplomatico vaticano).
Oltre a questi scandali, alcuni saggisti [3] arrivarono ad ipotizzare che il monsignore fosse coinvolto, insieme al cardinale Villot, all'epoca segretario di stato, nella morte di papa Albino Luciani, Giovanni Paolo I, il cui pontificato durò solo 33 giorni. Queste ipotesi non hanno avuto seguito.
Altra vicenda poco chiara in qualche modo collegata alla figura di Macinkus fu la scomparsa di Emanuela Orlandi. Per le telefonate di un uomo, che fu soprannominato "l'Amerikano" per la sua inflessione, nelle quali si proponeva lo scambio della stessa in cambio della libertà del terrorista Mehmet Ali Agca, alcuni giornali dell'epoca additarono Paul Marcinkus. Questa ipotesi non ha avuto riscontri oggettivi.
Un giornalista che investigava sulla vicende collegate all'uccisione di Roberto Calvi (trovato impiccato sotto un ponte a Londra) e al crak del Banco Ambrosiano fu trovato morto.
L'opinione del Vaticano, accreditata da recenti esternazioni di Giulio Andreotti e dall'opinione di Angelo Caloia [4], è che si agì con leggerezza nel delegare incarichi così delicati a una persona che si rivelò alla fine non adeguata e inesperta. Per David Yallop [5], però, Paul Marcinkus era tutt'altro che un incapace. Semmai, attraverso la conoscenza di Roberto Calvi, Michele Sindona e Licio Gelli, portò il livello economico del vaticano a vette mai raggiunte prima influenzando, direttamente o indirettamente svariati governi.
I fatti dell'Ambrosiano tuttavia rimangono ancora tutti da chiarire e costituiscono una zona oscura della recente storia italiana.sigpic"Ooh amore ooh amante
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Questo perché sono un buon amante vecchio stampo"
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Nella mattina del 18 giugno 1982 viene scoperto il corpo dei banchiere milanese Roberto Calvi, a capo dei Banco Ambrosiano, impiccato a una impalcatura sotto il Ponte dei Frati Neri a Londra. Le tasche del suo elegante vestito sono riempite di pietre e di denaro d'ogni sorta di valuta. Durante gli anni, la tesi dei suicidio sarà difesa con ostinazione, malgrado il parere contrario della maggioranza degli investigatori della prima ora.
Nato nel 1920, Roberto Calvi era entrato in servizio all'Ambrosiano nel 1946. Alla fine degli anni '60 aveva conosciuto il "banchiere della mafia" Michele Sindona, e le relazioni d'affari tra i due erano divenute fiorenti. Nel 1975 Calvi viene eletto presidente del consiglio d'amministrazione dell'Ambrosiano. Lo stesso anno diventa membro della loggia P2, che era stata creata da Licio Gelli e di cui faceva parte pure Michele Sindona.
Nel Lussemburgo ritroviamo Calvi non solamente nelle holding dei gruppo Ambrosiano, ma anche come membro dei consiglio d'amministrazione della Kreclietbank Luxembourg (che occupa, in Cedel, un posto di primo piano). D'altra parte, la principale loggia massonica lussemburghese lo accetta tra le sue fila, mentre rifiuta l'ammissione a Michele Sindona sapendo che questi era stato condannato in Italia nel 1976 e che era stato arrestato negli Stati Uniti.
Il Banco Ambrosiano, la cui creazione risale al 27 agosto 1896, era tra le numerose banche private italiane legate al Vaticano. Raccomandata alla protezione di Sant'Ambrogio, la banca non si era mai particolarmente distinta per i suoi affari. Quando la Santa Sede aveva cercato di eludere la legislazione bancaria italiana - e in particolare le restrizioni che riguardavano le operazioni di cambio sul mercato delle valute - i molto venerabili finanzieri del Vaticano avevano utilizzato le filiere mafiose di Sindona per istradare grosse somme fuori dal Paese, sotto il naso di tutti gli organismi di controllo.
All'interno dei Vaticano, è l'Istituto per le Opere di Religione (IOR) spesso chiamato la “Banca del Vaticano", che organizza questo traffico. Alla testa dello IOR, l'arcivescovo Marcinkus aveva, in un primo tempo, utilizzato le filiere offerte da Sindona. Poi, quando quest'ultimo era diventato meno frequentabile, a seguito dei suoi debiti con la giustizia, si era servito di Roberto Calvi e della sua banca. All'inizio degli anni '70, Marcinkus prese una decisione le cui ripercussioni e successive conseguenze avrebbero potuto, da sole, suffragare la tesi che voleva che Papa Giovanni Paolo I, il “Papa del sorriso", fosse stato assassinato. Marcinkus aveva in effetti ordinato l'arresto delle attività della Banca Cattolica del Veneto e la sua integrazione all'interno dell'Ambrosiano, senza né consultare né informare il consiglio d'amministrazione della banca così assorbita. Ora, la Banca Cattolica del Veneto era la banca privata al servizio del patriarca di Venezia e il suo presidente non era nientemeno che Albino Luciani, futuro Papa Giovanni Paolo I.
Il Vaticano si è evoluto: da gestore di anime ed elemosine, essendo stato espropriato e avendo visto il proprio patrimonio ridotto alla più semplice espressione dopo le confische di cui fu vittima nel corso del Risorgimento, a partire dal 1870 la Santa Sede è diventata una potenza finanziaria che gestisce fortune tanto colossali quanto discrete nell'economia mondiale. “Immaginare il Papa come una specie di presidente del consiglio di sorveglianza può scioccare qualcuno, ma non dobbiamo dimenticare che il Vaticano è un'istituzione vecchia di tanti secoli che, per quanto riguarda il denaro, ha sempre saputo essere all'altezza dei tempi”.
Non si tratta che di giustizia se, durante la grande crisi economica e finanziaria degli anni '20, il Vaticano rischiò il fallimento. Dopotutto, quelli erano i tempi! Già nel 1880, l'aristocrazia e l'alta borghesia romane, che avevano tradizionalmente degli stretti legami con la Chiesa, avevano creato il Banco di Roma a unico vantaggio dei Vaticano. Il suo scopo: riacquistare, con un plusvalore sostanziale, i terreni e gli immobili da cui il Vaticano doveva separarsi per mantenere liquidità. Inoltre questa banca doveva acquisire delle partecipazioni maggioritarie, in vista della successiva cessione al Vaticano, nelle società di servizi urbani (acqua, gas, elettricità, trasporti pubblici ... ). Inutile dire che, dopo diciotto anni di favoritismo nei confronti dei Vaticano, la banca si trovò rovinata nel 1898.
Il deus ex machina delle finanze vaticane, Bernardino Nogara, salvò la Banca di Roma dal fallimento. La manna celeste che permise ai finanzieri del Vaticano di risorgere a miglior fortuna arriverà tra le righe dei Patti Lateranensi, conclusi nel 1929 con Mussolini. Nel quadro di questi accordi, la Chiesa ricevette un'indennità di 90 milioni di dollari a riparazione per i beni immobiliari confiscati dallo Stato dal 1870 e per la perdita dei suo potere secolare.
Questo denaro venne affidato a un genio della finanza, Bernardino Nogara, ex vicepresidente della Banca Commerciale Italiana. Nel 1968, dieci anni dopo la morte di Nogara e quaranta anni dopo i Patti Lateranensi, le varie partecipazioni del Vaticano nell'industria, nella finanza e nei servizi venivano stimate in otto miliardi di dollari. La massima di Nogara era semplice ed efficace: “Il programma d'investimenti del Vaticano non dovrà essere ostacolato da considerazioni religiose". I suoi "eredi" l'hanno, dalla sua morte, applicata alla lettera - ma con più o meno scrupoli.
Dopo Nogara, il Vaticano ricorse ai servizi di Sindona e poi, quando questo divenne non più frequentabile, a quelli di Roberto Calvi. Bisognerà attendere il fallimento dell’Ambrosiano, che seguirà la morte di Calvi, per scoprire l'implicazione colossale del Vaticano negli affari illeciti operati da Sindona e Calvi. Sindona morirà assassinato nella sua cella nella prigione di Voghera il 22 marzo 1986, dopo aver bevuto una tazza di caffè avvelenato con il cianuro. Sindona e Calvi non sono che due dei cadaveri eccellenti di questa vicenda.sigpic"Ooh amore ooh amante
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Originariamente Scritto da Cesarius Visualizza MessaggioConan posti qualcosa di specifico su Marcinkus, e sul perchè non abbiano già avvito il processo di Beatificazione?Il prete di Cicero, piccola cittadina vicina a Chicago, piuttosto che un ascetico discepolo della Chiesa, era un uomo molto pratico. In Vaticano le malelingue della Curia gli affibbiarono il nomignolo di “gorilla, per via della forza fisica che mostrava, ma soprattutto perché era diventato la guardia personale di Giovanni Paolo II, incaricato della sicurezza del pontefice ogni volta che lui lasciava il Vaticano. Le sue innate doti di esperto di finanze gli spianarono la strada sino a farlo diventare presidente dello IOR. Virtualmente, aveva mano libera nelle finanze della Santa Sede e doveva rispondere solo al papa.Paul Marcinkus
Il potente banchiere Michele Sindona (affiliato alla loggia massonica Propaganda 2 di solito abbreviata in P2) conobbe personalmente Paolo VI quando quest'ultimo era ancora Arcivescovo di Milano, una delle Diocesi più influenti in Italia. Sindona entrò nelle sue grazie costruendo un edificio per la Diocesi stessa. Paolo VI è stato il ponte di collegamento tra questo avido finanziere, l'Arcivescovo Marcinkus, Roberto Calvi (altro affiliato alla P2) presidente dell'Ambrosiano e di Licio Gelli (Gran Maestro della loggia P2). Questa associazione tra Massoneria-Vaticano-Mafia negli anni '60 ha fatto incassare miliardi di lire al Vaticano stesso ed ai loro "business-priests". Paul Marcinkus non è solo il presidente dello IOR (Istituto Opere Religiose), la Banca Vaticana; è l'eminenza grigia del PontificatoPer questo Papa Giovanni Paolo II, ha usato la sua carica isituzionale per proteggerlo. I Papi come i presidenti degli Stati Uniti, sono solo paraventi; è la politica dei maestri burattinai: "muovere i fili da dietro le quinte". Paul Marcinkus è stato condannato per la vicenda dei "fondi neri" dello IOR e per il crollo della banca milanese di Roberto Calvi.
La Cassazione nel '87 ha annullato i mandati di cattura per "Sua Eminenza" e gli altri responsabili della banca Vaticana. Ma lasciamo che le dichiarazioni di Francesco Pazienza, pubblicate nel libro "La vera storia d'Italia" ci diano una maggiore quantità di elementi cui farci riflettere ed indagare: "Sempre durante il mio impegno presso i Servizi, ebbi la ventura di rintracciare, presso l'avvocato zurighese Peter Duft - il quale era stato consulente del cardinale Vagnozzi e depositario di molti documenti dello stesso - delle carte pericolosamente compromettenti per Mons. Paul Marcinkus. Occorre dire, al riguardo che il Gen. Santovito aveva ricevuto la richiesta da Mons. Luigi Celata, segretario particolare del Cardinale Casaroli, di rinvenire documenti compromettenti per Marcinkus, documenti i quali si trovavano tutti all'estero e, dunque, erano di difficile reperibilità. Tale richiesta si inquadrava nel contesto di uno scontro feroce, all'interno del Vaticano, tra due opposte fazioni: l'una denominata "Mafia di Faenza", nella quale si iscrivevano, oltre al cardinale Casaroli, i Cardinali Samorè, Silvestrini e Pio Laghi; l'altra, facente capo per l'appunto al Marcinkus, alla quale appartenevano Mons. Virgilio Levi, vice direttore dell' "Osservatorio Romano", e Mons. Luigi Cheli, Nunzio pontificio presso l'ONU. La fazione capeggiata da Paul Marcinkus aveva grossa influenza su Papa Giovanni Paolo II: questi aveva dovuto, proprio all'inizio del suo pontificato, fronteggiare uno scandalo, esploso negli Stati Uniti, di cui era stato protagonista un ordine di Preti polacchi di Filadelfia, implicati in grosse truffe ai danni di banche, con risvolti piuttosto piccanti. Mons. Marcinkus si era opportunamente adoperato per mettere a tacere tale scandalo, officiando lo studio legale newyorkese "Finley - Casey & Associati" e coprendo, in qualche modo, gli ammanchi. L'ovvio beneficio che Marcinkus ne aveva tratto era dimesso fuori gioco: non a caso gli attacchi allo IOR e al Banco Ambrosiano si fecero estremamente virulenti e fatalmente insidiosi proprio dopo l'attentato, basti pensare alla coincidenza temporale di questi e l'arresto di Calvi. Anziché consegnare i documenti reperiti presso l'avvocato Duft al Gen. Santovito, che li avrebbe, a sua volta, consegnati al segretario del Cardinale Casaroli, senza che io ne trassi alcun vantaggio, mi rivolsi all'On. Piccoli, affinché mi reintroducesse presso Calvi: avrei potuto ripresentarmi a costui da solo, tuttavia, con il viatico del Segretario della Democrazia Cristiana la cosa prendeva un aspetto affatto diverso. Fu per l'appunto a Roberto Calvi che consegnai la documentazione in mio possesso, che tra l'altro era soltanto una parte del fascicolo contro Marcinkus, senza farne neppure una fotocopia. A.D.R. Consegnai a Calvi la documentazione nei primissimi giorni del marzo 1981. Contestualmente erano usciti gli articoli dell' "Espresso" e di "Panorama" sull'organizzazione del viaggio statunitense dell'On.Piccoli. Fu forse per tale ragione che Calvi mi invitò a collaborare con lui...".
Le dichiarazioni di Francesco Pazienza sono ulteriormente convalidate dai "Millenaristi", la terza forza che si muove all'interno delle sante mura dei "sette colli". I "Millenaristi" sono una cellula di prelati all'interno del Vaticano, hanno scritto un libro, per denunciare le due fazioni opposte di cui parlava anche Pazienza. Questa cellula si dichiara disgustata dalla corruzione che giornalmente vede dilatarsi nel Tempio della Cristianità, denunciando molti loro colleghi ecclesiali come affiliati ai vari ordini massonici, alla Mafia siciliana o alla Camorra campana. I "Millenaristi", inoltre, denunciano la dilagante omosessualità come costume consolidato nel Vaticano stesso, ed usata anche come via ad una facile promozione; e gli sperperi in acquisti di ville romane o palermitane, dove diversi prelati passano spensierate serate allietate dalle attenzioni di splendide donne. Il motto, di questa multinazionale religiosa e spirituale quanto la Microsoft o la Nestlè (adorano lo stesso dio-banconota del resto), non è il classico "soddisfatti o rimborsati", ma è stato da sempre quello di "soddisfatti o messi al rogo". Naturalmente ai giorni nostri si parla del moderno rogo, cioè il discredito attraverso i mass-media, ed in questo il loro onnipotente dio-banconota li ha generosamente dotati di strumenti mass-medianici. Il Vaticano, grazie alla congregazione dei Paolini, detiene il quarto gruppo mass-mediologico in Italia, dopo Mondadori, Rizzoli e Rusconi. Stampano giornali come Famiglia Cristiana, con il quale ogni settimana vendono milioni di copie. Ciò significa "plasmare" il pensiero di molte persone. Ma ci sono molti altri giornali e libri, tutti con delle vendite notevoli, giornali che usufruiscono di finanziamenti statali, cioè pagati da noi italiani. Ma nel momento in cui la nostra magistratura emette un mandato d'arresto a questi loschi prelati, prontamente il Vaticano si fa forte della sua Extraterritorialità in quanto Stato a se, proteggendo e lasciando completa libertà a questi preti senza scrupoli e senza Dio. E tutto il lavoro della nostra magistratura diventa inutile, con un ulteriore danno economico nei nostri riguardi (le indagine costano). Però per i finanziamenti e per l'otto per mille, l'Extraterritorialità non viene tenuta conto; due pesi e due misure...e due Dei nella Casa del Signore. Se non bastasse il Vaticano ha usato la Rizzoli con i suoi settimanali per fare propaganda e screditare chiunque minasse il prestigio o la popolarità (si fa per dire) della Chiesa. Guardate tutti gli articoli che sono apparsi contro i nuovi movimenti religiosi, la cosiddetta New Age. Quest'ultima, ai loro occhi, si è resa colpevole del reato di aver portato via potenziali acquirenti di prodotti teologici dell'industria cattolica. Subdolamente hanno etichettato la New Age come l'Opera di Lucifero, il solito vecchio metodo dello spauracchio per manipolare meglio la gente. Del resto, ciò è comprensibile, visto che la "parte sana" della New Age (assieme ad una moltitudine di studiosi, storici e ricercatori) ha denunciato la loro blasfema teologia e l'uso improprio della figura del Cristo perpetuata dalla Santa Chiesa Romano Apostolica e dal Cattolicesimo. L'escatologia dirottata in tirannici dogmi per sottomettere la sacralità dell'individuo ad una Chiesa che è di tutti tranne che di Dio. Ma quel povero diavolo di Lucifero cosa se ne fa della scomoda New Age, quando ha in mano lo stesso Vaticano che è di gran lunga più influente, profondamente corrotto e che gli dà già così tanta soddisfazione. Gli oscuri uomini dagli abiti porpora non si riposano mai. Attraverso i giornali boicottano perfino gli stigmatizzati in vita. Basti ricordare lo scomodo (per loro) Padre Pio, e la sua difficile vita a causa del Vaticano. Una volta morto, miracolosamente non lo era più, anzi s'era tramutato in un sant'uomo (se la gente lo ama anche senza l'approvazione della Chiesa, la Chiesa si adegua per poter tenere i fedeli, questa flessibilità ha portato sopravvivenza e potere da 2000 anni). I contestatori Mons. Milingo e lo stigmatizzato Giorgio Bongiovanni (direttore di Antimafia 2000) una volta morti saranno i prossimi paladini della Chiesa?
Secondo il " Corriere della Sera ", l'immagine della Chiesa dedita agli aiuti umanitari è strumentalizzata e dell'otto per mille che gli italiani devolvono attraverso le tasse, solo il 46% degli introiti viene usato per opere di beneficenza, mentre il restante 54% viene usato per mantenere la fatiscente struttura pontificia. Per fortuna che Gesù predicò una vita in povertà. Ma non fatevi strane idee, loro sono in assoluta buona fede, è che purtroppo le orecchie sono organi così delicati e si danneggiano subito.
Ma l'incredibile in casa Vaticano è all'ordine del giorno, pensate che la "Santa Sede" ha fatto di tutto per proteggere Noriega (uomo usato dalla amministrazione Reagan/Bush nel traffico degli stupefacenti della CIA), il dittatore e narcotrafficante panamense ricercato dalla DEA (Drug Enforcement Administration) americana. A Panama c'erano parecchie finanziarie di Marcinkus, Calvi e Sindona e gentilmente Noriega le proteggeva dagli sguardi indiscreti. Lino Christ, l'abate della parrocchia di Rio de Janeiro e corriere della rete brasiliana del narcotraffico è stato arrestato in Svizzera, le sue valigie contenevano nove chili di cocaina pura per un valore superiore ad un miliardo di lire. E cosa dire dell'Opus Dei da molti criticata come una congrega finanziaria camuffata da opera religiosa. Purtroppo l'esecrabile esercito di corrotti e corruttori in seno alla Chiesa è un cancro dall'estensione mortale e unica del suo genere. Di certo il cristiano medio se non ha un buon prete nelle vicinanze (per fortuna ce ne sono ancora), farebbe meglio a pregare nel proprio tempio interiore e fare la carità di persona; evitando di interagire e colludere inconsapevolmente con una Chiesa (scusate l'eufemismo) che odora d'inganno e di morte. Ma le vie di questo dio-banconota, e di questi uomini senza religione e senza Dio, sono infinite ancora per quanto?
L’ascesa di Paul
Paul Marcinkus nel 1969 viene nominato vescovo e segretario dello Ior Subito si fa molti nemici: lui, col sigaro e la mazza da golf, esperto di società finanziarie e di paradisi fiscali e sistemi di riciclaggio di denaro proviene non proprio da sistemi leciti. Allaccia alleanza con i Rockfeller, conquista la fiducia dei maggiori centri internazionali del potere finanziario. E’ sempre in giro per il mondo, la spregiudicatezza è il suo credo, nelle sue operazioni finanziarie non sta troppo a sottilizzare sui principi filosofici e morali della chiesa. Il suo chiodo fisso è la diversificazione internazionale degli investimenti: Stati Uniti, Canada, Svizzera, e Germania federale. Fa e disfà società, gioca nelle borse di quasi tutto il mondo, ( a Wall Street ha anche qualche incidente formale con annesse multe per irregolarità) , gli piacciono i banchieri d’assalto come Sindona prima e Calvi dopo.
Il rischio insomma è il suo mestiere. Ma ha rischiato troppo. L’affare Ambrosiano diventa il suo Watergate. In Vaticano, già nei guai, per un’inchiesta sullo Ior, la Banca d’Italia e la magistratura di Roma iniziano ad indagare sulle sue spregiudicate operazioni finanziarie.
Tutto ciò accade proprio quando Marcinkus si sentiva più forte. Lui Monsignore lituano, aveva trovato nel Papa polacco un interlocutore privilegiato e molto disponibile. Un’alleanza che si era consolidata soprattutto con la nascita di Solidarnosc ( fiumi di soldi trovati da Marcinkus al nascente sindacato),soldi provenienti dai conti “neri” dell’Ambrosiano. A chi chiede la sua testa per l’intreccio Calvi mettendo in giro le sue imminenti dimissioni, lui risponde: non mi risulta.
Lui ribatte che c’è un complotto nei suoi confronti ideato dai nemici dell’Est. Il Papa continua a dare appoggio politico al vescovo che conduce instancabile altre operazioni finanziarie che dire spregiudicate e dir poco.
L’incontro. Francesco Pazienza e Paul Marcinkus
Da Vaticano arrivò la conferma: ero riuscito ad ottenere l’appuntamento con monsignor Marcinkus. Ero molto ansioso di conoscerlo e di vedere se e quanto corrispondevano la vero le descrizioni che mi erano state fatte di lui, a proposito dell’imponenza fisica, della brutalità delle maniere, del pragmatismo e del temperamento. Alto come una pertica, con un fisico da giocatore di football americano, e con una voce profonda, mi ricevette in un ufficio molto strano,lunghissimo e curiosamente stretto.
Marcinkus non conosceva il motivo per cui avevo chiesto di vederlo. Mi accolse fumando una sigaretta senza filtro e continuò ad accenderne una dopo l’altra. Compresi al volo che il prelato che avevo di fronte era tutt’altra pasta rispetto al cardinale Silvestrini. La conferma arrivò non appena cominciò a parlarmi in un perfetto italiano. Io gli risposi in inglese- americano. Al che si bloccò e mi chiese brutalmente: << Who are you?. Chi sei?>>
Come Silvestrini era raffinato nel modo di parlare e di muoversi, e le sue parole erano piene di prudenze, di mezi toni, di sfumature, cosi Paul Marcinkus era roccioso, immediato, pragmatico, quasi aggressivo. Non poteva d’altra parte che essere così, dato che in quel periodo, oltre che dello IOR, si occupava della sicurezza personale del papa. Era la vera e propria guardia del corpo di Giovanni Paolo II durante i suoi viaggi in giro per il mondo. Insomma , era l’uomo disposto a mettere il proprio corpo davanti alla pallottola o alla lama di coltello che avesse tentato di raggiungere Sua Santità
Un monsignore mi aveva raccontato, ridacchiando, che un giorno, mentre scendeva dall’aereo ufficiale su cui viaggiava il pontefice, mentre lo precedeva sulla scaletta, fuori dal soprabito nero di Paul Marcinkus era scivolata a terra una mini-mitraglietta UZI di fabbricazione israeliana. Questo era il personaggio. Coraggioso, rude, lontano dallo stereotipo dei frequentatori della Curia romana e proprio per questo a loro inviso.
Visto che fumava come un turco , gli chiesi il permesso di farlo anche io. Mi offrì una delle sue sigarette, rifiutai cortesemente, estrassi dalla tasca interna della giacca il portasigari di cui e presi un<<Montecristo numero uno>>. Poi, da una catena d’oro che portavo appesa alla cintura, tirai fuori una piccola cesoia d’oro massiccio per troncare la punta del sigaro e me lo accesi. Mi guardò incuriosito e mi chiese: << Are true cubans?>> << Of course>> risposi. Allora schiacciò la sigaretta che aveva appena accesa nel portacenere e mi chiese: << Ne ha uno per me?>>. Estrassi nuovamente il portasigari di cuoio e gli porsi aperto l’astuccio con i quattro sigari rimasti, gli allungai la cesoia e lo aiutai ad accenderlo. Dopo aver tirato e gustato la prima boccata esclamò un<< Great>> pieno di soddisfazione. Cominciammo a parlare di ciò che mi stava a cuore.
La morte del banchiere di Dio
Nato in un sobborgo di Chicago nel gennaio del 1922, divenne sacerdote nel 1947 e arcivescovo nel 1981, sotto il pontificato di Giovanni Paolo II, durante il quale ricoprì l’incarico di Presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della città del Vaticano; ma il suo nome per molti si associa al 1982, quando fu accusato di essere coinvolto nello scandalo del crack finanziario del Banco Ambrosiano, un istituto di credito al tempo molto legato alla Curia, e in particolare allo Ior, l’Istituto per le Opere di Religione di cui Marcinkus era allora presidente. Godendo dell’immunità vaticana, l’arcivescovo non subì le naturali conseguenze della sentenza. Dopo oltre vent’anni, i dubbi sul ruolo effettivo avuto dal Monsignore in queste vicende, continuano ad aleggiare anche per le morti di Roberto Calvi e Michele Sindona, entrambe ancora pienamente da chiarire.
Calvi era stato presentato da Sindona a Marcinkus nel 1971, appena dopo la sua nomina di presidente della Banca Vaticana da parte di Paolo VI; da questo momento in poi, è possibile riscontrare attraverso la documentazione reperibile dalle inchieste sui due omicidi, la crescita delle vendite di molte società realizzate dai vari dipartimenti del Vaticano, quasi totalmente a favore dei due banchieri italiani, già all’epoca dimostratisi esperti in materia di corruzione e speculazione finanziaria.
Per questo motivo, lo stesso Marcinkus fu obbligato a sottoporsi a numerose udienze per le inchieste portate avanti dalle autorità italiane, che insistevano soprattutto sulla sua amicizia personale e affaristica con Sindona del quale, nell’aprile del 1973, durante un altro degli interrogatori, così riferì ai procuratori statunitensi: “Michele ed io siamo ottimi amici. Ci conosciamo da molti anni. I miei affari finanziari con lui, comunque, sono molto limitati. Egli è, come sapete, uno dei più ricchi industriali italiani. Ha sempre precorso i tempi nel trattare problemi finanziari”.
Calvi, Sindona, ma anche Licio Gelli e Umberto Ortolani: l’ombra inquietante dei rapporti tra il “banchiere di Dio” e alcuni esponenti della peggiore tradizione massonica del nostro paese, si è poi allungata sino a un’altra misteriosa morte, quella di Giovanni Paolo I, che tutti ricordano con il nome di Papa Luciani. Travolto dagli scandali, Marcinkus decise di rinunciare a ogni incarico per rifugiarsi in Arizona, rilassandosi giocando a golf nella piccola cittadina di Sun City, dove era solito tenere messa nella parrocchia di San Clemente, prima di cedere ai problemi di cuore che ne hanno motivato il decesso, all’età di 84 anni.
Ora che non c’è più, potrebbe essere utile tornare ad analizzare la figura di Paul Marcinkus, se non altro per conoscere meglio un certo nostro passato, che riuscirebbe a chiarire anche tanto nostro presente. Senza inutili polemiche, né colpevoli omissioni.
22 febbraio 2006
Con la morte di Paul Marcinkus svanisce l'ultima possibilità di far luce sugli intrecci tra Vaticano, mafia, massoneria e servizi segreti
Enzo Biagi
Poco più di un mese fa se ne è andato Paul Casimir Marcinkus, l'uomo della finanza vaticana, il capo dello Ior, l'Istituto per le Opere Religiose, amico del 'banchiere di Dio' Roberto Calvi e di Michele Sindona. Grazie all'arcivescovo americano persino la Santa Sede, ebbe il suo 'caso': la banca vaticana fu compromessa dal crack del Banco Ambrosiano, e dalla misteriosa morte del suo presidente Roberto Calvi, trovato impiccato il 18 giugno del 1982 sotto un ponte di Londra.
Nel 1998 l'inchiesta sulla fine del banchiere fu riaperta e, dopo aver riesumato il cadavere, i sostituti procuratori della Repubblica di Roma, Luca Tescaroli e Maria Monteleone, stabilirono che Calvi era stato ucciso. E di Marcinkus e del suo ruolo si ridiscusse ancora.
Non ho mai conosciuto il prelato americano, ma ho incontrato Roberto Calvi due volte. La prima, a cena, ospite di un amico. Non invitava alla cordialità. Aveva gli occhi di ghiaccio, per questo era soprannominato 'il cobra'.
Poi l'ho incontrato dopo l'arresto avvenuto nel maggio del 1981, arresto che fece scalpore e che fu criticato in Parlamento da Flaminio Piccoli e da Bettino Craxi, segretari della Dc e del Psi. Ci fu un processo, un tentato suicidio e la condanna a quattro anni per aver violato le norme valutarie con il conseguente fallimento del Banco Ambrosiano.
A certe domande non volle rispondere, neppure accennare: niente Gelli, niente P2. Si arrabbiò quando allusi a un finanziamento che, attraverso l'America o la Germania, sarebbe arrivato a un partito italiano: "Non rispondo a domande del genere", mi disse.
Era riuscito a intrecciare i suoi 'numeri' con preti e massoni, onorevoli e servizi segreti, aveva dato soldi al 'Gazzettino' (Dc) e a 'Paese Sera' (Pci), con Marcinkus aveva cercato le pecorelle smarrite per poi tosarle insieme, era stato in società con Sindona e con Pesenti, ma ora al vecchio 'giocoliere' cominciava a cadere qualche pallina.
Allora mi domandai: "Come si è arrivati a questo disastro? Perché chi doveva non ha parlato? Perché chi ne aveva l'obbligo non è intervenuto?".
Qualche giorno prima di morire Roberto Calvi scrisse una lettera a papa Giovanni Paolo II nella speranza di avere un aiuto per salvare quello che rimaneva del Banco Ambrosiano e per togliere lo Ior dalle mani di Marcinkus che mantenne, invece, il suo incarico fino al 1989. Il contenuto della lettera venne reso noto molti anni dopo dal figlio del 'banchiere di Dio'. Scriveva il 5 giugno 1982 Calvi: "Santità, sono stato io ad addossarmi il pesante fardello degli errori nonché delle colpe commesse dagli attuali e precedenti rappresentati dello Ior. Sono stato io che, su preciso incarico dei suoi autorevoli rappresentanti, ho disposto cospicui finanziamenti in favore di molti Paesi e associazioni politico-religiose dell'Est e dell'Ovest".
Qualche mese dopo la morte del banchiere incontrai la vedova, Clara Calvi, le chiesi quando cominciarono i guai per suo marito. Lei mi rispose: "Mio marito era innocente e chi doveva pagare, chi doveva presentarsi come imputato, era lo Ior e un altro gruppo italiano che non dico. Alla vigilia del processo io mi precipitai da Marcinkus e lo supplicai di fare qualcosa, di assumersi le sue responsabilità. Non mi meravigliai che l'altro gruppo privato si difendesse come poteva, ma da parte della Chiesa non mi sarei mai aspettata che non si prendesse le sue responsabilità. Mio marito era in prigione e si era stancato di pagare per gli altri".
Adesso con la morte di Paul Marcinkus svanisce l'ultima possibilità di conoscere la verità su uno dei tanti misteri d'Italia, un intreccio tra massoneria, mafia, servizi segreti, Vaticano, riciclaggio di denaro sporco, traffico d'armi per la guerra delle Falkland, finanziamenti alla dittatura di Somoza e al sindacato cattolico polacco Solidarnosc, un intrigo internazionale che costò alla Chiesa 1.500 miliardi di vecchie lire oltre ai pesanti giudizi morali.
Roma 13 marzo 2006
sigpic"Ooh amore ooh amante
Che fai stasera ragazzo?
Tutto va bene, solo tienimi stretto
Questo perché sono un buon amante vecchio stampo"
Così non capisce. Devi dire "Conan, hai rotto er *****!" (Sergio cit.)
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Originariamente Scritto da Conan Visualizza MessaggioAh ah ah ok...Marchinklus però beato lo era....beato tra le donne.
In compenso però il buon Karol ha fatto santo Escrivà de Balaguer famoso perchè frustava la sua perpetua se cucinava male la paella e per il suo spirito di destra che lo rendeva razzista e molto amico di Franco.
Poi Karol ha fatto santo il Cardinal Bellarmino, uno dei più terribili inquisitori che nel periodo della controriforma ha bruciato decine e decine di persone compreso Giordano Bruno.Originariamente Scritto da Leonidagary io più ti leggo e più maledico l' alfabetizzazione, la democrazia e la rivoluzione francese, tu dovevi coltivare il tuo manso in padania dietro un affitto che dovevi al tuo signore.Originariamente Scritto da Bad Girlho sempre pensato che tu hai proprio bisogno di prenderlo di più,scusami se te lo dico ma ricordi me ai tempi della tristezza..per me puoi cambiare, se ce l'ho fatta io.. puoi farcela anche tuOriginariamente Scritto da gorgonema manca la verità più vera, le donne non vanno ascoltate, ma virilmente guidate.
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Oddio adesso titoli mi viene in testa "La Chiesa che Mente" ma non ricordo l'editrice....ce l'ho a casa poi ti dirò l'ho letto un paio d'anni fa...poi sull'argomento trovi un pò di tutto dai commenti di Montanelli sui suoi libri a libri specifici....basta entraer in una libreria ed andare nella sezione dedicata alla religione e d alla politica o ai misteri degli anni 70\80 e ne trovi parechhi di libri.sigpic"Ooh amore ooh amante
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Mi mette curiosità questo Marcinkus .... certo che doveva essere uno spasso (pensava solo a scopare, fare soldi e fumare )
In settimanan vado alla feltrinelli e vedo cosa trovo di interesante.Originariamente Scritto da Leonidagary io più ti leggo e più maledico l' alfabetizzazione, la democrazia e la rivoluzione francese, tu dovevi coltivare il tuo manso in padania dietro un affitto che dovevi al tuo signore.Originariamente Scritto da Bad Girlho sempre pensato che tu hai proprio bisogno di prenderlo di più,scusami se te lo dico ma ricordi me ai tempi della tristezza..per me puoi cambiare, se ce l'ho fatta io.. puoi farcela anche tuOriginariamente Scritto da gorgonema manca la verità più vera, le donne non vanno ascoltate, ma virilmente guidate.
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Ottima idea....feltrinelli è sempre migliore e più fornita...e poi era del grande GianGiacomo Feltrinelli....la sai la storia di Giangiacomo??? Quello ucciso dal commissario Calabresi, il poliziotto a sua volta ammazzato per vendetta da uno di lotta continua che pochi mesi fa è uscito di carcere per buona condotta ed è ai domiciliari???
Calabresi è lo stesso che buttò giù dalla caserma della polizia e dal 4° piano il povero tranviere Pinelli e che poi raccontò che si era suicidato dopo aver confessato di essere stato lui a mettere la bomba in piazza fontana ma che invece poi uscì fuori la verità ovvero che la responsabilità era di 4 ragazzotti neofascisti controllati però dai nostri servizi segreti a loro volta guidati dalla cia....sigpic"Ooh amore ooh amante
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Giangiacomo Feltrinelli (Milano, 19 giugno 1926 - 14 marzo 1972) è stato un importante editore e militante dell'estrema sinistra. Nato da una delle più ricche famiglie italiane, nel 1945 aderì al Partito comunista, che sostenne anche con ingenti contributi finanziari.
Nel 1948, nell'Europa devastata dalla guerra, iniziò a raccogliere documenti sulla storia del movimento operaio e sulla storia delle idee dall'illuminismo ai giorni nostri, gettando così le basi per la biblioteca di uno dei più importanti istituti di ricerca sulla storia sociale.
Alla fine del 1954 fu fondatore della Casa editrice Feltrinelli che già negli anni cinquanta pubblicò bestseller di rilievo internazionale come Il dottor Zivago che Boris Pasternak terminò nel 1955 e Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa.
Il 12 dicembre 1969, saputo dalla radio della strage di Piazza Fontana, Feltrinelli che si trovava in una baita di montagna, decise di tornare a Milano. Apprese però che forze dell'ordine in borghese presidiavano l'esterno della casa editrice ed immaginando che potessero essere costruite prove contro di lui (nel successivo procedere della magistratura si trovarono effettivamente indizi in tal senso), Feltrinelli, che da tempo temeva un colpo di Stato delle destre, decise di passare alla clandestinità. Prima, in una lettera inviata allo staff della casa editrice, all'Istituto e alle librerie e, poi, in un'intervista rilasciata alla rivista "Compagni" spiegò con estrema lucidità politica la sua decisione. La sua riflessione politica successiva lo portò a scelte estreme. Giangiacomo Feltrinelli morì il 14 marzo 1972. Il suo corpo fu rinvenuto, dilaniato da un'esplosione in circostanze misteriosesigpic"Ooh amore ooh amante
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A quei tempi Feltrinelli era l'uomo più ricco d'Italia e spendeva gran parte dei suoi averi per finanziare i comunisti.....riviste, incontri e convegni erano da lui sovvenzionati....
Egli stesso era un avventuriero e si dilettava nell'intercettare i collegamenti tra i giovani dell'epoca di estrema destra ed i servizi segreti italiani ed americani.....
Più di una volta la polizia (all'epoca gestita da gente vicina alla cia) cercò di incolparlo di atti sovversivi che poi invece si rivelavano commessi da giovani neofascisti strumentalizzati dalla Cia.....
Morì in un campo completamente spappolato da una bomba...la versione della polizia fu quella di un incidente mentre si preparava ad un addestramento con delle armi.....in realtà fu un omicidio di stato.sigpic"Ooh amore ooh amante
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Originariamente Scritto da Conan Visualizza Messaggio...seriamente cosa pensate di Papà Giovanni Paolo II ???
Lui è il Papa che hga girato il mondo ed ha stretto la mano a tutti, il pPapa che ha saputo usare la meglio i mass media per farsi conoscere e portare la sua parola ovuinque, il Papa che ha fatto le processioni non stante sia stato male e che ha subito un attentato quasi mortale ma è anche il Papa degli scandlai economici, il PApa che ha santificato Josè Maria Escrivà de Balaguer ovvero il teologo di Franco dittatore sanguinario di Spagna, il Papa che fu sempre dalla parte del suo amico Pinochet altro dittatore sanguinario e poi dichiarato pazzo...
Sotto il suo Papato ci sono stati intreci strani in Vaticano....il rapimento nelle mura dell stato Pontificio di manuele Orlandi, l'assassionio dei banchieri "di Dio" Sindona e Calvi, la morte del capo della Guardia Svizzera....
Secondo voi è stato un Santo o un uomo senza scrupoli che ha sfruttato i media per apparire quello che non era ed entrare nelle grazie dell'opinione pubblica????
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No amico è stata una continuità di intenti e di intrallazzi col precedente....entrambi voluti dall'opus dei.sigpic"Ooh amore ooh amante
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Originariamente Scritto da PROTEINS Visualizza Messaggioil fascio ti lega le mani
la CHIESA chiude il cervello
chi libera i popoli schiavi è solo
la FALCE E IL MARTELLO.
non mi sembra che nei paesi comunisti vi sia mai stata libertà, anzi ...sigpic
"Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare"
"Le risposte sono dentro di te, peccato che siano tutte sbagliate"
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