Giulio Andreotti

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  • THE ALEX
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    Originariamente Scritto da Conan Visualizza Messaggio
    Ho capito ma alla fine credo sia ovvio farsi una propria opinione in base ai fatti certi.....di sicuro Calabresi ha ceracto di inquinare le prove e di proteggere i nefascisti incolpando le Br, è questo è sicuro.....poi dal suo ufficio cade dalla finestra un comunista, poi trova lui la slama di un altro comunista....alla fine 2 + 2 = 4.....o no????

    appunto,quindi parliamo di OPINIONI PERSONALI e non di verita' storiche,anche perche' quelli che tu chiami "fatti certi",tutto sono tranne che certi...


    cmq ho unito le discussioni.Inutile aprire 3 3d diversi
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      «Depositati in luogo sicuro vi sono importanti documenti che vi riguardano, da rendere pubblici in caso di mia morte violenta». Così risponde agli esponenti mafiosi che lo interrogano, il banchiere rapito in una strada di Manhattan e condotto fino a Palermo per rendere conto ai propri clienti di come ha gestito i fondi affidatigli. Si tratta però, solo di un film a cavallo della cronaca: "Il pentito" di Squittieri. La realtà ha riservato alla vicenda Sindona un epilogo alquanto diverso. E del resto, quella che il banchiere tiene a bada grazie al ricatto non è forse la mafia "perdente", quella fazione della mafia sgominata dai concorrenti e costretta a ripararsi nelle mani della giustizia?

      Gli ultimi sviluppi della vicenda Sindona riaprono questioni irrisolte. In primo luogo, spariscono in circostanze sospette esecutore e mandante dell'omicidio Ambrosoli. Prima Aricò, poi Sindona stesso. Spariscono così, i principali protagonisti dell'azione delittuosa diretta a chiudere definitivamente la bocca al liquidatore della Banca Privata Italiana, in un momento in cui le indagini da lui dirette erano giunte ad una importante svolta. Come sembrava attestare l'incontro con Boris Giuliano, il commissario anche lui ucciso di lì a poco.

      Che Sindona abbia fatto eliminare Ambrosoli perché così conveniva a lui direttamente è un'ipotesi semplicemente pazzesca. Gliene potevano derivare solo maggiori danni. Nella vicenda dell'omicidio del liquidatore della BPI, Sindona sembra un semplice avamposto, il personaggio più esposto a subirne le conseguenze negative. Come di fatto è avvenuto.
      Ma se tutto ciò ha una qualche logica, allora resta da concludere che mentre dei singoli episodi e dei protagonisti della vicenda sindoniana si sa quasi tutto, rimane poi avvolto nel mistero il cemento che unisce i tasselli di questo inquietante mosaico e che dà ad essi un senso complessivo che ancora sfugge. Se la tesi dell'incidente nel caso della morte di Aricò restava fortemente sospetta, tanto più assurda appare oggi l'ipotesi di suicidio nel caso di Sindona. Perché resterebbero in ogni caso da spiegare le ragioni dell'omicidio Ambrosoli. Unico il filo che collega l'assassinio del liquidatore della BPI all'avvelenamento di Sindona. Perché in entrambi i casi si affacciano interessi che trascendono la stessa persona di Sindona, pur essendo strettamente legati ai suoi poco puliti traffici finanziari. I drammatici sviluppi del caso Sindona portano alla ribalta una seconda questione, quella riguardante il rapporto mafia-finanza e, più in generale, l'intreccio di collusioni, azioni e omissioni che caratterizzano prima la vicenda Sindona e poi quella Calvi. Si arriva così al cuore di un nodo cruciale comunemente sintetizzato nell'espressione "terzo livello". Escludendo le posizioni di quanti compiacentemente sono interessati ad escludere per principio l'esistenza di legami tra mafia e alta politica, su tale tema emergono due posizioni. La prima rappresentata da coloro che ritengono che il terzo livello individui la vera testa della cosiddetta "piovra", una partecipazione vera e propria di chi manovra dall'alto al riparo del proprio sconfinato, ancorché chiacchieratissimo, potere politico. La seconda, da quanti ritengono viceversa che i legami con l'alta politica, con il potere centrale, si estrinsecano soprattutto in una sorta di cultura dell'agnosticismo, in una serie di comportamenti che - almeno nella generalità dei casi - non implicano responsabilità sanzionabili penalmente, ma solo responsabilità di natura politica. Ma non per questo meno gravi.


      L'avvelenamento di Sindona - il parallelo che correntemente si istituisce con quello di Pisciotta - porta acqua al mulino della prima posizione. In entrambi i casi, due persone condannate. In entrambi i casi pesanti sospetti che persone altolocate abbiano avuto interessi a manovrare i fili. In entrambi i casi, la convinzione che Pisciotta e Sindona, persone che non hanno più nulla da perdere e che non si reputano i maggiori responsabili dei delitti loro ascritti, siano in procinto di vuotare il sacco.
      L'altra tesi trova viceversa riscontro, oltre che in innumerevoli vicende del passato, in molti episodi del caso Sindona. La sua sfolgorante carriera di banchiere, nonostante le segnalazioni di un suo coinvolgimento nel traffico della droga fin dalla fine degli anni '60, gli interessamenti altolocati ad una ricomposizione benevola della liquidazione della Banca Privata Italiana.

      Ma vi è un altro episodio che mostra la pericolosità della cultura dell'agnosticismo circa il fenomeno mafioso: il caso Baffi-Sarcinelli, i due alti esponenti della Banca d'Italia, accusati ingiustamente e costretti ad abbandonare le loro cariche. Come logico corollario del processo per l'omicidio Ambrosoli, è venuta la richiesta di un'indagine giudiziaria sull'attacco alla Banca d'Italia, sulla trama che l'ha resa possibile. In pratica, sul comportamento del giudice Alibrandi e su chi vi era eventualmente dietro. Ma c'è un altro aspetto al quale occorre prestare attenzione e cioè che - nonostante fosse emersa l'assoluta inconsistenza delle accuse - tuttavia Baffi e Sarcinelli hanno dovuto lasciare i propri posti. Una decisione che nulla ha a che vedere con i protagonisti dell'attacco giudiziario agli uomini di via Nazionale, ma che è maturata naturalmente. Un aspetto questo che nessuno si è mai dato la briga di approfondire. Anche perché vi è poco da capire: i meccanismi di potere funzionano così.
      da "I Siciliani settimanale", 2 aprile 1986

      Francesco Pazienza, Calvi e Marcinkus
      Nel 1981, in marzo rividi Calvi, fui io a cercarlo, e per una ragione semplice: mons Marcinkus. Secondo alcune informazioni provenienti in mio possesso, in Vaticano c’era una sorta di alleanza operativa tra lo Ior di Marcinkus e il sistema delle consociate estere del Banco Ambrosiano guidato da Roberto Calvi a sostegno delle iniziative di Solidarnosc, il sindacato polacco di Lech Walesa.
      Calvi mi sembrava perciò un degno interlocutore per venire a capo, in qualche modo, alla vicenda dei documenti compromettenti su Marcinkus
      Era dal settembre 1978 che non incontravo Calvi, dopo quella prima volta a Washington, quindi non mi sembrava una mossa appropriata riapparire dal nulla quasi tre anni dopo cercandolo per telefono nei suoi uffici di Milano., Probabilmente lui neppure ricordava chi fossi. Avevo perciò la necessità di una presentazione, che naturalmente doveva provenire da una persona di una certa autorevolezza.Quindi una mattina, ai primi del 1981 chiesi a Flaminio Piccoli, segretario nazionale della DC, se poteva usarmi la cortesia di fissarmi un appuntamento con Calvi, nel corso del primo passaggio del banchiere a Roma.
      La mia intenzione era questa. Dopo che in Svizzera, presso l’avvocato Duft di Zurigo, ero riuscito a mettere le mani sui documenti compromettenti per Marcinkus che la fazione a lui opposta in Vaticano stava cercando, ero di fronte a due possibilità. O consegnavo le carte scottanti al generale Santovito, oppure le toglievo dal “mercato” e le facevo recapitare al presidente dello IOR, direttamente o indirettamente.
      Se avessi consegnato il dossier al capo del SISMI, ero certo che lui l’avrebbe a sua volta le avrebbe girate al principale avversario di Marcinkus, il cardinal Casaroli. E tale consegna sarebbe avvenuta attraverso l’onorevole Andresti, protettore di Santovito, o tramite il segretario di Casaroli. In questo caso, il danno sarebbe stato enorme per Marcinkus, e neanche il Papa non avrebbe potuto far niente.
      Avevo bisogno di trovare un canale di comunicazione con lui. E Calvi, che notoriamente era considerato un << suo uomo>>, poteva essere la persona giusta. Mi ripromettevo di consegnare a lui la documentazione in mio possesso, che tra l’altro era solo una parte del fascicolo contro Marcinkus. Potevo ripresentarmi a Calvi da solo, ma la cosa prendeva tutt’altro aspetto se arrivavo a lui col viatico del segretario della DC.
      Piccoli accolse la mia richiesta senza particolari problemi e mi combiò l’appuntamento per il 10 marzo in un ufficio di via della Conciliazione che apparteneva a un commercialista trentino amico suo. Alle sei del pomeriggio di quel giorno arrivai puntuale al rendez-vous. Il professionista mi accolse e mi introdusse in una stanza in cui il banchiere mi stava aspettando da pochi minuti.
      Era la prima volta che mi ritrovavo a quatt’occhi con il “ banchiere di Dio”, come lo definiva la stampa anglosassone per le sue strette correlazioni con le finanze e investimenti”spavaldi” del Vaticano.
      Sarò frivolo, ma mi sembrava che da quel giorno del settembre 1978, in cui l’avevo visto per la prima volta, non si fosse cambiato d’abito. Stesso vestito, quasi nero, stessa camicia di un azzurro chiarissimo, stessa cravatta Mila Schòn blu scura coi classici bordi laterali e le fantasie sobrie. Quando lo conobbi meglio scoprii che aveva un guardaroba fornitissimo ma completamente privo di ogni inventiva, aveva decine di vestiti tutti uguali e moltissime paia di scarpe, tutte identiche e tutte color nero. La sua carnagione aveva sempre un colore bianco latte, oi pochi capelli sulle tempie neri innaturali, merito di una tintura che scrupolosamente applicava quasi tutti i giorni. Benché fosse uno degli uomini più potenti d’Italia, non assumeva mai atteggiamenti superbi, prepotenti, arroganti. Era di una timidezza quasi patologica. Infatti, quando parlava, molto raramente fissava negli occhi il suo interlocutore, e continuava ad accompagnare i suoi ragionamenti tenendo uniti i pollici e gli indici delle sue mani, senza mai rivolgerli verso chi gli stava davanti.
      A volte, durante la conversazione, se ne usciva con espressioni di tale naivetè che sembravano false e affettate. Ma in realtà no era così. In quei suoi atteggiamenti era realmente sincero, anche se riuscire a comprenderlo era un autentico rompicapo. Non pronunciava mai un concetto o un’espressione chiara e diretta, mai una frase o una parola che non fosse lontana anni luce da qualsiasi forma scurrile o anche sconveniente. Il tutto sempre con un tono di voce che metteva a dura prova le facoltà uditive dell’interlocutore.
      Visto che ero stato io ad aver richiesto l’incontro, affrontai subito il problema che mi stava a cuore. << Presidente, si ricorda di me?>> gli dissi dopo avergli stretto la mano. < Ci siamo visti e conosciuti a Washington, nel settembre 1978, alla riunione del Fondo monetario Internazionale insieme con Scaglione e Rinaldi>>. << Sinceramente non mi sarei rammentato di lei, se non fossero usciti alcuni articoli di giornale nelle scorse settimane che hanno pubblicato il suo nome e la sua fotografia parlando della visita di Flaminio Piccoli negli Stati Uniti, e quindi leggendo questi articoli mi sono ricordato di lei, e di averla conosciuta >>, rispose con grande schiettezza.
      Aggiunse:<< Che fa a Roma? Se non sbaglio, ricordo che durante il nostro fugace incontro precedente, mi disse di abitare da lungo tempo a Parigi>> <<Presidente>>, osservai, << da circa un anno sono un consulente dei servizi segreti italiani, e mi sono trasferito a Roma. Ora però mi sono stufato e probabilmente tornerò a Parigi, dove ho ancora il mio appartamento>>
      La storia dei servizi segreti sembrò interessare molto Calvi. Raffreddai immediatamente la sua fantasia dicendogli che d’interessante non c’era proprio nulla in quel genere di lavoro. Dopo una mezz’ora di altri preamboli, entrai nel vivo della conversazione spiegando con una certa durezza il motivo del nostro incontro e perché fossi stato io a sollecitarlo: << Voglio informarla che all’interno del Vaticano sono in corso alcune manovre che tendono a mettere in grave difficoltà il suo amico e alleato Paul Marcinkus>>.
      Cercò di no far trasparire alcuna particolare reazione. Mi chiese: << Come fa a sapere che Marcinkus è un mio amico o, come dice lei, un mio alleato?>>.
      << Presidente>>, risposi, << questo è un fatto che definirei di pubblica notorietà, per lo meno per quanto riguarda gli ambienti finanziari italiani e internazionali>>. L’incontro duro un paio di ore. Alla fine Calvi mi chiese se poteva rivedermi a Milano entro pochi giorni. Non c’erano problemi, fissammo per il giorno tredici, alle nove del mattino, nel suo ufficio al Banco Ambrosiano.

      L’incontro successivo fu ancora più chiarificatore. In quell’occasione mi domandò quello che non aveva avuto il coraggio di chiedermi nell’appuntamento in via della Conciliazione: << che tipo d’interesse ha a svelarmi tutto ciò che in Vaticano le hanno chiesto di fare contro Marcinkus e di riflesso contro di me? >>
      Senza metafore gli risposi: << E’ molto semplice. Le informazioni in mio possesso mi fanno ritenere che indebolire Marcinkus significi indebolire Sua Santità, e soprattutto quanto il papa sta facendo contro l’Unione Sovietica. La battaglia contro Marcinkus altro non è che una battaglia contro il pontefice e la sua “politica”nei confronti del blocco comunista. E poi mi creda, dottor Calvi, le sto raccontando tutto questo poiché mi sono stancato di fare lo spook, cioè il fantasma, come si dice in termini anglosassoni. Insomma, non mi diverto più in mezzo a tutti questi incapaci, mi manca il mondo degli affari. Ogni bel gioco dura poco. Il mio lo considero finito e ho deciso di tornarmene a Parigi.>>. Di fronte a queste parole, Calvi rilanciò: << Senta dottor Pazienza, e se invece di tornarsene a Parigi lei rimanesse qui in Italia? Penso che potrebbe lavorare come mio consulente personale>>. Aggiunse: << Comunque, sarebbe opportuno che riferisse direttamente anche a monsignor Marcinkus quanto ha raccontato a me. Ma dovrà trovare da solo la maniera di incontrarlo, poiché io non faciliterò questo contatto>>.
      Tutto questo mi parve un po’ bizzarro, tuttavia risposi:<< D’accordo. Troverò io il modo di conoscerlo. E’ chiaro che gli riferirò anche di aver già illustrato a lei la situazione. E, qualora ci dovessimo accordare sulle modalità della consulenza che lei mi propone, riferirò a Marcinkus anche di essere il consulente del dottor Roberto Calvi>>.
      <<Sono perfettamente d’accordo>>, rispose il presidente del Banco Ambrosiano.
      Subito dopo trovammo un’intesa per quanto riguardava il mio nuovo incarico professionale. Io non aveva mai fatto l’impiegato di nessuno, e quindi, avrei operato sulla base di una << commissione>> calcolata su ogni operazione che fossi riuscito a concludere per conto di Calvi e della sua banca. Per questo accordo non avevo bisogno di alcun foglio scritto, ma solo ed esclusivamente della sua parola d’onore. Potrà sembrare strano, ma in certi ambienti questo ha ancora un valore. Prima di scambiarci i numeri di telefono e di telex, compresi quelli riservati e personali, conclusi dicendogli:<< Da questo momento può considerare automaticamente acquisito da lei e dalla sua banca tutto il circuito di relazioni internazionale che ho allacciato in tutti questi anni in giro per il mondo>>. Ci stringemmo la mano e ci salutammo. Cominciava il gran ballo, si aprivano le danze.
      Francesco Pazienza
      sigpic"Ooh amore ooh amante
      Che fai stasera ragazzo?
      Tutto va bene, solo tienimi stretto
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      Così non capisce. Devi dire "Conan, hai rotto er *****!" (Sergio cit.)

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        Originariamente Scritto da THE ALEX Visualizza Messaggio
        appunto,quindi parliamo di OPINIONI PERSONALI e non di verita' storiche,anche perche' quelli che tu chiami "fatti certi",tutto sono tranne che certi...


        cmq ho unito le discussioni.Inutile aprire 3 3d diversi
        per me 2 + 2 fa 4......
        sigpic"Ooh amore ooh amante
        Che fai stasera ragazzo?
        Tutto va bene, solo tienimi stretto
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        Così non capisce. Devi dire "Conan, hai rotto er *****!" (Sergio cit.)

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          Forse è meglio che lascio perdere vedo che l'argomento infastidisce più di qualche utente....
          sigpic"Ooh amore ooh amante
          Che fai stasera ragazzo?
          Tutto va bene, solo tienimi stretto
          Questo perché sono un buon amante vecchio stampo"

          Così non capisce. Devi dire "Conan, hai rotto er *****!" (Sergio cit.)

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            Originariamente Scritto da THE ALEX Visualizza Messaggio
            appunto,quindi parliamo di OPINIONI PERSONALI e non di verita' storiche,anche perche' quelli che tu chiami "fatti certi",tutto sono tranne che certi...


            cmq ho unito le discussioni.Inutile aprire 3 3d diversi
            Quoto.

            Di storico (nel senso di provato) qui c'è poco o nulla se non le date di nascita dei protagonisti di quegli anni tra i più oscuri della Repubblica;
            Gli anni '70 e fino almeno alla metà degli anni '80 sono stati costellati di stragi, sequestri, omicidi politici o d'interesse, depistaggi, collusioni e varie altre amenità, ma dare nomi e volti per certi non vi sono riuscite nè la magistratura nè le commissioni parlamentari e neppure le pur lodevoli inchieste giornalistiche.
            L'unica cosa certa e centrata, a mio parere, è il bel titolo che Zavoli diede ad una sua trasmissione RAI che parlava di quegli anni, chiamata non a caso "La notte della Repubblica".
            ...ma di noi
            sopra una sola teca di cristallo
            popoli studiosi scriveranno
            forse, tra mille inverni
            «nessun vincolo univa questi morti
            nella necropoli deserta»

            C. Campo - Moriremo Lontani


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            • THE ALEX
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              Originariamente Scritto da Conan Visualizza Messaggio
              per me 2 + 2 fa 4......
              ovvio ma non puoi sapere se quel 2 e' veramente un 2...Puoi avere delle idee costruite sulla base di letture varie,di teoelgiornali,di documenti piu' o meno ufficiali o sulle chiacchiere della portinaia,niente di piu' e di sicuro niente che si possa considerare verita' storica o assoluta.
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                Originariamente Scritto da Sean Visualizza Messaggio
                Quoto.

                Di storico (nel senso di provato) qui c'è poco o nulla se non le date di nascita dei protagonisti di quegli anni tra i più oscuri della Repubblica;
                Gli anni '70 e fino almeno alla metà degli anni '80 sono stati costellati di stragi, sequestri, omicidi politici o d'interesse, depistaggi, collusioni e varie altre amenità, ma dare nomi e volti per certi non vi sono riuscite nè la magistratura nè le commissioni parlamentari e neppure le pur lodevoli inchieste giornalistiche.
                L'unica cosa certa e centrata, a mio parere, è il bel titolo che Zavoli diede ad una sua trasmissione RAI che parlava di quegli anni, chiamata non a caso "La notte della Repubblica".
                una delle poche trasmissioni degne di nota a mio avviso...cmq avere certezze in merito ad uno solo degli episodi di quegli anni e' pura follia.NON SAPPIAMO UN ***** e perdonatemi il francesismo.
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                • KURTANGLE
                  Inculamelo: l'ottavo nano...quello gay
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                  Originariamente Scritto da Conan Visualizza Messaggio
                  Forse è meglio che lascio perdere vedo che l'argomento infastidisce più di qualche utente....


                  sto leggendo tutto
                  go on
                  Originariamente Scritto da SPANATEMELA
                  parliamo della mezzasega pipita e del suo golllaaaaaaaaaaaaazzzoooooooooooooooooo contro la rubentus
                  Originariamente Scritto da GoodBoy!
                  ma non si era detto che espressioni tipo rube lanzie riommers dovevano essere sanzionate col rosso?


                  grazie.




                  PROFEZZOREZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA

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                  • Conan
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                    Kurtino tu non eri quello che diceva che Andreotti è stato il miglior statista della storia italiana???
                    sigpic"Ooh amore ooh amante
                    Che fai stasera ragazzo?
                    Tutto va bene, solo tienimi stretto
                    Questo perché sono un buon amante vecchio stampo"

                    Così non capisce. Devi dire "Conan, hai rotto er *****!" (Sergio cit.)

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                      Originariamente Scritto da Conan Visualizza Messaggio
                      Forse è meglio che lascio perdere vedo che l'argomento infastidisce più di qualche utente....
                      quello che mi "infastidisce" non e' l'argomento ma l'arroganza con cui lo tratti.Come sempre Conan dice ed e' Verbo,tutto il resto sono cazzate....non funziona cosi' credimi
                      « Success is my only mothafuckin' option,failure's not.... »

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                      • Conan
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                        Lo so che non funziona così ma avrò diritto di scrivere una mia ***** di idea???
                        Se io sono convinto non vuol dire che lo devi esser tu ma lasciami però che espirma la mia convinzione....poi ognuno la legge e c'è chi può essere d'accordo con me o chi si mette a ridere come Gabriele....ci sarà chi è siccuro dell'innocenza, chi è sicuro della colpevolezza e chi è dubbioso....
                        Last edited by Conan; 12-06-2008, 13:34:46.
                        sigpic"Ooh amore ooh amante
                        Che fai stasera ragazzo?
                        Tutto va bene, solo tienimi stretto
                        Questo perché sono un buon amante vecchio stampo"

                        Così non capisce. Devi dire "Conan, hai rotto er *****!" (Sergio cit.)

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                        • _Jamez_
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                          Originariamente Scritto da Conan Visualizza Messaggio
                          Kurtino tu non eri quello che diceva che Andreotti è stato il miglior statista della storia italiana???
                          Di certo è il più grande statista italiano che sia stato ritenuto colpevole del reato di associazione mafiosa.

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                          • THE ALEX
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                            Originariamente Scritto da Conan Visualizza Messaggio
                            Lo so che non funziona così ma avrò diritto di scrivere una mia ***** di idea???
                            Se io sono convinto non vuol dire che lo devi esser tu ma lasciami però che espirma la mia convinzione....poi ognuno la legge e c'è chi può essere d'accordo con me o chi si mette a ridere come Gabriele....ci sarà chi è siccuro dell'innocenza, chi è sicuro della colpevolezza e chi è dubbioso....

                            ti sto solo dicendo di limitarti a quello e di non spacciarle per quello che non sono...Se Carletto mi parla di una sua opinione,sono prontissimo a dialogare e a confrontare le mie idee con le sue ma se come premessa se ne esce con un:"E' cosi',sono verita' storiche e voi non sapete un *****...",beh la cosa e' un tantino diversa...
                            « Success is my only mothafuckin' option,failure's not.... »

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                            • Ector
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                              Io ad Andreotti preferisco De Mita..
                              Pulcinella si è messo a piangere.... niente firma quindi!

                              Per favore, non chiedetemi opinioni/consigli medici. Vi è una sezione dedicata sul forum

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                              • Conan
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                                Bhè le idee si formulano in base a fatti ben precisi....se io e te stiamo in stanza insieme ed io cado dalla finestra della tua stanza e dopo vengo a sapre che tu "proteggevi" uno che era "mio nemico".....è ovvio farsi l'idea che sia stato tu a buttarmi giù basata però su un fatto certo: io sono caduto e tu eri amico di un mio nemico.....eh eh eh i "torni contano" come diceva il mio amico Cico....
                                sigpic"Ooh amore ooh amante
                                Che fai stasera ragazzo?
                                Tutto va bene, solo tienimi stretto
                                Questo perché sono un buon amante vecchio stampo"

                                Così non capisce. Devi dire "Conan, hai rotto er *****!" (Sergio cit.)

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