TREDICENNE UCCISO: ARRESTATE CINQUE PERSONE »TREDICENNE UCCISO: SITI PEDOPORNOGRAFICI IN PC ARRESTATI ENNA - I carabinieri del Comando provinciale hanno arrestato l'uomo che ritengono l'autore dell'omicidio del tredicenne Francesco Ferreri, assassinato l'8 dicembre scorso a Barrafranca, nelle campagne di Enna. I militari, insieme con il presunto assassino, hanno arrestato anche altre quattro persone, fra cui minorenni, accusati di violenza sessuale in concorso.
I cinque provvedimenti cautelari sono stati emessi dai gip del tribunale di Enna e da quello del tribunale dei minorenni di Caltanissetta.
Dall'inchiesta dei carabinieri emerge che il piccolo Francesco Ferreri e' stato assassinato dall'uomo arrestato dopo che gli indagati avevano tentato di violentarlo, senza riuscirci, e cosi' il tredicenne e' stato portato alla periferia di Barrafranca dove e' stato aggredito e colpito 13 volte alla nuca con una chiave inglese.
Sullo sfondo dell'inchiesta per l'omicidio del tredicenne Francesco Ferreri, trovato assassinato il 18 dicembre scorso, emergono episodi di pedofilia.
Le indagini sono state condotte dai carabinieri del Comando provinciale di Enna in collaborazione con i colleghi del Ris di Messina e Roma. In base alle analisi su alcuni reperti sequestrati, e agli accertamenti svolti, sono emersi elementi di colpevolezza nei riguardi di un gruppo di persone, tra cui anche minorenni, che sono accusati di violenza sessuale su minori.
L'accusa di omicidio e' stata rivolta ad uno solo dei cinque arrestati. E questa parte dell'inchiesta e' coordinata dai pm della procura della Repubblica di Enna.
Nell'ambito dell'indagine sull'omicidio di Francesco era gia' emerso nei mesi scorsi che vi erano cinque indagati. Si tratta dei due padrini di cresima di 22 e 42 anni del coetaneo e compagno di doposcuola della vittima, che risultava indagato anche lui per omicidio volontario e del fratello di quest'ultimo.
Le altre persone coinvolte sarebbero state un quarantenne e un ventenne, i proprietari delle auto sequestrate nei mesi scorsi e sottoposte all'esame del Ris dei carabinieri di Messina.
PROCURATORE, FRANCESCO SI ERA RIBELLATO A VIOLENZE SESSUALI
Erano soliti adescare minorenni per sottoporli a violenza sessuale e fotografarli in pose oscene. Francesco Ferreri, il tredicenne trovato cadavere lo scorso 18 dicembre a Barrafranca, nell'ennese, "si è ribellato ad atti che non voleva subire e per questo è stato ucciso". Così il procuratore della repubblica di Enna Salvatore Cardinale, spiega il movente che ha portato all'assassinio del ragazzino, massacrato con alcuni colpi in testa, inferti con una chiave inglese.
UN GIALLO CHE DURAVA DA 5 MESI
Dopo cinque mesi di serrate indagini, con l' ausilio della tecnologia e dell' esperienza dei carabinieri dei Ris e della polizia postale, il giallo dell' uccisione di Francesco Ferreri, massacrato a 13 anni nelle campagne di Barrafranca (Enna) sembra essere stato risolto dai magistrati ennesi. Gli inquirenti pezzo dopo pezzo hanno assemblato gli indizi e le prove per formare il puzzle che mostrasse chi e perche' aveva assassinato il bambino. Francesco sarebbe stato ucciso nell' ambito di un giro torbido di pedofili e amanti della pornografia di cui facevano parte persone che vivevano in un contesto sociale altamente degradato.
Francesco avrebbe compiuto 14 anni lo scorso 1 gennaio. Frequentava la terza media nell' istituto Verga di Barrafranca. Non era un ''secchione'' ma era un ragazzino vivace ed era tifoso della Juventus e delle acrobazie in pista di Valentino Rossi.
A 36 ore dalla scomparsa denunciata dalla madre il ragazzino e' stato trovato morto sotto ad una roccia con i pantaloni abbassati, anche se l'autopsia ha escluso che fosse stato violentato, e colpito con un oggetto pesante, forse una chiave inglese, al capo.
Gli investigatori hanno trovato difficolta' nelle indagini per una sorta di velo di omerta' che ha circondato da subito l' omicidio e molti sono stati gli appelli alla gente a raccontare qualcosa anche in forma anonima.
La pista della pedofilia e di uno strano giro di gente con perversioni sessuali e' stata intrapresa dagli inquirenti fin dai primi giorni e si sarebbe rivelata esatta considerato che in alcuni computer di indagati e nelle loro macchine fotografiche digitali sono stati trovati tracce di file con atti di violenza su bambini o indirizzi di siti dedicati ai pedofili.
Sono stati emessi i primi avvisi di garanzia nei confronti dei due padrini di cresima di un compagno di scuola della vittima e del fratello del compagno di scuola. Poi si sono susseguite altre notizie che parlavano di nuovi indagati.
Ora l'inchiesta, coperta finora da grande riserbo, forse ha fatto chiarezza sulle ragioni della morte di un tredicenne della provincia ennese. © Copyright ANSA Tutti i diritti riservati
I cinque provvedimenti cautelari sono stati emessi dai gip del tribunale di Enna e da quello del tribunale dei minorenni di Caltanissetta.
Dall'inchiesta dei carabinieri emerge che il piccolo Francesco Ferreri e' stato assassinato dall'uomo arrestato dopo che gli indagati avevano tentato di violentarlo, senza riuscirci, e cosi' il tredicenne e' stato portato alla periferia di Barrafranca dove e' stato aggredito e colpito 13 volte alla nuca con una chiave inglese.
Sullo sfondo dell'inchiesta per l'omicidio del tredicenne Francesco Ferreri, trovato assassinato il 18 dicembre scorso, emergono episodi di pedofilia.
Le indagini sono state condotte dai carabinieri del Comando provinciale di Enna in collaborazione con i colleghi del Ris di Messina e Roma. In base alle analisi su alcuni reperti sequestrati, e agli accertamenti svolti, sono emersi elementi di colpevolezza nei riguardi di un gruppo di persone, tra cui anche minorenni, che sono accusati di violenza sessuale su minori.
L'accusa di omicidio e' stata rivolta ad uno solo dei cinque arrestati. E questa parte dell'inchiesta e' coordinata dai pm della procura della Repubblica di Enna.
Nell'ambito dell'indagine sull'omicidio di Francesco era gia' emerso nei mesi scorsi che vi erano cinque indagati. Si tratta dei due padrini di cresima di 22 e 42 anni del coetaneo e compagno di doposcuola della vittima, che risultava indagato anche lui per omicidio volontario e del fratello di quest'ultimo.
Le altre persone coinvolte sarebbero state un quarantenne e un ventenne, i proprietari delle auto sequestrate nei mesi scorsi e sottoposte all'esame del Ris dei carabinieri di Messina.
PROCURATORE, FRANCESCO SI ERA RIBELLATO A VIOLENZE SESSUALI
Erano soliti adescare minorenni per sottoporli a violenza sessuale e fotografarli in pose oscene. Francesco Ferreri, il tredicenne trovato cadavere lo scorso 18 dicembre a Barrafranca, nell'ennese, "si è ribellato ad atti che non voleva subire e per questo è stato ucciso". Così il procuratore della repubblica di Enna Salvatore Cardinale, spiega il movente che ha portato all'assassinio del ragazzino, massacrato con alcuni colpi in testa, inferti con una chiave inglese.
UN GIALLO CHE DURAVA DA 5 MESI
Dopo cinque mesi di serrate indagini, con l' ausilio della tecnologia e dell' esperienza dei carabinieri dei Ris e della polizia postale, il giallo dell' uccisione di Francesco Ferreri, massacrato a 13 anni nelle campagne di Barrafranca (Enna) sembra essere stato risolto dai magistrati ennesi. Gli inquirenti pezzo dopo pezzo hanno assemblato gli indizi e le prove per formare il puzzle che mostrasse chi e perche' aveva assassinato il bambino. Francesco sarebbe stato ucciso nell' ambito di un giro torbido di pedofili e amanti della pornografia di cui facevano parte persone che vivevano in un contesto sociale altamente degradato.
Francesco avrebbe compiuto 14 anni lo scorso 1 gennaio. Frequentava la terza media nell' istituto Verga di Barrafranca. Non era un ''secchione'' ma era un ragazzino vivace ed era tifoso della Juventus e delle acrobazie in pista di Valentino Rossi.
A 36 ore dalla scomparsa denunciata dalla madre il ragazzino e' stato trovato morto sotto ad una roccia con i pantaloni abbassati, anche se l'autopsia ha escluso che fosse stato violentato, e colpito con un oggetto pesante, forse una chiave inglese, al capo.
Gli investigatori hanno trovato difficolta' nelle indagini per una sorta di velo di omerta' che ha circondato da subito l' omicidio e molti sono stati gli appelli alla gente a raccontare qualcosa anche in forma anonima.
La pista della pedofilia e di uno strano giro di gente con perversioni sessuali e' stata intrapresa dagli inquirenti fin dai primi giorni e si sarebbe rivelata esatta considerato che in alcuni computer di indagati e nelle loro macchine fotografiche digitali sono stati trovati tracce di file con atti di violenza su bambini o indirizzi di siti dedicati ai pedofili.
Sono stati emessi i primi avvisi di garanzia nei confronti dei due padrini di cresima di un compagno di scuola della vittima e del fratello del compagno di scuola. Poi si sono susseguite altre notizie che parlavano di nuovi indagati.
Ora l'inchiesta, coperta finora da grande riserbo, forse ha fatto chiarezza sulle ragioni della morte di un tredicenne della provincia ennese. © Copyright ANSA Tutti i diritti riservati