ke vieta l'uso di creatina???Vogliono fare come in Francia
avete visto il decreto legge...
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...non ci sono norme nuove che io sappia, tanto meno decreti legge....
USO DELLA CREATINA COME INTEGRATORE E RUOLO DEL PEDIATRA NELLA MEDICINA SPORTIVA
Dott.ssa Simona Ravera*, Dott.ssa Mariagrazia Felisi^
*Consorzio per le Valutazioni Biologiche e Farmacologiche, Pavia
^Università degli Studi di Bari, Dip. Farmacologia e Fisiologia Umana
INTRODUZIONE
Da sempre l'idea di sport richiama concetti quali passione, lealtà, competitività e la pratica di discipline sportive non solo dovrebbe favorire il benessere fisico ma anche migliorare, all'interno di un ambiente sano, le qualità personali degli atleti. Oggi, sempre più spesso, non è così: vincere a tutti i costi è divenuto l'obiettivo di coloro che fanno sport a tutti i livelli, amatoriali, dilettantistici e giovanili.
Secondo una ricerca del Censis (Conf. Naz. C.O.N.I., 1994) più della metà dei giovani italiani pratica attualmente uno sport ed oltre un terzo lo ha praticato in passato.
Mentre l'avvio dell'attività sportiva tende ad essere sempre più precoce (mediamente tra i 7 e gli 8 anni, non essendo però rari i casi di inizio dell'attività tra i 3 ed i 4 anni), la massima partecipazione dei ragazzi ad attività sportive sembra collocarsi nella fascia di età compresa tra gli 11 e i 14 anni.
Purtroppo, stando agli studi attualmente disponibili, così come precoce è l'età di inizio delle attività sportive, altrettanto precocemente nei giovani atleti sembra affermarsi la convinzione che per proseguire in tale attività e migliorare le proprie prestazioni, si debba fare ricorso a sostanze esterne in grado di sostituire o potenziare gli effetti dell'allenamento.
Recentemente, nell'ambito di una campagna di sensibilizzazione ed informazione sul problema del doping, promossa dal Comune e dal Provveditorato agli Studi di Roma e conclusasi nel dicembre 2000, alcuni ricercatori dell'Università e della Scuola dello Sport del C.O.N.I., hanno condotto una ricerca su circa 12.000 studenti di Roma e Provincia, nelle fasce d'età fra 11 e 13 anni. Dall'elaborazione dei primi dati ottenuti attraverso interviste e questionari riguardanti le abitudini sportive, alimentari e l'assunzione di integratori, si è constato che almeno il 7.12% dei soggetti interpellati, con netta prevalenza di maschi, dichiara di assumere creatina e aminoacidi; tale percentuale sale in modo considerevole con l'aumentare dell'età (9.02% a 13 anni). Inoltre l'assunzione di aminoacidi e creatina, sostanze ritenute dai ragazzi in grado di incrementare la capacità di prestazione sportiva, è frequentemente associata all'abitudine di assumere integratori alimentari come vitamine e sali minerali, (Caldarone G., 2001).
Studi simili sull'utilizzo di creatina da parte di studenti praticanti attività fisica e appartenenti a varie classi di età (11 - 18 anni) sono stati effettuati anche negli Stati Uniti e hanno evidenziato l'impiego diffuso di tali sostanze (8.2 - 16%). (art. 1-2-3). Da tali studi è emerso inoltre che gli atleti di tutti i livelli sembrano considerare l'integrazione con creatina come "sicura alternativa" all'utilizzo di steroidi anabolizzanti e androgeni, (Smith J. et al., 2000; Ray T. R. et al., 2001)
ATTIVITÀ BIOLOGICA
La creatina, in realtà, non è una sostanza dopante nel senso tradizionale del termine, si tratta di una molecola fisiologica fondamentale per il metabolismo energetico. Può essere identificata anche con il termine metil-glico-ciamina ed è un derivato degli aminoacidi arginina, metionina e glicina, presente nei muscoli scheletrici per il 95% e per il restante 5% in altri organi quali cuore, cervello, testicoli, retina. Viene sintetizzata dal fegato, reni e pancreas a un tasso di 1-2 grammi al giorno. Nei muscoli è presente per ¼ come creatina libera e per i ¾ come fosfocreatina. La fosfocreatina è un composto altamente energetico che rappresenta una forma di combustile di pronto uso; infatti, durante l'attività motoria l'energia utilizzata dal muscolo scheletrico per la sua contrazione deriva dall'idrolisi dell'ATP (adenosina trifosfato) ad ADP (adenosina difosfato) con perdita del gruppo fosforico. La normale funzionalità dei muscoli richiede poi che l'ATP sia continuamente risintetizzato a partire da ADP + fosfocreatina. Il rapporto tra creatina libera e fosforilata varia in relazione alle condizioni funzionali e dipende dal tipo di fibra muscolare, dall'età, dalla presenza o meno di malattie ed è invece relativamente indipendente dal livello di allenamento e dal sesso. Per un soggetto della massa di 70 kg, il turnover di creatina è dell'ordine di 2g al giorno. Il turnover è coperto in parte da provenienza alimentare (dalla carne) e in parte da sintesi endogena. Durante l'attività muscolare intensa e di breve durata il decremento della forza sviluppata può essere messo in relazione al depauperamento delle riserve muscolari di fosfocreatina, con conseguente rallentamento della velocità di rigenerazione dell'ATP. Una supplementazione nell'apporto di creatina può tradursi in un aumento della sua concentrazione muscolare e quindi opporsi al decremento di rifornimento energetico in corrispondenza di attività ad alta intensità anaerobica (Benzi G. et al., 1998).
ASPETTI REGOLATORI
In Italia la creatina è commercializzata tra gli "Alimenti destinati ad una alimentazione particolare"sia come integratore alimentare per la popolazione normale sia come alimento speciale adattato ad un'intensa attività sportiva. Essa può essere destinata:- alla popolazione generale (compresi gli sportivi) ai sensi del D.L. 27/1/92 n°111
- agli sportivi in maniera specifica ai sensi dell'Allegato I del D.L. 27/1/92 n°111
- la supplementazione orale di creatina per dosaggi inferiori ai 2.5 - 3 g/die è da considerarsi un'integrazione dietetica per la popolazione generale in condizioni di aumentato fabbisogno di creatina, compresi i soggetti che praticano un'attività motoria di tipo ludico e che assumono una dieta squilibrata sia per i contenuti (povera di carboidrati/proteine e ricca di grassi), sia per le modalità di assunzione lungo la giornata (scarsità quantitativa nella colazione del mattino e nel pranzo, con incremento della cena). La supplementazione non dovrebbe superare le due settimane per evitare di inibire la naturale sintesi endogena della creatina da parte dell'atleta stesso.
- la supplementazione orale di creatina per dosi fino a 4 - 6 g/die può essere considerata una alimentazione speciale per atleti che sono sottoposti ad intensi allenamenti di forza e di sprint, raccomandandosi in questo caso una supervisione medica. La supplementazione non dovrebbe superare le due settimane per evitare di inibire la naturale sintesi endogena della creatina da parte dell'atleta stesso.
Nella Circolare n° 8 del Ministero della Sanità l'uso di creatina viene comunque controindicato in soggetti di età inferiore ai 12 anni.
USO CONSENTITO DELLA CREATINA IN ETÀ PEDIATRICA
Negli Stati Uniti non esiste un dosaggio standard per bambini e adolescenti e l'American College of Sport Medicine considera la supplementazione con creatina non indicata per la popolazione pediatrica sotto i 18 anni.
Per quanto riguarda il parere dell'Europea sulla supplementazione con creatina, la posizione ufficiale dell'Unione Europea è espressa attraverso il documento "Opinion of the Scientific Committee on Food on safety aspects of creatine supplementation" adottato il 7 settembre 2000.
EFFETTI SULLA SALUTE E SICUREZZA
Il problema degli effetti della supplementazione di creatina è di recente interesse dato che l'impiego sistematico di questo integratore da parte degli sportivi si può far risalire a non più di 10 anni fa e in modo più consistente solo a partire dal 1995.
Nel 1999 Graham et al., hanno pubblicato una revisione degli studi sugli effetti della creatina negli sportivi a partire dal 1981 in cui tuttavia dichiarano l'impossibilità di trarre conclusioni definitive sull'argomento a causa della scarsa qualità dei dati a disposizione. Anche nel documento del SCF (Scientific Committee on Food) emesso dalla Commissione Europea nel settembre 2000 sulla sicurezza della supplementazione di creatina emerge la mancanza di studi appropriati a rilevare i potenziali effetti collaterali associati alla molecola. Le informazioni relative alla sicurezza della creatina a breve e lungo termine sono infatti scarse e, sebbene non siano disponibili raccolte sistematiche di reazioni avverse nell'ambito di studi clinici controllati, non vi sono ancora prove sufficienti per garantirne un impiego sicuro. In particolare vi sono preoccupazioni relative al ruolo giocato dalla creatina sulla funzione renale ed epatica, come pure su quegli organi nei quali svolge una funzione metabolica (Tab. I).
Se sulla base degli studi condotti non è possibile trarre conclusioni definitive sulla sicurezza della creatina tuttavia segnalazioni di effetti collaterali negativi indotti dalla somministrazione orale della stessa sono comparse in varie pubblicazioni non scientifiche. Anche la Food and Drug Administration (FDA) nel suo bollettino SN/AEMS (Special Nutritionals Adverse Monitoring System) WEB report, ha riportato notizie sui vari effetti collaterali indesiderati segnalati da varie fonti (uffici periferici FDA, agenzie sanitarie pubbliche, lettere e telefonate dei consumatori o degli operatori sanitari) tra cui dispnea ed astenia, attacchi di vomito, gastralgie, e diarrea, polimiositi, trombosi venose profonde, fibrillazione atriale, rush cutanei ed anche morte improvvisa in concomitanza con l'assunzione di sola creatina o di mix con altri integratori.
E' inoltre da non dimenticare che anche la purezza dei prodotti a base di creatina deve essere considerato un importante parametro che può influire sulla sua sicurezza, in particolare il rapporto tra la quantità di creatina ingerita rispetto alla quantità di contaminanti presenti. La creatina commercializzata infatti non è la creatina "naturale" riscontrabile negli alimenti dato che viene prodotta industrialmente per sintesi chimica. Durante la produzione di creatina vengono generati a partire da sarcosina e cianamide, variabili quantità di contaminanti (diciandiamiude, diidrotriazina, creatinina, ioni) che possono dare origine a effetti tossici al momento non ancora adeguatamente studiati (Benzi, 2000).
Tab. I Metabolismo della creatina nei vari sistemi organici e preoccupazioni circa i suoi effetti
SISTEMA
COMMENTI
Cardiovascolare
Non sono noti effetti a lungo termine sulla concentrazione della creatina nel muscolo cardiaco e sulla funzione del cuore. Nessun effetto è stato osservato a breve termine (10 giorni).
Gastrointestinale
Sono stati riportati diarrea e dolori addominali, ma non è stata stabilita una diretta relazione diretta.
Epatico
Studi a 8 settimane hanno mostrato o un lieve o nessun aumento dei livelli enzimatici nel fegato. Esistono preoccupazioni circa la reversibilità della soppressione della sintesi di creatina endogena dopo un lungo periodo d’uso.
Muscolo – scheletrico
A causa della ritenzione idrica nelle cellule muscolari, esistono preoccupazioni teoriche circa il verificarsi di crampi e strappi ma non è ancora stata stabilita nessuna relazione.
Neurologico
La creatina si trova naturalmente nel tessuto cerebrale. Gli effetti della creatina sul cervello non sono noti.
Renale
L’escrezione urinaria della creatina aumenta di 90 volte, sebbene la velocità di filtrazione glomerulare rimanga invariata, almeno durante una fase di carico di 5 giorni. È osservato un aumento della creatina nel siero e urinaria, anche se di lieve entità in studi di durata inferiore ai 28 giorni. Rimangono preoccupazioni relative agli effetti della supplementazione a lungo termine.
Riproduttivo
La creatina a livello testicolare è sintetizzata dalle cellule di Sertolli. La creatina e la fosfocreatina sono coinvolte nel metabolismo spermatico ma non esistono studi sugli effetti della supplementazione di creatina. Come per il fegato esistono preoccupazioni relative alla reversibilità della soppressione della sintesi di creatina endogena.
EFFETTO
COMMENTI
Oncologico
La creatina e il sistema fosfocreatina/creatina chinasi potrebbe influenzare l’oncogenesi cellulare. Studi a lungo termine potrebbero aiutare a determinare se la supplementazione di creatina è benefica, dannosa o non ha alcun effetto sui soggetti sani.
Effetti sullo sviluppo (bambini e adolescenti)
Esistono preoccupazioni teoriche relativamente al carico extra di creatina sullo sviluppo dei reni e di altri organi e sugli effetti della stessa sulle giunzioni muscolari e ossee in uno scheletro ancora immaturo.
Aumento di peso
Un aumento di peso è stato dimostrato in diversi studi, legato alla ritenzione idrica. Se l’aumento sia legato anche ad un aumento della massa muscolare è attualmente oggetto di studio.
Disidratazione
La ritenzione del fluido intracellulare nel tessuto muscolare potrebbe predisporre a disidratazione ma mancano studi in proposito. Un’appropriata idratazione durante la supplementazione viene generalmente consigliata.
Effetti a lungo termine
Non sono noti effetti a lungo termine in nessun organo. Si rendono necessari studi superiori a 12 mesi, preferibilmente su popolazioni più ampie.
(Juhn MS et al., 1998)
CONCLUSIONI
Negli ultimi anni l'abuso di integratori e farmaci nei giovanissimi sportivi sta diventando un problema di gran rilievo vista la sua diffusione. Ciò è legato sia alla convinzione che tali sostanze possano aumentare le prestazioni fisiche degli atleti, sia alla loro facile reperibilità ( possono infatti essere acquistati liberamente nelle farmacie, nei supermercati, nei negozi per sportivi e anche direttamente via internet o per e-mail).
Del resto i clamorosi casi di doping nei grandi atleti, non fanno altro che convincere sempre di più i ragazzi, i familiari e, quel che è peggio, i tecnici e perfino i medici, che per fare sport è necessario ricorrere all'aiuto di speciali nutrienti, integratori e perfino di veri e propri farmaci.
E' importante in questo senso promuovere una Campagna di sensibilizzazione sul fenomeno del doping rivolta soprattutto ai giovani che fornisca adeguate informazioni e sull'impiego e sugli effetti a breve e lungo termine sicurezza degli integratori.
In questo quadro ben si inserisce la figura del pediatra che, seguendo lo sviluppo dall'infanzia alla tarda adolescenza dei suoi pazienti, viene a rivestire un ruolo molto importante nella crescita e nella cura del giovane atleta.
Infatti il pediatra non solo dovrebbe incoraggiare la partecipazione ad attività sportive che favoriscono un sano sviluppo fisico, sociale e personale nei ragazzi, ma dovrebbe anche rappresentare una guida e una fonte d'informazione sull'utilizzo di sostanze impiegate per migliorare la prestazione.
Dal momento che sempre più bambini e adolescenti necessitano di visite specialistiche per problemi legati all'attività sportiva, allo stesso medico pediatra dovrebbero essere rivolti programmi di formazione relativi alla medicina sportiva, come sottolineato anche dall'American Academy of Pediatrics durante il meeting annuale tenutosi nell'ottobre dello scorso anno, (Metzl J., 2000).
BIBLIOGRAFIA- Benzi G. "Is there a rationale for the use of creatine either as nutritional supplementation or drug administration in humans participating in a sport?". Pharmacol Res. 41(3):255-64., 2000.
- Caldarone G., "Farmaci ed integratori nella pratica sportiva: uso ed abuso. Il punto di vista del nutrizionista". Società Italiana Di Medicina Dell'adolescenza VIII Congresso Nazionale 25-27, Pavia, Ottobre 2001.
- Circolare 7 giugno 1999, n.8: Lineeguida sugli alimenti adattati ad un intenso sforzo muscolare soprattutto per gli sportivi. Conf. Naz. C.O.N.I., "La pratica sportiva giovanile", Roma 1994
- Attuazione della direttiva 89/398/CEE concernente i prodotti alimentari destinati ad una alimentazione particolare. Decreto Legislativo del Governo n° 111 del 27gennaio 1992.
- Graham A. S., Hatton R. C., "Creatine: A Review of Efficacy and Safety". American Pharmaceutical Association, 1999.
- Juhn MS, Tarnopolsky M "Potential side effects of oral creatine supplementation: a critical review. Clin J Sport Med, 8, 298-304, 1998.
- Metzl J. D. "Pedriatric Sports Medicine: The Changing Role of the Pediatrician". American Academy of Pediatrics Annual Meeting - October 28, 2000.
- Ray T. R., Eck J. C., Convington L. A., R. B. Murphy, R. Williams, Knudtson J., "Use of Oral Creatine as an Ergogenic Aid for Increased Sports Perfomance: perceptions of Adolescent Athletes". Southern Medical Journal, n. 6, Vol. 94., 2001.
- Smith J., Dahm D. L., "Creatine Use Among a Select Population of High School Athletes". Mayo Clin Proc, , Vol 75, December 2000.
- U.S. Food And Drug Administration, Center for Food Safety and Applied Nutrition - Office of Special Nutritionals. "The SN/AEMS Web Report Search Results for creatine", 1999.
- Scientific Committee on Food, "Opinion of the Scientific Committee on Food on safety aspects of
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E dopo l'ottimo post di temete, possiamo chiudere.
ByeOriginariamente Scritto da TheSandmanBrunetta li ha anticipati spregiandoli, ma altrimenti sarebbe finito all'incontrario.
.Passate a trovarmi e lasciate un messaggio, thx.
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