Considerazioni sul tempo

[Luna Caprese]

mi sembrava chiaro . Non per te ma per quelli che magari non lo sanno : Nietzsche attorno al 1880 , periodo della "Gaia Scienza" , fece delle letture di fisica , chimica ecc. ; era in un periodo euforico della sua ciclotimia e nei suoi appunti , in un quaderno che Colli e Montinari chiamarono MIII , scrisse come era arrivato alll' intuizione dell' eterno ritorno dell' eguale : Nietzsche pone 2 postulati :

1. il tempo si estende all' infinito sia in avanti , verso il futuro , che all' indietro , verso il passato
2. il quantum di forze presenti nell' universo è una costante per cui il numero di configurazioni che l' universo può assumere è un numero finito ; ciò vuol dire che il numero degli stati che l' universo può attraversare è un numero finito anche se grandissimo

dal confronto tra una grandezza infinita , il tempo , e una grandezza finita , il numero di stati possibili , segue subito che l' universo ha assunto ogni configurazione infinite volte in passato e la assumerà infinite volte in futuro

immaginate un pendolo senza attrito che passa e ripassa per tutte le posizioni trasformando l' energia cinetica in energia potenziale all' infinito

notate bene che la fisica moderna potrebbe avvalorare la tesi nicciana se ci fosse abbastanza massa nell' universo per poter frenare e poi far tornare indietro l' espansione dovuta al big-bang ; in quel caso l' universo si comporterebbe come il pendolo : espansione e contrazione infinite volte nel passato e nel futuro

[Manx]

mi sembrava chiaro . Non per te ma per quelli che magari non lo sanno : Nietzsche attorno al 1880 , periodo della "Gaia Scienza" , fece delle letture di fisica , chimica ecc. ; era in un periodo euforico della sua ciclotimia e nei suoi appunti , in un quaderno che Colli e Montinari chiamarono MIII , scrisse come era arrivato alll' intuizione dell' eterno ritorno dell' eguale : Nietzsche pone 2 postulati :

1. il tempo si estende all' infinito sia in avanti , verso il futuro , che all' indietro , verso il passato
2. il quantum di forze presenti nell' universo è una costante per cui il numero di configurazioni che l' universo può assumere è un numero finito ; ciò vuol dire che il numero degli stati che l' universo può attraversare è un numero finito anche se grandissimo

dal confronto tra una grandezza infinita , il tempo , e una grandezza finita , il numero di stati possibili , segue subito che l' universo ha assunto ogni configurazione infinite volte in passato e la assumerà infinite volte in futuro

immaginate un pendolo senza attrito che passa e ripassa per tutte le posizioni trasformando l' energia cinetica in energia potenziale all' infinito

notate bene che la fisica moderna potrebbe avvalorare la tesi nicciana se ci fosse abbastanza massa nell' universo per poter frenare e poi far tornare indietro l' espansione dovuta al big-bang ; in quel caso l' universo si comporterebbe come il pendolo : espansione e contrazione infinite volte nel passato e nel futuro

ok, son d'accordo. Conosco solo indirettamente il quaderno di appunti nietzscheano che hai citato. Cmq quanto esposto nn va in crisi, di massima, con la teoria dell'eterno ritorno. Semmai è la categoria della volontà di potenza che spezza la circolraità dell'essere

Löwith docet!

[Luna Caprese]

per "volontà di potenza" s' intende la spinta alla crescita che agisce in tutto l' universo , e qui Nietzsche è legato al vecchio maestro Schopenauer , nella goccia di protoplasma che si espande fagocitando i microorganismi che incontra , come nell' uomo che non agisce ma viene agito da forze interne di cui noi vediamo solo la risultante e che per un equivoco chiamiamo "volontà" ; in questo non vi è in effetti contraddizione in quanto l' universo trascina tutto nel suo divenire : in questo senso Nietzsche rimane fortemente Schopenaueriano , e Leopardiano direi , anche se ammetto che il famoso "deve" che pronuncia Zarathustra può essere fonte di equivoco ; mi riferisco alla clessidra che "deve essere rovesciata"

[Manx]

per "volontà di potenza" s' intende la spinta alla crescita che agisce in tutto l' universo , e qui Nietzsche è legato al vecchio maestro Schopenauer , nella goccia di protoplasma che si espande fagocitando i microorganismi che incontra , come nell' uomo che non agisce ma viene agito da forze interne di cui noi vediamo solo la risultante e che per un equivoco chiamiamo "volontà" ; in questo non vi è in effetti contraddizione in quanto l' universo trascina tutto nel suo divenire : in questo senso Nietzsche rimane fortemente Schopenaueriano , e Leopardiano direi , anche se ammetto che il famoso "deve" che pronuncia Zarathustra può essere fonte di equivoco ; mi riferisco alla clessidra che "deve essere rovesciata"

questo mi fa pensare alle famose premesse spinoziste del pensiero di Nietzsche... ...ovvero il "conatus" spinoziano.

Secondo me la categoria di volontà di potenza è una secolarizzazione di quella cristiano-paolina, o meglio una premessa escatologico-apocalittica...che appunto essendo volontà di futuro e di crearlo... spezza la circolarità sempiterna dell'eterno ritorno.

[Luna Caprese]

ma tu sembra che ti riferisca alla volontà dell' uomo : non c' entra un fico secco la volontà dell' uomo che per Nietzsche è un equivoco ; è la vita che è , e rimane , una volontà Inoltre bisogna anche tener presente che Nietzsche era un eracliteo , non un eleate

[Manx]

ma tu sembra che ti riferisca alla volontà dell' uomo : non c' entra un fico secco la volontà dell' uomo che per Nietzsche è un equivoco ; è la vita che è , e rimane , una volontà Inoltre bisogna anche tener presente che Nietzsche era un eracliteo , non un eleate

sei sicuro che Nietzsche nn si riferisca anche alla volontà umana?

[Luna Caprese]

per Nietzsche la volontà dell' uomo non è una facoltà : rileggi L' anticristo e anche altro...