avevo un' amica fino a 4 mesi fa, la mia migliore amica, poi è sparita, non risponde al telefono, mi ha scritto solo una mail dicendo che è in una fase di isolamento e che si rifarà viva lei... ho saputo che è tornata una settimana a casa, era qui a 500 metri e non mi ha cercato
io non so cosa le è successo, ma non capisco: io sto malissimo per motivi miei, ve l' ho già detto, sto vedendo mio padre morire giorno per giorno. Mi sembra davvero enorme che lei non mi sia accanto in questo momento... qualsiasi cosa le sia accaduta, come potrò mai perdonarla?
io lo accetto il dolore: ho sofferto molto in questi anni, sono stato depresso, ora poi questa cosa è davvero troppo. Ma non mi ferma il dolore: mi spinge a dare ancora di più, mi aizza come un cane rabbioso, mi costringe a forzare ancora, a seppellirlo sotto macerie di forza cieca e parossistica, e mi invento sempre nuovi modi per soffrire, e mi privo di tutto, perchè mi accorgo che questo mi dà la vita, che è il mio bene più prezioso, l' ultima mia possibilità.
Ma questo per lei non è dolore: il dolore è sfortuna, e come tale lo accetto. Ma io avevo un' amica, e sapevo che qualsiasi cosa mi fosse accaduta, lei mi sarebbe stata accanto. E invece? se la persona che mi è più cara sparisce così, significa che io non sono niente, che non conto niente per nessuno, che sono una persona invisibile, che sarà sempre tutto inutile, e la mia forza non servirà a nulla... come una condanna, come dire che io sono troppo poco, sono meno degli stupidi cristi del bar, meno dei mafiosi, meno dei pedofili, meno degli assassini, che le loro compagne in tv gli giurano eterno amore, che le massaie affidano i figli alle franzoni della porta accanto!
io così non riesco. questa cosa mi annichilisce. non è più dolore, questo è vuoto, e io così non riesco a fare nulla, perchè mi sento di non esistere.
io non so cosa le è successo, ma non capisco: io sto malissimo per motivi miei, ve l' ho già detto, sto vedendo mio padre morire giorno per giorno. Mi sembra davvero enorme che lei non mi sia accanto in questo momento... qualsiasi cosa le sia accaduta, come potrò mai perdonarla?
io lo accetto il dolore: ho sofferto molto in questi anni, sono stato depresso, ora poi questa cosa è davvero troppo. Ma non mi ferma il dolore: mi spinge a dare ancora di più, mi aizza come un cane rabbioso, mi costringe a forzare ancora, a seppellirlo sotto macerie di forza cieca e parossistica, e mi invento sempre nuovi modi per soffrire, e mi privo di tutto, perchè mi accorgo che questo mi dà la vita, che è il mio bene più prezioso, l' ultima mia possibilità.
Ma questo per lei non è dolore: il dolore è sfortuna, e come tale lo accetto. Ma io avevo un' amica, e sapevo che qualsiasi cosa mi fosse accaduta, lei mi sarebbe stata accanto. E invece? se la persona che mi è più cara sparisce così, significa che io non sono niente, che non conto niente per nessuno, che sono una persona invisibile, che sarà sempre tutto inutile, e la mia forza non servirà a nulla... come una condanna, come dire che io sono troppo poco, sono meno degli stupidi cristi del bar, meno dei mafiosi, meno dei pedofili, meno degli assassini, che le loro compagne in tv gli giurano eterno amore, che le massaie affidano i figli alle franzoni della porta accanto!
io così non riesco. questa cosa mi annichilisce. non è più dolore, questo è vuoto, e io così non riesco a fare nulla, perchè mi sento di non esistere.
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