ROMA (Reuters) - L'Ufficio centrale nazionale della Corte di Cassazione ha confermato il risultato delle elezioni che hanno visto la vittoria sul filo di lana della coalizione di centrosinistra guidata da Romano Prodi.
Lo ha detto Sky TG24 senza citare fonti.
Una fonte della Cassazione ha detto a Reuters: "L'ufficio elettorale è ancora in riunione e non ha emesso alcun comunicato".
Sul sito web la Cassazione rende noto che sono stati ricevuti gli estratti dei verbali da tutti gli uffici elettorali circoscrizionali e che per le 18.00 di oggi "è previsto il rilascio di un comunicato stampa con la determinazione delle cifre elettorali nazionali di tutte le liste".
Nessun commento per il momento dai partiti dei due Poli.
Il centrodestra ha sollecitato ieri la corte a garantire il risultato elettorale del 9 e 10 aprile "al di là di qualunque ragionevole dubbio", dopo che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha detto più volte di non voler ammettere la sconfitta elettorale fino all'ultima parola della Suprema Corte.
La verifica delle schede contestate, secondo i dati provvisori forniti dal Viminale, non potrà comunque rovesciare l'esito elettorale che assegna la vittoria, pur di stretta misura, alla coalizione di centrosinistra.
In particolare, per la Camera dei deputati, dove l'Unione ha vinto con un margine ristretto di circa 25.000 voti, le schede contestate sono scese con una drastica riduzione a 2.131 dalle 43.028 dichiarate inizialmente.
La nuova legge elettorale, voluta dal centrodestra, attribuisce tuttavia all'Unione un premio di maggioranza che porta l'Unione ad avere quasi 70 deputati in più della Casa delle libertà . Al Senato, invece, sempre secondo dati non ufficiali, Prodi può contare solo su due senatori in più.
Intanto, l'ex ministro leghista Roberto Calderoli sta portando avanti la sua battaglia per far annullare il computo di circa 45.000 voti della lista "Lega Alleanza Lombarda", apparentata al centrosinistra, che a suo parere farebbero tornare in vantaggio la Cdl alla Camera.
Calderoli ha presentato ieri un'istanza all'Ufficio centrale nazionale elettorale della Corte di Cassazione per sostenere che i voti ricevuti dalla lista locale non possono essere computati nella cifra elettorale nazionale della coalizione, dal momento che la sua cifra elettorale è rinvenibile solo in una circoscrizione.
Il collegio della Cassazione, che oggi deve esprimersi sui risultati elettorali, a metà marzo si era già espresso a favore di tale apparentamento. Tuttavia, non è detto che la risposta all'istanza di Calderoli arrivi già oggi.
Prodi ha smontato nei giorni scorsi questo reclamo come "un'invenzione", dicendo che nessun giurista ha dato credito alla vicenda.
Lo ha detto Sky TG24 senza citare fonti.
Una fonte della Cassazione ha detto a Reuters: "L'ufficio elettorale è ancora in riunione e non ha emesso alcun comunicato".
Sul sito web la Cassazione rende noto che sono stati ricevuti gli estratti dei verbali da tutti gli uffici elettorali circoscrizionali e che per le 18.00 di oggi "è previsto il rilascio di un comunicato stampa con la determinazione delle cifre elettorali nazionali di tutte le liste".
Nessun commento per il momento dai partiti dei due Poli.
Il centrodestra ha sollecitato ieri la corte a garantire il risultato elettorale del 9 e 10 aprile "al di là di qualunque ragionevole dubbio", dopo che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha detto più volte di non voler ammettere la sconfitta elettorale fino all'ultima parola della Suprema Corte.
La verifica delle schede contestate, secondo i dati provvisori forniti dal Viminale, non potrà comunque rovesciare l'esito elettorale che assegna la vittoria, pur di stretta misura, alla coalizione di centrosinistra.
In particolare, per la Camera dei deputati, dove l'Unione ha vinto con un margine ristretto di circa 25.000 voti, le schede contestate sono scese con una drastica riduzione a 2.131 dalle 43.028 dichiarate inizialmente.
La nuova legge elettorale, voluta dal centrodestra, attribuisce tuttavia all'Unione un premio di maggioranza che porta l'Unione ad avere quasi 70 deputati in più della Casa delle libertà . Al Senato, invece, sempre secondo dati non ufficiali, Prodi può contare solo su due senatori in più.
Intanto, l'ex ministro leghista Roberto Calderoli sta portando avanti la sua battaglia per far annullare il computo di circa 45.000 voti della lista "Lega Alleanza Lombarda", apparentata al centrosinistra, che a suo parere farebbero tornare in vantaggio la Cdl alla Camera.
Calderoli ha presentato ieri un'istanza all'Ufficio centrale nazionale elettorale della Corte di Cassazione per sostenere che i voti ricevuti dalla lista locale non possono essere computati nella cifra elettorale nazionale della coalizione, dal momento che la sua cifra elettorale è rinvenibile solo in una circoscrizione.
Il collegio della Cassazione, che oggi deve esprimersi sui risultati elettorali, a metà marzo si era già espresso a favore di tale apparentamento. Tuttavia, non è detto che la risposta all'istanza di Calderoli arrivi già oggi.
Prodi ha smontato nei giorni scorsi questo reclamo come "un'invenzione", dicendo che nessun giurista ha dato credito alla vicenda.
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