Borrelli Lo ha intitolato "Illecito strutturato". Un dossier di quasi 200 pagine in cui Francesco Saverio Borrelli spiega come la stagione 2004/05 fosse condizionata da illeciti sportivi continuativi e reiterati in modo nuovo, inedito, senza "comprare" la partita come si faceva nei film degli anni '50 con la classica valigetta in pelle piena di banconote da centomila lire.
Borrelli sostiene l'esistenza di uno o più sistemi corrotti che condizionavano in ogni suo aspetto ma in modi differenti designazioni di arbitri e guardalinee, minacciando coloro che non si adeguavano, dispensando aiuti e beni in cambio di atteggiamenti accondiscendenti in campo e nell'urna dei sorteggi arbitrali.
Un dossier che inchioda senza tema di discussione Juventus, Milan, Lazio e Fiorentina. Per queste quattro grandi squadre, Borrelli sottolinea la posizione compromessa e grave spiegando come il cancro della corruzione silenziosa fosse nella struttura del calcio italiano e non nel singolo episodio della partita.
Per Borrelli, Juve e Milan sono il sistema o meglio, due sistemi contrapposti: la Cupola moggiana, "rete estesa e pericolosa" con deisgnatori succubi e squadre alleate volenti o nolenti ma anche il contropotere rossonero che cerca di arginare e imporsi al concorrente controllando i guardalinee, forzando le designazioni e oliando alcuni meccanismi con favori e doni importanti a taluni arbitri.
A pagare con la revoca di due scudetti e la Serie C1, o al peggio la retrocessione nei Dilettanti, sarà la Juventus perché c'è limpida e indifendibile responsabilità diretta dei propri dirigenti con illecito "strutturale" reiterato e continuato per tutta la stagione in questione. Insomma per la Juve c'è ben poco da fare.
La posizione del Milan, si diceva, era considerata quella meno compromessa. Borrelli invece mette i rossoneri un gradino sotto la Juventus: la posizione di Adriano Galliani, ad rossonero, sarebbe direttamente compromessa nel "controllo" o semplicemente nel "tentativo di controllare" alcuni arbitri e una dozzina di guardalinee.
A "tradire" la posizione di Galliani - che ha scaricato le colpe sul responsabile dei rapporti con gli arbitri Meani - sarebbe stato l'incerto e reticente interrogatorio di Ancelotti, segnalato nel rapporto consegnato alla Giustizia.
Per i rossoneri si prefigurerebbe la Serie B ma solo qualora la posizione di Galliani fosse dimostrata di responsabilità diretta. Certa è comunque una severa penalizzazione per la reiterata violazione dell'articolo 1 a causa dei ripetuti contatti con Bergamo e gli inviti a cena, nelle ore di chiusura del ristorante di Meani, fatti all'arbitro Collina.
La Lazio rischia la B sebbene la sua posizione sia la meno compromessa di tutte. Lotito, molto legato a Carraro, si piega ai voleri di Moggi e ordini direttamente designazioni a Bergamo e Pairetto.
Compromessa è anche la posizione della Fiorentina. Più che inventori di un sistema o di un controsistema, i Viola appaiono come vittime che però si adeguano diventando complici. Numerose però le intercettazioni in cui i Della Valle chiedono di combinare match o di chiedere ai direttori di gara aiuti arbitrali che portino alla salvezza del club.
Tra oggi e domani ci sarà la richiesta delle pene: la cartina di tornasole sarà la Juventus. Se per il club bianconero si chiederà la radiazione dal calcio o la retrocessione tra i Dilettanti o in C, per tutte le altre sarà Serie B. Di certo nell'aria si sa già che c'è voglia di punizioni esemplari, memorabili, per punire chi ha sbagliato tanto o poco che sia.
Borrelli sostiene l'esistenza di uno o più sistemi corrotti che condizionavano in ogni suo aspetto ma in modi differenti designazioni di arbitri e guardalinee, minacciando coloro che non si adeguavano, dispensando aiuti e beni in cambio di atteggiamenti accondiscendenti in campo e nell'urna dei sorteggi arbitrali.
Un dossier che inchioda senza tema di discussione Juventus, Milan, Lazio e Fiorentina. Per queste quattro grandi squadre, Borrelli sottolinea la posizione compromessa e grave spiegando come il cancro della corruzione silenziosa fosse nella struttura del calcio italiano e non nel singolo episodio della partita.
Per Borrelli, Juve e Milan sono il sistema o meglio, due sistemi contrapposti: la Cupola moggiana, "rete estesa e pericolosa" con deisgnatori succubi e squadre alleate volenti o nolenti ma anche il contropotere rossonero che cerca di arginare e imporsi al concorrente controllando i guardalinee, forzando le designazioni e oliando alcuni meccanismi con favori e doni importanti a taluni arbitri.
A pagare con la revoca di due scudetti e la Serie C1, o al peggio la retrocessione nei Dilettanti, sarà la Juventus perché c'è limpida e indifendibile responsabilità diretta dei propri dirigenti con illecito "strutturale" reiterato e continuato per tutta la stagione in questione. Insomma per la Juve c'è ben poco da fare.
La posizione del Milan, si diceva, era considerata quella meno compromessa. Borrelli invece mette i rossoneri un gradino sotto la Juventus: la posizione di Adriano Galliani, ad rossonero, sarebbe direttamente compromessa nel "controllo" o semplicemente nel "tentativo di controllare" alcuni arbitri e una dozzina di guardalinee.
A "tradire" la posizione di Galliani - che ha scaricato le colpe sul responsabile dei rapporti con gli arbitri Meani - sarebbe stato l'incerto e reticente interrogatorio di Ancelotti, segnalato nel rapporto consegnato alla Giustizia.
Per i rossoneri si prefigurerebbe la Serie B ma solo qualora la posizione di Galliani fosse dimostrata di responsabilità diretta. Certa è comunque una severa penalizzazione per la reiterata violazione dell'articolo 1 a causa dei ripetuti contatti con Bergamo e gli inviti a cena, nelle ore di chiusura del ristorante di Meani, fatti all'arbitro Collina.
La Lazio rischia la B sebbene la sua posizione sia la meno compromessa di tutte. Lotito, molto legato a Carraro, si piega ai voleri di Moggi e ordini direttamente designazioni a Bergamo e Pairetto.
Compromessa è anche la posizione della Fiorentina. Più che inventori di un sistema o di un controsistema, i Viola appaiono come vittime che però si adeguano diventando complici. Numerose però le intercettazioni in cui i Della Valle chiedono di combinare match o di chiedere ai direttori di gara aiuti arbitrali che portino alla salvezza del club.
Tra oggi e domani ci sarà la richiesta delle pene: la cartina di tornasole sarà la Juventus. Se per il club bianconero si chiederà la radiazione dal calcio o la retrocessione tra i Dilettanti o in C, per tutte le altre sarà Serie B. Di certo nell'aria si sa già che c'è voglia di punizioni esemplari, memorabili, per punire chi ha sbagliato tanto o poco che sia.
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