come creare un buon consumatore !
Usa, nasce una tv per gli scuolabus
e ogni sedile avrà il suo display
di AGNESE ANANASSO
Durante il tragitto casa-scuola sullo scuolabus, i ragazzi americani potranno ascoltare (e guardare) musica, programmi dedicati a loro e pubblicità.
La società di radio broadcasting "BusRadio" ha infatti proposto alle scuole che sottoscriveranno il servizio (l'iniziativa partirà subito dopo l'estate in Massachussets) di trasmettere programmi e pubblicità differenziati a secondo dell'età degli studenti che viaggiano sugli school bus. All'inizio il servizio raggiungerà più di centomila ragazzi ma l'obiettivo è quello di arrivare a coprire tutto il territorio nazionale entro il 2007.
Ogni autobus sarà fornito di un digital player personalizzato e le pubblicità non supereranno gli 8 minuti per ora (normalmente arrivano a 10-12 minuti), 44 minuti saranno dedicati alla musica e alle notizie, sei agli annunci di pubblica sicurezza, due saranno differenziati a secondo del contesto in cui vengono trasmesse le informazioni. Sia la musica che i messaggi promozionali rispetteranno le età dei giovani e i programmi saranno studiati per intrattenerli e divertirli nel tragitto scuola-casa e viceversa, inserendo anche contenuti educativi e messaggi specifici sulla salute e la sicurezza.
![](http://oas.repubblica.it/RealMedia/ads/adstream_nx.ads/repubblica.it/nz/scuolauniversita/interna/1673292082@Top,TopLeft,TopRight,Left,Right,Middle,Bottom,Left1,Position1,x41,x42,x43!Middle)
Oltre ad essere tutto completamente gratuito, BusRadio assicura alle scuole iscritte, il 5% delle entrate derivanti dalle pubblicità. Le trasmissioni non terranno conto solo dell'età ma anche delle etnie e della posizione geografica della scuola.
Secondo una ricerca condotta dalla Edison Media Research tra i guidatori degli school bus con RadioBus, durante il periodo di test del nuovo servizio i ragazzi hanno avuto un comportamento più disciplinato, stando seduti al loro posto e anche il rumore a bordo era diminuito. Alcuni conducenti hanno utilizzato la radio anche come mezzo per farli star buoni: se si comportavano male niente radio. Il 98% dei ragazzi intervistati hanno chiesto di mantenere BusRadio e anche i guidatori hanno gradito tutti il servizio, anche perché non occorreva cambiare stazione durante la guida. Le scelte fatte dallo staff di BusRadio saranno inoltre visibili alle scuole iscritte direttamente dal web internet e anche i ragazzi potranno usare il sito per effettuare ricerche musicali, dai testi alle copertine dei Cd.
Nonostante l'idea sembri buona non ha riscosso i favori di alcuni esponenti dell'opinione pubblica americana, come il gruppo Commercial Alert, che sostiene che non è giusto costringere i ragazzi ad ascoltare la pubblicità, anche se controllata, sugli autobus. Il fatto che i ragazzi stiano calmi dipende, sempre secondo Commercial Alert dal fatto che i ragazzi sono come imbambolati dall'adverstising ma non è detto che la loro calma sia reale. Anche il fatto che possano continuare la loro interazione a casa, sul web, non è considerato positivo perché lì sono senza controllo. Chi vincerà? Il vantaggio economico o la salvaguardia delle menti dei più giovani? Nella terra dei consumi la scelta è difficile.
GUARDA IL VIDEO DIMOSTRATIVO SU REPUBBLICA MULTIMEDIA
![Vomito](https://www.bodyweb.com/core/images/smilies/vomito.gif)
Usa, nasce una tv per gli scuolabus
e ogni sedile avrà il suo display
![](http://www.repubblica.it/2006/05/sezioni/scuola_e_universita/servizi/giovani-usa/scuolabusradio/este_28122353_24290.jpg)
di AGNESE ANANASSO
Durante il tragitto casa-scuola sullo scuolabus, i ragazzi americani potranno ascoltare (e guardare) musica, programmi dedicati a loro e pubblicità.
La società di radio broadcasting "BusRadio" ha infatti proposto alle scuole che sottoscriveranno il servizio (l'iniziativa partirà subito dopo l'estate in Massachussets) di trasmettere programmi e pubblicità differenziati a secondo dell'età degli studenti che viaggiano sugli school bus. All'inizio il servizio raggiungerà più di centomila ragazzi ma l'obiettivo è quello di arrivare a coprire tutto il territorio nazionale entro il 2007.
Ogni autobus sarà fornito di un digital player personalizzato e le pubblicità non supereranno gli 8 minuti per ora (normalmente arrivano a 10-12 minuti), 44 minuti saranno dedicati alla musica e alle notizie, sei agli annunci di pubblica sicurezza, due saranno differenziati a secondo del contesto in cui vengono trasmesse le informazioni. Sia la musica che i messaggi promozionali rispetteranno le età dei giovani e i programmi saranno studiati per intrattenerli e divertirli nel tragitto scuola-casa e viceversa, inserendo anche contenuti educativi e messaggi specifici sulla salute e la sicurezza.
Oltre ad essere tutto completamente gratuito, BusRadio assicura alle scuole iscritte, il 5% delle entrate derivanti dalle pubblicità. Le trasmissioni non terranno conto solo dell'età ma anche delle etnie e della posizione geografica della scuola.
Secondo una ricerca condotta dalla Edison Media Research tra i guidatori degli school bus con RadioBus, durante il periodo di test del nuovo servizio i ragazzi hanno avuto un comportamento più disciplinato, stando seduti al loro posto e anche il rumore a bordo era diminuito. Alcuni conducenti hanno utilizzato la radio anche come mezzo per farli star buoni: se si comportavano male niente radio. Il 98% dei ragazzi intervistati hanno chiesto di mantenere BusRadio e anche i guidatori hanno gradito tutti il servizio, anche perché non occorreva cambiare stazione durante la guida. Le scelte fatte dallo staff di BusRadio saranno inoltre visibili alle scuole iscritte direttamente dal web internet e anche i ragazzi potranno usare il sito per effettuare ricerche musicali, dai testi alle copertine dei Cd.
Nonostante l'idea sembri buona non ha riscosso i favori di alcuni esponenti dell'opinione pubblica americana, come il gruppo Commercial Alert, che sostiene che non è giusto costringere i ragazzi ad ascoltare la pubblicità, anche se controllata, sugli autobus. Il fatto che i ragazzi stiano calmi dipende, sempre secondo Commercial Alert dal fatto che i ragazzi sono come imbambolati dall'adverstising ma non è detto che la loro calma sia reale. Anche il fatto che possano continuare la loro interazione a casa, sul web, non è considerato positivo perché lì sono senza controllo. Chi vincerà? Il vantaggio economico o la salvaguardia delle menti dei più giovani? Nella terra dei consumi la scelta è difficile.
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