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Domanda sul Matrimonio

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    Domanda sul Matrimonio

    Come anticipato in un altro post l'altro giorno pensando a due amici di famiglia che si sono sposati in comune a 50 anni perchè divorziati entrambe, mi è venuto da pensare:

    Dio ha fatto l'uomo con la possibilità di sbagliare giusto? E come si sbaglia su tutto, non ci si può sbagliare pure sulla persona che si ha sposato??? Oltretutto spesso è la persona stessa che sposiamo che prima è in un modo e poi si svela per ciò che è veramente, quindi il coniuge è pure ingannato e in buona fede, da ciò mi chiedo, allora perchè non ci è concesso di porre rimedio al nostro errore potendo divorziare per poi risposarci secondo romana Chiesa invece di poterlo fare solo in Comune?

    Originariamente Scritto da Gandhi
    c'ha più zigomi che zinne dasha

    #2
    Originariamente Scritto da GIULIO
    Come anticipato in un altro post l'altro giorno pensando a due amici di famiglia che si sono sposati in comune a 50 anni perchè divorziati entrambe, mi è venuto da pensare:

    Dio ha fatto l'uomo con la possibilità di sbagliare giusto? E come si sbaglia su tutto, non ci si può sbagliare pure sulla persona che si ha sposato??? Oltretutto spesso è la persona stessa che sposiamo che prima è in un modo e poi si svela per ciò che è veramente, quindi il coniuge è pure ingannato e in buona fede, da ciò mi chiedo, allora perchè non ci è concesso di porre rimedio al nostro errore potendo divorziare per poi risposarci secondo romana Chiesa invece di poterlo fare solo in Comune?
    Carissimo Giulio, ti rispondi subito.
    La celebrazione del Matrimonio in Chiesa è una sfida per chi lo celebra. Esso infatti non è un passo obbligatorio ma può essere compreso solo in termini di scelta. La scelta non consiste tanto nel decidere di ratificare pubblicamente il proprio amore ma di volerlo vivere alla maniera dell'amore di Dio che non cede mai di fronte alla debolezza dell'uomo ma continua ad amarlo anche se l'uomo non lo ama.
    Se leggi bene la formula del matrimonio essa porta gli sposi a dire:

    Io accolgo te come mia sposa e prometto con la grazia di Dio di esserti fedele SEMPRE, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti ed onorarti tutti i giorni della mia vita.

    In altre parole nella formula che gli sposi pronunciano è già implicita la decisione di amare l'altro per sempre comunque andranno le cose: questa è la sfida che, chiaramente è possibile affrontare solo confidando nella grazia di Dio. E' evidente che non si puo' obbligare nessuno a far questo ma ciò può essere solo il frutto di una decisione consapevole e soprattutto animata dalla fede nella potenza di Dio che mi assiste e anche dalla mia libera volontà di imitarne l'amore indefettibile.
    Per questo, prima di accedere al matrimonio è necessario che i preti spieghino bene agli sposi le conseguenze del loro gesto.

    Quindi mi spiego ancora meglio: quando tu ti sei sposato in chiesa, se l'hai fatto, non hai soltanto proclamato publicamente il tuo amore ma hai deciso di voler bene tua moglie anche se essa non ti dovesse amare più, proprio come Dio ama l'uomo, lo ama anche se l'uomo non lo ama.

    Se non si avverte, per vari motivi, di non poter accettare quesa sfida allora è meglio non sposarsi in chiesa.

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      #3
      Mmmmmm...
      mi convince fino ad un certo punto, nel senso che è verissimo che spesso si ama anche senza essere amati ( dentro o fuori dal matrimonio ), però è altrettanto vero che ci si può sbagliare, Dio ci ha dato questa facoltà, quindi come può poi pretendere che nell'ambito del matrimonio non ci sia margine per l'errore? Senza poi contare che se veramente volesse la nostra felicità ( cosa di cui dubito ) ci permetterebbe a maggior ragione di rimediare ad un errore, lui stesso ci permette di rimediare ai nostri errori tramite il pentimento e la confessione o sbaglio? Quindi perchè non permetterci di farlo nel matrimonio?
      ....ma anche qua pensdo che sia più colpa della Chiesa che di Dio

      Originariamente Scritto da Gandhi
      c'ha più zigomi che zinne dasha

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        #4
        Originariamente Scritto da GIULIO
        Mmmmmm...
        mi convince fino ad un certo punto, nel senso che è verissimo che spesso si ama anche senza essere amati ( dentro o fuori dal matrimonio ), però è altrettanto vero che ci si può sbagliare, Dio ci ha dato questa facoltà, quindi come può poi pretendere che nell'ambito del matrimonio non ci sia margine per l'errore? Senza poi contare che se veramente volesse la nostra felicità ( cosa di cui dubito ) ci permetterebbe a maggior ragione di rimediare ad un errore, lui stesso ci permette di rimediare ai nostri errori tramite il pentimento e la confessione o sbaglio? Quindi perchè non permetterci di farlo nel matrimonio?
        ....ma anche qua pensdo che sia più colpa della Chiesa che di Dio
        Non è questione di dire: si ama anche senza essere amati.
        Il concetto di felicità di Dio non corrisponde proprio a quello che tu esprimi.
        La felicità per Dio consiste nel far prevalere la forza dell'amore sull'ingratitudine. La confessione serve per rimediare ai peccati, cioè a quello che l'uomo commette contro Dio e non agli errori di valutazione degli uomini.
        Del resto Gesù disse: L'uomo non separi ciò che Dio ha congiunto, resistendo anche alle difficoltà degli apostoli stessi sull'indissolubilità del matrimonio.
        Per cui la questione sta inq uesti termini: la scelta del matrimonio cristiano e la scelta di far rivivere la qualità dell'amore di Dio nella vita coniugale, un amore che non cede anche di fronte all'ingratitudine dell'altro.
        C'è poi la questione della preparazione seria al matrimonio, che consiste nel dovere di valutare tutto il possibile prima di accedere al passo e non di arrivarci con superficialità e immaturità.

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          #5
          com'è ke uno che ammazza può sposarsi in chiesa, mentre uno divorziato no!?!?!?


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            #6
            Originariamente Scritto da flex wheeler
            com'è ke uno che ammazza può sposarsi in chiesa, mentre uno divorziato no!?!?!?

            Uno che ammazza anzitutto deve pentirsi e confessare il suo peccato se vuole sposarsi in CHiesa. Edmè evidente che il prete dovràchiedergli una penitenza non indifferente che lo metta fortemente in gioco.
            Uno che è divorziato non puiò sposarsi in chiesa perchè sposandosi in chiesa aveva promesso a Dio di non mutare il suo amore anche se la sua compagna non l'avesse amato più.
            Mi rendo conto che questo è un punto che sfugge alla comprensione anche perchè forse la stessa Chiesa, nella preparazione al Matrimonio non lo mette bene in luce, nel senso che nopn fa ben acapire che l'inbdissolubilità del matrimonio Dio non la impone ma è l'uomo che la sceglie scegliendo di vivere il matrimonio cristiano

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              #7
              Originariamente Scritto da antonio21
              Del resto Gesù disse: L'uomo non separi ciò che Dio ha congiunto, resistendo anche alle difficoltà degli apostoli stessi sull'indissolubilità del matrimonio.
              Antonio, questa frase detta così' potrebbe subire diverse interpretazioni, non è che riporteresti tutto il brano (non dirmi di andarmelo a cercare dandomi i versetti)? In questo momento mi viene da pensare solo che l'interpretazione della cheisa è solo una delle tante possibili interpretazioni alle parole di Gesù.
              Ciao.

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                #8
                Originariamente Scritto da antonio21
                Carissimo Giulio, ti rispondi subito.
                La celebrazione del Matrimonio in Chiesa è una sfida per chi lo celebra. Esso infatti non è un passo obbligatorio ma può essere compreso solo in termini di scelta. La scelta non consiste tanto nel decidere di ratificare pubblicamente il proprio amore ma di volerlo vivere alla maniera dell'amore di Dio che non cede mai di fronte alla debolezza dell'uomo ma continua ad amarlo anche se l'uomo non lo ama.

                ora è tutto più chiaro

                sono gli uomini che non ha capito niente del significato del matrimonio.
                Se gli uomini l' avessero capito davvero,al giorno d'oggi si sposerebbe una persona su 100


                The Blous Brothers

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                  #9
                  Originariamente Scritto da GJ
                  ora è tutto più chiaro

                  sono gli uomini che non ha capito niente del significato del matrimonio.
                  Se gli uomini l' avessero capito davvero,al giorno d'oggi si sposerebbe una persona su 100
                  In chiesa si.
                  Ciao.

                  Commenta


                    #10
                    Originariamente Scritto da GJ
                    ora è tutto più chiaro

                    sono gli uomini che non ha capito niente del significato del matrimonio.
                    Se gli uomini l' avessero capito davvero,al giorno d'oggi si sposerebbe una persona su 100
                    quoto

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                      #11
                      Riguardo al matrimonio cattolico io sono contrastato.

                      Da un lato so che esso è, secondo gli insegnamenti di Gesu', indissolubile e con le caratteristiche che D. Antonio ha sopra illustrato;

                      Pur sforzandomi di cercare in tale "volere superiore" una razionalità apprezzabile anche in termini laici...la cosa non mi riesce del tutto.

                      non capisco perche' si debba far sopravvivere un vincolo che diventa un capestro costringendosi all'infelicità.
                      Certo, la separazione è ammessa....ma l'impossibilità di un nuovo matrimonio benedetto da Dio diventa una sofferenza per molti credenti.

                      La questione è spinosa assai
                      Silvio Berlusconi:l'undicesima piaga d'Egitto, la prima d'Italia.

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                        #12
                        Originariamente Scritto da temete
                        Riguardo al matrimonio cattolico io sono contrastato.

                        Da un lato so che esso è, secondo gli insegnamenti di Gesu', indissolubile e con le caratteristiche che D. Antonio ha sopra illustrato;

                        Pur sforzandomi di cercare in tale "volere superiore" una razionalità apprezzabile anche in termini laici...la cosa non mi riesce del tutto.

                        non capisco perche' si debba far sopravvivere un vincolo che diventa un capestro costringendosi all'infelicità.
                        Certo, la separazione è ammessa....ma l'impossibilità di un nuovo matrimonio benedetto da Dio diventa una sofferenza per molti credenti.

                        La questione è spinosa assai
                        Non solo, ma un divorziato credo non possa avvicinarsi al sacramento della comunione. Il concetto di amore contro ogni logica non lo riesco ad accettare. Conosco coppie il cui continuare a stare insieme oltre ogni logica li porta a farsi del male e a far del male ai bambini piccoli o, nella migliore delle ipotesi, a vivere una vita infelice. La mia ex ragazza (mammamia che errore) dopo un paio di mesi che stavamo insieme "Uscì al naturale". Diventò cattiva, prepotente, soverchiante, pungente; chiaramente con questi nuovi parametri mi disinnamorai nel giro di quindici giorni. E lei non si poteva dare pace perchè "Gesù ci insegna che bisogna amare proprio nei momenti di difficoltà, proprio quando non ci si sopporta, perchè è facile amare quando va tutto bene". In quel periodo prendeva parte agli incontri di un frate che le inculcava belle ma inutili e dannose teorie. Io di contro le ho detto chiaramente che non potevo continuare ad amare una persona che non mi rispettava e che avevo smesso di stimare. E lei a continuare a dirmi che si deve amare anche se stai male. Questo fatto è successo qualche mese fa... Ora, se il matrimonio della chiesa è indissolubile, credo sia meglio sposarsi solo civilmente, proprio per tutelare l'eventuale danno derivante da un rapporto andato a male. Magari dopo dieci anni di matrimonio si potrebbe con certezza rinnovare la promessa in chiesa.
                        Ciao.

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                          #13
                          berlusconi può

                          ha ricevuto la comunione dopo che si era divorziato

                          foto shoc su un giornale tipo novella 2000

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                            #14
                            Originariamente Scritto da GIULIO
                            Oltretutto spesso è la persona stessa che sposiamo che prima è in un modo e poi si svela per ciò che è veramente, quindi il coniuge è pure ingannato e in buona fede, da ciò mi chiedo, allora perchè non ci è concesso di porre rimedio al nostro errore potendo divorziare per poi risposarci secondo romana Chiesa invece di poterlo fare solo in Comune?
                            A volte siamo noi che cambiamo e vediamo tutto in un altro modo.
                            Allenamento e dieta fanno di te un atleta

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                              #15
                              Originariamente Scritto da antonio21
                              Carissimo Giulio, ti rispondi subito.
                              La celebrazione del Matrimonio in Chiesa è una sfida per chi lo celebra. Esso infatti non è un passo obbligatorio ma può essere compreso solo in termini di scelta. La scelta non consiste tanto nel decidere di ratificare pubblicamente il proprio amore ma di volerlo vivere alla maniera dell'amore di Dio che non cede mai di fronte alla debolezza dell'uomo ma continua ad amarlo anche se l'uomo non lo ama.
                              Se leggi bene la formula del matrimonio essa porta gli sposi a dire:

                              Io accolgo te come mia sposa e prometto con la grazia di Dio di esserti fedele SEMPRE, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti ed onorarti tutti i giorni della mia vita.

                              In altre parole nella formula che gli sposi pronunciano è già implicita la decisione di amare l'altro per sempre comunque andranno le cose: questa è la sfida che, chiaramente è possibile affrontare solo confidando nella grazia di Dio. E' evidente che non si puo' obbligare nessuno a far questo ma ciò può essere solo il frutto di una decisione consapevole e soprattutto animata dalla fede nella potenza di Dio che mi assiste e anche dalla mia libera volontà di imitarne l'amore indefettibile.
                              Per questo, prima di accedere al matrimonio è necessario che i preti spieghino bene agli sposi le conseguenze del loro gesto.

                              Quindi mi spiego ancora meglio: quando tu ti sei sposato in chiesa, se l'hai fatto, non hai soltanto proclamato publicamente il tuo amore ma hai deciso di voler bene tua moglie anche se essa non ti dovesse amare più, proprio come Dio ama l'uomo, lo ama anche se l'uomo non lo ama.

                              Se non si avverte, per vari motivi, di non poter accettare quesa sfida allora è meglio non sposarsi in chiesa.
                              In linea di massima sono d'accordo con Antonio ( ).
                              Se assumo un impegno di questo tipo, deve essere un impegno serio, non tanto per.
                              Se amo una donna, ma davvero, e desidero condividere con lei la mia vita, ed alla prima difficoltà me ne stufo, o alla prima ragazzotta che mi fa gli occhi dolci la tradisco, o peggio, dopo che gli anni passati insieme ed i figli che mi ha dato l'hanno peggiorata nel fisico ed io me ne cerco un altra, sono davvero uno schifo di uomo!

                              Di contro, se il mio coniuge si rivela essere tutt'altra persona di quella che conoscevo (ma parlo di casi davvero gravi, non di cazzatelle), allora devo potere sciogliere questa unione, sopratutto in quei casi, più diffusi di quanto si creda, nei quali viene messa in pericolo la salute fisica e psichica dell'altro coniuge e dei figli.

                              Non mi addentro sull'annullabilità ecclesiastica del matrimonio, per non suscitare un vespaio.
                              sigpic


                              "Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare"

                              "Le risposte sono dentro di te, peccato che siano tutte sbagliate"

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