Originariamente Scritto da Arturo Bandini
l' individualità come falso valore: l' uomo cerca continuamente delle riprove e delle gratificazioni alla propria individualità: l' uomo è tifoso, e perde tempo a guardare il calcio in tv (se l' uomo non avesse una coscienza di sè, non potrebbe delegare la sua propria affermazione a valori o sistemi collettivi come la patria, in cui paradossalmente l' individualità va a disperdersi e annullarsi); l' uomo cerca approvazione e simpatia dagli altri, e si rende ridicolo facendo il simpatico e parlando di sè o lamentandosi o vantandosi.
l' individualità come mimetizzazione dell' istinto: l' uomo identifica la sua propria individualità nel successo riproduttivo, e si sente realizzato se può farsi una famiglia e procreare: invece questo non è un' affermazione dell' individuo, ma il modo in cui la specie si serve dell' individuo per i suoi fini, riducendolo a strumento di incubazione per le generazioni future, costringendolo a lavorare e impiegare forza in un' attività che è in accordo con questo scopo: non già ricercare l' uomo per l' uomo in ciò in cui l' uomo è uomo (l' intelligenza, l' arte, la forza fini a se stesse: l' utopia come scopo), ma guadagnandosi da vivere costringendo la propria mente in attività utili, funzionali al suo essere integrato in una società che non vuole utopia, ma concretezza...l' amore, la famiglia, e ancora l' individualismo alla base di ciò: l' istinto innato di procreare affinchè una parte di noi continui a vivere. Già: i bambini: così importanti, nostro futuro e oggetto di ogni bene. Come se ci fosse davvero bisogno di cacarne ancora a popolare questa terra, ancora uomini, case, e sempre meno da spartire, e la gente è così stupida che non se ne rende conto. Perchè l' istinto è stupido. Perchè la specie umana è un cancro, e il cancro vuole crescere e crescere ancora, e non lo sa che poi, quando il corpo di cui si ciba ne morirà, lui pure finirà con lui.
e ancora, l' illusione dell' individualità che spera di conservarsi nella promessa di una vita dopo la morte: l' osceno inganno della religione.
e poi tutte le piccole cose in cui l' uomo disperde tempo e energie, appunto, per coltivare la sua individualità: vestirsi alla moda, comprare automobili costose, pettinarsi i capelli (a che serve? lavarsi i denti è necessario; avere un bel fisico è necessario: gli animali hanno tutti un bel fisico perchè non dosano le proprie forze, e l' uomo anche nel fisico deve essere utopia).
insomma, la perfezione è nel connubio tra la forza e l' assolutezza degli animali e l' intelligenza dell' uomo, e questo si può avere solo privando l' uomo della coscienza di sè.
perchè ciò che l' uomo fa per affermare la propria individualità e per gratificarla, in realtà lo annienta come individuo, non più uomo, ma solo essere umano... perchè l' uomo non è uomo per la sua propria coscienza o per il giudizio che egli ha di sè o per le cose che egli possiede, ma solo per quanto può essere di esempio a tutti gli altri, e agli altri non gli importa se tu sei felice o se hai famiglia e 3 lauree (queste sono cose che fai per te e per la tua autocoscienza e per il tuo istinto e per la tua vita), anzi: dove lo trovi il tempo per essere di esempio se devi sacrificare le tue forze ad un progetto di vita in cui la tua stessa vita è l' unico scopo? già: vivere per vivere: è questo il senso dell' uomo?
l' individualità come mimetizzazione dell' istinto: l' uomo identifica la sua propria individualità nel successo riproduttivo, e si sente realizzato se può farsi una famiglia e procreare: invece questo non è un' affermazione dell' individuo, ma il modo in cui la specie si serve dell' individuo per i suoi fini, riducendolo a strumento di incubazione per le generazioni future, costringendolo a lavorare e impiegare forza in un' attività che è in accordo con questo scopo: non già ricercare l' uomo per l' uomo in ciò in cui l' uomo è uomo (l' intelligenza, l' arte, la forza fini a se stesse: l' utopia come scopo), ma guadagnandosi da vivere costringendo la propria mente in attività utili, funzionali al suo essere integrato in una società che non vuole utopia, ma concretezza...l' amore, la famiglia, e ancora l' individualismo alla base di ciò: l' istinto innato di procreare affinchè una parte di noi continui a vivere. Già: i bambini: così importanti, nostro futuro e oggetto di ogni bene. Come se ci fosse davvero bisogno di cacarne ancora a popolare questa terra, ancora uomini, case, e sempre meno da spartire, e la gente è così stupida che non se ne rende conto. Perchè l' istinto è stupido. Perchè la specie umana è un cancro, e il cancro vuole crescere e crescere ancora, e non lo sa che poi, quando il corpo di cui si ciba ne morirà, lui pure finirà con lui.
e ancora, l' illusione dell' individualità che spera di conservarsi nella promessa di una vita dopo la morte: l' osceno inganno della religione.
e poi tutte le piccole cose in cui l' uomo disperde tempo e energie, appunto, per coltivare la sua individualità: vestirsi alla moda, comprare automobili costose, pettinarsi i capelli (a che serve? lavarsi i denti è necessario; avere un bel fisico è necessario: gli animali hanno tutti un bel fisico perchè non dosano le proprie forze, e l' uomo anche nel fisico deve essere utopia).
insomma, la perfezione è nel connubio tra la forza e l' assolutezza degli animali e l' intelligenza dell' uomo, e questo si può avere solo privando l' uomo della coscienza di sè.
perchè ciò che l' uomo fa per affermare la propria individualità e per gratificarla, in realtà lo annienta come individuo, non più uomo, ma solo essere umano... perchè l' uomo non è uomo per la sua propria coscienza o per il giudizio che egli ha di sè o per le cose che egli possiede, ma solo per quanto può essere di esempio a tutti gli altri, e agli altri non gli importa se tu sei felice o se hai famiglia e 3 lauree (queste sono cose che fai per te e per la tua autocoscienza e per il tuo istinto e per la tua vita), anzi: dove lo trovi il tempo per essere di esempio se devi sacrificare le tue forze ad un progetto di vita in cui la tua stessa vita è l' unico scopo? già: vivere per vivere: è questo il senso dell' uomo?
Relativamente a quello che ho quotato si; però dubito che ci siano vie per il riscatto anche se su questo mi riservo di cambiare opinione (altrimenti non sarei quà).
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