..e poi siamo a posto...
Corea del Nord, lanciati almeno sei missili
Falliti gli esperimenti. Tra gli ordigni lanciati anche un intercontinentale. Bush: una sfida alla comunità internazionale
MILANO - La Corea del Nord ha compiuto una serie di esperimenti missilistici che hanno aperto la più grave crisi degli ultimi anni nell'Estremo Oriente. Pyongyang ha proceduto al lancio di almeno sei ordigni (dieci secondo fonti dei servizi di informazione sudcoreani citate dall'agenzia Yonhap), fra cui anche un missile intercontinentale. È il primo vettore del genere messo a punto dal Paese, ma fonti americane hanno indicato che l'esperimento è sostanzialmente fallito: invece di volare per migliaia di chilometri sopra il Pacifico, il missile intercontinentale è precipitato dopo una quarantina di secondi nel mar del Giappone. Un cacciatorpediniere lanciamissili nipponico che era stato dislocato nella zona ha seguito le traiettorie di tutti i razzi: si sono invariabilmente concluse al largo delle coste russe, a 5/600 chilometri a nordest dell'isola giapponese di Hokkaido. Un altro missile, il settimo secondo alcune stime, l'undicesimo secondo fonti di intelligence russe citate dall'Itar-Tass, sarebbe stato lanciato mercoledì alle 17,22 ora locale (le 10,22 ora italiana). La notizia è stata confermata dal premier giapponese Koizumi e dalla Corea del Sud.
RIUNIONE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU - Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu si riunirà stamani a New York (nel pomeriggio in Italia), per discutere dei missili nord coreani. Lo ha annunciato l'ambasciatore francese Jean Marc de la Sabliere, presidente del Consiglio. In una dichiarazione diffusa alla stampa, de la Sabliere ha detto di avere «ricevuto una richiesta dell'ambasciatore del Giappone di tenere una riunione del Consiglio di Sicurezza dopo il lancio di missili da parte della Corea del Nord».
LA REAZIONE DELLA CASA BIANCA - La decisione nord coreana di lanciare missili rappresenta «una sfida alla comunità internazionale»: questa la posizione del presidente degli Stati Uniti George W. Bush, citato da fonti ufficiali Usa. Per la Casa Bianca i lanci dei missili nordcoreani rappresentano «una provocazione», pur non essendo una minaccia immediata per gli Stati Uniti. Il portavoce Tony Snow ha detto che il presidente Bush si è consultato con il capo del Pentagono Donald Rumsfeld, con il segretario di Stato Condoleezza Rice e con il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Stephen Hadley. L'assistente segretario di Stato Christopher Hill si recherà domani nella regione.
UN MESE FA I PRIMI SEGNALI DI ALLARME - Dell'ordigno balistico, il terzo a essere lanciato, si era avuta notizia per la prima volta un mese fa da fonti della ricognizione satellitare statunitense nel Sol Levante. I preparativi avevano suscitato in tutto il Giappone una notevole apprensione che ora si è trasformata in allarme: già nel 1998 l'arcipelago era stato sorvolato da un ordigno nordcoreano che era poi precipitato nel Pacifico dando a Tokyo un senso di vulnerabilità senza pari dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. In seguito Pyongyang si era dimostrata disposta a una moratoria su cui lo stesso presidente Kim Jongil aveva dato rassicurazioni al premier giapponese Junichiro Koizumi nel 2002. Ultimamente però, in concomitanza con il prolungarsi dello stallo nei negoziati internazionali sul nucleare nordcoreano, fonti del regime stalinista avevano indicato che Pyongyang non si sentiva più vincolata da alcun impegno. Tali indicazioni avevano accresciuto la preoccupazione di Tokyo, che oggi ha preannunciato un immediato ricorso al Consiglio di sicurezza dell'Onu.
LA CONDANNA DI TOKYO - Il ministro degli Esteri nipponico Taro Aso si è fatto interpete della sorpresa e della condanna di Tokyo per il passo di Pyongyang, che ha aperto in Estremo Oriente scenari di gravità senza precedenti dalla fine della guerra di Corea nel 1953. Aso ha detto che il governo giapponese è in stretto contatto con quello americano, con i membri del Consiglio di sicurezza dell'Onu e con gli altri paesi che partecipano al negoziato internazionale a sei sul nucleare nordcoreano, in stallo da novembre. La nave nordcoreana «Mangyonbyongo 92», intanto, non è stata fatta attraccare nel porto giapponese di Niigata, dove periodicamente giunge per motivi commerciali. Le autorità marittime giapponesi hanno interdetto l'accesso al traghetto per almeno 6 mesi.
05 luglio 2006
Corea del Nord, lanciati almeno sei missili
Falliti gli esperimenti. Tra gli ordigni lanciati anche un intercontinentale. Bush: una sfida alla comunità internazionale
MILANO - La Corea del Nord ha compiuto una serie di esperimenti missilistici che hanno aperto la più grave crisi degli ultimi anni nell'Estremo Oriente. Pyongyang ha proceduto al lancio di almeno sei ordigni (dieci secondo fonti dei servizi di informazione sudcoreani citate dall'agenzia Yonhap), fra cui anche un missile intercontinentale. È il primo vettore del genere messo a punto dal Paese, ma fonti americane hanno indicato che l'esperimento è sostanzialmente fallito: invece di volare per migliaia di chilometri sopra il Pacifico, il missile intercontinentale è precipitato dopo una quarantina di secondi nel mar del Giappone. Un cacciatorpediniere lanciamissili nipponico che era stato dislocato nella zona ha seguito le traiettorie di tutti i razzi: si sono invariabilmente concluse al largo delle coste russe, a 5/600 chilometri a nordest dell'isola giapponese di Hokkaido. Un altro missile, il settimo secondo alcune stime, l'undicesimo secondo fonti di intelligence russe citate dall'Itar-Tass, sarebbe stato lanciato mercoledì alle 17,22 ora locale (le 10,22 ora italiana). La notizia è stata confermata dal premier giapponese Koizumi e dalla Corea del Sud.
RIUNIONE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU - Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu si riunirà stamani a New York (nel pomeriggio in Italia), per discutere dei missili nord coreani. Lo ha annunciato l'ambasciatore francese Jean Marc de la Sabliere, presidente del Consiglio. In una dichiarazione diffusa alla stampa, de la Sabliere ha detto di avere «ricevuto una richiesta dell'ambasciatore del Giappone di tenere una riunione del Consiglio di Sicurezza dopo il lancio di missili da parte della Corea del Nord».
LA REAZIONE DELLA CASA BIANCA - La decisione nord coreana di lanciare missili rappresenta «una sfida alla comunità internazionale»: questa la posizione del presidente degli Stati Uniti George W. Bush, citato da fonti ufficiali Usa. Per la Casa Bianca i lanci dei missili nordcoreani rappresentano «una provocazione», pur non essendo una minaccia immediata per gli Stati Uniti. Il portavoce Tony Snow ha detto che il presidente Bush si è consultato con il capo del Pentagono Donald Rumsfeld, con il segretario di Stato Condoleezza Rice e con il Consigliere per la Sicurezza Nazionale Stephen Hadley. L'assistente segretario di Stato Christopher Hill si recherà domani nella regione.
UN MESE FA I PRIMI SEGNALI DI ALLARME - Dell'ordigno balistico, il terzo a essere lanciato, si era avuta notizia per la prima volta un mese fa da fonti della ricognizione satellitare statunitense nel Sol Levante. I preparativi avevano suscitato in tutto il Giappone una notevole apprensione che ora si è trasformata in allarme: già nel 1998 l'arcipelago era stato sorvolato da un ordigno nordcoreano che era poi precipitato nel Pacifico dando a Tokyo un senso di vulnerabilità senza pari dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. In seguito Pyongyang si era dimostrata disposta a una moratoria su cui lo stesso presidente Kim Jongil aveva dato rassicurazioni al premier giapponese Junichiro Koizumi nel 2002. Ultimamente però, in concomitanza con il prolungarsi dello stallo nei negoziati internazionali sul nucleare nordcoreano, fonti del regime stalinista avevano indicato che Pyongyang non si sentiva più vincolata da alcun impegno. Tali indicazioni avevano accresciuto la preoccupazione di Tokyo, che oggi ha preannunciato un immediato ricorso al Consiglio di sicurezza dell'Onu.
LA CONDANNA DI TOKYO - Il ministro degli Esteri nipponico Taro Aso si è fatto interpete della sorpresa e della condanna di Tokyo per il passo di Pyongyang, che ha aperto in Estremo Oriente scenari di gravità senza precedenti dalla fine della guerra di Corea nel 1953. Aso ha detto che il governo giapponese è in stretto contatto con quello americano, con i membri del Consiglio di sicurezza dell'Onu e con gli altri paesi che partecipano al negoziato internazionale a sei sul nucleare nordcoreano, in stallo da novembre. La nave nordcoreana «Mangyonbyongo 92», intanto, non è stata fatta attraccare nel porto giapponese di Niigata, dove periodicamente giunge per motivi commerciali. Le autorità marittime giapponesi hanno interdetto l'accesso al traghetto per almeno 6 mesi.
05 luglio 2006
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