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  • Bebbo
    IL LATITANTE
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    • Nel regno della fantasia
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    #16
    Originariamente Scritto da prince
    Ma come si fa a ragionare nel 2005 ancora in questo modo
    Platinette ogni mattina conduce una trasmissione su Radiodeejay in cui si occupa
    di tematiche anche importanti, a Buona Domenica continua a vestire i panni
    della drag queen e a dire cazzate, ci sta alla grande e mi stupisco che qualcuno
    si scandalizzi ancora .
    Guarda, quoto alla grande quello che ha detto adesso Roccia.
    Il guaio è proprio quello che dici tu: perchè siamo nel 2005 deve diventare normale?


    Scusate anche me ma questo discorso mi rode (Roccia, siamo in due)
    sigpic


    "Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare"

    "Le risposte sono dentro di te, peccato che siano tutte sbagliate"

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    • Bebbo
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      #17
      Originariamente Scritto da roccia73
      Il travestitismo non è una perversione.

      Quanto al messaggio ai bambini, sopprimerei l'80% dei programmi TV, dei genitori e delle conversazioni che si sentono in giro per il Paese...

      Questo per dire che Platinette non è l'unico che abolirei.
      Ma di sicuro è tra i primi.

      Quanto alla sua presunta "intelligenza", se essere sguaiati, volgari ed aggressivi significa essere intelligenti, allora lui è molto intelligente, e io pochissimo. Ma mi sta bene così.

      Inoltre, in questo paese di bugiardi incalliti, di incoerenti e di voltagabbana vorrei far notare che sarà intelligente ma di sicuro è incoerente e cazzaro, come diciamo a Roma: mesi fa aveva detto che avrebbe abbandonato il ruolo della drag queen e sarebbe tornato a fare il suo mestiere, perchP non voleva che il personaggio di Platinette lo fagocitasse.
      Ma il "dio quattrino" ha la meglio anche sulle migliori menti, a quanto pare...

      (PS. scusate los tile alla Dante ma stasera mi rode)
      .
      sigpic


      "Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare"

      "Le risposte sono dentro di te, peccato che siano tutte sbagliate"

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      • prince
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        #18
        Originariamente Scritto da Bebbo
        Guarda, quoto alla grande quello che ha detto adesso Roccia.
        Il guaio è proprio quello che dici tu: perchè siamo nel 2005 deve diventare normale?


        Scusate anche me ma questo discorso mi rode (Roccia, siamo in due)
        Io la penso diversamente.
        Roccia parla di sopprimere l'80% dei programmi, tu parli di lager
        per Platinette (immagino fosse una battuta..)..
        Io sono contrario alla censura e penso che in Italia ne siamo stati fin troppo pieni
        specialmente in televisione, avevo letto il regolamento rai degli anni 60 o 70 e c'è
        da prendere paura. Basta col moralismo, basta.
        La presenza di una drag queen in tv è espressione di democrazia mentre l'atteggiamento
        di chi la vorrebbe sopprimere mi fa paura. Possiamo discutere i modi di Platinette, il fatto che talvolta
        sia sguaiata ed aggressiva.. ok , ma non posso accettare nessun punto di vista che
        parta dal presupposto che Platinette sia un "pervertito, caricatura di essere umano".

        Cmq per fortuna non la pensiamo tutti quanti allo stesso modo su tutto,
        (dico davvero.... )

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        • Bebbo
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          #19
          Originariamente Scritto da prince
          Io la penso diversamente.
          Roccia parla di sopprimere l'80% dei programmi, tu parli di lager
          per Platinette (immagino fosse una battuta..)..

          bè, certo


          Io sono contrario alla censura e penso che in Italia ne siamo stati fin troppo pieni
          specialmente in televisione, avevo letto il regolamento rai degli anni 60 o 70 e c'è
          da prendere paura.

          Su questo sono d'accordo. Ricordo quando Dario Fo perse la conduzione di Canzonissima pe una sigla non "political correct"

          Basta col moralismo, basta.

          No, su questo non ci siamo. Basta col falso moralismo, ma manteniamo dei limiti



          La presenza di una drag queen in tv è espressione di democrazia mentre l'atteggiamento
          di chi la vorrebbe sopprimere mi fa paura. Possiamo discutere i modi di Platinette, il fatto che talvolta
          sia sguaiata ed aggressiva.. ok , ma non posso accettare nessun punto di vista che
          parta dal presupposto che Platinette sia un "pervertito, caricatura di essere umano".

          Io la penso proprio così


          Cmq per fortuna non la pensiamo tutti quanti allo stesso modo su tutto,
          (dico davvero.... )
          Anche su quest'ultima frase, sono perfettamente d'accordo
          sigpic


          "Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare"

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          • prince
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            • Mar 2004
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            #20
            sulla censura alla rai ho trovato questo:

            Chi guarda oggi la televisione italiana probabilmente non crederà che solo fino a una ventina di anni fa le donne vestivano in modo poco vistoso, le ballerine portavano il calzamaglia per non mettere in mostra le gambe nude e il linguaggio doveva essere controllatissimo: parole come amante, parto, vizio, verginità, talamo, alcova, amplesso erano assolutamente vietate. E vietatissime erano espressioni come "membro del parlamento" o "in seno alla commissione". Figuriamoci le parolacce!
            Negli ultimi anni le censure collegate al linguaggio, al comportamento, alla morale, al sesso e all'esibizione del nudo sono praticamente scomparse. Resta invece (e forse aumenta pericolosamente) la censura (e l'autocensura) collegata alla politica.
            Vediamo una rapida carrellata degli episodi censori più famosi dei cinquant'anni di televisione italiana.

            Nel 1954 il varietà "La piazzetta" viene sospeso: la ballerina Alba Arnova porta un calzamaglia così aderente che sembra nuda. Scandalo!
            Il primo caso di censura "storica" riguarda però la coppia di comici Raimondo Vianello e Ugo Tognazzi: in una popolare trasmissione dal titolo Un, due, tre, i due prendono in giro il Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi che, durante una serata di gala con il Presidente francese Charles de Gaulle, si era seduto male su una sedia e era caduto per terra. L'umorismo sullo scivolone presidenziale non piace al mondo politico di allora e il varietà viene sospeso.
            Siamo nel 1959.
            Nel 1960 viene allontanato dalla televisione il presentatore Enzo Tortora: in una sua trasmissione l'imitatore Alighiero Noschese aveva scherzato su Amintore Fanfani, potente uomo della Democrazia Cristiana. Tortora rientrerà in televisione solo dieci anni dopo.
            Un clamoroso caso di censura riguarda Dario Fo (premio Nobel per il teatro nel 1997): insieme a Franca Rame, nel 1962, è conduttore e autore dei testi del varietà Canzonissima, probabilmente la più famosa trasmissione della televisione italiana di tutti gli Anni Sessanta. Le sue scenette sulla mafia e sulle fabbriche (in particolare quella che parla di incidenti sul lavoro) non piacciono ai vertici della RAI. I due sono costretti ad abbandonare la trasmissione.
            Dario Fo ritornerà in video soltanto nel 1977 con il suo famoso spettacolo Mistero Buffo: anche questa volta suscita scandalo e da allora le sue presenze sugli schermi della televisione sono stati pochissime. Ancora oggi, nonostante il Nobel vinto nel 1997, ha qualche difficoltà a portare in giro le sue opere nei teatri italiani.
            Nel 1974 in Italia c'è il referendum sul divorzio. Durante lo sceneggiato televisivo David Copperfield viene censurato l'audio di una frase detta da un vecchio signore alla sua giovane moglie. La frase tagliata è: "Se vuoi ti concedo il divorzio, non mi oppongo!"
            Nel 1980 è Roberto Benigni (premio Oscar per il film La vita è bella del 1998) a incorrere nelle ire dei vertici Rai: durante un Festival di Sanremo dice scherzosamente e affettuosamente Woytilaccio, riferito a Papa Woytila, Giovanni Paolo II. L'espressione, tipicamente toscana e comunque non offensiva, viene però ritenuta assolutamente irrispettosa. Nel 1984, durante la trasmissione musicale Blitz, programma della Rai condotto da Stella Pende, a Leopoldo Mastelloni scappa una bestemmia. Condannato per "turpiloquio" viene cacciato dal video e il suo "esilio" dura ancora oggi.

            Beppe Grillo viene allontanato dalla televisione nel 1986. Durante un programma attacca duramente i socialisti (racconta che quando Craxi era andato in Cina accompagnato da decine di compagni di partito, Claudio Martelli, il suo vice, gli ha domandato: "Ma se sono tutti socialisti, a chi rubano?")
            Tutto questo alcuni anni prima che lo scandalo di "Tangentopoli" mettesse fuori gioco l'intero partito socialista che poi sparirà dalla geografia politica italiana.
            Fatto è che l'attacco di Beppe Grillo provoca la sua espulsione dalla tv e, ancora oggi, il popolare comico si esibisce quasi esclusivamente nei teatri senza poter rientrare negli schermi televisivi.

            Nello stesso 1986 uno sketch del trio comico Marchesini-Lopez-Solenghi provoca quasi un incidente diplomatico: i tre prendono in giro addirittura l'Ayatholla Khomeini.
            L'Iran-air chiude i voli per l'Italia e a Tehran ci sono seri problemi per l'Ambasciata e per l'Istituto Italiano di Cultura, uno dei pochissimi centri culturali stranieri ancora aperti nella capitale persiana.
            In breve l'incidente si chiude e i tre comici riprenderanno a lavorare per la televisione senza problemi.
            Il resto è storia contemporanea: le censure politiche negli ultimi due anni sono più numerose di tutte quelle degli anni precedenti.
            Nel 2001 il Presidente del Consiglio italiano Berlusconi dichiara pubblicamente che i giornalisti Enzo Biagi e Michele Santoro, insieme con il comico Daniele Luttazzi "fanno una televisione criminale". Immediatamente tutti e tre vengono allontanati dalla tv e le loro trasmissioni sono sospese.
            Il programma satirico Blob, nel 2002, prevede quattro trasmissioni speciali sul Presidente del Consiglio: vanno in onda le prime tre puntate e la quarta viene annullata. Nel 2003 - dopo la prima puntata - viene sospesa la trasmissione Raiot, di Sabina Guzzanti: la satira contro il Presidente del Consiglio e il governo di centro-destra è giudicata troppo forte.
            Nello stesso anno viene impedito al comico Paolo Rossi di presentare in televisione un brano teatrale tratto da un discorso di Pericle. Il pezzo, che è di 2500 anni fa, sembra attaccare troppo direttamente il Presidente del Consiglio italiano. Questo il pericolosissimo testo:

            "Qui ad Atene noi facciamo così. Il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi per questo è detto democrazia. Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private. Ma in nessun caso si occupa delle pubbliche faccende per risolvere le sue questioni private.
            Qui ad Atene noi facciamo così, ci è stato insegnato a rispettare i magistrati e c'è stato insegnato a rispettare le leggi, anche quelle leggi non scritte la cui sanzione risiede soltanto nell'universale sentimento di ciò che è giusto e di buon senso. La nostra città è aperta ed è per questo che noi non cacciamo mai uno straniero. Qui ad Atene noi facciamo così" .

            e poi un altro caso di censura pazzesco:
            Ultimo tango a Parigi di B.Bertolucci.......(gran film)


            In occasione dell’anteprima nazionale di ULTIMO TANGO (dicembre ’72, Porretta Terme, Festival del cinema libero), uno spettatore sporse denuncia e il film fu processato dal tribunale di Bologna e assolto il 2 febbraio 1973. La sentenza assolutoria citava Sade, Bataille, Céline, Hemingway e si basava sulla documentazione ricavata consultando gli scaffali della Cineteca di Bologna. Fu fatto ricorso in appello; il film venne condannato e quindi sequestrato. Tuttavia il tempo che intercorse fra i due gradi di giudizio fu sufficiente affinché potessero vedere il film in moltissimi: numerosi sono infatti i primati di ULTIMO TANGO, a partire dai quattordici milioni di spettatori italiani che si affollarono nei primissimi mesi di uscita del film, timorosi di non riuscire più a vedere la pellicola. L'avvisaglia del sequestro funzionò come il più formidabile dei trailers e dei passaparola. Quest’affluenza record costituì la prova generale della distribuzione a tappeto dei film, con numero sterminato di copie stampate e tempi rapidissimi di sfruttamento.
            La condanna fu poi confermata in Cassazione nel ’76 destinando il film al rogo. Bertolucci intervenne direttamente presso il Presidente Leone che concesse la grazia, permettendo che fossero salvati i negativi e 3 copie della pellicola. Iniziò così un'altalena di gradi di giudizio che durerà un quindicennio, fino alla sentenza di non oscenità del 1987. L'ultimo avvocato sosterrà che l’opera non è più oscena e improiettabile perché, passato tanto tempo, è completamente mutato il comune sentimento del pudore. Il film era colpevole, ora è innocente. Fu osceno ed ora non lo è più.



            i tempi cambiano.... è questo quello che intendevo con il 2005...
            certo i limiti ci vogliono, ma si devono "spostare"

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            • Bebbo
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              #21
              Originariamente Scritto da prince

              i tempi cambiano.... è questo quello che intendevo con il 2005...
              certo i limiti ci vogliono, ma si devono "spostare"
              Se tu ora pensi che mi metta a disquisire a quest'ora sul concetto di "comune senso del pudore", e sulla sua modificabilità attraverso i tempi, sei folle

              Tanti anni fa avevo fatto un articolo sull'argomento, corredato da qualche tonnellata di giurisprudenza, ma chissà dove è finito.

              Tra gli esempi più curiosi, parlavo dei fumetti USA (nei quali la censura è molto più forte che qui) facendo due esempi:
              1) quando Superman arrivò in Italia, il nome venne cambiato in Nembo Kid perchè si era ancora troppo vicini al nazismo ed al mito del superuomo
              2) le gambe della cugina di Superman, che aveva un paio di stivaletti rossi, furono "ricolorate" creando degli stivali enormi e ridicoli perchè dovevano coprire le cosce nude
              sigpic


              "Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare"

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              • prince
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                #22
                Il fatto che la censura in America sia molto più forte di qui mi è nuovo,
                sicuramente non nei circuiti convenzionali ma in quelli underground son
                circolate riviste e film che si spingevano molto in la..
                cmq in tv non si poteva nemmeno dire "membro del parlamento" mannn

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                • Bebbo
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                  #23
                  Originariamente Scritto da prince
                  Il fatto che la censura in America sia molto più forte di qui mi è nuovo,
                  sicuramente non nei circuiti convenzionali ma in quelli underground son
                  circolate riviste e film che si spingevano molto in la..
                  cmq in tv non si poteva nemmeno dire "membro del parlamento" mannn
                  No, è molto più forte nei fumetti.
                  sigpic


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                    #24
                    Originariamente Scritto da prince
                    Il fatto che la censura in America sia molto più forte di qui mi è nuovo,
                    sicuramente non nei circuiti convenzionali ma in quelli underground son
                    circolate riviste e film che si spingevano molto in la..
                    cmq in tv non si poteva nemmeno dire "membro del parlamento" mannn
                    Bè, in effetti "parlamento" non è una bella parola
                    sigpic


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                    • LOTHAR
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                      #25
                      Originariamente Scritto da prince
                      La presenza di una drag queen in tv è espressione di democrazia
                      sei un comunista senza speranza...vattene da cossutta

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                      • epico
                        L'informatore Esoterico
                        • Nov 2003
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                        #26
                        ma va la e' solo un ciccione culattone...e fa pure i soldi.

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                        • Steel77
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                          #27
                          Originariamente Scritto da Bebbo
                          No, su questo non ci siamo. Basta col falso moralismo, ma manteniamo dei limiti
                          .

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                          • prince
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                            • Mar 2004
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                            #28
                            Originariamente Scritto da LOTHAR
                            sei un comunista senza speranza...vattene da cossutta
                            1. non sono comunista
                            2. che cazzata hai scritto???

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                            • LOTHAR
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                              Originariamente Scritto da prince
                              1. non sono comunista
                              2. che cazzata hai scritto???
                              nn si può bruciare i gays, ma ccettare il rinnovo della coscienza sociale, integrandoli, e riconoscendo che ci sono.
                              Ma quando uno di questi non si distingue nè come ****** nè come uomo normale, nè sul piano morale, nè su quello fisico, può essere intelligente quanto ti pare, ma non bisogna dargli/darle troppo credito e dichiarare che la sua presenza pubblica sia fatto di democrazia. E' un fatto di esplicito esibizionismo.
                              La democrazia sta nei pari diritti di ogni uomo (diritti morali), così come nei doveri. In questo senso il gay ha diritto di apparire in Tv, l'uomo normale idem.
                              Ma non ha il diritto di esibire un comportamento provocatorio ed esplicitamente perverso delle uniche due realtà che contraddistinguono un uomo. Il gay è gay, l'uomo etero è etero. Gli altri sono maniaci dell'esibizionismo, perchè niente di morale o materiale porta un gay a travestirsi. Un gay è gay a prescindere.
                              Semmai possimao dire: ci sta, è un bravo attore-opinionista (almeno per erti versi opinionista) che sfrutta una condizione, ma in maniera disdicevole e degradante anche per la comunità gay.

                              Quindi dire "vattene da Cossutta", è il parallelo che ho fatto pensando a Cossutta che parla di democrazia, quando in realtà lui, spia e traditore al servizio di un governo totalitario, risulta un povero straccione senza speranza.

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