Originariamente Scritto da T-Rex
PSV Eindhoven-Milan 1-0
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EINDHOVEN (Ola), 1 novembre 2005 - Perdere 3-1 lo scorso maggio non procurò tanto dolore, Istanbul era stata conquistata. Perdere 1-0 in casa del Psv nella fase a gironi fa invece più male, perché complica parecchio il cammino del Milan che sarà costretto a fare bottino pieno a Istanbul e in casa contro lo Schalke. Prestazione sottotono che fa a pugni con l'esibizione di tre giorni fa, ancora una volta contro un avversario capace di ribaltare tutti i pronostici all'insegna del gioco di squadra. Dopo una vigilia tormentata dalle riflessioni, Carlo Ancelotti scioglie il dilemma. In attacco, secondo le previsioni, giocano Vieri e Gilardino, ma in panchina non ci va Inzaghi, apparso tonico e brillante nella rifinitura di lunedì sera, bensì Shevchenko, nonostante i fastidi al tallone. A convincere il tecnico rossonero è stata la cocciutaggine dell'ucraino, ma anche i novanta minuti spesi da Superpippo contro la Juventus.Ecco quindi il Milan anti Psv, con Stam e Kaladze difensori di fascia, il collaudato centrocampo e Kakà dietro le punte. Per Guus Hiddink nessun tormento. Schiera un anomalo 3-3-1-3, con un tridente d'attacco che ritrova Vennegoor e Aissati rifinitore. A Timmy Simons, ancora una volta, il compito di marcare Kakà; il pompiere che deve spegnere la fonte del gioco rossonero. Scatto da centometristi per Psv e Milan, subito in partita. Cocu scalda le polveri dopo 80", colpo di testa centrale, poi Vieri sparacchia su Gomes da posizione ideale. I temi della sfida sono rispettati. Il Milan riparte lungo linee centrali. Pirlo e Kakà smistano sulle fasce, ma quando la palla arriva in mezzo la difesa olandese si chiude a riccio su Vieri e Giardino. Meno tecnico, ma lineare, invece, lo schema del Psv, organizzato e veloce; tutto l'Hiddink-pensiero materializzato da un pressing asfissiante. La spinta dei centrali è possente e quando il gioco si allarga sulle fasce sono dolori.Come se non bastasse, al 12' Kaladze cicca un colpo di testa e regala un assist a Farfan che ha spazio libero per scaricare sul primo palo, perforando Dida colto impreparato. Il portiere brasiliano si fa però perdonare al 22' respingendo istintivamente un colpo di testa ravvicinato di Alex. Involuzione rossonera. Scordatevi il Milan che ha dominato la Juve. Molle, spento, braccato, senza spazi e sorpreso. Limitato a centrocampo, dove i raddoppi abbondano, con un Gattuso a mezzo servizio dopo un'ammonizione che ne limita la consueta aggressività. Sotto di un gol, senza gioco sulle fasce, la squadra di Ancelotti vive il suo momento migliore nella parte finale del primo tempo. E al 43' è la sfortuna a fermare Vieri nella mani del reattivo Gomes, anche se è Cocu a sprecare il raddoppio nel recupero.Nella ripresa il Milan si presenta in campo corretto sulle fasce: Jankulovski e Serginho per Gattuso e Kaladze. Il brasiliano va subito in crisi su Farfan che per un nulla non ripete l'impresa del 12'. Non avendo nulla da perdere i rossoneri pressano e subiscono il contropiede del Psv. Dida dice no a Beasley e questo la dice lunga sulla serata del Milan che sembra pagare lo sforzo di sabato scorso. Impacchettati a dovere, ai rossoneri non resta che aggirare l'ostacolo, permettendo però ai biancorossi di riorganizzarsi e coprire. L'avveduto Hiddink, onde evitare sorprese, rafforza la difesa inserendo Reiziger per il centrocampista Afellay. Un uomo in più per arginare l'anemico attacco del Milan, appesantito da Vieri e mai acceso da Gilardino.Un paradosso che convince Ancelotti a schierare Shevchenko per l'ex del Parma. Utile per far capire al tecnico che forse la mossa avrebbe fatto comodo molto prima. Sheva, infatti, impiega pochi secondi per esaltare le doti di Gomes, straordinario nel deviare in angolo una potente punizione dell'ucraino destinata nel sette. Finisce male. Con il Psv a caccia del raddoppio e l'espulsione di Stam per doppia ammonizione e un'entrata su Serginho che Poll lascia correre troppo frettolosamente. Chapeau Psv.
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