23 Febbraio 2006
Il vento del Sud
Rita Borsellino mi ha inviato una testimonianza sulla sua candidatura alla presidenza della Regione Sicilia.
“Caro Beppe,
mi hai chiesto di raccontarti la storia della mia candidatura e della campagna elettorale per la presidenza della Regione in Sicilia. Sono lieta del tuo interesse e dell’opportunità che mi offri per spiegare quanto sta accadendo in questi mesi. Già con le primarie si è creata attorno al mio nome e alla mia candidatura una mobilitazione come non se ne vedevano da tempo in Sicilia. Una partecipazione popolare che ha portato alla nascita di oltre 250 comitati spontanei in tutta l’isola. Dentro le fabbriche, dentro le università, nei cantieri navali, nelle grandi città e nei piccoli centri.
E persino negli uffici della Regione dove il padrone di casa resta il governatore Cuffaro (probabile capolista al Senato per l’Udc e ricandidato dalla Casa delle Libertà anche alla presidenza della Regione nonostante sia stato rinviato a giudizio per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra).
Perché ho deciso di candidarmi? Perché l’entusiasmo mostrato dalla gente alle primarie nazionali in Sicilia mi ha fatto capire che nell’aria c’era voglia di cambiamento. E che dopo tanti anni di impegno in politica dentro il mondo dell’associazionismo, forse era giunto il momento di fare un passo in più. Così, davanti alle difficoltà del centrosinistra di trovare un candidato unitario per la presidenza della Regione, ho voluto mettere a disposizione la mia storia. Vedi, quello che è successo dopo è stato un entusiasmo crescente. Dopo molto, molto tempo, in Sicilia partiti e società civile organizzata sono tornati a confrontarsi ed ora sono seduti allo stesso tavolo per scrivere il programma.
Già il programma, anche per questo abbiamo scelto un metodo nuovo: lo abbiamo chiamato “cantiere”. E di cantieri ne abbiamo avviati 15 sui temi più disparati: dalla sanità e il welfare alle politiche del lavoro, ai migranti.
Un po’ come tu fai accogliendo proposte su singoli temi nel tuo blog. Ai cantieri partecipano sindacati, esperti, associazioni e gli stessi comitati. E’ un percorso di programma partecipato che non ha precedenti. E che non si fermerà fino alle elezioni, perché i risultati di questi 15 cantieri saranno poi presentati nei Comuni, in quelli che abbiamo chiamato “cantieri comunali”. Nel frattempo io continuerò a fare quello che ho sempre fatto dal ‘92 ad oggi: ascoltare e confrontarmi con la gente. Durante le primarie ho detto che in campagna elettorale avrei cercato di raggiungere il maggior numero di comuni dell’isola. E a quella promessa voglio tenere fede.
Convinta come sono che stavolta, si può cambiare. Davvero.
Ciao e grazie.”
Rita Borsellino
Il vento del Sud
Rita Borsellino mi ha inviato una testimonianza sulla sua candidatura alla presidenza della Regione Sicilia.
“Caro Beppe,
mi hai chiesto di raccontarti la storia della mia candidatura e della campagna elettorale per la presidenza della Regione in Sicilia. Sono lieta del tuo interesse e dell’opportunità che mi offri per spiegare quanto sta accadendo in questi mesi. Già con le primarie si è creata attorno al mio nome e alla mia candidatura una mobilitazione come non se ne vedevano da tempo in Sicilia. Una partecipazione popolare che ha portato alla nascita di oltre 250 comitati spontanei in tutta l’isola. Dentro le fabbriche, dentro le università, nei cantieri navali, nelle grandi città e nei piccoli centri.
E persino negli uffici della Regione dove il padrone di casa resta il governatore Cuffaro (probabile capolista al Senato per l’Udc e ricandidato dalla Casa delle Libertà anche alla presidenza della Regione nonostante sia stato rinviato a giudizio per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra).
Perché ho deciso di candidarmi? Perché l’entusiasmo mostrato dalla gente alle primarie nazionali in Sicilia mi ha fatto capire che nell’aria c’era voglia di cambiamento. E che dopo tanti anni di impegno in politica dentro il mondo dell’associazionismo, forse era giunto il momento di fare un passo in più. Così, davanti alle difficoltà del centrosinistra di trovare un candidato unitario per la presidenza della Regione, ho voluto mettere a disposizione la mia storia. Vedi, quello che è successo dopo è stato un entusiasmo crescente. Dopo molto, molto tempo, in Sicilia partiti e società civile organizzata sono tornati a confrontarsi ed ora sono seduti allo stesso tavolo per scrivere il programma.
Già il programma, anche per questo abbiamo scelto un metodo nuovo: lo abbiamo chiamato “cantiere”. E di cantieri ne abbiamo avviati 15 sui temi più disparati: dalla sanità e il welfare alle politiche del lavoro, ai migranti.
Un po’ come tu fai accogliendo proposte su singoli temi nel tuo blog. Ai cantieri partecipano sindacati, esperti, associazioni e gli stessi comitati. E’ un percorso di programma partecipato che non ha precedenti. E che non si fermerà fino alle elezioni, perché i risultati di questi 15 cantieri saranno poi presentati nei Comuni, in quelli che abbiamo chiamato “cantieri comunali”. Nel frattempo io continuerò a fare quello che ho sempre fatto dal ‘92 ad oggi: ascoltare e confrontarmi con la gente. Durante le primarie ho detto che in campagna elettorale avrei cercato di raggiungere il maggior numero di comuni dell’isola. E a quella promessa voglio tenere fede.
Convinta come sono che stavolta, si può cambiare. Davvero.
Ciao e grazie.”
Rita Borsellino
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