Francia: prete pedofilo condannato a 12 anni
Denis Vadeboncoeur era già stato in carcere per violenza su minori in Canada: la Chiesa gli aveva dato una parrocchia in Normandia
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EVREUX (FRANCIA) - Un caso clamoroso. Che sta interrogando l'opinione pubblica francese. Un prete di 65 anni, Denis Vadeboncoeur, parroco in Normandia, è stato condannato a 12 anni di carcere per violenza su minore.
Padre Vadeboncoeur era stato in carcere 20 mesi in Canada per sodomia e aggressioni sessuali negli anni Ottanta, ma poi si era visto affidare successivamente dalla chiesa francese - al corrente del suo passato - una parrocchia in Normandia, quella stessa in cui ha continuato a coltivare il suo vizio che lo ha portato alla condanna in tribunale.
LA SCELTA DELLA CHIESA - Ad affidargli la chiesetta di Lieurey, in Normandia, senza badare al suo passato, fu monsignor Jacques Gaillot, vescovo da anni in rotta con il Vaticano e sempre al fianco dei sans-papiers e degli emarginati. Visibilmente in imbarazzo durante il processo, Gaillot ha saputo spiegare poco della sua scelta, salvo che all'epoca, nel 1988, era «meno sensibile di oggi» ai problemi della pedofilia. Gaillot, destituito dalla Chiesa di Roma nel 1995 (il Vaticano gli tolse proprio la diocesi di Evreux dove oggi si svolge il processo) non ha saputo spiegare nemmeno perchè, all'arrivo del vescovo suo successore, monsignor Jacques David, il dossier riguardante il parroco pedofilo era stranamente vuoto.
IL PROCESSO - L'inchiesta su Vadeboncoeur è scattata perchè il ragazzino vittima delle sue iniziative dai 14 ai 17 anni - Jean-Luc - ha avuto un esaurimento nervoso e, attorno ai 23 anni, è rientrato un giorno a casa gridando alla madre: «Ecco, da 10 anni vado a letto con il parroco!». Per il giovane una lunga psicoanalisi e poi il coraggio di trascinare davanti alla giustizia il prete pedofilo che era arrivato anche a teorizzare con lui che quei momenti di sesso erano «istanti unici, come se si incontrasse Dio».
La madre di Jean-Luc ha rivelato un risvolto più inquietante ancora del fatto di non essersi accorta di nulla per un decennio: padre Vadeboncoeur era il suo confessore. E a lui aveva confidato un segreto che nessuno al mondo avrebbe dovuto sapere, Jean-Luc non era figlio del marito ma di un sacerdote. Il ragazzo ha dichiarato ai giudici che spesso il sacerdote gli metteva le mani addosso quando la madre ancora non se ne era andata, ma aveva soltanto voltato le spalle. «Ci ha traditi - ha gridato la madre - avevo piena fiducia in lui. Jean-Luc era un ragazzino, lui l'ha distrutto». I testimoni hanno descritto il sacerdote come una persona «calorosa, amabile, gentile». In tribunale è crollato: «Sono a pezzi - ha mormorato - il colpevole sono soltanto io...la relazione avrebbe potuto rimanere un bel rapporto d'amicizia, ma il sesso si è intromesso...sono io che ho pervertito questa relazione».
21 settembre 2005
ke dire.........
p-e
Denis Vadeboncoeur era già stato in carcere per violenza su minori in Canada: la Chiesa gli aveva dato una parrocchia in Normandia
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Padre Vadeboncoeur era stato in carcere 20 mesi in Canada per sodomia e aggressioni sessuali negli anni Ottanta, ma poi si era visto affidare successivamente dalla chiesa francese - al corrente del suo passato - una parrocchia in Normandia, quella stessa in cui ha continuato a coltivare il suo vizio che lo ha portato alla condanna in tribunale.
LA SCELTA DELLA CHIESA - Ad affidargli la chiesetta di Lieurey, in Normandia, senza badare al suo passato, fu monsignor Jacques Gaillot, vescovo da anni in rotta con il Vaticano e sempre al fianco dei sans-papiers e degli emarginati. Visibilmente in imbarazzo durante il processo, Gaillot ha saputo spiegare poco della sua scelta, salvo che all'epoca, nel 1988, era «meno sensibile di oggi» ai problemi della pedofilia. Gaillot, destituito dalla Chiesa di Roma nel 1995 (il Vaticano gli tolse proprio la diocesi di Evreux dove oggi si svolge il processo) non ha saputo spiegare nemmeno perchè, all'arrivo del vescovo suo successore, monsignor Jacques David, il dossier riguardante il parroco pedofilo era stranamente vuoto.
IL PROCESSO - L'inchiesta su Vadeboncoeur è scattata perchè il ragazzino vittima delle sue iniziative dai 14 ai 17 anni - Jean-Luc - ha avuto un esaurimento nervoso e, attorno ai 23 anni, è rientrato un giorno a casa gridando alla madre: «Ecco, da 10 anni vado a letto con il parroco!». Per il giovane una lunga psicoanalisi e poi il coraggio di trascinare davanti alla giustizia il prete pedofilo che era arrivato anche a teorizzare con lui che quei momenti di sesso erano «istanti unici, come se si incontrasse Dio».
La madre di Jean-Luc ha rivelato un risvolto più inquietante ancora del fatto di non essersi accorta di nulla per un decennio: padre Vadeboncoeur era il suo confessore. E a lui aveva confidato un segreto che nessuno al mondo avrebbe dovuto sapere, Jean-Luc non era figlio del marito ma di un sacerdote. Il ragazzo ha dichiarato ai giudici che spesso il sacerdote gli metteva le mani addosso quando la madre ancora non se ne era andata, ma aveva soltanto voltato le spalle. «Ci ha traditi - ha gridato la madre - avevo piena fiducia in lui. Jean-Luc era un ragazzino, lui l'ha distrutto». I testimoni hanno descritto il sacerdote come una persona «calorosa, amabile, gentile». In tribunale è crollato: «Sono a pezzi - ha mormorato - il colpevole sono soltanto io...la relazione avrebbe potuto rimanere un bel rapporto d'amicizia, ma il sesso si è intromesso...sono io che ho pervertito questa relazione».
21 settembre 2005
ke dire.........
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