Moggi: "Mancini indovino"
L'ex d.g. bianconero: "Dove sono i miei complici? La Juve non ha niente da farsi perdonare, sarà tutto smontato. Mancini 7-8 mesi fa accennava a miei guai giudiziari. Come faceva a saperlo?"
Luciano Moggi, ex d.g. della Juventus. Ap
TORINO, 26 luglio 2006 - Luciamo Moggi non ci sta. Camicia azzurra, senza cravatta, l'ex direttore generale bianconero ha scelto di tornare a parlare - dopo due mesi di silenzio quasi assoluto - proprio a Torino, in una saletta al primo piano dell'hotel Concord, lo stesso che a lungo ha ospitato i ritiri pre-partita della "sua" Juve. Moggi non accetta il verdetto emesso dalla Corte Federale e va all'attacco: "Sono contento per chi si è salvato, ma scontento per la Juve che difenderò in tutte le sedi opportune. La società bianconera non ha nulla da farsi perdonare e vedrete che tutte le accuse saranno smontate. Ho sentito che la Juve ricorrerà al Tar, di sicuro io farò ricorso fino all'estremo limite".
Ma non solo: "I bianconeri in B mi fanno un brutto effetto, ma significa che la Juve ha tanti nemici e io lo sapevo". Poi il colpo di coda: dove andrà il calcio senza Moggi? "Devono ancora togliermi dal calcio, per ora sono solo in vacanza da una ventina di giorni. Per ora non mi pongo il problema di tornare". Ma neppure lo nega. Ne ha per tutti Moggi. Anzitutto per i giudici: "Se c'era un sistema Moggi, dove sono i miei complici?" Poi mette nel mirino l'Inter: "Deve spiegare molte cose, dai passaporti falsi alle cene e alle telefonate di Facchetti". Non si salva dagli strali neppure il tecnico interista Mancini: "Lo stimo come allenatore, non come uomo. Mancini sette o otto mesi fa disse: "A Moggi non rispondo, sarà lui a dover rispondere nelle sedi opportune". Le cose sono due: o sapeva cosa sarebbe accaduto oppure ci ha azzeccato. Di sicuro, ripensandoci adesso, sono parole che mi fanno impressione".
Moggi prosegue anche la polemica a distanza con Candido Cannavò, ex direttore della Gazzetta dello Sport, e adesso editorialista della rosea. "Cannavopoli al calcio ha fatto più danni di Moggiopoli". Poi tocca a Guido Rossi: "Si erge a moralizzatore del calcio, ma ricordo che in passato è stato nella dirigenza dell'Inter. A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. Carraro? Meglio lasciar perdere".
L'ex d.g. bianconero: "Dove sono i miei complici? La Juve non ha niente da farsi perdonare, sarà tutto smontato. Mancini 7-8 mesi fa accennava a miei guai giudiziari. Come faceva a saperlo?"
Luciano Moggi, ex d.g. della Juventus. Ap
TORINO, 26 luglio 2006 - Luciamo Moggi non ci sta. Camicia azzurra, senza cravatta, l'ex direttore generale bianconero ha scelto di tornare a parlare - dopo due mesi di silenzio quasi assoluto - proprio a Torino, in una saletta al primo piano dell'hotel Concord, lo stesso che a lungo ha ospitato i ritiri pre-partita della "sua" Juve. Moggi non accetta il verdetto emesso dalla Corte Federale e va all'attacco: "Sono contento per chi si è salvato, ma scontento per la Juve che difenderò in tutte le sedi opportune. La società bianconera non ha nulla da farsi perdonare e vedrete che tutte le accuse saranno smontate. Ho sentito che la Juve ricorrerà al Tar, di sicuro io farò ricorso fino all'estremo limite".
Ma non solo: "I bianconeri in B mi fanno un brutto effetto, ma significa che la Juve ha tanti nemici e io lo sapevo". Poi il colpo di coda: dove andrà il calcio senza Moggi? "Devono ancora togliermi dal calcio, per ora sono solo in vacanza da una ventina di giorni. Per ora non mi pongo il problema di tornare". Ma neppure lo nega. Ne ha per tutti Moggi. Anzitutto per i giudici: "Se c'era un sistema Moggi, dove sono i miei complici?" Poi mette nel mirino l'Inter: "Deve spiegare molte cose, dai passaporti falsi alle cene e alle telefonate di Facchetti". Non si salva dagli strali neppure il tecnico interista Mancini: "Lo stimo come allenatore, non come uomo. Mancini sette o otto mesi fa disse: "A Moggi non rispondo, sarà lui a dover rispondere nelle sedi opportune". Le cose sono due: o sapeva cosa sarebbe accaduto oppure ci ha azzeccato. Di sicuro, ripensandoci adesso, sono parole che mi fanno impressione".
Moggi prosegue anche la polemica a distanza con Candido Cannavò, ex direttore della Gazzetta dello Sport, e adesso editorialista della rosea. "Cannavopoli al calcio ha fatto più danni di Moggiopoli". Poi tocca a Guido Rossi: "Si erge a moralizzatore del calcio, ma ricordo che in passato è stato nella dirigenza dell'Inter. A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. Carraro? Meglio lasciar perdere".
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