Quindi... non ci sono troppe leggi (ma quando l'ho mai detto? ), ma quelle che abbiamo non vengono applicate o vengono applicate male.
"giustizia" italiana.........
Collapse
X
-
Originariamente Scritto da SergioQuindi... non ci sono troppe leggi (ma quando l'ho mai detto? ), ma quelle che abbiamo non vengono applicate o vengono applicate male.
potrebbero esserci meno norme penali sostanziali, ma se ce ne fossero di meno non cambierebbe nulla o quasi. Dal punto di vista "qualitativo", si caratterizzano per prevedere a volte una forchetta particolarmente ampia di pena tra un minimo ed un massimo, che il giudice deve scegliere per adeguare la penma al caso concreto. Poi il sistema di attenuanti ed aggravanti amplifica questa variabilità (che permette di dare una pena modesta a chi commette una violenza sessuale come la pacca sul sedere in autobus ad una figona, e una pena molto più grave a chi commette lo stesso reato struprando sotto la minaccia di un coltello una ragazza).
Le norme processuali che ci sono sono tante, comunque non ha senso misurarle "quantitativamente" ma solo "qualitativamente"; esse vengono regolarmente applicate.
Il diritto dell'esecuzione penitenziaria è applicato, ma in alcuni suoi settori non è finanziato e quindo poco applicato (le carceri sono sovraaffollate, non ci sono servizi sociali e psicologi adeguati ecc).
--
In sostanza, il problema massimo (che poi amplifica tutti gli altri) è la lunghezza dei processi. Questo dipende molto da norme non tanto di diritto di penale sostanziale, ed ovviamente nemmeno da quello penale dell'esecuzione (che regola la fase successiva alla condanna).
Dipende in parte dalle norme processuali, e, ancora di più, da norme relative alla organizzazione degli uffici, dalla gestione cartacea e non informatizzata del processo, dalla carenza di personale e di strutture, dalla quantità di giudici ed ausiliari.
è una questione di organizzazione aziendale: non ci sente nessuno da questo orecchio, ma al ministero della giustizia (ed in sede legislativa) servirebbero non tanto avvocati, magistrati, giuristi, ma manager in grado di ottimizzare un processo produttivo.
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da quellogrosso--
In sostanza, il problema massimo (che poi amplifica tutti gli altri) è la lunghezza dei processi. Questo dipende molto da norme non tanto di diritto di penale sostanziale, ed ovviamente nemmeno da quello penale dell'esecuzione (che regola la fase successiva alla condanna).
Dipende in parte dalle norme processuali, e, ancora di più, da norme relative alla organizzazione degli uffici, dalla gestione cartacea e non informatizzata del processo, dalla carenza di personale e di strutture, dalla quantità di giudici ed ausiliari.
è una questione di organizzazione aziendale: non ci sente nessuno da questo orecchio, ma al ministero della giustizia (ed in sede legislativa) servirebbero non tanto avvocati, magistrati, giuristi, ma manager in grado di ottimizzare un processo produttivo.
Che Italia.... l'Italia del pressapochismo, del qualunquismo, dell'insufficienza e del menefreghismo....
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da SergioNon dire queste cose che l'amministrazione pubblica va bene così, è perfetta e se poi ti sentono quelli di sinistra ti dicono che sei amico del "nano"
Che Italia.... l'Italia del pressapochismo, del qualunquismo, dell'insufficienza e del menefreghismo....
Tutto questo potrebbe essere sostituito da una cosa inconcepibile per la Giustizia italiana: la posta elettronica.
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da quellogrossoti rendi conto che un avvocato (personalmente, o attraverso un suo praticante) per conoscere gli atti di un procedimento (a volte poche pagine, a volte costituito da scatoloni di pagine) deve stare intere mattine (il pomeriggio in genere gli uffici sono chiusi) a fare fotocopie, sperando che le fotocopiatrici non si rompano per il sovraccarico di lavoro? Che per far questo deve pure rompere i coglioni al personale di cancelleria, e persino ai colleghi di un tribunale lontano quando non può recarsi lì personalmente?
Tutto questo potrebbe essere sostituito da una cosa inconcepibile per la Giustizia italiana: la posta elettronica.
E che fretta c'è di cambiare sto magna magna, c'è chi ha fatto i debiti per comperarsi la barca, fagliela finire di pagare prima, cazzzzz...
Commenta
-
-
Originariamente Scritto da quellogrossoLa legge "ex" cirielli ha modificato il sistema di computo della prescrizione, ma non ha agito per comparti organici (aumentando o riducendo i termini per i reati contro la persona, piuttosto che quelli contro il patrimonio).
Bisogna valutare ogni singola fattispecie per vedere se ha un termine uguale, minore o inferiore al precedente.
La legittima difesa è stata effettivamente modificata.
Commenta
-
-
cmq, detto in linea molto generale e dal basso della mia condizione di studente laureando, ho avuto l'impressione che il diritto penale sia un sistema abbastanza completo ed equilibrato e che anche il diritto processuale (sempre penale, ovviamente) sia decente.
quello che mi ha lasciato più sconvolto, anzi farei meglio a dire indignato, è stato il diritto penitenziario! (per i profani: le norme che riguardano l'esecuzione della pena)
ecco, lì si che ci sono una marea di schifezze, una serie di agevolazioni e sconti inconcepibili per certi tipi di reato, una serie di stratagemmi che rendono sempre più facile uscire temporaneamente o definitivamente di galera...
... questo perchè in italia si bada troppo alla funzione rieducativa della pena, dimenticando che esiste anche (io direi: prima di tutto!) la funzione punitiva.
mi piacerebbe leggere il parere in proposito di bebbo e di quellogrosso, vista la loro praticità nel campo.
Commenta
-
Commenta