Maradona dopo l'11 settembre si travestì da Bin Laden
Lo ha rilevato l'ex presidente argentino, Carlos Menem: "Diego non ama gli USA!"
14/08/2005 15:39 Fonte: Il Giornale
Buenos Aires. Diego Armando Maradona non ama gli Stati Uniti e non ne fa mistero. Ma ora dal suo recente passato emerge un episodio fin qui segreto: pochi giorni dopo gli attentati dell'11 settembre 2001, El Pibe de Oro andò a trovare l'ex presidente argentino Carlos Menem travestito come Osama Bin Laden, barba e turbante compresi.
Lo ha rivelato lo stesso Menem, all'epoca agli arresti domiciliari nella sua villa di Don Torcuato: «Quando i poliziotti videro Maradona non seppero che fare. Era vestito da Bin Laden! Ma alla fine lo riconobbero e lo lasciarono passare».
L'episodio è l'ennesima conferma dello scarso feeling tra il campione argentino e gli Usa. Maradona è amico di Fidel Castro e del venezuelano Hugo Chavez, su un braccio ha tatuato un enorme ritratto di Che Guevara e in passato ha più volte criticato la politica estera statunitense, anche quando la ferita degli attacchi di New York e Washington era ancora aperta.</SPAN>
Lo ha rilevato l'ex presidente argentino, Carlos Menem: "Diego non ama gli USA!"
14/08/2005 15:39 Fonte: Il Giornale
Buenos Aires. Diego Armando Maradona non ama gli Stati Uniti e non ne fa mistero. Ma ora dal suo recente passato emerge un episodio fin qui segreto: pochi giorni dopo gli attentati dell'11 settembre 2001, El Pibe de Oro andò a trovare l'ex presidente argentino Carlos Menem travestito come Osama Bin Laden, barba e turbante compresi.
Lo ha rivelato lo stesso Menem, all'epoca agli arresti domiciliari nella sua villa di Don Torcuato: «Quando i poliziotti videro Maradona non seppero che fare. Era vestito da Bin Laden! Ma alla fine lo riconobbero e lo lasciarono passare».
L'episodio è l'ennesima conferma dello scarso feeling tra il campione argentino e gli Usa. Maradona è amico di Fidel Castro e del venezuelano Hugo Chavez, su un braccio ha tatuato un enorme ritratto di Che Guevara e in passato ha più volte criticato la politica estera statunitense, anche quando la ferita degli attacchi di New York e Washington era ancora aperta.</SPAN>