Quale è la ragione del successo dei film della serie Rocky?
È meno visibile al pubblico italiano di oggi ma che tutto deriva dalla reazione che all’epoca ebbe l’opinione pubblica americana nei confronti del grande pugile Mohammed Alì.
Il personaggio di Apollo Creed richiama pesantemente il grande Alì.
Chi legge le cronache dell’epoca e comunque chi non è più giovanissimo non può non ricordare che cosa rappresentava quell’uomo per l’opinione pubblica americana e mondiale.
M.A., con il senno di poi, uno dei migliori pugili di sempre, allora era odiato per il suo atteggiamento strafottente e per la relativa invincibilità e bellezza fisica…
Senza trascurare il clamore suscitato dal rifiuto di arruolarsi nell’esercito americano in occasione della guerra del Vietnam e l’adesione al movimento razzista ed estremista dei mussulmani neri..
Il giovane Sylvester Stallone, rivelatosi poi regista capace, era allora uno sconosciuto e robusto figurante (ed anche interprete di filmetti pornografici) ed osservava tutto questo …
secondo me L’idea per Rocky gli venne da due occasioni
1) la prima che è ufficialmente riconosciuta dallo stesso Sly, fu l’incontro promozionale voluto da Alì contro lo sconosciuto Chuck Wepner;
nota che Wepner riuscì a mandare al tappeto Alì, che aveva preso l’incontro decisamente sottogamba, e questo K.O, come ricorderete, è stato ripreso nel primo Rocky: http://wepner.homestead.com/
2) Il secondo deriva da una serie di incontri ‘virtuali' proiettati nei cinema durante gli anni 60; furono filmati diversi campioni in incontri recitati il cui esito era stato determinato da un computer dell’epoca; per il mussulmano nero fu scelto l’imbattuto Rocky Marciano la ‘grande speranza bianca’ che nell’incontro fittizio lo sconfisse;
a parte l’omonimia con l’eroe della serie cinematografica vale la pena ricordare che, all’epoca, Rocky Marciano fu fatto combattere anche con il grandissimo Joe Louis, ormai pensionato… Nel secondo Rocky la sfida che Apollo Creed lancia sui giornali ricorda un’analoga che il vecchio Archie Moore lanciò a Rocky Marciano a fine carriera.
Sebbene Stallone si fosse trovato l’idea del film praticamente servita dai fatti dell’epoca si dimostrò regista capace, creando un meccanismo di tensione crescente che è il marchio di fabbrica di tutti i suoi film;
chi non si è mai esaltato in palestra ascoltando la colonna sonora di Rocky?!
Il terzo Rocky che si vede sconfitto da Clubber Lang, il buon vecchio Mister T, è stato fatto per riavvicinare l’irritata comunità degli appassionati di boxe afroamericani al nostro cineasta;
di quel film meritano di essere ricordate la commemorazione funebre per il vecchio allenatore Mickey, interpretato da Burgess Meredith, fatta in ebraico per esorcizzare le accuse di fascismo fatte a Stallone; la misera palestra di Filadelfia nella quale Rocky va ad allenarsi per recuperare la forma che probabilmente si riferisce alle lettere minatorie ricevute da Stallone: “Rocky se vieni ad allenarti nella nostra palestra XYZ ti insegneremo noi come boxare…”, Clubber Lang dapprima fiero vendicatore e rivelatosi poi bulletto, durante l’incontro finale, costruito tutto sulla falsariga del mitico incontro Alì/Foreman ed infine Apollo Creed che nei film precedenti non era che uno sbruffone ora diventa un leale indomito campione.
L’esito dello scontro finale tra Rocky il picchiatore ed Apollo il tecnico è lasciato agli spettatori , Stallone dopo aver purgato di ogni valenza negativa il suo personaggio ci dice:” Stavolta decidete chi vince tra Balboa ed Apollo Creed io non voglio entrarci ma deve essere una sfida appassionante e sportiva.”
L’incontro tra Rocky ed Ivan Drago e ispirata al clima di fine guerra fredda dell’epoca, un sentimento di odio che per fortuna si rivelerà vano ed inutile poiché l’URSS, nonostante il genio e l’onestà di Gorbaciov, era destinata a dissolversi sei anni dopo l’uscita del film.
Se volessimo trovare un referente storico a quanto recitato nella pellicola potremmo menzionare i mitici incontri tra il grande Joe Louis ed il campione nazista Max Schmelling.
L’ultima pellicola di questo ciclo, diventata di genere più fantascientifico che epico-sportivo per via della resistenza fisica del protagonista, serviva, oltre a fare aumentare il conto in banca del Stallone, a lanciare, dallo schermo cinematografico ai ring, un campione in carne e ossa: Tommy Morrison alias Tommy Gunn, rivelatosi nella realtà poi nient’altro che un mediocre routier.
Spar Power (1977) A long-shot Best Actor nominee for the boxing drama ''Rocky,'' Sylvester Stallone probably wasn't expecting any golden trophies. He definitely wasn't expecting to be joined on stage by heavyweight champ Muhammad Ali. ''I'm the real Apollo Creed!'' Ali exclaims, pseudo-sparring with the Italian Stallion. ''Show me what you can really do!''
È meno visibile al pubblico italiano di oggi ma che tutto deriva dalla reazione che all’epoca ebbe l’opinione pubblica americana nei confronti del grande pugile Mohammed Alì.
Il personaggio di Apollo Creed richiama pesantemente il grande Alì.
Chi legge le cronache dell’epoca e comunque chi non è più giovanissimo non può non ricordare che cosa rappresentava quell’uomo per l’opinione pubblica americana e mondiale.
M.A., con il senno di poi, uno dei migliori pugili di sempre, allora era odiato per il suo atteggiamento strafottente e per la relativa invincibilità e bellezza fisica…
Senza trascurare il clamore suscitato dal rifiuto di arruolarsi nell’esercito americano in occasione della guerra del Vietnam e l’adesione al movimento razzista ed estremista dei mussulmani neri..
Il giovane Sylvester Stallone, rivelatosi poi regista capace, era allora uno sconosciuto e robusto figurante (ed anche interprete di filmetti pornografici) ed osservava tutto questo …
secondo me L’idea per Rocky gli venne da due occasioni
1) la prima che è ufficialmente riconosciuta dallo stesso Sly, fu l’incontro promozionale voluto da Alì contro lo sconosciuto Chuck Wepner;
nota che Wepner riuscì a mandare al tappeto Alì, che aveva preso l’incontro decisamente sottogamba, e questo K.O, come ricorderete, è stato ripreso nel primo Rocky: http://wepner.homestead.com/
2) Il secondo deriva da una serie di incontri ‘virtuali' proiettati nei cinema durante gli anni 60; furono filmati diversi campioni in incontri recitati il cui esito era stato determinato da un computer dell’epoca; per il mussulmano nero fu scelto l’imbattuto Rocky Marciano la ‘grande speranza bianca’ che nell’incontro fittizio lo sconfisse;
a parte l’omonimia con l’eroe della serie cinematografica vale la pena ricordare che, all’epoca, Rocky Marciano fu fatto combattere anche con il grandissimo Joe Louis, ormai pensionato… Nel secondo Rocky la sfida che Apollo Creed lancia sui giornali ricorda un’analoga che il vecchio Archie Moore lanciò a Rocky Marciano a fine carriera.
Sebbene Stallone si fosse trovato l’idea del film praticamente servita dai fatti dell’epoca si dimostrò regista capace, creando un meccanismo di tensione crescente che è il marchio di fabbrica di tutti i suoi film;
chi non si è mai esaltato in palestra ascoltando la colonna sonora di Rocky?!
Il terzo Rocky che si vede sconfitto da Clubber Lang, il buon vecchio Mister T, è stato fatto per riavvicinare l’irritata comunità degli appassionati di boxe afroamericani al nostro cineasta;
di quel film meritano di essere ricordate la commemorazione funebre per il vecchio allenatore Mickey, interpretato da Burgess Meredith, fatta in ebraico per esorcizzare le accuse di fascismo fatte a Stallone; la misera palestra di Filadelfia nella quale Rocky va ad allenarsi per recuperare la forma che probabilmente si riferisce alle lettere minatorie ricevute da Stallone: “Rocky se vieni ad allenarti nella nostra palestra XYZ ti insegneremo noi come boxare…”, Clubber Lang dapprima fiero vendicatore e rivelatosi poi bulletto, durante l’incontro finale, costruito tutto sulla falsariga del mitico incontro Alì/Foreman ed infine Apollo Creed che nei film precedenti non era che uno sbruffone ora diventa un leale indomito campione.
L’esito dello scontro finale tra Rocky il picchiatore ed Apollo il tecnico è lasciato agli spettatori , Stallone dopo aver purgato di ogni valenza negativa il suo personaggio ci dice:” Stavolta decidete chi vince tra Balboa ed Apollo Creed io non voglio entrarci ma deve essere una sfida appassionante e sportiva.”
L’incontro tra Rocky ed Ivan Drago e ispirata al clima di fine guerra fredda dell’epoca, un sentimento di odio che per fortuna si rivelerà vano ed inutile poiché l’URSS, nonostante il genio e l’onestà di Gorbaciov, era destinata a dissolversi sei anni dopo l’uscita del film.
Se volessimo trovare un referente storico a quanto recitato nella pellicola potremmo menzionare i mitici incontri tra il grande Joe Louis ed il campione nazista Max Schmelling.
L’ultima pellicola di questo ciclo, diventata di genere più fantascientifico che epico-sportivo per via della resistenza fisica del protagonista, serviva, oltre a fare aumentare il conto in banca del Stallone, a lanciare, dallo schermo cinematografico ai ring, un campione in carne e ossa: Tommy Morrison alias Tommy Gunn, rivelatosi nella realtà poi nient’altro che un mediocre routier.
Spar Power (1977) A long-shot Best Actor nominee for the boxing drama ''Rocky,'' Sylvester Stallone probably wasn't expecting any golden trophies. He definitely wasn't expecting to be joined on stage by heavyweight champ Muhammad Ali. ''I'm the real Apollo Creed!'' Ali exclaims, pseudo-sparring with the Italian Stallion. ''Show me what you can really do!''
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