Originariamente Scritto da quellogrosso
La pressione fiscale sul cittadino persona fisica e sulle persone giuridiche (che sono infine fatte da persone fisiche) è data da una pluralità di voci: imposte dirette ed indirette. Locali e centrali. Sul reddito e sul patrimonio. Ridurre una voce, se ne aumentano altre, significa poco. L'Irpef dice solo dell'irpef. Ma se aumenta la tassazione sulla benzina (che aumenta con l'aumento del costo della materia prima) questa tassa pareggia o supera la riduzione Irpef: è solo un esempio (inoltre la struttura dell'imposizione è tale per cui un aumento 100 euro di tasse prodotte da imposizioni indirette colpiscono di + i ceti bassi rispetto rispetto a 100 euro ottenute da imposizioni sul reddito, salvo politiche redistributive).
Il dato sulla riduzione o sull'aumento della tassazione nel suo complesso lo vedi da 2 dati: lo stock di denaro incassato dal fisco ciascun anno, e lo stesso stock diviso per il PIL.
Quando hai questi due dati, devi andare a vedere la sua composizione quantitativa e qualitativa stidiando le singole voci.
Quello che la sinistra contesta al governo di destra è la mancanza di una forte politica redistributiva.
Tu citi dei dati dell'ufficio propaganda di Forza Italia, mentre sarebbe opportuno controllare dati sul sito ISTAT. ovviamente hanno costruito delle tabelle sciegliendo ipotesi reali ma di loro favore.
La tabella IRE a pag. 9 dell'opuscolo di forza Italia mostra una riduzione percentuale delle tasse che è maggiore per ch ha un reddito basso e minore per chi ha un reddito alto. Se però fai un calcolo in valori assoluti, noti che l'operaio (20000 euro annui) risparmia (con tutti i se ed i ma intrinseci a queste tabelle) 1000 euro di tasse, ma il notaio (150.000 euro annui) ne risparmia 4.000. In realtà il notaio, per il gioco di deduzioni e detrazioni, ne risparmierà molti di + , mentre l'operaio detrae e deduce ben poco.
La sinistra dice che quei 4.000e di tasse al notaio non andavano tolte: andavano ridotte ulteriormente le tasse a chi aveva il reddito basso.
Le tasse di successione prima non erano dovute entro certi limiti (non ricordo di preciso, qualche centinaio di migliaia di euro). Ora è abolita totalmente: quindi oggi chi riceve mortis causa un patrimonio sostanzioso, e qundi è + ricco, non paga tasse che prima pagava. Poichè comunque il bilancio dello stato è "a somma zero", quello che manca in termini di entrate per il gettito della tassazione dell'eredità, prima pagato solo da chi aveva patrimoni significativi, ora è a carico di tutti.
Non mi pare ci sia nulla di male nella politica di Berlusconi in questo senso: è una politica poco redistributiva. Altri, ugualmente in modo legittimo, chiedono una politica + redistributiva.
Ha interesse alla prima politica chi è + ricco, ha interesse alla seconda chi lo è di meno.
La cosa assurda è credere, come lascia trasparire berlusconi (che fa propaganda ed è suo comprensibile scopo farla), che la sua politica fiscale è la migliore per chi ha di meno.
Il dato sulla riduzione o sull'aumento della tassazione nel suo complesso lo vedi da 2 dati: lo stock di denaro incassato dal fisco ciascun anno, e lo stesso stock diviso per il PIL.
Quando hai questi due dati, devi andare a vedere la sua composizione quantitativa e qualitativa stidiando le singole voci.
Quello che la sinistra contesta al governo di destra è la mancanza di una forte politica redistributiva.
Tu citi dei dati dell'ufficio propaganda di Forza Italia, mentre sarebbe opportuno controllare dati sul sito ISTAT. ovviamente hanno costruito delle tabelle sciegliendo ipotesi reali ma di loro favore.
La tabella IRE a pag. 9 dell'opuscolo di forza Italia mostra una riduzione percentuale delle tasse che è maggiore per ch ha un reddito basso e minore per chi ha un reddito alto. Se però fai un calcolo in valori assoluti, noti che l'operaio (20000 euro annui) risparmia (con tutti i se ed i ma intrinseci a queste tabelle) 1000 euro di tasse, ma il notaio (150.000 euro annui) ne risparmia 4.000. In realtà il notaio, per il gioco di deduzioni e detrazioni, ne risparmierà molti di + , mentre l'operaio detrae e deduce ben poco.
La sinistra dice che quei 4.000e di tasse al notaio non andavano tolte: andavano ridotte ulteriormente le tasse a chi aveva il reddito basso.
Le tasse di successione prima non erano dovute entro certi limiti (non ricordo di preciso, qualche centinaio di migliaia di euro). Ora è abolita totalmente: quindi oggi chi riceve mortis causa un patrimonio sostanzioso, e qundi è + ricco, non paga tasse che prima pagava. Poichè comunque il bilancio dello stato è "a somma zero", quello che manca in termini di entrate per il gettito della tassazione dell'eredità, prima pagato solo da chi aveva patrimoni significativi, ora è a carico di tutti.
Non mi pare ci sia nulla di male nella politica di Berlusconi in questo senso: è una politica poco redistributiva. Altri, ugualmente in modo legittimo, chiedono una politica + redistributiva.
Ha interesse alla prima politica chi è + ricco, ha interesse alla seconda chi lo è di meno.
La cosa assurda è credere, come lascia trasparire berlusconi (che fa propaganda ed è suo comprensibile scopo farla), che la sua politica fiscale è la migliore per chi ha di meno.
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