filosofia spiccia (x quellogrosso, manx e gli altri filosofi)

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  • Arturo Bandini
    million dollar boy
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    filosofia spiccia (x quellogrosso, manx e gli altri filosofi)

    a quali filosofi mi posso rifare per approfondire questi concetti?

    penso che l' essere umano non riesce a esprimere al meglio la sua intelligenza in opere geniali perchè è fortemente limitato dalla consapevolezza di sè come individuo e dalla volontà di coltivare questa sua individualità. Guarda caso i geni sono spesso individui sciatti e completamente al di fuori dalla realtà: non gli frega niente, sublimano non solo le pulsioni, ma la loro stessa individualità: non sono più individui, ma strumenti attraverso cui l' arte si esprime e lo scopo viene perseguito.
    Gli animali sono privi di autocoscienza, e per questo esprimono in ogni cosa una naturalezza e una forza estreme:
    il fisico: l' uomo si identifica col proprio corpo, e gli\si concede riposo, cibo come forma di autogratificazione (non solo nutrimento) e sesso, e rifugge dalla fatica estrema e continuata, e si ritrae dalle sensazioni spiacevoli: il freddo, il sonno, il dolore fisico... senza questa identificazione invece il corpo è utensile da utilizzare finchè non si spacca, utensile da usare in modo improprio ed eccessivo, come scalpello a forgiare un blocco di marmo, e le vibrazioni e il surriscaldamento dello scalpello, che arrivano a noi, sono altro che la normale conseguenza del suo uso, e dato che il blocco di marmo (l' utopia, e il corpo\utopia) è un concetto assoluto, la forza esercitata sullo scalpello deve essere ad esso commisurata, cioè deve tendere all' infinito

    la forza: non è costante, non è una tensione continuata: l' uomo si identifica con la propria psiche, e quando avverte una pressione ha da allentarla, deviando l' attenzione su cose trascurabili, cazzeggiando, svagandosi, oppure facendo le cose con mollezza

    l' individualità come falso valore: l' uomo cerca continuamente delle riprove e delle gratificazioni alla propria individualità: l' uomo è tifoso, e perde tempo a guardare il calcio in tv (se l' uomo non avesse una coscienza di sè, non potrebbe delegare la sua propria affermazione a valori o sistemi collettivi come la patria, in cui paradossalmente l' individualità va a disperdersi e annullarsi); l' uomo cerca approvazione e simpatia dagli altri, e si rende ridicolo facendo il simpatico e parlando di sè o lamentandosi o vantandosi.

    l' individualità come mimetizzazione dell' istinto: l' uomo identifica la sua propria individualità nel successo riproduttivo, e si sente realizzato se può farsi una famiglia e procreare: invece questo non è un' affermazione dell' individuo, ma il modo in cui la specie si serve dell' individuo per i suoi fini, riducendolo a strumento di incubazione per le generazioni future, costringendolo a lavorare e impiegare forza in un' attività che è in accordo con questo scopo: non già ricercare l' uomo per l' uomo in ciò in cui l' uomo è uomo (l' intelligenza, l' arte, la forza fini a se stesse: l' utopia come scopo), ma guadagnandosi da vivere costringendo la propria mente in attività utili, funzionali al suo essere integrato in una società che non vuole utopia, ma concretezza...l' amore, la famiglia, e ancora l' individualismo alla base di ciò: l' istinto innato di procreare affinchè una parte di noi continui a vivere. Già: i bambini: così importanti, nostro futuro e oggetto di ogni bene. Come se ci fosse davvero bisogno di cacarne ancora a popolare questa terra, ancora uomini, case, e sempre meno da spartire, e la gente è così stupida che non se ne rende conto. Perchè l' istinto è stupido. Perchè la specie umana è un cancro, e il cancro vuole crescere e crescere ancora, e non lo sa che poi, quando il corpo di cui si ciba ne morirà, lui pure finirà con lui.

    e ancora, l' illusione dell' individualità che spera di conservarsi nella promessa di una vita dopo la morte: l' osceno inganno della religione.

    e poi tutte le piccole cose in cui l' uomo disperde tempo e energie, appunto, per coltivare la sua individualità: vestirsi alla moda, comprare automobili costose, pettinarsi i capelli (a che serve? lavarsi i denti è necessario; avere un bel fisico è necessario: gli animali hanno tutti un bel fisico perchè non dosano le proprie forze, e l' uomo anche nel fisico deve essere utopia).

    insomma, la perfezione è nel connubio tra la forza e l' assolutezza degli animali e l' intelligenza dell' uomo, e questo si può avere solo privando l' uomo della coscienza di sè.
    perchè ciò che l' uomo fa per affermare la propria individualità e per gratificarla, in realtà lo annienta come individuo, non più uomo, ma solo essere umano... perchè l' uomo non è uomo per la sua propria coscienza o per il giudizio che egli ha di sè o per le cose che egli possiede, ma solo per quanto può essere di esempio a tutti gli altri, e agli altri non gli importa se tu sei felice o se hai famiglia e 3 lauree (queste sono cose che fai per te e per la tua autocoscienza e per il tuo istinto e per la tua vita), anzi: dove lo trovi il tempo per essere di esempio se devi sacrificare le tue forze ad un progetto di vita in cui la tua stessa vita è l' unico scopo? già: vivere per vivere: è questo il senso dell' uomo?

    c'è chi lo fa con naturalezza
    chi in modo osceno
    dappertutto
    Last edited by Arturo Bandini; 23-06-2006, 13:53:22.
  • TheSith
    Bodyweb Advanced
    • Mar 2006
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    #2
    Originariamente Scritto da Arturo Bandini
    siccome mi è venuta in mente una cosa, volevo sapere cosa ne pensate e se sapete dirmi quali filosofi l' hanno già detto, così li vado a leggere...

    penso che l' essere umano non riesce a esprimere al meglio la sua intelligenza in opere geniali perchè è fortemente limitato dalla consapevolezza di sè come individuo e dalla volontà di coltivare questa sua individualità. Guarda caso i geni sono spesso individui sciatti e completamente al di fuori dalla realtà: non gli frega niente, sublimano non solo le pulsioni, ma la loro stessa individualità: non sono più individui, ma strumenti attraverso cui l' arte si esprime e lo scopo viene perseguito.
    Gli animali sono privi di autocoscienza, e per questo esprimono in ogni cosa una naturalezza e una forza estreme:
    il fisico: l' uomo si identifica col proprio corpo, e gli\si concede riposo, cibo come forma di autogratificazione (non solo nutrimento) e sesso, e rifugge dalla fatica estrema e continuata, e si ritrae dalle sensazioni spiacevoli: il freddo, il sonno, il dolore fisico... senza questa identificazione invece il corpo è utensile da utilizzare finchè non si spacca, utensile da usare in modo improprio ed eccessivo, come scalpello a forgiare un blocco di marmo, e le vibrazioni e il surriscaldamento dello scalpello, che arrivano a noi, sono altro che la normale conseguenza del suo uso, e dato che il blocco di marmo (l' utopia, e il corpo\utopia) è un concetto assoluto, la forza esercitata sullo scalpello deve essere ad esso commisurata, cioè deve tendere all' infinito

    la forza: non è costante, non è una tensione continuata: l' uomo si identifica con la propria psiche, e quando avverte una pressione ha da allentarla, deviando l' attenzione su cose trascurabili, cazzeggiando, svagandosi, oppure facendo le cose con mollezza

    l' individualità come falso valore: l' uomo cerca continuamente delle riprove e delle gratificazioni alla propria individualità: l' uomo è tifoso, e perde tempo a guardare il calcio in tv (se l' uomo non avesse una coscienza di sè, non potrebbe delegare la sua propria affermazione a valori o sistemi collettivi come la patria, in cui paradossalmente l' individualità va a disperdersi e annullarsi); l' uomo cerca approvazione e simpatia dagli altri, e si rende ridicolo facendo il simpatico e parlando di sè o lamentandosi o vantandosi.

    l' individualità come mimetizzazione dell' istinto: l' uomo identifica la sua propria individualità nel successo riproduttivo, e si sente realizzato se può farsi una famiglia e realizzarsi: invece questo non è un' affermazione dell' individuo, ma il modo in cui la specie si serve dell' individuo per i suoi fini, riducendolo a strumento di incubazione per le generazioni future, costringendolo a lavorare e impiegare forza in un' attività che è in accordo con questo scopo: non già ricercare l' uomo per l' uomo in ciò in cui l' uomo è uomo (l' intelligenza, l' arte, la forza fini a sè stesse: l' utopia come scopo), ma guadagnandosi da vivere costringendo la propria mente in attività utili, funzionali al suo essere integrato in una società che non vuole utopia, ma concretezza

    e poi tutte le piccole cose in cui l' uomo disperde tempo e energie, appunto per coltivare la sua propria individualità: pettinarsi i capelli (a che serve? lavarsi i denti è necessario; avere un bel fisico è necessario: gli animali hanno tutti un bel fisico perchè non dosano le proprie forze, e l' uomo anche nel fisico deve essere utopia), vestirsi alla moda, comprare automobili costose, e così via

    insomma, la perfezione è nel connubio tra la forza e l' assolutezza degli animali e l' intelligenza dell' uomo, e questo si può avere solo privando l' uomo della coscienza di sè
    perchè ciò che l' uomo fa per affermare la propria individualità e per gratificarla, in realtà lo annienta come individuo, non più uomo, ma solo essere umano... perchè l' uomo non è uomo per la sua propria coscienza o per il giudizio che egli ha di sè o per le cose che possiede, ma solo per quanto può essere di esempio a tutti gli altri, e agli altri non gli importa se sei felice o se hai famiglia e 3 lauree (queste sono cose che fai per te e per la tua autocoscienza e per il tuo istinto), anzi: dove lo trovi il tempo per essere di esempio se devi sacrificare le tue forze ad un progetto di vita in cui la tua piccola vita è l' unico scopo?

    c'è chi lo fa con naturalezza
    chi in modo osceno
    dappertutto

    e aggiungo:

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    • Sergio
      Administrator
      • May 1999
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      #3
      E poi c'è chi lavora....



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      • Sergio
        Administrator
        • May 1999
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        #4
        Scherzo raga....



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        • Arturo Bandini
          million dollar boy
          • Aug 2003
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          #5
          Originariamente Scritto da Sergio
          E poi c'è chi lavora....
          cito kurt cobain: "io sono riconoscente agli operai e ai contadini e a tutti quelli che lavorano in modo che io possa badare alle cose davvero importanti"

          cito "mery per sempre": "il lavoro nobilita l' uomo e lo rende simile alle bestie"

          e cmq è diverso: tu hai il dovere di lavorare perchè a me me serve le proteine
          Last edited by Arturo Bandini; 22-06-2006, 17:23:48.

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          • l'osservatore
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            #6
            hai ragione arturo

            ma te pare che un uomo fa una cosa senza niente in cambio?
            voglio dire se tu ti sposi lo fai soprattutto xchè vuoi trovare la casa pulita e la fetta della carne pronta

            e x farti spompinare

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            • Arturo Bandini
              million dollar boy
              • Aug 2003
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              #7
              Originariamente Scritto da l'osservatore
              hai ragione arturo

              ma te pare che un uomo fa una cosa senza niente in cambio?
              voglio dire se tu ti sposi lo fai soprattutto xchè vuoi trovare la casa pulita e la fetta della carne pronta

              e x farti spompinare
              oggi o domani voglio dire una cosa a questo riguardo

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              • Derek
                the special one
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                #8
                Originariamente Scritto da l'osservatore
                hai ragione arturo

                ma te pare che un uomo fa una cosa senza niente in cambio?
                voglio dire se tu ti sposi lo fai soprattutto xchè vuoi trovare la casa pulita e la fetta della carne pronta

                e x farti spompinare
                ovvio

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                • The_machine
                  Bodyweb Senior
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                  #9
                  Originariamente Scritto da Arturo Bandini
                  a quali filosofi mi posso rifare per approfondire questi concetti?

                  penso che l' essere umano non riesca a esprimere al meglio la sua intelligenza in opere geniali perchè è fortemente limitato dalla consapevolezza di sè come individuo e dalla volontà di coltivare questa sua individualità. Guarda caso i geni sono spesso individui sciatti e completamente al di fuori dalla realtà: non gli frega niente, sublimano non solo le pulsioni, ma la loro stessa individualità: non sono più individui, ma strumenti attraverso cui l' arte si esprime e lo scopo viene perseguito.
                  Gli animali sono privi di autocoscienza, e per questo esprimono in ogni cosa una naturalezza e una forza estreme:
                  il fisico: l' uomo si identifica col proprio corpo, e gli\si concede riposo, cibo come forma di autogratificazione (non solo nutrimento) e sesso, e rifugge dalla fatica estrema e continuata, e si ritrae dalle sensazioni spiacevoli: il freddo, il sonno, il dolore fisico... senza questa identificazione invece il corpo è utensile da utilizzare finchè non si spacca, utensile da usare in modo improprio ed eccessivo, come scalpello a forgiare un blocco di marmo, e le vibrazioni e il surriscaldamento dello scalpello, che arrivano a noi, sono altro che la normale conseguenza del suo uso, e dato che il blocco di marmo (l' utopia, e il corpo\utopia) è un concetto assoluto, la forza esercitata sullo scalpello deve essere ad esso commisurata, cioè deve tendere all' infinito

                  la forza: non è costante, non è una tensione continuata: l' uomo si identifica con la propria psiche, e quando avverte una pressione ha da allentarla, deviando l' attenzione su cose trascurabili, cazzeggiando, svagandosi, oppure facendo le cose con mollezza

                  l' individualità come falso valore: l' uomo cerca continuamente delle riprove e delle gratificazioni alla propria individualità: l' uomo è tifoso, e perde tempo a guardare il calcio in tv (se l' uomo non avesse una coscienza di sè, non potrebbe delegare la sua propria affermazione a valori o sistemi collettivi come la patria, in cui paradossalmente l' individualità va a disperdersi e annullarsi); l' uomo cerca approvazione e simpatia dagli altri, e si rende ridicolo facendo il simpatico e parlando di sè o lamentandosi o vantandosi.

                  l' individualità come mimetizzazione dell' istinto: l' uomo identifica la sua propria individualità nel successo riproduttivo, e si sente realizzato se può farsi una famiglia e procreare: invece questo non è un' affermazione dell' individuo, ma il modo in cui la specie si serve dell' individuo per i suoi fini, riducendolo a strumento di incubazione per le generazioni future, costringendolo a lavorare e impiegare forza in un' attività che è in accordo con questo scopo: non già ricercare l' uomo per l' uomo in ciò in cui l' uomo è uomo (l' intelligenza, l' arte, la forza fini a se stesse: l' utopia come scopo), ma guadagnandosi da vivere costringendo la propria mente in attività utili, funzionali al suo essere integrato in una società che non vuole utopia, ma concretezza...l' amore, la famiglia, e ancora l' individualismo alla base di ciò: l' istinto innato di procreare affinchè una parte di noi continui a vivere. Già: i bambini: così importanti, nostro futuro e oggetto di ogni bene. Come se ci fosse davvero bisogno di cacarne ancora a popolare questa terra, ancora uomini, case, e sempre meno da spartire, e la gente è così stupida che non se ne rende conto. Perchè l' istinto è stupido. Perchè la specie umana è un cancro, e il cancro vuole crescere e crescere ancora, e non lo sa che poi, quando il corpo di cui si ciba ne morirà, lui pure finirà con lui.

                  e ancora, l' illusione dell' individualità che spera di conservarsi nella promessa di una vita dopo la morte: l' osceno inganno della religione.

                  e poi tutte le piccole cose in cui l' uomo disperde tempo e energie, appunto, per coltivare la sua individualità: vestirsi alla moda, comprare automobili costose, pettinarsi i capelli (a che serve? lavarsi i denti è necessario; avere un bel fisico è necessario: gli animali hanno tutti un bel fisico perchè non dosano le proprie forze, e l' uomo anche nel fisico deve essere utopia).

                  insomma, la perfezione è nel connubio tra la forza e l' assolutezza degli animali e l' intelligenza dell' uomo, e questo si può avere solo privando l' uomo della coscienza di sè.
                  perchè ciò che l' uomo fa per affermare la propria individualità e per gratificarla, in realtà lo annienta come individuo, non più uomo, ma solo essere umano... perchè l' uomo non è uomo per la sua propria coscienza o per il giudizio che egli ha di sè o per le cose che egli possiede, ma solo per quanto può essere di esempio a tutti gli altri, e agli altri non gli importa se tu sei felice o se hai famiglia e 3 lauree (queste sono cose che fai per te e per la tua autocoscienza e per il tuo istinto e per la tua vita), anzi: dove lo trovi il tempo per essere di esempio se devi sacrificare le tue forze ad un progetto di vita in cui la tua stessa vita è l' unico scopo? già: vivere per vivere: è questo il senso dell' uomo?

                  c'è chi lo fa con naturalezza
                  chi in modo osceno
                  dappertutto

                  Sono perplesso. Una volta che hai constatato quanto scritto sopra che te ne frega di approfondire? puoi perderti in mille discorsi, ma la sostanza rimarrà sempre quella fino a quando ci credi (e dico credere perchè in questo campo si possono sostenere diverse tesi anche in contrasto tra loro senza arrivare a capo di nulla). Questa è la tua base, ora sta a te decidere se vivere come vivere o, se morire come morire.

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                  • matt85
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                    #10
                    non ho letto il post ma ci tenevo ad esserci

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                    • Arturo Bandini
                      million dollar boy
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                      #11
                      Originariamente Scritto da The_machine
                      Sono perplesso. Una volta che hai constatato quanto scritto sopra che te ne frega di approfondire? puoi perderti in mille discorsi, ma la sostanza rimarrà sempre quella fino a quando ci credi (e dico credere perchè in questo campo si possono sostenere diverse tesi anche in contrasto tra loro senza arrivare a capo di nulla). Questa è la tua base, ora sta a te decidere se vivere come vivere o, se morire come morire.
                      bè, se potessi leggere qualcuno che la pensava così e con parole più belle e argomentazioni più forti ne sarei felice
                      comunque non mi sembra che si possa sostenere una tesi diversa dalla mia, penso che sia una verità inoppugnabile
                      Last edited by Arturo Bandini; 22-06-2006, 21:51:09.

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                      • The_machine
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                        #12
                        Originariamente Scritto da Arturo Bandini
                        comunque non mi sembra che si possa sostenere una tesi diversa dalla mia, penso che sia una verità inoppugnabile

                        Vigliacco, hai aggiunto la sparata come modifica

                        No dai, hai ai provato a parlare con un credente? alla fine ti tira in ballo la fede e non gli puoi dire nulla perchè va al dì la della semplice razionalità...
                        Ma anche la tua fuga nell'utopia è una soluzione molto fragile...

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                        • Arturo Bandini
                          million dollar boy
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                          #13
                          Originariamente Scritto da The_machine
                          Vigliacco, hai aggiunto la sparata come modifica

                          No dai, hai ai provato a parlare con un credente? alla fine ti tira in ballo la fede e non gli puoi dire nulla perchè va al dì la della semplice razionalità...
                          Ma anche la tua fuga nell'utopia è una soluzione molto fragile...
                          bè, però ad esempio non si possono discutere le basi biologiche e istintuali della procreazione, quindi della famiglia, e dato che il lavoro e tutto il resto sono in funzione di ciò, quelli che sono ritenuti universalmente "i valori" fondanti della società e le basi morali dell' uomo stesso non sarebbero più tali se solo l' uomo non si riproducesse per via sessuale, e se un valore dipende da una variabile stabilita su basi biologiche, allora non è più un valore, ma un espediente...
                          tutto il resto, il discorso sull' individualità, più che altro è per trovare le motivazioni necessarie, una volta stabilito che la strada da seguire è un' altra

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                          • The_machine
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                            #14
                            Originariamente Scritto da Arturo Bandini
                            bè, però ad esempio non si possono discutere le basi biologiche e istintuali della procreazione, quindi della famiglia, e dato che il lavoro e tutto il resto sono in funzione di ciò, quelli che sono ritenuti universalmente "i valori" fondanti della società e le basi morali dell' uomo stesso non sarebbero più tali se solo l' uomo non si riproducesse per via sessuale, e se un valore dipende da una variabile stabilita su basi biologiche, allora non è più un valore, ma un espediente...

                            E' quì che ti sbagli, c'è gente che è convinta del contrario, la troverai anche quì sul forum (sempre che abbiano voglia di intervenire); ma non voglio essere io la voce di una causa che non sostengo...

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                            • Arturo Bandini
                              million dollar boy
                              • Aug 2003
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                              #15
                              Originariamente Scritto da The_machine
                              E' quì che ti sbagli, c'è gente che è convinta del contrario, la troverai anche quì sul forum (sempre che abbiano voglia di intervenire); ma non voglio essere io la voce di una causa che non sostengo...
                              quindi la pensi come me?

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