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    #16
    Originariamente Scritto da checco78
    cioè in realta guadagnano meno?

    é difficile dire esattamente quanto guadagnano, perchè, a differenza della busta paga dell'operaio, hanno molte voci, alcune variabili e altre fisse, e soprattutto molti "benefit", che non sono pagati in moneta ma in servizi e utilità (viaggiano gratis nei treni, o hanno il barbiere a montecitorio che ha il salone pagato dalla camera, per fare qualche esempio stupido )
    Mi pare (ma i dati non ricordo dove li ho letti, e quali voci esattamente comprendano) che in contanti siano in media poco sotto i 200.000 l'anno. Moltissimo,ovviamente.
    Il problema non è, a mio avviso, che guadagnano molto: un manager può guadagnare anche molto di più...il problema è che se il manager è un minchione che fa fesserie o ruberie, gli azionisti lo cacciano a pedate. Per il politico non funziona così...

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      #17
      Originariamente Scritto da Mi80
      intanto bisognerebbe avere un cervello
      del turco aveva la terza media
      prodi nn sa fare i conti elementari che anche un bambino di 3 mesi riuscirebbe
      d'alema ha vissuto di raccomandazioni del padre
      ehi, per fare il politico la testa può nn servire
      Valerio

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        #18
        Originariamente Scritto da vabo74
        del turco aveva la terza media
        prodi nn sa fare i conti elementari che anche un bambino di 3 mesi riuscirebbe
        d'alema ha vissuto di raccomandazioni del padre
        ehi, per fare il politico la testa può nn servire


        Prodi, e sara' la settima volta che lo scrivo, ha un curriculum da professore universitario fuori dalla media.....ma se lo dice vabo74 di bodyweb che non e' intelligente allora ci devo credere....
        Sciopero

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          #19
          Originariamente Scritto da Mi80
          Prodi, e sara' la settima volta che lo scrivo, ha un curriculum da professore universitario fuori dalla media.....ma se lo dice vabo74 di bodyweb che non e' intelligente allora ci devo credere....



          Romano Prodi è nato a Scandiano (Reggio Emilia) nel 1939. Nel 1969 ha sposato Flavia Franzoni e ha due figli: Giorgio e Antonio.

          Dopo la maturità classica al Liceo Ludovico Ariosto di Reggio Emilia, ha studiato all'Università Cattolica di Milano, dove si è laureato cum laude nel 1961 in Giurisprudenza, discutendo una tesi sul protezionismo nello sviluppo dell'industria italiana con il prof. Siro Lombardini. Si è quindi specializzato alle università di Milano e Bologna, alla London School of Economics sotto la supervisione del prof. Basil Yamey, titolare della cattedra di Industrial Economics.

          È stato visiting professor presso la Harvard University e presso lo Stanford Research Institute.

          La sua carriera accademica ha avuto inizio alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Bologna dove ha lavorato come assistente (1963), professore associato (1966) e infine professore (1971-1999) di organizzazione industriale e politica industriale.

          All'insegnamento universitario, ha unito un'intensa attività di ricerca, che in una prima fase si è indirizzata verso due temi divenuti poi classici negli studi di Economia industriale: lo sviluppo delle piccole e medie imprese e dei distretti industriali (Modello di sviluppo di un settore in rapida crescita: l'industria della ceramica per l'edilizia, pubblicato nel 1966, è fra i primissimi saggi sull'argomento) e la politica antitrust (Concorrenza dinamica e potere di mercato è del 1967). Nella letteratura internazionale, il suo nome figura accanto a quelli di Giacomo Becattini, Franco Momigliano e Paolo Sylos Labini fra i fondatori della "Scuola italiana di Economia Industriale".

          I suoi interessi di ricerca si sono in seguito ampliati, fino a includere lo studio delle relazioni fra Stato e Mercato; le politiche di privatizzazione; il ruolo centrale giocato dai sistemi scolastici nella promozione dello sviluppo economico e della coesione sociale; il processo di integrazione europea e, all'indomani del crollo del Muro di Berlino, la dinamica dei diversi "modelli di capitalismo". Il capitalismo ben temperato del 1995 (raccolta di saggi pubblicati nella prima metà degli anni '90 sulle pagine della rivista "il Mulino"), e Un'idea dell'Europa (Bologna, 1999) offrono una sintesi delle riflessioni in tutti questi campi.

          Dal 1974 al 1978 ha presieduto la Società Editrice Il Mulino. Nel 1981 ha fondato Nomisma, una delle principali società italiane di studi economici, e sino al 1995 ne ha presieduto il Comitato scientifico.

          Ha scritto editoriali per i principali quotidiani italiani, quali Il Corriere della Sera e Il Sole 24 Ore. Per molti anni ha diretto l'Industria-Rivista di economia e politica industriale. Nel 1992 ha condotto su RAIUNO il programma televisivo "Il tempo delle scelte", una serie di sei lezioni di economia.

          Dal novembre 1978 al marzo 1979, Romano Prodi è stato Ministro dell'Industria. Dal novembre 1982 all'ottobre 1989, è stato presidente dell'Istituto per la Ricostruzione Industriale (IRI), a quel tempo la maggiore holding italiana. Sotto la sua presidenza, l'Istituto ha attraversato una fase di profondo risanamento, impostando anche il processo di trasformazione e preparando le imprese alla privatizzazione.

          Richiamato alla guida dell'Istituto nel maggio 1993, Romano Prodi ha condotto in porto la privatizzazione di importanti aziende, quali il Credito Italiano e la Banca Commerciale Italiana.

          Nel febbraio 1995 ha fondato la coalizione dell'"Ulivo", che lo ha designato come suo candidato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri in occasione delle elezioni politiche. Queste, svoltesi nell'aprile del 1996, hanno visto l'"Ulivo" prevalere sulla coalizione di centro-destra: così, nel maggio 1996, il Presidente della Repubblica affidava a Prodi l'incarico di formare il nuovo Governo. Ottenuta la fiducia delle Camere nello stesso maggio '96, il Governo Prodi è rimasto in carica sino all'ottobre 1998, conseguendo – fra gli altri – l'obiettivo di portare l'Italia nel gruppo di testa dei paesi aderenti all'Euro.

          Nel marzo 1999, il Consiglio europeo ha designato Prodi Presidente della Commissione europea di Bruxelles, designazione confermata nel settembre 1999 dal voto di fiducia del Parlamento europeo.

          Nel corso della sua carriera accademica ed istituzionale, Romano Prodi ha ricevuto numerosi riconoscimenti. È stato nominato membro onorario della London School of Economics and Political Science (1989) e membro onorario della Real Academia de Ciencias Morales y Politicas di Madrid (1997). Nel maggio 1999 ha ottenuto il Premio Schumpeter della Società Schumpeter di Vienna.

          Ha ricevuto inoltre numerosi riconoscimenti accademici ad honorem, come quelli conferitigli dall'Università di Madras, India (gennaio 1998), dall'Università di Sofia, Bulgaria (febbraio 1998), dall'Universitat Politecnica di Barcellona, Spagna (dicembre 1998), dalla Brown University, Providence, Rhode Island, Stati Uniti (maggio 1999), dall'Università di Michigan, Ann Arbor, Michigan, Stati Uniti (dicembre 1999), dall'Accademia di Studi economici, Bucarest, Romania (gennaio 2000), dall'Università Cattolica di Lovanio, Louvain-la-Neuve, Belgio (febbraio 2000), dall'Università di Malta (marzo 2000), dall'Università di Modena-Reggio Emilia, dall'Università di Ottawa, Canada, dall'Università di St. Gallen, Svizzera (Freedom Prize, 2000), dall'Università Kyung Hee, Seul, Corea (ottobre 2000), dall'Università di Pisa (ottobre 2001), dall'Università di Tirana, Albania (novembre 2001), dall'Instituto de Empresa di Madrid, Spagna (MBA Diploma, febbraio 2002), dall'Università di Oxford, Regno Unito (aprile 2002), dall'
          Università di Pavia (medaglia d'oro per l'economia, 2002), dall'Università di Skopje (febbraio 2003) e dall'Università di Tunisi (dottorato honoris causa, marzo 2003).

          Pubblicazioni principali

          • Modello di sviluppo di un settore in rapida crescita: l'industria della ceramica per l'edilizia, Franco Angeli, Milano, 1966
          • Concorrenza dinamica e potere di mercato. Politica industriale e fusioni d'impresa, Franco Angeli, Milano, 1967
          • La diffusione dell'innovazione nell'industria italiana, Il Mulino, Bologna, 1973
          • Sistema economico e sviluppo industriale in Italia, Il Mulino, Bologna, 1973
          • "Italy", in Big Business and the State: Changing Relations in Western Europe, ed. R. Vernon, Harvard University Press, Cambridge Mass., 1974
          • "Le trasformazioni dei modi di produrre e delle dimensioni delle imprese", in Quali imprese e quali uomini per la società degli anni '80, ed. C. Pastore, Milano, 1977
          • "Un diverso modello per uscire dalla crisi", in Industria in crisi: soluzione nazionale o europea?, ed. F. Grassini, Franco Angeli, Milano, 1978
          • "Italia" in L'intervento pubblico nell'industria: Un'analisi comparata, ed. R. Vernon, Il Mulino, Bologna, 1978
          • Per una riconversione e ristrutturazione dell'industria italiana, Il Mulino, Bologna, 1980
          • "La crisi delle partecipazioni statali: Conseguenze economiche di faticosi processi di decisione", L'Industria, n. 1, 1990
          • "La dimensione economica dei nuovi equilibri europei" (discorso di inaugurazione dell'anno accademico 1989-90, Università di Bologna), L'Industria, n. 1, 1990
          • "C'è un posto per l'Italia fra i due capitalismi?", Il Mulino, n. 1, 1991
          • "Una crisi non solo politica: L'industria italiana a rischio", Il Mulino, n. 5, 1991
          • "Modello strategico per le privatizzazioni", Il Mulino, n. 5, 1992
          • Il tempo delle scelte, Il Sole 24 Ore Libri, Milano, 1992 (II edizione 1995)
          • "Privatizzazioni e sviluppo delle piccole e medie imprese: Due grandi occasioni per rifondare la politica industriale in Italia", Rivista di politica economica, X (ottobre 1992), in collaborazione con Daniele de Giovanni
          • "La società istruita. Perché il futuro italiano si gioca in classe", Il Mulino, n. 2, 1993
          • "Istituzioni economiche, istituzioni politiche", Il Mulino, n. 6, 1995, in collaborazione con Franco Mosconi
          • Governare l'Italia, Manifesto per il cambiamento, Donzelli, Roma, 1995
          • L'Italia che vogliamo, Donzelli, Roma, 1995
          • Il capitalismo ben temperato, Il Mulino, Bologna, 1995
          • Economia e istituzioni nella società di fine secolo, in collaborazione con Franco Mosconi, in "Cambiamento delle istituzioni e nuovo sviluppo in Italia e in Europa", ed. P. Bianchi, supplemento alla rivista L'Industria, Il Mulino, Bologna, 1996
          • Un'idea dell'Europa, Il Mulino, Bologna, 1999 (edizione inglese: "Europe as I see it", Blackwell/Polity, Oxford, 2000 – edizione spagnola "Una idea de Europa", Alianza Editorial, Madrid, 2000 – edizione rumena "O viziune asupra Europei", Plural, Bucarest, 2001– edizione serba "Moja Evropa", BMG, Belgrado, 2002 –edizione ucraina "ЗΑДУМ ОБ'ЄДНΑΗОЇ ЄВΡОПИ", KIC, Kiev, 2002).
          Sciopero

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            #20
            Originariamente Scritto da Mi80
            aaaaaaaaaaah
            9-7-2006 CAMPIONI DEL MONDOOOOOOO!!!!!!!
            viola forever

            "Il successo altrui non deve essere vissuto come un insuccesso nostro-prima regola per imparare a vivere"

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              #21
              Originariamente Scritto da quellogrosso
              é difficile dire esattamente quanto guadagnano, perchè, a differenza della busta paga dell'operaio, hanno molte voci, alcune variabili e altre fisse, e soprattutto molti "benefit", che non sono pagati in moneta ma in servizi e utilità (viaggiano gratis nei treni, o hanno il barbiere a montecitorio che ha il salone pagato dalla camera, per fare qualche esempio stupido )
              Mi pare (ma i dati non ricordo dove li ho letti, e quali voci esattamente comprendano) che in contanti siano in media poco sotto i 200.000 l'anno. Moltissimo,ovviamente.
              Il problema non è, a mio avviso, che guadagnano molto: un manager può guadagnare anche molto di più...il problema è che se il manager è un minchione che fa fesserie o ruberie, gli azionisti lo cacciano a pedate. Per il politico non funziona così...
              9-7-2006 CAMPIONI DEL MONDOOOOOOO!!!!!!!
              viola forever

              "Il successo altrui non deve essere vissuto come un insuccesso nostro-prima regola per imparare a vivere"

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                #22
                Originariamente Scritto da Mi80
                Prodi, e sara' la settima volta che lo scrivo, ha un curriculum da professore universitario fuori dalla media.....ma se lo dice vabo74 di bodyweb che non e' intelligente allora ci devo credere....
                raccomandato e basta
                uno che nn sa fare manco i calcoli di scuola elementare è degno di essere professore all'università?
                in un paese civile nn lo avrebbero messo nememno a fare l'insegnante delle elementari ma a limite delle alimentari dato che è mortadella

                è il simbolo dello sfascio della nostra università di sinistra
                Valerio

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                  #23
                  Originariamente Scritto da Mi80


                  Romano Prodi è nato a Scandiano (Reggio Emilia) nel 1939. Nel 1969 ha sposato Flavia Franzoni e ha due figli: Giorgio e Antonio.

                  Dopo la maturità classica al Liceo Ludovico Ariosto di Reggio Emilia, ha studiato all'Università Cattolica di Milano, dove si è laureato cum laude nel 1961 in Giurisprudenza, discutendo una tesi sul protezionismo nello sviluppo dell'industria italiana con il prof. Siro Lombardini. Si è quindi specializzato alle università di Milano e Bologna, alla London School of Economics sotto la supervisione del prof. Basil Yamey, titolare della cattedra di Industrial Economics.

                  È stato visiting professor presso la Harvard University e presso lo Stanford Research Institute.

                  La sua carriera accademica ha avuto inizio alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Bologna dove ha lavorato come assistente (1963), professore associato (1966) e infine professore (1971-1999) di organizzazione industriale e politica industriale.

                  All'insegnamento universitario, ha unito un'intensa attività di ricerca, che in una prima fase si è indirizzata verso due temi divenuti poi classici negli studi di Economia industriale: lo sviluppo delle piccole e medie imprese e dei distretti industriali (Modello di sviluppo di un settore in rapida crescita: l'industria della ceramica per l'edilizia, pubblicato nel 1966, è fra i primissimi saggi sull'argomento) e la politica antitrust (Concorrenza dinamica e potere di mercato è del 1967). Nella letteratura internazionale, il suo nome figura accanto a quelli di Giacomo Becattini, Franco Momigliano e Paolo Sylos Labini fra i fondatori della "Scuola italiana di Economia Industriale".

                  I suoi interessi di ricerca si sono in seguito ampliati, fino a includere lo studio delle relazioni fra Stato e Mercato; le politiche di privatizzazione; il ruolo centrale giocato dai sistemi scolastici nella promozione dello sviluppo economico e della coesione sociale; il processo di integrazione europea e, all'indomani del crollo del Muro di Berlino, la dinamica dei diversi "modelli di capitalismo". Il capitalismo ben temperato del 1995 (raccolta di saggi pubblicati nella prima metà degli anni '90 sulle pagine della rivista "il Mulino"), e Un'idea dell'Europa (Bologna, 1999) offrono una sintesi delle riflessioni in tutti questi campi.

                  Dal 1974 al 1978 ha presieduto la Società Editrice Il Mulino. Nel 1981 ha fondato Nomisma, una delle principali società italiane di studi economici, e sino al 1995 ne ha presieduto il Comitato scientifico.

                  Ha scritto editoriali per i principali quotidiani italiani, quali Il Corriere della Sera e Il Sole 24 Ore. Per molti anni ha diretto l'Industria-Rivista di economia e politica industriale. Nel 1992 ha condotto su RAIUNO il programma televisivo "Il tempo delle scelte", una serie di sei lezioni di economia.

                  Dal novembre 1978 al marzo 1979, Romano Prodi è stato Ministro dell'Industria. Dal novembre 1982 all'ottobre 1989, è stato presidente dell'Istituto per la Ricostruzione Industriale (IRI), a quel tempo la maggiore holding italiana. Sotto la sua presidenza, l'Istituto ha attraversato una fase di profondo risanamento, impostando anche il processo di trasformazione e preparando le imprese alla privatizzazione.

                  Richiamato alla guida dell'Istituto nel maggio 1993, Romano Prodi ha condotto in porto la privatizzazione di importanti aziende, quali il Credito Italiano e la Banca Commerciale Italiana.

                  Nel febbraio 1995 ha fondato la coalizione dell'"Ulivo", che lo ha designato come suo candidato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri in occasione delle elezioni politiche. Queste, svoltesi nell'aprile del 1996, hanno visto l'"Ulivo" prevalere sulla coalizione di centro-destra: così, nel maggio 1996, il Presidente della Repubblica affidava a Prodi l'incarico di formare il nuovo Governo. Ottenuta la fiducia delle Camere nello stesso maggio '96, il Governo Prodi è rimasto in carica sino all'ottobre 1998, conseguendo – fra gli altri – l'obiettivo di portare l'Italia nel gruppo di testa dei paesi aderenti all'Euro.

                  Nel marzo 1999, il Consiglio europeo ha designato Prodi Presidente della Commissione europea di Bruxelles, designazione confermata nel settembre 1999 dal voto di fiducia del Parlamento europeo.

                  Nel corso della sua carriera accademica ed istituzionale, Romano Prodi ha ricevuto numerosi riconoscimenti. È stato nominato membro onorario della London School of Economics and Political Science (1989) e membro onorario della Real Academia de Ciencias Morales y Politicas di Madrid (1997). Nel maggio 1999 ha ottenuto il Premio Schumpeter della Società Schumpeter di Vienna.

                  Ha ricevuto inoltre numerosi riconoscimenti accademici ad honorem, come quelli conferitigli dall'Università di Madras, India (gennaio 1998), dall'Università di Sofia, Bulgaria (febbraio 1998), dall'Universitat Politecnica di Barcellona, Spagna (dicembre 1998), dalla Brown University, Providence, Rhode Island, Stati Uniti (maggio 1999), dall'Università di Michigan, Ann Arbor, Michigan, Stati Uniti (dicembre 1999), dall'Accademia di Studi economici, Bucarest, Romania (gennaio 2000), dall'Università Cattolica di Lovanio, Louvain-la-Neuve, Belgio (febbraio 2000), dall'Università di Malta (marzo 2000), dall'Università di Modena-Reggio Emilia, dall'Università di Ottawa, Canada, dall'Università di St. Gallen, Svizzera (Freedom Prize, 2000), dall'Università Kyung Hee, Seul, Corea (ottobre 2000), dall'Università di Pisa (ottobre 2001), dall'Università di Tirana, Albania (novembre 2001), dall'Instituto de Empresa di Madrid, Spagna (MBA Diploma, febbraio 2002), dall'Università di Oxford, Regno Unito (aprile 2002), dall'
                  Università di Pavia (medaglia d'oro per l'economia, 2002), dall'Università di Skopje (febbraio 2003) e dall'Università di Tunisi (dottorato honoris causa, marzo 2003).

                  Pubblicazioni principali

                  • Modello di sviluppo di un settore in rapida crescita: l'industria della ceramica per l'edilizia, Franco Angeli, Milano, 1966
                  • Concorrenza dinamica e potere di mercato. Politica industriale e fusioni d'impresa, Franco Angeli, Milano, 1967
                  • La diffusione dell'innovazione nell'industria italiana, Il Mulino, Bologna, 1973
                  • Sistema economico e sviluppo industriale in Italia, Il Mulino, Bologna, 1973
                  • "Italy", in Big Business and the State: Changing Relations in Western Europe, ed. R. Vernon, Harvard University Press, Cambridge Mass., 1974
                  • "Le trasformazioni dei modi di produrre e delle dimensioni delle imprese", in Quali imprese e quali uomini per la società degli anni '80, ed. C. Pastore, Milano, 1977
                  • "Un diverso modello per uscire dalla crisi", in Industria in crisi: soluzione nazionale o europea?, ed. F. Grassini, Franco Angeli, Milano, 1978
                  • "Italia" in L'intervento pubblico nell'industria: Un'analisi comparata, ed. R. Vernon, Il Mulino, Bologna, 1978
                  • Per una riconversione e ristrutturazione dell'industria italiana, Il Mulino, Bologna, 1980
                  • "La crisi delle partecipazioni statali: Conseguenze economiche di faticosi processi di decisione", L'Industria, n. 1, 1990
                  • "La dimensione economica dei nuovi equilibri europei" (discorso di inaugurazione dell'anno accademico 1989-90, Università di Bologna), L'Industria, n. 1, 1990
                  • "C'è un posto per l'Italia fra i due capitalismi?", Il Mulino, n. 1, 1991
                  • "Una crisi non solo politica: L'industria italiana a rischio", Il Mulino, n. 5, 1991
                  • "Modello strategico per le privatizzazioni", Il Mulino, n. 5, 1992
                  • Il tempo delle scelte, Il Sole 24 Ore Libri, Milano, 1992 (II edizione 1995)
                  • "Privatizzazioni e sviluppo delle piccole e medie imprese: Due grandi occasioni per rifondare la politica industriale in Italia", Rivista di politica economica, X (ottobre 1992), in collaborazione con Daniele de Giovanni
                  • "La società istruita. Perché il futuro italiano si gioca in classe", Il Mulino, n. 2, 1993
                  • "Istituzioni economiche, istituzioni politiche", Il Mulino, n. 6, 1995, in collaborazione con Franco Mosconi
                  • Governare l'Italia, Manifesto per il cambiamento, Donzelli, Roma, 1995
                  • L'Italia che vogliamo, Donzelli, Roma, 1995
                  • Il capitalismo ben temperato, Il Mulino, Bologna, 1995
                  • Economia e istituzioni nella società di fine secolo, in collaborazione con Franco Mosconi, in "Cambiamento delle istituzioni e nuovo sviluppo in Italia e in Europa", ed. P. Bianchi, supplemento alla rivista L'Industria, Il Mulino, Bologna, 1996
                  • Un'idea dell'Europa, Il Mulino, Bologna, 1999 (edizione inglese: "Europe as I see it", Blackwell/Polity, Oxford, 2000 – edizione spagnola "Una idea de Europa", Alianza Editorial, Madrid, 2000 – edizione rumena "O viziune asupra Europei", Plural, Bucarest, 2001– edizione serba "Moja Evropa", BMG, Belgrado, 2002 –edizione ucraina "ЗΑДУМ ОБ'ЄДНΑΗОЇ ЄВΡОПИ", KIC, Kiev, 2002).
                  perché nn prendi quello del berlusca a cui mortadella può solo lucidare le scarpe

                  prodi è il figlio dell'italia delle raccomandazione
                  e basta!
                  Valerio

                  Commenta


                    #24
                    Originariamente Scritto da vabo74
                    d'alema ha vissuto di raccomandazioni del padre
                    d'alema avrà tanti difetti ma come intelligenza non lo metterei così in basso.
                    Ha frequentato anche la Normale di Pisa (prestigiosa università che ha sfornato ben 3 premi Nobel, tra cui Fermi e Rubbia).
                    E' anche vero che ha abbandonato, ma ti assicuro che per essere ammessi ci vuole una intelligenza molto al dispora della media.

                    Commenta


                      #25
                      Originariamente Scritto da SteveTheZane
                      d'alema avrà tanti difetti ma come intelligenza non lo metterei così in basso.
                      Ha frequentato anche la Normale di Pisa (prestigiosa università che ha sfornato ben 3 premi Nobel, tra cui Fermi e Rubbia).
                      E' anche vero che ha abbandonato, ma ti assicuro che per essere ammessi ci vuole una intelligenza molto al dispora della media.


                      Straquotone
                      Sciopero

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                        #26
                        Originariamente Scritto da vabo74
                        perché nn prendi quello del berlusca a cui mortadella può solo lucidare le scarpe

                        prodi è il figlio dell'italia delle raccomandazione
                        e basta!
                        Cercando su google ho trovato questo curriculum invidiabile su Berlusconi...



                        1. Traffico di droga

                          Nel 1983 la Guardia di Finanza, nell'ambito di un'inchiesta su un traffico di droga, aveva posto sotto controllo i telefoni di Berlusconi. Nel rapporto si legge: «È stato segnalato che il noto Silvio Berlusconi finanzierebbe un intenso traffico di stupefacenti dalla Sicilia, sia in Francia che in altre regioni italiane.

                          Il predetto sarebbe al centro di grosse speculazioni edilizie e opererebbe sulla Costa Smeralda avvalendosi di società di comodo...». L'indagine non accertò nulla di penalmente rilevante e nel 1991 fu archiviata.
                        2. Falsa testimonianza sulla P2

                          La prima condanna di Silvio Berlusconi da parte di un tribunale arriva nel 1990: la Corte d'Appello di Venezia lo dichiara

                          colpevole di aver giurato il falso davanti ai giudici, a proposito della sua iscrizione alla lista P2. Nel 1989, però, c'era stata un'amnistia, che estingue il reato.
                        3. Tangenti alla Guardia di finanza

                          Berlusconi è accusato di aver pagato tangenti a ufficiali della Guardia di Finanza, per ammorbidire i controlli fiscali su quattro delle sue società (Mondadori, Videotime, Telepiù...).

                          In primo grado è condannato a 2 anni e 9 mesi per tutte e quattro le tangenti contestate, senza attenuanti generiche. In appello, la Corte concede le attenuanti generiche: così scatta la prescrizione per tre tangenti. Per la quarta (Telepiù), l'assoluzione è concessa con *formula dubitativa* (comma 2 art. 530 cpp).
                        4. Tangenti a Craxi (All Iberian 1)

                          Per 21 miliardi di finanziamenti illeciti a Bettino Craxi, passati attraverso la società estera All Iberian, in primo grado è condannato a 2 anni e 4 mesi. In appello, a causa dei tempi lunghi del processo scatta la *prescrizione* del reato.

                          La Cassazione conferma.
                        5. Falso in bilancio (All Iberian 2)

                          Berlusconi è rinviato a giudizio per aver falsificato i bilanci Fininvest. Il dibattimento, dopo molte lungaggini e schermaglie procedurali, è in corso presso il Tribunale di Milano.
                        6. Consolidato gruppo Fininvest (All Iberian 3)

                          La Procura della Repubblica di Milano ha indagato sulla rete di società estere del gruppo Fininvest (Fininvest Group B), contestando falsi in bilancio e operazioni che hanno generato un migliaio di miliardi di fondi neri. Sta per essere formalizzata la richiesta di rinvio a giudizio.
                        7. All Iberian (2 o 3)

                          Silvio Berlusconi e tre ex dirigenti della Fininvest sono stati assolti al termine del processo All Iberian iniziato nel 1995, in cui erano imputati per falso in bilancio e false attestazioni, perché stando alla nuova normativa sui reati delle società, i fatti non sono più considerati come reati dalla legge. Si noti che tale legge è stata fatta dal governo avente come Primo ministro lo stesso Berlusconi Silvio. Fonte.
                        8. Caso Lentini

                          Berlusconi è stato rinviato a giudizio per aver deciso il versamento in nero di 6 miliardi dalle casse del Milan a quelle del Torino calcio, per l'acquisto del calciatore Gianfranco Lentini. Il dibattimento è in corso presso il Tribunale di Milano.
                        9. Medusa cinematografica

                          Berlusconi è accusato di comportamenti illeciti nelle operazioni d'acquisto della società Medusa cinematografica, per non aver messo a bilancio 10 miliardi. In primo grado è condannato a 1 anno e 4 mesi per falso in bilancio. In appello, la Corte gli ha riconosciuto le attenuanti generiche: è così scattata la prescrizione del reato.
                        10. Terreni di Macherio


                          1. Berlusconi è accusato di varie irregolarità fiscali nell'acquisto dei terreni intorno alla sua villa di Macherio. In primo grado è per alcuni reati assolto, per altri scatta la prescrizione. In appello è confermata la sentenza di primo grado.
                        11. Lodo Mondadori
                          Berlusconi è accusato di aver pagato i giudici di Roma per ottenere una decisione a suo favore nel Lodo Mondadori, che doveva decidere la proprietà della casa editrice. Il giudice dell'udienza preliminare ha deciso l'archiviazione del caso, con *formula dubitativa*. La Procura ha fatto ricorso alla Corte d'appello, che ora dovrà decidere se confermare l'archiviazione o disporre il rinvio a giudizio di Berlusconi, Cesare Previti e del giudice Renato Squillante.
                        12. Toghe sporche-Sme
                          Berlusconi è accusato di aver corrotto i giudici durante le operazioni per l'acquisto della Sme. Rinviato a giudizio insieme a Cesare Previti e Renato Squillante. Il processo di primo grado è in corso presso il Tribunale di Milano.
                        13. Spartizione pubblicitaria Rai-Fininvest
                          Berlusconi era accusato di aver indotto la Rai, da presidente del Consiglio, a concordare con la Fininvest i tetti pubblicitari, per ammorbidire la concorrenza. La Procura di Roma, non avendo raccolto prove a sufficienza per il reato di concussione, ha chiesto l'archiviazione, accolta dal Giudice dell'udienza preliminare.
                        14. Tangenti fiscali sulle pay-tv
                          Berlusconi era accusato di aver pagato tangenti a dirigenti e funzionari del ministero delle Finanze per ridurre l'Iva dal 19 al 4 per cento sulle pay-tv e per ottenere rimborsi di favore. La Procura di Roma ha chiesto l'archiviazione, accolta dal Giudice dell'udienza preliminare.
                        15. Stragi del 1992-1993
                          Le procure di Palermo, Caltanissetta e Firenze, indagano da molti anni sui «mandanti a volto coperto» delle stragi del 1992 (Falcone e Borsellino) e del 1993 (a Firenze, Roma e Milano). Le indagini preliminari sull'eventuale ruolo che Berlusconi e Dell'Utri possono avere avuto in quelle vicende sono state formalmente chiuse con archiviazioni o richieste di archiviazioni. Continuano però indagini per concorso in strage contro ignoti.
                        16. Telecinco in Spagna
                          Berlusconi, Dell'Utri e altri manager Fininvest, responsabili in Spagna dell'emittente Telecinco, sono accusati di frode fiscale per 100 miliardi e violazione della legge antitrust spagnola. Sono ora in attesa di giudizio su richiesta del giudice istruttore anticorruzione di Madrid, Baltasar Garzon Real.
                        17. Compravendita della SME

                          Berlusconi è stato assolto per prescrizione. Dal conto corrente della Fininvest a quello del giudice Squillante attraverso un altro di Cesare Previti, sono transitati 500 milioni di lire nel 1991. Il giudice ha emesso la sentenza nel 2004: è stato un atto di corruzione da parte di Berlusconi Silvio verso il giudice Squillante. Per altri fatti la prova è contraddittoria oppure è insufficiente o manca. In un caso l'assoluzione è completa. Fonte.
                        18. Caso David Mills (sospetti)
                          Berlusconi è "sospettato di aver fatto versare" nel 1997 da Carlo Bernasconi, manager della Fininvest, "non meno di 600 mila dollari" sui conti svizzeri dell'avvocato inglese David Mills "affinché dichiarasse il falso nel processo per le tangenti Fininvest alla Finanza e in quello All Iberian". Le indagini sono in corso. Fonte.
                        Sciopero

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                          #27
                          come mai nn c'è pure la notizia sulla sua omosessualità?
                          la sinistra è cabarettista

                          pensa al CV di prodi
                          1) raccomandato
                          2) economista scarso (visto che nn sa fare nemmeno i conti di 2a elementare)
                          3) esorciccio
                          4) sfascia aziende
                          5) venditore della patria (vedi euro)
                          6) e pure brutto!

                          bel cv, nn pensi?
                          ah, e pure furbetto quando dona le cose ai figli pensando di vincere le elezioni e mettere la tassa sulle successioni dopo..
                          un genio d'uomo
                          Valerio

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                            #28
                            guardate che tra i due e' difficilissimo scegliere il meno peggio

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                              #29
                              almeno uno ha prodotto richezza nel lavoro e vittorie nello sport
                              l'altro è solo figlio di un'Italia di sx corrotta
                              Valerio

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                                #30
                                Originariamente Scritto da vabo74
                                almeno uno ha prodotto richezza nel lavoro e vittorie nello sport
                                l'altro è solo figlio di un'Italia di sx corrotta

                                Forse hai problemi a capire la differenza tra la realta' e le tue opinioni?
                                Sciopero

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