Un colpo di stato molto italiano.
Silvio Berlusconi è molto vicino a emulare il Generale Franco e i colonnelli greci.
di Martin Kettle *
E' passato molto tempo dall'ultimo colpo si stato in un paese dell'europa occidentale, quindi forse abbiamo dimenticato come sono fatti. A parte la Grecia nel 1967, penso che l'ultimo tentativo vittorioso di impedire delle elezioni nella nostra parte di mondo sia stato portato a termine dal generale Franco negli anni '30. Ma Silvio Berlusconi si sta avvicinando molto - e molto più di quanto dovrebbe - a emulare il Caudillo e i colonnelli. Il suo rifiuto di accettare i risultati ufficiali delle elezioni politiche italiane può anche essere tecnicamente compatibile con le regole costituzionali del paese - nonostante io sia scettico su questo punto - ma è indiscutibilmente l'atto di un fuorilegge morale. Non è il comportamento da tenere in una democrazia.
Quando l'altra persona prende più voti e più seggi, Silvio, allora te ne vai. La squadra che fa più gol è la vincitrice, anche dopo la lotteria dei rigori. Queste le regole. Ma Berlusconi è sempre stato uno che le regole le infrange, le evita, uno che scansa le responsabilità. Il rifiuto di accettare le regole è il cuore della sua politica. E' per questo che lui non se ne va ora. E, già che ci siamo, mettiamo sul tavolo anche la successiva grande paura. Più a lungo Berlusconi rimane attaccato al potere, più è probabile che aggiusti il risultato, con corruzione o trucchi sporchi, a suo favore. Sicuramente si faccia un controllo e un nuovo conteggio, ma non con la supervisione di un governo che tenta di rimanere attaccato al suo posto.
Quello che stiamo vedendo così dannatamente vicino ad un oltraggio alla democrazia del tipo al quale l'Unione Europea non è estranea. Questa è stata la maniera in cui Milosevic si è comportato quando i Serbi gli hanno votato contro. E' stata la maniera in cui ha agito Viktor Yanukovich quando gli Ucraini gli hanno fatto l'affronto di votare Yushchenko. Quando questi delinquenti hanno provato a rimanere al loro posto anche di fronte ai risultati, i nostri governi hanno agito, sono rimasti uniti e hanno fatto valere le regole della democrazia e della legge. Perchè il comportamento di un delinquente italiano è diverso oggi? Risposta: non lo è. Se Berlusconi non di dimette, le nazioni europee dovrebbero rompere le relazioni diplomatiche. L'Italia dovrebbe essere esclusa da tutte le cariche della UE finchè la volontà dell'elettorale non dovesse essere rispettata. Se l'Europa permette a Berlusconi di rimanere al potere si sarà dimostrata inutile quanto la Società delle Nazioni lo fu quando fallì nel levarsi contro un altro dittatore italiano 70 anni fa.
*Martin Kettle è editorialista politico del Guardian e scrive di temi inglesi, europei e americani, oltre che di media, diritto e musica.
http://commentisfree.guardian.co.uk/martin_kettle/2006/04/a_very_italian_coup.html
Silvio Berlusconi è molto vicino a emulare il Generale Franco e i colonnelli greci.
di Martin Kettle *
E' passato molto tempo dall'ultimo colpo si stato in un paese dell'europa occidentale, quindi forse abbiamo dimenticato come sono fatti. A parte la Grecia nel 1967, penso che l'ultimo tentativo vittorioso di impedire delle elezioni nella nostra parte di mondo sia stato portato a termine dal generale Franco negli anni '30. Ma Silvio Berlusconi si sta avvicinando molto - e molto più di quanto dovrebbe - a emulare il Caudillo e i colonnelli. Il suo rifiuto di accettare i risultati ufficiali delle elezioni politiche italiane può anche essere tecnicamente compatibile con le regole costituzionali del paese - nonostante io sia scettico su questo punto - ma è indiscutibilmente l'atto di un fuorilegge morale. Non è il comportamento da tenere in una democrazia.
Quando l'altra persona prende più voti e più seggi, Silvio, allora te ne vai. La squadra che fa più gol è la vincitrice, anche dopo la lotteria dei rigori. Queste le regole. Ma Berlusconi è sempre stato uno che le regole le infrange, le evita, uno che scansa le responsabilità. Il rifiuto di accettare le regole è il cuore della sua politica. E' per questo che lui non se ne va ora. E, già che ci siamo, mettiamo sul tavolo anche la successiva grande paura. Più a lungo Berlusconi rimane attaccato al potere, più è probabile che aggiusti il risultato, con corruzione o trucchi sporchi, a suo favore. Sicuramente si faccia un controllo e un nuovo conteggio, ma non con la supervisione di un governo che tenta di rimanere attaccato al suo posto.
Quello che stiamo vedendo così dannatamente vicino ad un oltraggio alla democrazia del tipo al quale l'Unione Europea non è estranea. Questa è stata la maniera in cui Milosevic si è comportato quando i Serbi gli hanno votato contro. E' stata la maniera in cui ha agito Viktor Yanukovich quando gli Ucraini gli hanno fatto l'affronto di votare Yushchenko. Quando questi delinquenti hanno provato a rimanere al loro posto anche di fronte ai risultati, i nostri governi hanno agito, sono rimasti uniti e hanno fatto valere le regole della democrazia e della legge. Perchè il comportamento di un delinquente italiano è diverso oggi? Risposta: non lo è. Se Berlusconi non di dimette, le nazioni europee dovrebbero rompere le relazioni diplomatiche. L'Italia dovrebbe essere esclusa da tutte le cariche della UE finchè la volontà dell'elettorale non dovesse essere rispettata. Se l'Europa permette a Berlusconi di rimanere al potere si sarà dimostrata inutile quanto la Società delle Nazioni lo fu quando fallì nel levarsi contro un altro dittatore italiano 70 anni fa.
*Martin Kettle è editorialista politico del Guardian e scrive di temi inglesi, europei e americani, oltre che di media, diritto e musica.
http://commentisfree.guardian.co.uk/martin_kettle/2006/04/a_very_italian_coup.html
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