Gli europarlamentari cacciati da "Indipendenza e Democrazia"
Fassino: "Si sono stufati di rozzezza culturale e povertà politica"
Il caso vignette arriva a Strasburgo
Lega espulsa dalla destra europea
Bufera sul Carroccio anche in Italia dopo le frasi di Calderoli
sulla riforma elettorale: "E' stata una porcata fatta apposta"
L'ex ministro Roberto Calderoli
STRASBURGO - La Lega Nord è stata espulsa dal gruppo di Indipendenza e Democrazia (Id) all'europarlamento di Strasburgo. La decisione, contestata dal Carroccio che parla di "atto illegittimo", è stata presa dallo schieramento di estrema destra in seguito alle polemiche per le vignette anti-islam esibite dall'ex ministro Roberto Calderoli, anche se per il momento la decisione non è stata motivata ufficialmente.
Il provvedimento riguarda quattro europarlamentari: Umberto Bossi, Mario Borghezio, Francesco Speroni e Matteo Salvini. Insieme a loro sono stati espulsi anche sette rappresentanti polacchi eletti a Strasburgo nelle file di uno schieramento "euroscettico".
''Guarda caso, il provvedimento del tutto illegittimo riguarda due formazioni - si è lamentato il leghista Borghezio - che sia in Parlamento sia all'interno del gruppo, si erano caratterizzate in una severa attività di controllo dell'uso dei fondi pubblici. Contro questa decisione illegittima stiamo già predisponendo gli opportuni ricorsi sia alla Presidenza del Parlamento, sia, se necessario, alla Corte di Giustizia''.
La sanzione inflitta al Carroccio è stata commentata con severità dal centrosinistra, mentre dalla Cdl sono arrivate parole solidali solo dall'Udc. ''A chi continua a raccontare la favola del prestigio italiano in Europa e nel mondo conquistato dalla coalizione del centrodestra, il Parlamento Europeo ha risposto con l'ennesima doccia fredda'', ha affermato l'europarlamentare della Margherita Lapo Pistelli.
"Anche in Europa si sono stufati", è stato invece il lapidario giudizio del segretario dei Ds Piero Fassino. "Stufati - ha poi aggiunto - di una Lega che esprime una rozzezza culturale e una povertà politica che non è più tollerata da nessuno". E una dimostrazione di questo, ha proseguito Fassino, sono anche le dichiarazioni dell'ex ministro Roberto Calderoli sulla legge elettorale che lui stesso ha contribuito a scrivere. "Non posso che denunciare di fronte ai cittadini - ha osservato il leader della Quercia - l'irresponsabilità e l'assenza di senso istituzionale di un uomo che spiega come la legge elettorale votata da Berlusconi, Casini, Fini e Bossi è pessima ma è stata scritta così perchè conveniva dal punto di vista elettorale del centrodestra".
Il riferimento di Fassino è alle dichiarazioni rese ieri sera dall'ex ministro delle Riforme, che nel corso della trasmissione Matrix ha definito la nuova legge elettorale "una porcata". Affermazioni alle quali il centrosinistra ha alternato l'indignazione di Fassino all'ironia di D'Alema: "E' la prima cosa seria detta da Calderoli su un atto della maggioranza".
Le parole dell'ex ministro non sono piaciute invece a diversi esponenti della Cdl. "Non ho capito perché Calderoli ha usato quella espressione - ha commentato il vicepremier Gianfranco Fini - la legge elettorale io l'ho accettata più che chiederla, a condizione che agisse nel nome del sistema bipolare. E questo è stato fatto salvo". Ancora più duro il parere dell'Udc Luca Volontè. "Oggi chi si lamenta - taglia corto il capogruppo alla Camera - deve riconoscere la mala fede di allora a l'incoerenza di oggi. Le porcate possono esser fatte nelle liste? Non certo per colpa dei sistemi elettorali".
(16 marzo 2006)
e finalmente qualcosa si muove, un accozzaglia di panzoni bigotti e privi di logice se non di cultura di base.
poveri stupidi, bè non poteva finire altrimenti
un buon inizio giornata ....
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