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Gnapp non tutto si fa per una ricompensa, anzi spesso le cose più belle si fanno senza volerla neanche una ricompensa!
Sarebbe un pò triste pensare di fare una cosa solo per aver una ricompensa no!?!
Io sono fedele a mia moglie perchè la amo e so che se la tradissi le farei molto male, non perchè mi aspetto una sorta di riconpensa ( anche se certe volte l'occhio scappa su altre ragazze, ma come si sul dire, "guardare e non taccare" )
Stessa cosa vale per vedere il frutto dei tuoi sacrifici: a parte il fatto che non è proprio vero, spesso già in vita vedi il frutto dei tuoi sacrifici, ciò che fai si riflette comunque a chi ti sta intorno, ma a parte quello, pensa ad esempio ai medici ricercatori: lavorano una vita per scoprire una cura o un vaccino, e non è detto che loro ci riusciranno, ma forse chi verrà dopo di loro ce la farà grazie agli studi incominciati da chi li ha preceduti!
Pensa positivo dai!
Ma io penso sempre positivo
Guarda, forse ho espresso male il concetto. Io non mi aspetto nessuna "ricompensa" per quello che faccio, è solo che il fatto di fermarmi ad un certo punto mi fa imbestialire.
Tu non vorresti vedere il mondo (e in particolare i tuoi cari) tra cent'anni? O tra mille? Io sì. Per questo ho questo dubbio che mi assilla.
Come avevo promesso a Giulio mi son letto il post Riflessioni. Non sono d'accordo con Matt85 che la Chiesa dice queste cose. Da che l'uomo è apparso sulla terra si è creato la domanda sulla morte altrimenti non si spiegherebbero le testimonianze monumentali che la storia ci ha lasciato circa le sepolture. Per me la domanda sulla morte è l'indizio più evidente della coscienza di essere fatti per la vita. Se non fosse così la morte non rappresenterebbe un problema. Le risposte al problema sono molto più antica della Chiesa.Inoltre la Chiesa non ha risposte proprie ma custodisce quelle di Cristo. La perversità della cultura razionalista consiste nel far di tutto affinchè l'uomo non si ponga più questa domanda, salvo poi il rimanere di stucco quando improvvisamente il problema si presenta. Evadere la questione della morte significa evadere quella della vita.
Cristo ha offerto una risposta che non può che essere soprannaturale perchè la morte ci apre orizzonti altri da noi che possiamo solo intuire ma non definire. Su ciò che vien detto a proposito di esperienze avute da pazienti in coma sono d'accordo con ch riconosce che si tratta di effetti intraumani che nulla hanno a che vedere con l'esperienza dell'al di là.
Ridurre la questione della vita a questa vita rappresenterebbe un'ingustizia per molti. Se è vero che è giusto che chi ha offeso in qusta vita la dignità dell'uomo paghi ciò tuttavia non restituisce la vita, la gioia e la felicità perduta a chi è stato offeso. Tutto si risolverebbe in un forma paradossale di egoismo. Se esiste una giustizia per ogni uomo questa non può risolversi sulla terra. Deve avere una possibilità più ampia. E soltanto la vita eterna può offrire una soluzione di giustizia per chi, a causa della cattiveria dell'uomo, non l'ha avuta sulla terra.
Se non fosse coì sarei il primo a prendermela con Dio, qualora a quel punto esistesse.
Per quanto riguarda il pensiero della morte? Se dicessi che non mi angoscia mentirei. Proprio per questo non posso accettare che essa abbia il sopravvento su di me e quindi cerco qualcuno che possa alimentare la mia speranza. Se poi c'è chi s contenta di meno libero di farlo. Alla fine siamo liberi di guardare alla vita come ci sentiamo. Ma dobbiamo interrogarci con sincerità se veramente le risposte limitative ci danno la pace.
Bella risposta Don!
Del resto non ne dubitavo
Su molte cose non posso non darti ragione, ma poi mi si aprono nuove domande:
Quando ad esempio dici che nella vita terrena non abbiamo giustizia e che la giustizia la troveremo soltanto dopo, è un ottimo modo per dare una motivazione a come mai ci siano milioni di persone che soffrono ingiustamente, non è giusto che ci sia chi soffre senza averne colpa.... ma poi la domanda che da ciò ne consegue è: ma allora se Dio esiste perchè deve far soffrire alcuni ed altri no? Se Dio ci ha dato la vita è perchè vale la pena viverla, e non è detto che chi sta bene sia un cattivo "cristiano", perciò verrà premiato nell'aldilà come colui che ha sofferto....quindi i conti non mi tornano comunque!
Ma davvero riuscite a credere ( parli per i cristiani) che dopo a morte ci sia la vita eterna? Eterna ma riuscite a capire cosa significa, non potrebbe essere una pena piu' grande della vita stessa? Mettiamoci l'animo in pace ( ops) e pensiamo che dopo sta vita di stenti non c'e' proprio un ***** nulla.
Ma davvero riuscite a credere ( parli per i cristiani) che dopo a morte ci sia la vita eterna? Eterna ma riuscite a capire cosa significa, non potrebbe essere una pena piu' grande della vita stessa? Mettiamoci l'animo in pace ( ops) e pensiamo che dopo sta vita di stenti non c'e' proprio un ***** nulla.
Mah, io vorrei sperare ci fosse qualcosa. Ma forse son troppo razionale, credo solo a quello che vedo o che può essere scientificamente dimostrato...
La mia unica certezza, per ora, è che c'è questa di vita ma non per questo vivo con l'angoscia che deriva dal non sapere cosa c'è dopo. Piuttosto per me è uno stimolo per godermi al massimo il presente e quello che ho di concreto. Spesso è un aiuto per distinguere i veri problemi dalle cazzate e per prendere più alla leggera certe situazioni. Per cogliere, perdonate il luogo comune, l'attimo che se ne va
Originariamente Scritto da master wallace
Se solo tu capissi il concetto della ******* e del BB. . ., ma. . chiedo troppo.
Ma davvero riuscite a credere ( parli per i cristiani) che dopo a morte ci sia la vita eterna? Eterna ma riuscite a capire cosa significa, non potrebbe essere una pena piu' grande della vita stessa?
E fai bene, se riesci. Vorrei crederci anche io ma è più forte di me, ci spero e non lo escludo a priori... Però come ho detto questo è più uno sprono a vivere al meglio, poi vedremo
Originariamente Scritto da master wallace
Se solo tu capissi il concetto della ******* e del BB. . ., ma. . chiedo troppo.
E fai bene, se riesci. Vorrei crederci anche io ma è più forte di me, ci spero e non lo escludo a priori... Però come ho detto questo è più uno sprono a vivere al meglio, poi vedremo
Bella risposta Don!
Del resto non ne dubitavo
Su molte cose non posso non darti ragione, ma poi mi si aprono nuove domande:
Quando ad esempio dici che nella vita terrena non abbiamo giustizia e che la giustizia la troveremo soltanto dopo, è un ottimo modo per dare una motivazione a come mai ci siano milioni di persone che soffrono ingiustamente, non è giusto che ci sia chi soffre senza averne colpa.... ma poi la domanda che da ciò ne consegue è: ma allora se Dio esiste perchè deve far soffrire alcuni ed altri no? Se Dio ci ha dato la vita è perchè vale la pena viverla, e non è detto che chi sta bene sia un cattivo "cristiano", perciò verrà premiato nell'aldilà come colui che ha sofferto....quindi i conti non mi tornano comunque!
Giulio, non ho detto che sulla terra la giustizia non c'è e non può esserci, anzi....è giusto che ci sia e deve esserci...ma essa non è sufficiente a soddisfare la sete di vita in chi è stato offeso nella sua dignità perchè non gli restituirà mai ciò che gli è stato tolto. Questo non toglie nulla alla responsabilità di chi deve garantire la dignità della vita di ogni uomo. Non giustifica in alcun modo l'ingiustizia umana.
"purtroppo" Dio creando l'uomo ha giocato d'azzardo. Ha creato un essere chiamato ad esercitare la libertà e, proprio perchè l'ha creato come un essere in divenire, chiamato ad imparare l'esercizio della libertà e non poteva fare altrimenti ma gli ha indicato la via da seguire per giungere al perfetto
esercizio dell libertà che, come forse saprai, non è il fare ciò che si vuole ma agire scegliendo il bene.
Del resto i nostri genitori ci hanno dato la vita ma non ci hanno messo al mondo capaci di esercitare appieno la nostra libertà. Da saggi educatori (me l'auguro) ci hanno insegnato la via del bene perchè possiamo essere liberi da ogni condizionamento che ci renderebbe schiavi del male e quindi non liberi. Ma capisci che qui entra in gioco l'affermazione dell'esistenza di una verità assoluta che non tutti oggi sono disponibili ad accettare.
In questa visione il mistero del male può apparire sempre possibile ma non per questo giustificabile. Del resto quello che noi cristiani chiamiamo ricompensa non è qualcosa che Dio ci da in più ma è la consacrazione definitiva da parte dello stesso Dio dello stile di vita che noi liberamente abbiamo scelto.
Ecco perchè è grande oggi la nostra responsabilità verso la nostra stessa vita.
Poi per essere bravo cristiano bisogna sudarsi la pagnotta, costa fatica, la fatica ddella fedeltà a Dio nella vita ordinaria in contesti e situazioni ostili e indifferenti. Bisogna lottare per essere bravi cristiani...non basta solo andare a messa la domenica
Bisogna lottare per essere bravi cristiani...non basta solo andare a messa la domenica
Scusa Don se ti vengo contro.
Io mi reputo un buon cristiano ma alla domenica non vado in chiesa. Il rapporto tra me e Dio è strettamente personale, non sento il bisogno di ostentare la mia fede andando a messa.
Per cui l'andare a messa la domenica secondo me è un qualcosa in più, e non la base per essere un buon cristiano.
Io mi reputo un buon cristiano ma alla domenica non vado in chiesa. Il rapporto tra me e Dio è strettamente personale, non sento il bisogno di ostentare la mia fede andando a messa.
Per cui l'andare a messa la domenica secondo me è un qualcosa in più, e non la base per essere un buon cristiano.
Che ne dici?
Beh, se arrivassi a comprendere pienamente il messaggio di Cristo capiresti tu stesso che un cristiano non puo non partecipare alla messa di domenica.
Non è un'esibizione ma un attingere alla sorgente insieme ai fratelli di fede. Io ho detto che non basta quello ma non ho detto che non serve.
La Bibbia dice che la fede è un dono di Dio...è lo sguardo che ti rende capaci di fare l'esperienza di Dio oggi...se il dono non lo si attinge uno non se lo può dare.
La questione di fondo è che spesso fondiamo il senso della nostra appartenenza cristiana più sul nostro sentimento che dal confronto con Cristo. Ma se la fede involve anche il sentimento, il solo sentimento non è la fede.
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