è un copia incolla lo dico, non potrei mettermi di fare un riassunto...
dopo questo..non puoi continuare a essere pro mussolini...e dai su...
Con il ritorno della pace nel 1918 si riaccesero in tutta Europa le tensioni all'interno della società civile.
La guerra era stata lunga, dura e aveva provocato moltissime sofferenze. Ecco un manifesto del periodo conservato al Museo del Risorgimento di Milano.
Il ritorno dei militari alla vita "civile" non avvenne senza problemi. Inoltre nel 1917, la rivoluzione socialista aveva conquistato il potere in Russia: al suo esempio molti guardarono con interesse poiché sembrava una speranza per migliorare le condizioni di vita dei meno abbienti.
In Italia le tensioni esplosero con particolare violenza. Infatti il Paese aveva problemi sociali molto gravi dovuti a:
- uno squilibrio economico fra Nord e Sud del Paese; - una forte disoccupazione;- condizioni di lavoro molto dure per i lavoratori; - pochissime riforme sociali.
In questa difficile situazione venne anche a mancare quella che era stata per molti italiani l’unica possibilità di sfuggire alla miseria: l’emigrazione. Infatti gli Stati Uniti, Paese in cui negli anni precedenti alla Prima guerra mondiale moltissimi italiani avevano cercato lavoro, decisero di adottare provvedimenti fortemente restrittivi nei confronti dell’immigrazione.
Per tutto il 1919 ci fu un’ondata di scioperi e manifestazioni contro la crescita continua dei prezzi (inflazione), e nel Sud cominciò l’occupazione delle terre.
In quell'anno i cattolici decisero di formare un partito proprio, il Partito popolare, con cui parteciparono alle elezioni di novembre. Il risultato fu per loro favorevole in quanto ne uscirono vincitori insieme ai socialisti.
È in questo periodo che si sviluppò il movimento fascista, organizzato da Benito Mussolini e appoggiato da industriali e proprietari terrieri. Esso dirigeva azioni violente contro gli scioperanti, i sindacati, i giornali e i partiti di sinistra.
Grazie all'atteggiamento favorevole del Re e all'appoggio delle forze politiche di destra presenti in Parlamento, riuscì a impadronirsi del potere con un colpo di Stato (la marcia su Roma nel 1922) e in seguito a eliminare ogni libertà, perseguitando le persone e i partiti che gli si opponevano.
La dittatura fascista fu la prima di numerose dittature che si svilupparono in Europa nel periodo fra la Prima e la Seconda guerra mondiale (1918-1939); a essa si ispirarono i movimenti politici di estrema destra che, grazie all'uso della violenza e dell'intimidazione, presero il potere in Germania, Spagna, Polonia e Portogallo.
Per conservare il suo potere Mussolini sviluppò l'uso della propaganda sfruttando i nuovi mezzi che la tecnologia offriva: il cinema e la radio.
Per far sì che i giovani crescessero convinti fascisti:
introdusse fra le materie di insegnamento a scuola ore obbligatorie di apprendimento delle idee del fascismo (si chiamava "mistica fascista") (Vedi invece quanto previsto dall'attuale Costituzione);
È L’ARATRO CHE SCAVA IL SOLCO MA È LA SPADA CHE LO DIFENDE.
CREDERE! OBBEDIRE! COMBATTERE!
Anche gli adulti venivano raggruppati in varie organizzazioni e periodicamente venivano chiamati a partecipare ad "adunate oceaniche" per ascoltare i discorsi del duce ed esaltarlo.
Era in pratica obbligatorio, se non si voleva avere problemi, iscriversi al partito fascista e al sindacato fascista.
Il fascismo non era perciò solo un regime che vietava ogni opposizione, ma cercava anche di imporre ai cittadini valori, associazioni e modi di vita: che, insomma aveva le caratteristiche di uno Stato totalitario.
Fra i temi trattati dalla propaganda, molto rilievo veniva dato all'esaltazione vuota della "Nazione italiana", presunta erede della grandezza e potenza dell’impero romano.
Ai cittadini si diceva che la guerra era il mezzo per far tornare l'Italia grande e potente come lo era stata duemila anni prima (vedi invece art. 11 Cost.); a partire dai bambini, tutto il popolo veniva coinvolto nell'addestramento militare e nella propaganda bellica.
Dall'esaltazione della "Nazione italiana" (nazionalismo) derivò anche l'italianizzazione forzata di quanti, pur essendo italiani, non lo erano per origine (gli altoatesini), cittadini a cui fu impedito di usare la propria lingua e che si videro persino cambiare i nomi dei luoghi in cui vivevano. (Vedi invece art. 6 Cost.)
Dal 1935 gli italiani vennero inviati a combattere e a morire contro popoli più deboli economicamente e militarmente, quelli dell'Etiopia e dell'Albania, e a sostenere il colpo di Stato attuato in Spagna dal generale Franco.
Nel 1938, a imitazione di quanto aveva fatto Hitler in Germania, anche Mussolini in Italia adottò leggi contro i cittadini di religione ebraica sostenendo che essi erano un pericolo per la razza ariana (leggi razziali). Manifesto della Raccolta Salce.Il legame che si strinse tra la dittatura nazista in Germania e il governo fascista finì per trascinare l'Italia nella Seconda guerra mondiale (1940), guerra da cui lo stesso regime fascista finì per essere travolto
dopo questo..non puoi continuare a essere pro mussolini...e dai su...
Con il ritorno della pace nel 1918 si riaccesero in tutta Europa le tensioni all'interno della società civile.
La guerra era stata lunga, dura e aveva provocato moltissime sofferenze. Ecco un manifesto del periodo conservato al Museo del Risorgimento di Milano.
Il ritorno dei militari alla vita "civile" non avvenne senza problemi. Inoltre nel 1917, la rivoluzione socialista aveva conquistato il potere in Russia: al suo esempio molti guardarono con interesse poiché sembrava una speranza per migliorare le condizioni di vita dei meno abbienti.
In Italia le tensioni esplosero con particolare violenza. Infatti il Paese aveva problemi sociali molto gravi dovuti a:
- uno squilibrio economico fra Nord e Sud del Paese; - una forte disoccupazione;- condizioni di lavoro molto dure per i lavoratori; - pochissime riforme sociali.
In questa difficile situazione venne anche a mancare quella che era stata per molti italiani l’unica possibilità di sfuggire alla miseria: l’emigrazione. Infatti gli Stati Uniti, Paese in cui negli anni precedenti alla Prima guerra mondiale moltissimi italiani avevano cercato lavoro, decisero di adottare provvedimenti fortemente restrittivi nei confronti dell’immigrazione.
Per tutto il 1919 ci fu un’ondata di scioperi e manifestazioni contro la crescita continua dei prezzi (inflazione), e nel Sud cominciò l’occupazione delle terre.
In quell'anno i cattolici decisero di formare un partito proprio, il Partito popolare, con cui parteciparono alle elezioni di novembre. Il risultato fu per loro favorevole in quanto ne uscirono vincitori insieme ai socialisti.
È in questo periodo che si sviluppò il movimento fascista, organizzato da Benito Mussolini e appoggiato da industriali e proprietari terrieri. Esso dirigeva azioni violente contro gli scioperanti, i sindacati, i giornali e i partiti di sinistra.
Grazie all'atteggiamento favorevole del Re e all'appoggio delle forze politiche di destra presenti in Parlamento, riuscì a impadronirsi del potere con un colpo di Stato (la marcia su Roma nel 1922) e in seguito a eliminare ogni libertà, perseguitando le persone e i partiti che gli si opponevano.
La dittatura fascista fu la prima di numerose dittature che si svilupparono in Europa nel periodo fra la Prima e la Seconda guerra mondiale (1918-1939); a essa si ispirarono i movimenti politici di estrema destra che, grazie all'uso della violenza e dell'intimidazione, presero il potere in Germania, Spagna, Polonia e Portogallo.
Per conservare il suo potere Mussolini sviluppò l'uso della propaganda sfruttando i nuovi mezzi che la tecnologia offriva: il cinema e la radio.
Per far sì che i giovani crescessero convinti fascisti:
introdusse fra le materie di insegnamento a scuola ore obbligatorie di apprendimento delle idee del fascismo (si chiamava "mistica fascista") (Vedi invece quanto previsto dall'attuale Costituzione);
rese obbligatorio l'utilizzo di libri di testo dove si doveva imparare quanto fosse da disprezzare lo Stato liberale e quanto fossero da combattere le forze di sinistra;
fece una riforma dei cicli scolastici (Riforma Gentile). I giovani dovevano partecipare a varie organizzazioni a seconda dell’età: Balilla, Figli della lupa, Piccole italiane.
In queste organizzazioni si esaltavano i valori del fascismo espressi in slogan come:È L’ARATRO CHE SCAVA IL SOLCO MA È LA SPADA CHE LO DIFENDE.
CREDERE! OBBEDIRE! COMBATTERE!
Anche gli adulti venivano raggruppati in varie organizzazioni e periodicamente venivano chiamati a partecipare ad "adunate oceaniche" per ascoltare i discorsi del duce ed esaltarlo.
Era in pratica obbligatorio, se non si voleva avere problemi, iscriversi al partito fascista e al sindacato fascista.
Il fascismo non era perciò solo un regime che vietava ogni opposizione, ma cercava anche di imporre ai cittadini valori, associazioni e modi di vita: che, insomma aveva le caratteristiche di uno Stato totalitario.
Fra i temi trattati dalla propaganda, molto rilievo veniva dato all'esaltazione vuota della "Nazione italiana", presunta erede della grandezza e potenza dell’impero romano.
Ai cittadini si diceva che la guerra era il mezzo per far tornare l'Italia grande e potente come lo era stata duemila anni prima (vedi invece art. 11 Cost.); a partire dai bambini, tutto il popolo veniva coinvolto nell'addestramento militare e nella propaganda bellica.
Dall'esaltazione della "Nazione italiana" (nazionalismo) derivò anche l'italianizzazione forzata di quanti, pur essendo italiani, non lo erano per origine (gli altoatesini), cittadini a cui fu impedito di usare la propria lingua e che si videro persino cambiare i nomi dei luoghi in cui vivevano. (Vedi invece art. 6 Cost.)
Dal 1935 gli italiani vennero inviati a combattere e a morire contro popoli più deboli economicamente e militarmente, quelli dell'Etiopia e dell'Albania, e a sostenere il colpo di Stato attuato in Spagna dal generale Franco.
Nel 1938, a imitazione di quanto aveva fatto Hitler in Germania, anche Mussolini in Italia adottò leggi contro i cittadini di religione ebraica sostenendo che essi erano un pericolo per la razza ariana (leggi razziali). Manifesto della Raccolta Salce.Il legame che si strinse tra la dittatura nazista in Germania e il governo fascista finì per trascinare l'Italia nella Seconda guerra mondiale (1940), guerra da cui lo stesso regime fascista finì per essere travolto
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