allora, tempo fa vi avevo parlato di una ragazza, quella che mi disse "ci verresti con me in piscina? non ti vergogni che sono così brutta?". ieri sera l' ho sentita suonare il pianoforte a un concerto, ed è un genio. Non sto dicendo che è bravissima: è un genio. E allora ho pensato a tutte le ragazze carine che ho poeticizzato "è così dolce, sto così bene con lei, che bella persona", e queste ragazze non erano niente, saranno le martuffie del 2040...
questa pianista invece forse non avrà mai un uomo, ma potrebbe andare in giro per strada a bastonare la gente e sputargli in faccia, e loro dovrebbero solo dire "sì, picchiaci, sputaci, noi non siamo degni"
cioè, questa ragazza è infelice, non ha niente, ma è un genio: avrà una possibilità nella vita, la possibilità di avere un senso, al di fuori delle famiglie, dei soldi delle scopate. Le ragazze carine questa possibilità non ce l' hanno: hanno solo la prospettiva di un' allettante felicità.
Io mi chiedo: cos'è meglio? Da un punto di vita soggettivo, è certamente meglio essere la ragazzina fresca che fa la stronza in giro e fa innamorare i gonzi.
da un punto di vista oggettivo, bè: la vita di questa pianista sarà certamente più bella "da guardare". capisci? Non da vivere, ma da guardare...
allora forse la felicità è importante per noi, perchè il successo dell' istinto di vita, la riproduzione, la "normalità", sono cose che riguardano esclusivamente noi: sono nostri privati successi o fallimenti, risate o frustrazioni.
a livello universale, però, non ammiriamo il successo della normalità, ma la ragazza infelice e geniale. Di lei forse resterà qualcosa di più di un bimbetto obbeso... Cosa signifca? che solo quando possiamo giudicare liberamente dal nostro personale istinto di vita diamo valore a cosa è davvero importante?
questa pianista invece forse non avrà mai un uomo, ma potrebbe andare in giro per strada a bastonare la gente e sputargli in faccia, e loro dovrebbero solo dire "sì, picchiaci, sputaci, noi non siamo degni"
cioè, questa ragazza è infelice, non ha niente, ma è un genio: avrà una possibilità nella vita, la possibilità di avere un senso, al di fuori delle famiglie, dei soldi delle scopate. Le ragazze carine questa possibilità non ce l' hanno: hanno solo la prospettiva di un' allettante felicità.
Io mi chiedo: cos'è meglio? Da un punto di vita soggettivo, è certamente meglio essere la ragazzina fresca che fa la stronza in giro e fa innamorare i gonzi.
da un punto di vista oggettivo, bè: la vita di questa pianista sarà certamente più bella "da guardare". capisci? Non da vivere, ma da guardare...
allora forse la felicità è importante per noi, perchè il successo dell' istinto di vita, la riproduzione, la "normalità", sono cose che riguardano esclusivamente noi: sono nostri privati successi o fallimenti, risate o frustrazioni.
a livello universale, però, non ammiriamo il successo della normalità, ma la ragazza infelice e geniale. Di lei forse resterà qualcosa di più di un bimbetto obbeso... Cosa signifca? che solo quando possiamo giudicare liberamente dal nostro personale istinto di vita diamo valore a cosa è davvero importante?
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