Telefonate intercettate sugli arbitri
il calcio italiano adesso trema
di MARCO TRAVAGLIO e FULVIO BIANCHI
ROMA - Ufficiale: la Federcalcio indaga sul dossier arbitri. Ci sono intercettazioni telefoniche riferite anche a Luciano Moggi, direttore generale della Juventus, Pierluigi Pairetto, designatore arbitrale sino all'anno scorso, ed Innocenzo Mazzini, vicepresidente Figc. Una lunga nota di via Allegri ieri ha dato un'improvvisa e clamorosa accelerata alla vicenda: resta da stabilire adesso la portata dell'"ampia e copiosa documentazione" sulle centinaia di pagine di intercettazioni arrivata alla Figc il 13 marzo scorso dalla procura della Repubblica di Torino.
Ed è lì che è nato tutto. Per circa due mesi, dai primi di agosto alla fine di settembre del 2004, il dg Moggi, l'amministratore delegato Antonio Giraudo e Pierluigi Pairetto, hanno avuto i telefoni intercettati dalla Procura della Repubblica di Torino per una gravissima ipotesi d'accusa: associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva. L'indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Raffaele Guariniello ma seguita in prima persona anche dal procuratore capo Marcello Maddalena, è stata poi archiviata alcuni mesi fa (esattamente nel settembre 2005) dall'ufficio Gip, su richiesta della stessa Procura, perché non erano emersi elementi sufficienti né per chiedere una proroga dei termini per investigare, né per formulare subito una richiesta di rinvio a giudizio. Ma le telefonate trascritte dalla polizia giudiziaria hanno disegnato il ritratto di una lobby di potere che ruota intorno ai vertici della Juventus, col contorno di dirigenti federali e arbitrali, alcune giacchette nere, procuratori legati a vario titolo alla Gea capitanata da Alessandro Moggi (figlio di Luciano), giornalisti televisivi e della carta stampata, e persino qualche uomo politico (si parla addirittura di un paio di ministri). Per questo, al di là degli aspetti penali della vicenda ormai sepolti in archivio, i magistrati torinesi hanno deciso di mettere a disposizione della giustizia sportiva, oltreché della procura di Roma, il frutto del loro lungo lavoro. E' stato lo stesso Maddalena, nel mese di marzo, a recarsi a Roma per consegnare personalmente il voluminoso incartamento al presidente della Federcalcio Franco Carraro e ai pm capitolini.
Si apre così un nuovo filone. Indagano i magistrati Luca Palamara e Cristina Palaia che stanno lavorando già sul doping amministrativo, sulla Gea e su Gaucci. Come spiegato nel comunicato Figc: "Alcuni elementi riscontrati nella documentazione in esame avrebbero potuto avere attinenza e rilevanza con alcuni fatti oggetto di altro procedimento penale in atto istruito dai medesimi magistrati". Insomma, il faldone romano aumenta. Ma è sul fronte sportivo, più che su quello penale, che presto potrebbero arrivare novità clamorose: il generale Italo Pappa, n.1 dell'Ufficio Indagini, si è messo subito in contatto coi magistrati. Non ci sono partite truccate: questo pare certo.
L'interesse degli "007" della Figc si sarebbe focalizzato soprattutto su Moggi e Pairetto, ai quali si è aggiunto l'altro intercettato Innocenzo Mazzini, medico fiorentino, vicepresidente Figc. Che si sono detti fra loro? Hanno sicuramente parlato di tanti argomenti, anche di arbitri. In anni, tra l'altro, in cui vigeva il sistema del sorteggio... Forse anche giudizi pepati su qualche dirigente. Parole che potrebbero riguardare (eventualmente) l'articolo 1, quello sulla lealtà sportiva. Cose "sgradevoli", "inopportune"? Tutto da stabilire: i dirigenti potrebbero rischiare il deferimento. Il generale Pappa adesso aspetta segnali dalla Procura romana: Carraro si augura di chiudere tutto (ma non sarà facile) prima dei Mondiali. Le carte le ha avute anche l'Uefa.
La stessa Federcalcio intanto ha deciso (il 7 aprile scorso: strano l'abbia comunicato proprio ieri...) di sostituire l'ex designatore arbitrale Pairetto con Pierluigi Collina nella commissione arbitri dell'Uefa.
(La Repubblica 3 maggio 2006)
mah.....
il calcio italiano adesso trema
di MARCO TRAVAGLIO e FULVIO BIANCHI
ROMA - Ufficiale: la Federcalcio indaga sul dossier arbitri. Ci sono intercettazioni telefoniche riferite anche a Luciano Moggi, direttore generale della Juventus, Pierluigi Pairetto, designatore arbitrale sino all'anno scorso, ed Innocenzo Mazzini, vicepresidente Figc. Una lunga nota di via Allegri ieri ha dato un'improvvisa e clamorosa accelerata alla vicenda: resta da stabilire adesso la portata dell'"ampia e copiosa documentazione" sulle centinaia di pagine di intercettazioni arrivata alla Figc il 13 marzo scorso dalla procura della Repubblica di Torino.
Ed è lì che è nato tutto. Per circa due mesi, dai primi di agosto alla fine di settembre del 2004, il dg Moggi, l'amministratore delegato Antonio Giraudo e Pierluigi Pairetto, hanno avuto i telefoni intercettati dalla Procura della Repubblica di Torino per una gravissima ipotesi d'accusa: associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva. L'indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Raffaele Guariniello ma seguita in prima persona anche dal procuratore capo Marcello Maddalena, è stata poi archiviata alcuni mesi fa (esattamente nel settembre 2005) dall'ufficio Gip, su richiesta della stessa Procura, perché non erano emersi elementi sufficienti né per chiedere una proroga dei termini per investigare, né per formulare subito una richiesta di rinvio a giudizio. Ma le telefonate trascritte dalla polizia giudiziaria hanno disegnato il ritratto di una lobby di potere che ruota intorno ai vertici della Juventus, col contorno di dirigenti federali e arbitrali, alcune giacchette nere, procuratori legati a vario titolo alla Gea capitanata da Alessandro Moggi (figlio di Luciano), giornalisti televisivi e della carta stampata, e persino qualche uomo politico (si parla addirittura di un paio di ministri). Per questo, al di là degli aspetti penali della vicenda ormai sepolti in archivio, i magistrati torinesi hanno deciso di mettere a disposizione della giustizia sportiva, oltreché della procura di Roma, il frutto del loro lungo lavoro. E' stato lo stesso Maddalena, nel mese di marzo, a recarsi a Roma per consegnare personalmente il voluminoso incartamento al presidente della Federcalcio Franco Carraro e ai pm capitolini.
Si apre così un nuovo filone. Indagano i magistrati Luca Palamara e Cristina Palaia che stanno lavorando già sul doping amministrativo, sulla Gea e su Gaucci. Come spiegato nel comunicato Figc: "Alcuni elementi riscontrati nella documentazione in esame avrebbero potuto avere attinenza e rilevanza con alcuni fatti oggetto di altro procedimento penale in atto istruito dai medesimi magistrati". Insomma, il faldone romano aumenta. Ma è sul fronte sportivo, più che su quello penale, che presto potrebbero arrivare novità clamorose: il generale Italo Pappa, n.1 dell'Ufficio Indagini, si è messo subito in contatto coi magistrati. Non ci sono partite truccate: questo pare certo.
L'interesse degli "007" della Figc si sarebbe focalizzato soprattutto su Moggi e Pairetto, ai quali si è aggiunto l'altro intercettato Innocenzo Mazzini, medico fiorentino, vicepresidente Figc. Che si sono detti fra loro? Hanno sicuramente parlato di tanti argomenti, anche di arbitri. In anni, tra l'altro, in cui vigeva il sistema del sorteggio... Forse anche giudizi pepati su qualche dirigente. Parole che potrebbero riguardare (eventualmente) l'articolo 1, quello sulla lealtà sportiva. Cose "sgradevoli", "inopportune"? Tutto da stabilire: i dirigenti potrebbero rischiare il deferimento. Il generale Pappa adesso aspetta segnali dalla Procura romana: Carraro si augura di chiudere tutto (ma non sarà facile) prima dei Mondiali. Le carte le ha avute anche l'Uefa.
La stessa Federcalcio intanto ha deciso (il 7 aprile scorso: strano l'abbia comunicato proprio ieri...) di sostituire l'ex designatore arbitrale Pairetto con Pierluigi Collina nella commissione arbitri dell'Uefa.
(La Repubblica 3 maggio 2006)
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