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Cos'è la felicità?

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    Cos'è la felicità?

    Ascoltatemi per favore, è una cosa troppo importante questa!
    Era da qualche giorno che mi sentivo addosso un grande disagio, da quando ho visto un fiocco azzurro al cancello di un mio vicino, un tipo squallido squallido, occhialino,sorrisino e lavoro dalle 8 di mattina alle 6 di sera...
    Qual'è il senso?
    Oggi ho visto per l' ennesima volta Million dollar baby... mi sento così felice dentro, è tutto così chiaro, ma perchè la gente fa così?
    queste vite si accordano con le siglette degli spot dei telefonini, e uno se la può godere quanto gli pare a fare soldi e chiavare e mangiare e viaggiare, ma cosa importa!! Dio, io vorrei tanto che la mia vita avesse lo stesso sorriso triste, lo stesso calore dentro che ti danno i finali di certi film... la musica finale di schindler's list, la risata folle di oppio di deniro in "c'era una volta in america", Leon che si fa saltare "questo te lo manda Matilda", e Thelma e Louise che si guardano e sorridono "sei proprio sicura?" e thelma che indica il gran canion...
    Non c'è amarezza in questi finali, non c'è squallore, sono sorrisi bagnati di lacrime...
    Allora, ci sono 2 tipi di persone: quelli che non si fanno domande, come se lo scopo della vita fosse nient' altro che vivere, e siccome è quello che tutti ritengono sia normale, giusto, o che so io, non so spiegarmi, l' unica loro aspirazione è farsi una famiglia, avere un lavoro, una casa, poi dei nipotini, una pensione... "i vostri sogni sono sogni tv"...
    che *****, conosco un ragazzo molto bruttino che non potendo avere di meglio si è fatto presentare una cicciona, magari pensando "il prezzo è giusto", e ora progetta una famiglia e si fa il culo a lavorare... per cosa!!!?
    Lo capite che questi non sono veri desideri? E' tutto un imbroglio, perchè l' amore, la famiglia, l' andare avanti a campare, sono desideri impostici dal nostro istinto, da quello di riproduzione e da quello di sopravvivenza... siamo strumenti di un progetto biologico, che schifo... Se la nostra evoluzione ci avesse dotati di un sistema riproduttivo per partenogenesi anzichè accoppiamento esterno, tutti sognerebbero, trovandolo molto romantico, di rotolarsi in un prato perdendo qualche spora o zampa o che so io... non ho ragione?
    comunque, dicevo, ci sono 2 tipi di persone: gli insetti (la loro non è felicità: è comportamento istintualmente guidato, è il brulicare piccolo, lo sciamare dell' alveare), e poi ci sono le persone che vogliono "di più". Queste persone si prendono lo stesso ciò di cui TUTTI HANNO BISOGNO per vivere: amore, famiglia, lavoro (il lavoro serve a permettersi amore e famiglia, e per andare avanti a campare, quindi non c'è proprio niente di nobile nel lavoro: è un dare per avere...), però intuiscono che non ha senso, e allora si coplicano la vita tra smania e irrequietezza, e nel tentativo di essere felici si distruggono la vita. Mentre i primi, però, pur essendo stupidi, pur avendo famiglia etc, non sono felici (al massimo appagati, come gli insetti), i secondi si avvicinano maggiormente alla felicità, perchè, pur non raggiungendola mai, tendono però ad un' idea di bellezza, di perfezione superiore, e quest' idea di felicità è già qualcosa.
    Ma a volte queste persone inciampano in qualche incidente, e allora possono vedere la verità: la felicità non esiste, se noi siamo solo strumenti biologici. Felicità è rinunciare alla felicità!
    Felicità è rinunciare al nostro status di spermatozoi, fuggire via, morire per terra, forse, ma chiudendo gli occhi alla luce del sole!!
    Se i desideri della brava gente, le martuffie che fanno "beeelliino" ai bimbetti, le famigliole nelle villette a schiera (famiglia, lavoro, religione...Gesù, ogni idiota può avere queste cose, e quasi tutti le hanno) sono falsi desideri, illusioni create da un istinto, allora HA SENSO solo se ci costruiamo dei desideri tutti nostri, nuovi di zecca, assurdi, bellissimi.... Chi farebbe un film sulla famiglia sfigatucci? Il film, il sogno, è Million dollar Baby: lottare oltre ogni sopportazione, per un sogno che solo tu puoi vedere... Una vita da raccontare, questo è il sogno... Naturalmente non si può vivere senza le cose a noi necessarie: siamo nati apposta per dare seguito alla storiella di famiglia, lavoro, nipotini... La gente trova questa storia così interessante e commovente... Boh?
    Da una parte l' istinto di vita, lo squallore di essere insetti con solo un miraggio di felicità, dall' altra la rinuncia alla felicità, inseguendo un sogno che va oltre, il sogno di dire "Io no!", una specie di felicità... siamo spermatozoi, e fuori dall' utero, all' aria aperta, esposti ai veri sogni, presto muoriamo... La vera felicità, la nuova felicità sta nella pulsione di morte: solo quando non ti frega più della vita puoi davvero vivere alla massima intensità, attimo per attimo! Solo così potrà avere un senso, solo così sarà davvero bello, stupido, assurdo!
    La furbizia è squallore, la stupidità è forza... la gente si risparmia più che può, la gente è furba, ma vale così poco...
    Mi ci sono voluti anni, ma finalmente mi è tutto chiaro! "Voglio trovare un senso a questa vita"

    PS: per fare un esempio di ciò che intendo, il mio sogno è entrare nella legione, e magari diventare un grande scrittore, morire da eroe in battaglia e essere considerato, come redford ne "la mia africa", "il più difficile, il più bello di tutti noi"

    PPS: Per piacere, non venitemi ora a offendere coi soliti discorsi banali sul suicidio o la legione...Ho voluto condividere questo pensiero perchè mi sembra molto vero e importante. Cerchiamo di capire se siamo tutti daccordo...
    Last edited by Arturo Bandini; 25-11-2005, 21:02:33.

    #2
    Ma va a cagher.

    Hai scritto una marea di stronzate e io coglione che ho letto il post fino in fondo.

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      #3
      ma a me veramente mi sembra che tutto sia talmente inconfutabile

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        #4
        ci sono 2 tipi di persone: gli insetti (la loro non è felicità: è comportamento istintualmente guidato, è il brulicare piccolo, lo sciamare dell' alveare), e poi ci sono le persone che vogliono "di più".
        e quindi tu apparterresti a queste "altre" persone?

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          #5
          e quindi tu apparterresti a queste "altre" persone?
          Non proprio, cioè, una volta anch' io desideravo "di più": una felicità totale, un amore perfetto... Poi mi è capitato un incidente (incidente morale: ho smesso di credere nell' amore e nella gente) e così ho dovuto trovarmi un' altro scopo... Sono felice di essere stato male per un po', perchè da quello che ho passato è nata in me questa nuova concezione di felicità che sento essere profondamente vera... Anche se trovassi l' amore perfetto, ormai, non rinuncerei ai miei progetti per niente al mondo...
          Ma non parliamo di me: cerchiamo di ragionare sulle cose che ho scritto. Hanno un senso? e se non lo hanno, qual' è il senso?
          Last edited by Arturo Bandini; 25-11-2005, 21:16:21.

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            #6
            come diceva il Buddha:<< nascere e' dolore, vivere e' dolore, morire e' dolore>>....occorre essere nulla desiderare nulla...occorre staccarsi dalla materialita'..dai suoi desideri effimeri che costringono alla reincarnazione...occorre uscire dal ciclo delle rinascite e solo allora capirai e raggiungerai il nirvana..cio' che non e' pari ad ogni cosa...il nirvana e' lo stato divinoò...solo chi smette di cercare la felicita' e torna alla propia essenza puo' trovarla.

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              #7
              Originariamente Scritto da Arturo Bandini
              Non proprio, cioè, una volta anch' io desideravo "di più": una felicità totale, un amore perfetto... Poi mi è capitato un incidente (incidente morale: ho smesso di credere nell' amore e nella gente) e così ho dovuto trovarmi un' altro scopo... Sono felice di essere stato male per un po', perchè da quello che ho passato è nata in me questa nuova concezione di felicità che sento essere profondamente vera... Anche se trovassi l' amore perfetto, ormai, non rinuncerei ai miei progetti per niente al mondo...
              Ma non parliamo di me: cerchiamo di ragionare sulle cose che ho scritto. Hanno un senso? e se non lo hanno, qual' è il senso?
              bè le cose che hai scritto sono anche condivisibili ma tu sei arrivato a pensarle per un "incidente", insomma come la volpe e l'uva e tu mi sembri la volpe

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                #8
                come diceva il Buddha:<< nascere e' dolore, vivere e' dolore, morire e' dolore>>....occorre essere nulla desiderare nulla...occorre staccarsi dalla materialita'..dai suoi desideri effimeri che costringono alla reincarnazione...occorre uscire dal ciclo delle rinascite e solo allora capirai e raggiungerai il nirvana..cio' che non e' pari ad ogni cosa...il nirvana e' lo stato divinoò...solo chi smette di cercare la felicita' e torna alla propia essenza puo' trovarla.
                bè, non ne so niente di buddismo, ma mi sembra un pò inerte come stile di vita. Rinunciare alla felicità significa andare a stanare il dolore, secondo me, un po' come Million dollar baby, che mangiava avanzi e si alzava alle 5 per allenarsi... Il desiderio ci deve essere, e bisogna che sia materiale, sporco di fango e di sudore, esausto di sonno e smanioso di fare ancora di più, e felice di essere così doloroso... Quello che importa è che non abbia alcuna utilità apparente, che non sia affatto furbo, ma così bello. La realizzazione di un' utopia...
                Se ci si affida alla chimera della reincarnazione è inutile... Bisogna fare tutto qui, e subito, andare a guardare nel buco del culo della morte, mentre i pelatini mangiano le pizzette...

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                  #9
                  Schopenauer diceva che la felicità non e' altro che il lasso di tempo tra due periodi dolorosi.
                  Leopardi diceva che la felicità era solo nell'attesa


                  Ah c'è da dire che nessuno dei due faceva un ***** di nulla tutto il giorno eccetto piangersi addosso e dire "ahhhh che brutta che e' la vita".
                  E se la morte che ti e' d'accanto, ti vorrà in cielo dall'infinito, si udrà piu forte, si udrà piu santo, non ho tradito! Per l'onore d'Italia!

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                    #10
                    Semplice:
                    la felicità è quando si ha la serenità serenità

                    Originariamente Scritto da Gandhi
                    c'ha più zigomi che zinne dasha

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                      #11
                      Originariamente Scritto da matt85
                      bè le cose che hai scritto sono anche condivisibili ma tu sei arrivato a pensarle per un "incidente", insomma come la volpe e l'uva e tu mi sembri la volpe
                      si, un po' è vero... se le cose fossero andate diversamente penso che avrei desiderato anch'io una brava ragazza, un bambino, una carriera. Quando uno sta bene non ha motivo di porsi tante domande, però cerco di considerare quello che è stato come una nuova occasione, un' opportunità di riscatto. Il mio sogno adesso è questo: poter urlare a tutti "io non sono spazzatura!", e tutto il resto passa in secondo piano... Forse come paragone è sciocco, ma pensate ai supereroi: batman, devilman...è stato il dolore che li ha resi tali, che ha dato loro la rabbia per andare oltre...
                      Quando arriva il dolore, ci sono 2 alternative: gli insetti si lasciano andare, quelli che invece desideravano una felicità superiore, a quel punto rinunciano a tutto, rifiutano le briciole e si vendicano di ciò che è stato, vivono per vomitare forza...

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                        #12
                        Originariamente Scritto da greenday2
                        Schopenauer diceva che la felicità non e' altro che il lasso di tempo tra due periodi dolorosi.
                        Leopardi diceva che la felicità era solo nell'attesa


                        Ah c'è da dire che nessuno dei due faceva un ***** di nulla tutto il giorno eccetto piangersi addosso e dire "ahhhh che brutta che e' la vita".
                        si, però loro sono rimasti nella storia... non facevano un ***** tutto il giorno... la gente fa perchè gli serve, non per eroismo... anche gli insetti fanno...

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                          #13
                          Originariamente Scritto da GIULIO
                          Semplice:
                          la felicità è quando si ha la serenità serenità
                          e la bellezza in questa cosa dov'è? Se tu leggi un romanzo non ti frega che i personaggi siano sereni: possono essere tragici, stupidi, anche, ma belli...
                          Penso che si dovrebbe fare della nostra vita una specie di romanzo...

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                            #14
                            Originariamente Scritto da Arturo Bandini
                            Ascoltatemi per favore, è una cosa troppo importante questa!
                            Era da qualche giorno che mi sentivo addosso un grande disagio, da quando ho visto un fiocco azzurro al cancello di un mio vicino, un tipo squallido squallido, occhialino,sorrisino e lavoro dalle 8 di mattina alle 6 di sera...
                            Qual'è il senso?
                            Oggi ho visto per l' ennesima volta Million dollar baby... mi sento così felice dentro, è tutto così chiaro, ma perchè la gente fa così?
                            queste vite si accordano con le siglette degli spot dei telefonini, e uno se la può godere quanto gli pare a fare soldi e chiavare e mangiare e viaggiare, ma cosa importa!! Dio, io vorrei tanto che la mia vita avesse lo stesso sorriso triste, lo stesso calore dentro che ti danno i finali di certi film... la musica finale di schindler's list, la risata folle di oppio di deniro in "c'era una volta in america", Leon che si fa saltare "questo te lo manda Matilda", e Thelma e Louise che si guardano e sorridono "sei proprio sicura?" e thelma che indica il gran canion...
                            Non c'è amarezza in questi finali, non c'è squallore, sono sorrisi bagnati di lacrime...
                            Allora, ci sono 2 tipi di persone: quelli che non si fanno domande, come se lo scopo della vita fosse nient' altro che vivere, e siccome è quello che tutti ritengono sia normale, giusto, o che so io, non so spiegarmi, l' unica loro aspirazione è farsi una famiglia, avere un lavoro, una casa, poi dei nipotini, una pensione... "i vostri sogni sono sogni tv"...
                            che *****, conosco un ragazzo molto bruttino che non potendo avere di meglio si è fatto presentare una cicciona, magari pensando "il prezzo è giusto", e ora progetta una famiglia e si fa il culo a lavorare... per cosa!!!?
                            Lo capite che questi non sono veri desideri? E' tutto un imbroglio, perchè l' amore, la famiglia, l' andare avanti a campare, sono desideri impostici dal nostro istinto, da quello di riproduzione e da quello di sopravvivenza... siamo strumenti di un progetto biologico, che schifo... Se la nostra evoluzione ci avesse dotati di un sistema riproduttivo per partenogenesi anzichè accoppiamento esterno, tutti sognerebbero, trovandolo molto romantico, di rotolarsi in un prato perdendo qualche spora o zampa o che so io... non ho ragione?
                            comunque, dicevo, ci sono 2 tipi di persone: gli insetti (la loro non è felicità: è comportamento istintualmente guidato, è il brulicare piccolo, lo sciamare dell' alveare), e poi ci sono le persone che vogliono "di più". Queste persone si prendono lo stesso ciò di cui TUTTI HANNO BISOGNO per vivere: amore, famiglia, lavoro (il lavoro serve a permettersi amore e famiglia, e per andare avanti a campare, quindi non c'è proprio niente di nobile nel lavoro: è un dare per avere...), però intuiscono che non ha senso, e allora si coplicano la vita tra smania e irrequietezza, e nel tentativo di essere felici si distruggono la vita. Mentre i primi, però, pur essendo stupidi, pur avendo famiglia etc, non sono felici (al massimo appagati, come gli insetti), i secondi si avvicinano maggiormente alla felicità, perchè, pur non raggiungendola mai, tendono però ad un' idea di bellezza, di perfezione superiore, e quest' idea di felicità è già qualcosa.
                            Ma a volte queste persone inciampano in qualche incidente, e allora possono vedere la verità: la felicità non esiste, se noi siamo solo strumenti biologici. Felicità è rinunciare alla felicità!
                            Felicità è rinunciare al nostro status di spermatozoi, fuggire via, morire per terra, forse, ma chiudendo gli occhi alla luce del sole!!
                            Se i desideri della brava gente, le martuffie che fanno "beeelliino" ai bimbetti, le famigliole nelle villette a schiera (famiglia, lavoro, religione...Gesù, ogni idiota può avere queste cose, e quasi tutti le hanno) sono falsi desideri, illusioni create da un istinto, allora HA SENSO solo se ci costruiamo dei desideri tutti nostri, nuovi di zecca, assurdi, bellissimi.... Chi farebbe un film sulla famiglia sfigatucci? Il film, il sogno, è Million dollar Baby: lottare oltre ogni sopportazione, per un sogno che solo tu puoi vedere... Una vita da raccontare, questo è il sogno... Naturalmente non si può vivere senza le cose a noi necessarie: siamo nati apposta per dare seguito alla storiella di famiglia, lavoro, nipotini... La gente trova questa storia così interessante e commovente... Boh?
                            Da una parte l' istinto di vita, lo squallore di essere insetti con solo un miraggio di felicità, dall' altra la rinuncia alla felicità, inseguendo un sogno che va oltre, il sogno di dire "Io no!", una specie di felicità... siamo spermatozoi, e fuori dall' utero, all' aria aperta, esposti ai veri sogni, presto muoriamo... La vera felicità, la nuova felicità sta nella pulsione di morte: solo quando non ti frega più della vita puoi davvero vivere alla massima intensità, attimo per attimo! Solo così potrà avere un senso, solo così sarà davvero bello, stupido, assurdo!
                            La furbizia è squallore, la stupidità è forza... la gente si risparmia più che può, la gente è furba, ma vale così poco...
                            Mi ci sono voluti anni, ma finalmente mi è tutto chiaro! "Voglio trovare un senso a questa vita"

                            PS: per fare un esempio di ciò che intendo, il mio sogno è entrare nella legione, e magari diventare un grande scrittore, morire da eroe in battaglia e essere considerato, come redford ne "la mia africa", "il più difficile, il più bello di tutti noi"

                            PPS: Per piacere, non venitemi ora a offendere coi soliti discorsi banali sul suicidio o la legione...Ho voluto condividere questo pensiero perchè mi sembra molto vero e importante. Cerchiamo di capire se siamo tutti daccordo...
                            Carissimo Arturo,
                            in concetto più importante ch secondo me hai espresso e che ti rende veramente ammirevole, rispetto al grigiore che c'è intorno (non mi riferisco al forum) è che un uomo deve avere un SUO sogno e non puo' nè rinunziare a sognare nè adeguarsi ai sogni degli altri.
                            Avere un proprio sogno è , paradossalmente, desiderare anche di "perdere" la vita perchè il sogno si realizzi, anche se realizzare il sogno signifcasse perderla veramente.
                            Nessuno può impedirci di sognare una vita eroica. Ogni vita dovrebbe sempre essere straordinaria nell'ordinario.
                            A vole qualcuno potrebbe sentirsi chiamato ad essere ordinario nello straordinario: tu potresti essere uno di quelli.
                            Non ascoltare ti chi dice che è perchè ti è capitato qualcosa che ora ragioni così.
                            Spesso la vita (io potrei dire Dio, ma falo stesso) quando intuisce che siamo fatti per l'avventura e indugiamo a capirlo, permette che siamo sconvolti dal dolore perchè possiamo cominciare a vedere.
                            Vai avanti, caro arturo, e insegnaci a sognare.

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                              #15
                              concretamente? cioè le tue parole trasudano eroismo e orgoglio ma poi nella vita reale ti caghi addosso di due vicini obesi.
                              il tuo paradosso è che concettualmente esprimi la dinamicità mentre concretamente sei l'emblema della staticità.
                              Alla fine appurati i concetti che hai espresso, come intendi agire anzi, come stati agendo?

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