Non credo che le tue perplessità, theAlex, siano inutili.
Personalmente, anche se ho passato anch'io i 30 come te, non sento l'istinto paterno. Parlare di "innato" magari non è del tutto corretto, ma di sicuro esiste una "predisposizione" alla genitorialità.
Non posso fare a meno di notare, tuttavia, alcune cose...
Vista l'ora e visto che stasera sono particolarmente rincoglionito, mi cimento in una seduta di psicoterapia light via internet.
Come mai quasi tutti avete fatto riferimento ad una bambina? Non mi risulta che la predisposizione alla genitorialità sia sessuospecifica...
Non potrebbe essere che oltre al desiderio di paternità c'è anche una richiesta affettiva non pienamente soddisfatta dalle vostre compagne?
Oppure non potrebbe essere che dietro all'immagine commovente della bambina che vi stringe il dito (al di là di stupide batture, non commento neppure le implicazioni che potrebbe avere il fatto che la prima immagine che vi viene in mente sia questa) non potrebbe essere, dicevo, che dietro questa scena commovente si nasconda la necessità di integrare il lato più "femminile" della vostra psiche (jung la chiama "anima", mentre il alto maschile è "l'animus")?
Badate, non ho detto che il vostro desiderio di paternità non è reale.
Solo che il mondo dei sentimenti umani non è mai lineare, e soprattutto non è mai monodimensionale. Ci sono sempre diversi strati nella cipolla!
Quello che è importante è capire se questo desiderio di paternità non sia eccessivamente influenzato da altre componenti che magari a lungo andare lo soffocano e inquinano anche i sentimenti più puri...
Sergio, secondo me, ha fatto bene il punto realistico della situazione.
Da parte mia - se può servirvi, sennò smettetela di leggere il mio 3d e non rompete i coglioni - vi offro due spunti di riflessione:
1. molto spesso nelle coppie si crea questa dinamica: coppia felice - coppia che si consolida - coppia in crisi - figlio.
È triste dirlo, ma gran parte dei bambini nascono non per un surplus di affetto e di amore nella coppia ma come "soluzione" alla crisi della coppia.
Stiamo male? Facciamo un figlio!
Ora, è scontato dire che un piccolo d'uomo - a differenza dei rettili - non è autosufficiente. E non lo è neppure affettivamente.
Non si può chiedere affetto al bambino. Bisogna darglielo.
Sembra poco, ma c'è una bella differenza, la stessa differenza tra un adulto equilibrato e fiducioso ed un adulto disadattato e nevrotico.
I figli non sono una soluzione ai problemi.
Il rischio che si corre è di leggere un giorno il disprezzo e forse anche l'odio negli occhi del proprio figlio.
2. Non è un caso se oggi i genitori fanno di tutto per trattenere i figli fino a 40 anni in casa o gli comprano casa accanto: se questa coppia che ha smesso di essere coppia il giorno in cui si è trsformata in mamma e papà resta da sola, cosa ***** si dice dopo 40 anni?
Se per 40 anni tu e tua moglie vi siete ignorati e avete iniziato a vivere il ruolo di genitore al posto di quello di marito e moglie, quando l'ultimo figlio se ne va di casa ti risvegli con accanto un'estranea. E non mi riferisco alla solita prostituta nigeriana. Quindi? meglio fare in modo che il "piccolo" (che magari ha 45 anni) rimanga a casa coccolato, servito e rincoglionito.
L'altra soluzione è vivere la vita dei propri figli, continuando a intromettersi nella loro esistenza (spesso, anzi spessissimo determinando crisi nella vita coniugale dei figli o addirittura la separazione... su questo c'era una discussione tempo fa, mi pare...).
3. Sembra banale, ma il bambino ha bisogno di un ambiente sereno, come dicevano giustamente Sergio, Bebbo e theAlex.
E per ambiente non si intende solo il paesello tanto caruccio e tanto pulito e la scuola che giuro davanti non c'ha neanche un drogato o un pedofilo, signora mia, vedesse quanto è tranquiiiillaaaaa!
Scherzi a parte (l'ho detto che sono sciroccato) per "ambiente sereno" si intende innanzitutto il cervello dei genitori. Se ancora non avete fatto pace con il cervello non fate figli.
Non è che dovete essere dei lama tibetani per fare figl.
Però aver risolto almeno i conflitti e le immaturità più evidenti nella propria vita glielo dovete. È inutile che poi gli regalate la casetta della Chicco e la Playstation VIII.
Regalategli un genitore equilibrato, e lo farete davvero contento (oltre ad aver fatto contenti: voi stessi, la vostra partner, l'ambiente sociale in cui vivete e quindi aver migliorato un po' quel frammento di universo sul quale avete potere).
...e come dice il detto calabrese: chi si sposa è contento un giorno, chi uccide il ***** è contento tutto l'anno!
Personalmente, anche se ho passato anch'io i 30 come te, non sento l'istinto paterno. Parlare di "innato" magari non è del tutto corretto, ma di sicuro esiste una "predisposizione" alla genitorialità.
Non posso fare a meno di notare, tuttavia, alcune cose...
Vista l'ora e visto che stasera sono particolarmente rincoglionito, mi cimento in una seduta di psicoterapia light via internet.
Come mai quasi tutti avete fatto riferimento ad una bambina? Non mi risulta che la predisposizione alla genitorialità sia sessuospecifica...
Non potrebbe essere che oltre al desiderio di paternità c'è anche una richiesta affettiva non pienamente soddisfatta dalle vostre compagne?
Oppure non potrebbe essere che dietro all'immagine commovente della bambina che vi stringe il dito (al di là di stupide batture, non commento neppure le implicazioni che potrebbe avere il fatto che la prima immagine che vi viene in mente sia questa) non potrebbe essere, dicevo, che dietro questa scena commovente si nasconda la necessità di integrare il lato più "femminile" della vostra psiche (jung la chiama "anima", mentre il alto maschile è "l'animus")?
Badate, non ho detto che il vostro desiderio di paternità non è reale.
Solo che il mondo dei sentimenti umani non è mai lineare, e soprattutto non è mai monodimensionale. Ci sono sempre diversi strati nella cipolla!
Quello che è importante è capire se questo desiderio di paternità non sia eccessivamente influenzato da altre componenti che magari a lungo andare lo soffocano e inquinano anche i sentimenti più puri...
Sergio, secondo me, ha fatto bene il punto realistico della situazione.
Da parte mia - se può servirvi, sennò smettetela di leggere il mio 3d e non rompete i coglioni - vi offro due spunti di riflessione:
1. molto spesso nelle coppie si crea questa dinamica: coppia felice - coppia che si consolida - coppia in crisi - figlio.
È triste dirlo, ma gran parte dei bambini nascono non per un surplus di affetto e di amore nella coppia ma come "soluzione" alla crisi della coppia.
Stiamo male? Facciamo un figlio!
Ora, è scontato dire che un piccolo d'uomo - a differenza dei rettili - non è autosufficiente. E non lo è neppure affettivamente.
Non si può chiedere affetto al bambino. Bisogna darglielo.
Sembra poco, ma c'è una bella differenza, la stessa differenza tra un adulto equilibrato e fiducioso ed un adulto disadattato e nevrotico.
I figli non sono una soluzione ai problemi.
Il rischio che si corre è di leggere un giorno il disprezzo e forse anche l'odio negli occhi del proprio figlio.
2. Non è un caso se oggi i genitori fanno di tutto per trattenere i figli fino a 40 anni in casa o gli comprano casa accanto: se questa coppia che ha smesso di essere coppia il giorno in cui si è trsformata in mamma e papà resta da sola, cosa ***** si dice dopo 40 anni?
Se per 40 anni tu e tua moglie vi siete ignorati e avete iniziato a vivere il ruolo di genitore al posto di quello di marito e moglie, quando l'ultimo figlio se ne va di casa ti risvegli con accanto un'estranea. E non mi riferisco alla solita prostituta nigeriana. Quindi? meglio fare in modo che il "piccolo" (che magari ha 45 anni) rimanga a casa coccolato, servito e rincoglionito.
L'altra soluzione è vivere la vita dei propri figli, continuando a intromettersi nella loro esistenza (spesso, anzi spessissimo determinando crisi nella vita coniugale dei figli o addirittura la separazione... su questo c'era una discussione tempo fa, mi pare...).
3. Sembra banale, ma il bambino ha bisogno di un ambiente sereno, come dicevano giustamente Sergio, Bebbo e theAlex.
E per ambiente non si intende solo il paesello tanto caruccio e tanto pulito e la scuola che giuro davanti non c'ha neanche un drogato o un pedofilo, signora mia, vedesse quanto è tranquiiiillaaaaa!
Scherzi a parte (l'ho detto che sono sciroccato) per "ambiente sereno" si intende innanzitutto il cervello dei genitori. Se ancora non avete fatto pace con il cervello non fate figli.
Non è che dovete essere dei lama tibetani per fare figl.
Però aver risolto almeno i conflitti e le immaturità più evidenti nella propria vita glielo dovete. È inutile che poi gli regalate la casetta della Chicco e la Playstation VIII.
Regalategli un genitore equilibrato, e lo farete davvero contento (oltre ad aver fatto contenti: voi stessi, la vostra partner, l'ambiente sociale in cui vivete e quindi aver migliorato un po' quel frammento di universo sul quale avete potere).
...e come dice il detto calabrese: chi si sposa è contento un giorno, chi uccide il ***** è contento tutto l'anno!
Commenta