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Ce se bevono?

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    Ce se bevono?

    Calcio caos, si aggravano le posizioni di Lotito e Della Valle

    10:29 del 24 maggio

    ROMA - Sono quattro le informative dei carabinieri sul calcio corrotto, vanno dal settembre 2004 al gennaio 2006 e ormai sono diventate pubbliche nella sostanza e nei dettagli attraverso giornali, libri neri e siti Internet. "Repubblica" ha pubblicato le prime intercettazioni dell´operazione Off-Side" una settimana fa e lo scandaglio del loro contenuto regala novità pesanti.
    L´analisi della relazione del novembre 2005 aggrava la posizione della Lazio, da ricompensare con gli arbitri per il sostegno dato all´elezione di Galliani in Lega calcio: «Sono stato il kamikaze del gruppo», dice un Lotito in insistente e affannosa ricerca di arbitri favorevoli. Escono male anche la Fiorentina, «sottomessa al sistema moggiano», il designatore Mattei e il presidente Aia Tullio Lanese. Antonio Giraudo viene definito «figura di spicco» del «sodalizio criminale». Nelle intercettazioni si parla di favorire il Messina contro l´Atalanta e si ascolta l´intercessione di Luciano Moggi per favorire l´incontro tra il presidente del Livorno Spinelli e Cesare Geronzi, pronto a convincere i Sensi - assicurano terzi - a far votare Galliani.
    Appare capillare il lavoro di Lotito per ottenere la rateizzazione dell´enorme debito contratto dalla Lazio (concessa dall´Agenzia delle entrate). Lotito chiede più volte a Luciano Moggi tessere per la Juventus da distribuire: «Poi me devi mandà quelle c... de otto tessere, che me le ha chieste oggi al ministero dell´Economia...». Prima di Lazio-Brescia, su insistenza del presidente federale Carraro, il designatore Bergamo chiama l´arbitro Tombolini e gli dice: «Mettiti sulla lunghezza d´onda giusta». E´ l´onda Lazio. E, di fronte a Carraro arrabbiato per un rigore non concesso ai biancocelesti, il giorno dopo il designatore assicura: «Ora recuperiamo...». Lotito chiede gli arbitri giusti al vicepresidente federale Mazzini per tre gare di seguito: «C´ho tre nemici, Gazzoni, Cellino e...». Ma poi non s´accontenta e continua a chiedere: Trefoloni, Dondarini. Gli vengono dati.
    I carabinieri individuano la sottomissione dei Della Valle con la consumazione della 13ª giornata di ritorno, Fiorentina-Messina, «quando 6´ di recupero consentono al Messina di pareggiare». La famiglia si accorge che con il "sistema arbitri" al lavoro non riuscirà a salvare la società dalla B e il progetto personale, «c´hanno già investito 200 miliardi, vogliono fare il quarto polo, se vuoi stare nel sistema ti devi adattare», dirà il designatore Bergamo alla zarina Maria Grazia Fazi dopo aver incontrato Diego Della Valle. I colloqui della "famiglia Tod´s" con Mazzini, con Bergamo, con lo stesso Luciano Moggi lasciano poco spazio a interpretazioni. Mazzini dice al dirigente viola Mencucci: «... Ci vuole una riunione semisegreta con Bergamo». Moggi, quando mancano due giornate alla fine, dice prima a Diego e poi ad Andrea Della Valle: «Se non vi salvate è una roba da dilettanti, un punto a Roma con la Lazio, tre punti l´ultima con il Brescia... Ma ti salvi, te lo dico io... Ho parlato con Mazzini, andate a fare la partita in tranquillità per prendere un punto, non per vincere... Andate con tranquillità che c´è sempre chi vi guarda con attenzione». E Andrea: «... Come dici tu ci portiamo un punto a casa e gli altri non fanno risultati clamorosi... Ci salviamo».
    Sono impressionanti le intercettazioni su Lazio-Fiorentina, 22 maggio 2005. Al 30´ del primo tempo, sull´1-1, il difensore della Lazio Zauri devia con la mano, sulla linea, una palla calciata da Jorgensen. Errore clamoroso dell´arbitro Rosetti. Pochi minuti e Mazzini telefona a Bergamo per lamentarsi. Il designatore: «E´ incredibile, sto facendo delle mail, ti richiamo...». Quattro minuti e il dirigente Mencucci chiama Mazzini, che risponde: «Lo so, lo so.

    Osare, Credere, Spavaldi di Essere...
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