Fermato dagli agenti in stato di ebrezza si è messo a urlare frasi antisemite di inaudita gravità: prima ha chiesto a uno dei poliziotti "Sei ebreo?", poi ha iniziato a imprecare "Fottuto ebreo", fino a urlare "Gli ebrei sono responsabili di tutte le guerre su questo pianeta". L'attore e regista del film "La passione di Cristo", aveva sollevato tempo fa un coro di polemiche proprio perché la lettura del Vangelo data da Gibson era sembrata a molti antisemita.
L'agente che ha redatto il verbale riferisce per filo e per segno le sparate dell'attore, che ha minacciato gli agenti di fargliela pagare perché "possiede tutta Malibu" e si è lasciato andare a improperi continui contro chiunque.
Dalla vicenda non esce bene neanche la polizia di Los Angeles, che è stata accusata di voler insabbiare il caso.
Ieri Mel Gibson si è scusato pubblicamente. "E' tutta la vita che cerco di sconfiggere l'alcolismo e ho avuto una terribile ricaduta", ha detto l'attore, aggiungendo di essere consapevole di aver fatto "spregevoli" affermazioni al momento dell'arresto. "Ero completamente fuori controllo", ha dichiarato Gibson, e "ho coperto di vergogna me stesso e la mia famiglia".
Alcune ore dopo l'arresto, l'attore e regista era stato rilasciato su cauzione di 5mila dollari, ma dovrà ora comparire in giudizio. Ed è indubbio che le sue intemperanze verbali non passeranno inosservate.
Lo star system aveva già perdonato all'attore le sparate antisemite fatte da suo padre, Hutton Gibson. Nell'aprile 2004, Gibson senior in un'intervista radiofonica aveva negato l'Olocausto e si era detto convinto dell'esistenza di una cospirazione mondiale ebrea. L'attore e regista aveva chiesto ai giornalisti di lasciare in pace suo padre, 85enne, e aveva detto di non mettere in dubbio la realtà storica dell'Olocausto, che aveva definito "un'atrocità di proporzioni immani".
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