Il martire Marco Biagi; primi effetti di una riforma alquanto discutibile
vivo la condizione indotta da tale riforma .... anche se non in prima persona.
la mia dolce signora ha lavorato in diversi posti di lavoro, dall'ente di certificazione, alla direzione lavori di un raccordo autostrdale, all'agenzia torino 2006 per le olimpiadi; i lavori svolti sono bei lavori a prima vista, alienanti ad un occhio più attento e dubbioso.
la condizione è una sola, lavoro senza alcuna tutela della persona, con orari mostruosi e mobbing a go-go. In lavori come questi entrano in gioco anche personaggi il cui potere sembra quasi immenso quindi imprevedibile. La condizione del lavoratore è quella di non pensare e sperare che tutto finisca il più infretta possibile, questo perchè ? Se qualcuno si lamenta o
prende e se ne va, poi trovare un altro lavoro inerente a quelli di cui sopra diventa quasi impossibile; certe persone hanno il potere necessario per non farti più lavorare, quindi inizia il mobbing, le pressioni, lo stress, ed un trattamento al limite dello schiavo americano di Colore del passato.
cosa ne consegue ? un incertezza verso il futuro che è pazzesca, fare progetti o addrittura
sognare qualcosa diventa un esercizio quasi antico e poco utile. I rapporti si sfaldano lasciando posto al pressapochismo e ad un consumo immediato dei rapporti umani che lascia poco spazio a sentimenti profondi, e spinge all'ingordigia quale unico premio a cui ambire.
questa è una situazione, una realtà cmq molto diversa da quella di un call center, in questo caso l'elemento (persona) è perfettamente intercambiabile in quanto sotituibile senza formazione; molte, moltissime persone (anche qui sul forum) posson confermare oppure raccontare
le stesse cose variando giusto le mansioni svolte, aimè il risultato non cambia l'insicurezza verso il futuro è certezza assoluta, quale base per una vita stressante ed opprimente.
siamo uno dei paesi con la più bassa disoccupazione .... l'occupazione è in crescita certo e chi lo nega, però valutiamo anche il contorno, che è dei più scarni mai visti prima ! si esce di casa tardi più per mancanza di soldi che per pigrizia (almeno nel mio caso), una casa a 4 mura indipendenti è quasi irraggiungibile per un lavoratore di questo genere, vivere dignitosamente lo è altrettanto.
flessibilità = ricatto
questa è la situazione, da quando la riforma biagi è passata, il datore di lavoro può (se gli va, certo.... le eccezzioni sistono, poche certamente.....) decidere tutto del suo dipendente ; lo si ricatta dandogli un periodo di prova ed un contrattino a termine con l'effimera promessa del determinato, nel caso in cui si sia imparato e dato abbastanza; balle, solo balle, quanti amici ho in questa situazione, sempre le solite promesse , si lo rinnoviamo, si lo rinnoviamo, e poi arriva la legnata .... mi spiace ma è un periodo difficile, non possiamo assumerla, e via e prenderne un altro (lavoratore) a poco prezzo con alto rendimento assicurato dalla voglia e dalla forza che uno ha di lavorare appena uscito dall'università.
avete avuto esperienze simili ?
secondo voi è logica la flessibilità vista in questi termini ? siamo tornati indietro anni luce, e non ce ne accorgiamo, o quantomeno non abbiamo tempo fi farlo,a causa dello stress dovuto alla gionata lavorativa che porta ad un inevitabile rincoglionimento davanti alla tv, giusto per staccare la spina.
io un'idea riguardo alla morte di biagi me la sono fatta e non è certo quella passata per la tv.
vivo la condizione indotta da tale riforma .... anche se non in prima persona.
la mia dolce signora ha lavorato in diversi posti di lavoro, dall'ente di certificazione, alla direzione lavori di un raccordo autostrdale, all'agenzia torino 2006 per le olimpiadi; i lavori svolti sono bei lavori a prima vista, alienanti ad un occhio più attento e dubbioso.
la condizione è una sola, lavoro senza alcuna tutela della persona, con orari mostruosi e mobbing a go-go. In lavori come questi entrano in gioco anche personaggi il cui potere sembra quasi immenso quindi imprevedibile. La condizione del lavoratore è quella di non pensare e sperare che tutto finisca il più infretta possibile, questo perchè ? Se qualcuno si lamenta o
prende e se ne va, poi trovare un altro lavoro inerente a quelli di cui sopra diventa quasi impossibile; certe persone hanno il potere necessario per non farti più lavorare, quindi inizia il mobbing, le pressioni, lo stress, ed un trattamento al limite dello schiavo americano di Colore del passato.
cosa ne consegue ? un incertezza verso il futuro che è pazzesca, fare progetti o addrittura
sognare qualcosa diventa un esercizio quasi antico e poco utile. I rapporti si sfaldano lasciando posto al pressapochismo e ad un consumo immediato dei rapporti umani che lascia poco spazio a sentimenti profondi, e spinge all'ingordigia quale unico premio a cui ambire.
questa è una situazione, una realtà cmq molto diversa da quella di un call center, in questo caso l'elemento (persona) è perfettamente intercambiabile in quanto sotituibile senza formazione; molte, moltissime persone (anche qui sul forum) posson confermare oppure raccontare
le stesse cose variando giusto le mansioni svolte, aimè il risultato non cambia l'insicurezza verso il futuro è certezza assoluta, quale base per una vita stressante ed opprimente.
siamo uno dei paesi con la più bassa disoccupazione .... l'occupazione è in crescita certo e chi lo nega, però valutiamo anche il contorno, che è dei più scarni mai visti prima ! si esce di casa tardi più per mancanza di soldi che per pigrizia (almeno nel mio caso), una casa a 4 mura indipendenti è quasi irraggiungibile per un lavoratore di questo genere, vivere dignitosamente lo è altrettanto.
flessibilità = ricatto
questa è la situazione, da quando la riforma biagi è passata, il datore di lavoro può (se gli va, certo.... le eccezzioni sistono, poche certamente.....) decidere tutto del suo dipendente ; lo si ricatta dandogli un periodo di prova ed un contrattino a termine con l'effimera promessa del determinato, nel caso in cui si sia imparato e dato abbastanza; balle, solo balle, quanti amici ho in questa situazione, sempre le solite promesse , si lo rinnoviamo, si lo rinnoviamo, e poi arriva la legnata .... mi spiace ma è un periodo difficile, non possiamo assumerla, e via e prenderne un altro (lavoratore) a poco prezzo con alto rendimento assicurato dalla voglia e dalla forza che uno ha di lavorare appena uscito dall'università.
avete avuto esperienze simili ?
secondo voi è logica la flessibilità vista in questi termini ? siamo tornati indietro anni luce, e non ce ne accorgiamo, o quantomeno non abbiamo tempo fi farlo,a causa dello stress dovuto alla gionata lavorativa che porta ad un inevitabile rincoglionimento davanti alla tv, giusto per staccare la spina.
io un'idea riguardo alla morte di biagi me la sono fatta e non è certo quella passata per la tv.
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