Serie A 2005/06

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    Quest'Italia è una meraviglia
    Gli azzurri dominano la Germania, battuta 4-1. A segno Gilardino, Toni, De Rossi e Del Piero. Nel finale rete della bandiera della squadra di Klinsmann con Huth


    FIRENZE, 1 marzo 2006 - Ora il dubbio è inquietante: grande Italia o piccola Germania? Se lo sarà chiesto anche Michael Schumacher, sconcertato in tribuna d'onore. Il 4-1 che a fine partita illumina il tabellone dell'Artemio Franchi, spalanca orizzonti di gloria e carica di responsabilità gli azzurri. Quando si vince così non ci si può più nascondere.
    Vietato piangersi addosso, aveva esortato Marcello Lippi. Francesco Totti non c'è, brutti presagi. Ma non per il c.t., che schiera il 4-3-3, ma, soprattutto, una formazione motivata, che affonda la nave di Klinsmann. E se consideriamo che a mancare sono anche Zambrotta e Gattuso, due macinatori di gioco che tutti vorrebbero, allora è festa. Sette minuti, sono sufficienti quattrocentoventi secondi per gettare nello sconforto la Germania, con un uno-due fulminante. Di potenza con Gilardino, ma con Lehmann lì a guardare come un pollo; di classe e solidarietà, con quell'assist del milanista, sul filo del fuorigioco, per Toni: tocco leggero per il 2-0.
    Marcello Lippi la formazione l'aveva annunciata già lunedì. Con Zaccardo al posto di Zambrotta, De Rossi per Gattuso e Del Piero sulla terra di Totti: tridente. Jurgen Klinsmann ha avuto la possibilità di studiare a tavolino la sua Germania, cambiando un elemento in ogni reparto: Huth al posto di Metzelder in difesa, Schneider variante di Borowski sulla fascia sinistra del centrocampo e Podolski per Asamoah in attacco. Considerato il reparto più arretrato quello più debole della Nationalmannschaft (il legnoso Huth è riserva nel Chelsea), per di più mancante di Kahn fra i pali, il sorprendente doppio vantaggio ci sta tutto. Il fattore sorpresa non riguarda noi, ma proprio i tedeschi: timidi e impacciati, infilati come dilettanti soprattutto in occasione del gol di Toni. L'orso esce dal letargo dopo 23', quando Deisler tocca al volo impegnando Buffon. Ma è un segnale impalpabile. Troppa Italia per una Germania con poca personalità, che attende illuminazioni da Ballack, abbandonato a se stesso. Senza l'aiuto dello stralunato Frings, sempre fuori tempo al pari di Deisler. Merito anche di Pirlo, molto più affidabile nella sua marcatura di una settimana fa a Monaco in Champions League. Contenendo il ritmo, agli azzurri non resta che amministrare, sfruttando spesso il gioco di rimessa e sulle fasce. Ma approfittando anche della lentezza del centrocampo tedesco che non copre, sulle ali di uno strepitoso Camoranesi, incubo di Lahm, praticamente immarcabile. La Germania alza bandiera bianca quando De Rossi segna la terza rete, allungando un gap che non farà dormire Klinsmann. Con Asamoah in attacco per Podolski e Metzelder in difesa al posto di Mertesacker, i tedeschi devono sopportare anche l'onta del 4-0. Con quella magia di Camoranesi per Del Piero, che corona la sua serata come un gol da bomber di razza, mettendo la firma nel trittico di Lippi che si limita a operare cinque cambi. Per fortuna che a Huth riesce l'impresa del gol della bandiera, ma per favore, dimentichiamoci in fretta il poker; facciamo finta di niente. Italia-Germania 4-3 è immortale. Italia-Germania 4-1 solo l'ennesimo passo (trionfale) avanti, sulla strada che porta al Mondiale.

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      Klinsmann: "L'Italia ci ha dato una lezione"
      FIRENZE, 1 marzo 2006 - "L'Italia ci ha dato una lezione della quale terremo conto, nel primo tempo dopo 6' eravamo sotto di due gol e non abbiamo avuto la capacità di reagire". Jurgen Klinsmann, c.t. della Germania ed ex attaccante dell'Inter, commenta così la pesante debacle dei tedeschi nell'amichevole di Firenze. "Troppi errori, abbiamo concesso loro di giocare in contropiede e in casa. Complimenti a Lippi e all'Italia - conclude Klinsmann -, ma siamo convinti di avere giovani di qualità e di poter fare qualcosa di buono al Mondiale".

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        L'Europa esalta il Palermo
        Nell'andata degli ottavi di coppa Uefa, la squadra di Papadopulo batte 1-0 lo Schalke 04, grazie a un gol di Brienza nel primo tempo. Nella ripresa pressione dei tedeschi che colpiscono un palo
        Il Palermo festeggia il gol di Brienza. Ap

        PALERMO, 9 marzo 2006 - Il Palermo prosegue la sua avventura europea a testa alta. Batte 1-0 lo Schalke 04 di Poulsen nell'andata degli ottavi di finale di coppa Uefa, con un gol di Brienza nel primo tempo. Sì, proprio del danese e non di Asamoah, attaccante titolare della Germania, raramente in partita. E' infatti il mastino danese il migliore tra i suoi; lì in mezzo per arginare la pressione a centrocampo del Palermo che, pur senza senza Grosso, Corini e Makinwa, mette sotto la squadra allenata da Slomka sin dai primi minuti. Anche i tedeschi lamentano assenze importanti. Kuranyi, Lincoln e Altintop sono pedine fondamentali, ma se Papadopulo si permette di lasciare in panchina elementi come Zaccardo, Mutarelli e Caracciolo, significa che il Palermo di Coppa può bastare anche così.
        La partenza veloce dei padroni di casa dà subito buoni frutti con il gol di Brienza, bravo a sfruttare un velo di Santana in area e battere Rost. Lo Schalke, quarto in classifica nella Bundesliga (un dato che la dice lunga sulla condizione del calcio tedesco), impiega parecchio tempo per riorganizzare le idee, e solo dopo la mezzora fa tremare il Barbera, anche se a far saltare le coronarie i tifosi è un'uscita a vuoto di Andujar. A risolvere è Barzagli che salva sulla linea.
        E' forse il momento più critico per i rosanero, ma a fare buona guarda è la grande attenzione della difesa, dove i centrali Barzagli e Terlizzi fanno la differenza. I rosanero riescono a liberarsi dalla morsa solo nel finale di frazione grazie alla velocità di Santana e Brienza, abili contropiedisti. L'arma migliore contro uno Schalke che cerca il gol, ma senza mai rendersi pericoloso.
        E' il tema della ripresa: iniziativa ai non trascendentali tedeschi, Palermo votato al sacrificio, che si difende senza perdere la testa, pronto a rispondere sfruttando le ripartenze. Papadopulo avverte la stanchezza di Tedesco e Brienza e li sostituisce con Mutarelli e Gonzalez; ottima idea, perché le forze fresche regalano più incisività alla squadra. Sorprende, invece, l'uscita del difensore dello Schalke, Kobiashvili, molto più pericoloso di Asamoah in attacco, con le sue sortite che procurano anche un palo. Lo rileva Rodriguez, con Varela (fuori proprio Asamaoh), protagonista dell'inutile rush finale a caccia del pari. Un gol di vantaggio da capitalizzare in vista del duro ritorno di Gelsenkirchen. Ma con un Corini, un Caracciolo e uno Zaccardo in più, il miracolo può accadere.

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          La Roma perde il primo round
          Nell'andata degli ottavi di Uefa il Middlesbrough supera 1-0 i giallorossi grazie a un rigore realizzato da Yakubu. Le pessime condizioni del campo penalizzano soprattutto Mancini e Co.

          Udinese, niente di fatto
          Nell'andata degli ottavi di Coppa Uefa i friulani partono male, poi migliorano ma non vanno oltre il pari (0-0) contro il Levski Sofia, che spreca la palla-gol più nitida del match

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            Originariamente Scritto da Steel77
            Un gol di vantaggio da capitalizzare in vista del duro ritorno di Gelsenkirchen. Ma con un Corini, un Caracciolo e uno Zaccardo in più, il miracolo può accadere.
            Magari Caracciolo no
            sigpic


            "Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare"

            "Le risposte sono dentro di te, peccato che siano tutte sbagliate"

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              Originariamente Scritto da Bebbo
              Magari Caracciolo no
              meglio makinwa?

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                Slomka "Il Palermo ha meritato vittoria"
                "Il Palermo ha meritato la vittoria". Lo ha detto l’allenatore dello Schalke 04, Mirko Slomka, alla fine dell’incontro disputato con i rosanero. "Il Palermo ha giocato bene nel primo tempo - ha sottolineato il tecnico tedesco - nella ripresa noi abbiamo cercato con insistenza il gol, ma siamo mancati negli ultimi 16 meti. Il Palermo ha, comunque, dimostrato di essere una squadra di tutto rispetto".

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                  Originariamente Scritto da Steel77
                  meglio makinwa?
                  lasciamo il mondo per come si trova, che sembra funzionare
                  sigpic


                  "Quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare"

                  "Le risposte sono dentro di te, peccato che siano tutte sbagliate"

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                    Arsenal, Lione, Villarreal: hurrà
                    Dall'urna di Parigi sono usciti gli abbinamenti per i quarti di finale: Arsenal-Juve, Inter (o Ajax, martedì il ritorno degli ottavi)-Villarreal, Lione-Milan, Benfica-Barcellona. In semifinale possibile Juve-Inter

                    PARIGI, 10 marzo 2006 - Le squadre italiane hanno evitato derby fratricidi e il temuto Barcellona di Ronaldinho, candidato numero uno alla vittoria finale. Questo l'esito dei sorteggi Champions che si sono svolti oggi a Parigi: Arsenal-Juve, Lione-Milan, Inter (o Ajax)-Villarreal, Benfica-Barcellona. Il primo campo citato ospiterà la gara d'andata, il 28 e 29 marzo, ritorno in calendario il 4-5 aprile.
                    Già sorteggiati anche gli abbinamenti delle semifinali, e qui il "rischio" derby è reale: si affronteranno infatti le vincenti della sfida Arsenal-Juve e Inter (Ajax)-Villarreal. Per il Milan, se batterà il Lione nei quarti, si prospetta uno scontro con il Barcellona che nei quarti affronta il Benfica.
                    Qui Milan - "E' una grande cosa avere evitato il derby con l'Inter - ha commentato Adriano Galliani - ma dopo il Deportivo La Coruna lo sapete, non muovo alcun muscolo del volto e non faccio alcuna espressione per le avversarie che ci riservano i sorteggi. Il Lione è una grande squadra. Milan sfortunato? Non si sa, le fortune e le sfortune si vedono dopo le partite... Certamente il Lione è tra i top club europei e gioca benissimo. Mi sembra però che nella prima partita Juninho sia squalificato. Sono due squadre che promettono spettacolo, due squadre molto brasiliane. Loro ci tengono molto ad arrivare a Parigi, per loro sarebbe una finale quasi in casa, noi cercheremo di impedire che questo succeda». Tra il Milan e il Lione anche alcuni intrecci di mercato, con i rossoneri su Cris e Diarra. «Cris e Diarra non sono in vendita - ha detto Galliani - me l'ha confermato il Lione». L'ultima battuta è stata per il Galliani presidente di Lega: «Vorrei vedere nuovamente tre squadre italiane in semifinale. è l'augurio che faccio alle nostre formazioni come presidente di Lega».

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                      Qui Inter - "Giocare martedì scorso o martedì prossimo non cambia niente per noi - dice il presidente nerazzurro Giacinto Facchetti -. Abbiamo ancora l'ostacolo-Ajax e non dobbiamo sottovalutarlo. Il Villarreal? Stiamo correndo un po' troppo, pensiamo all'Ajax. Certo, poi è vero che questo sorteggio ha fatto sì che se dovessimo andare avanti non incontreremmo il Milan. Soddisfazione? Volevamo evitare di giocare il derby anche questa volta. L'Ajax? Il 2-2 fuori casa è un buon risultato, ma non ti mette al riparo. Non si deve andare in campo convinti dello 0-0, ma cercare di non concedere nulla agli avversari".
                      Qui Juventus - "L'Arsenal? A questo livello, arrivati ai quarti, indipendentemente dall'avversario sono tutte partite molto impegnative, non c'è altro da dire". Questo il telegrafico commento di Antonio Giraudo dopo il sorteggio di Champions League effettuato a Parigi. L'amministratore delegato della Juventus non si è sbilanciato più di tanto sull'Arsenal, avversario dei bianconeri ai quarti di finale. "In questo momento sono soltanto contento di aver passato il turno contro il Werder, è questa la cosa principale, adesso speriamo di andare avanti", ha concluso Giraudo.

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                        CALCIO: LA ROMA CADE AD ASCOLI, PALERMO BATTE UDINESE.ROMA - La Roma cade ad Ascoli e interrompe la serie di risultati positivi. Tutte vittoriose le squadre in casa. Preziosa vittoria del Palemo sull'Udinese. Cagliari e Fiorentina è stata sospesa per il vento sullo 0-0 al 29' del primo tempo. L'arbitro ha interrotto la gara dopo che il forte vento di maestrale che aveva anche divelto un pannello divisorio tra i tifosi.
                        Sabato negli anticipi vittorie di Inter e Siena per 1-0 rispettivamente su Sampdoria e Treviso.

                        ROMA - Risultati della 29/a giornata del campionato italiano di calcio di serie A.

                        Ad Ascoli: Ascoli-Roma 3-2
                        A Cagliari: Cagliari-Fiorentina rinviata per il vento
                        A Empoli: Empoli-Chievo 2-1
                        A Milano: Inter-Sampdoria 1-0 (giocata sabato)
                        A Roma: Lazio-Reggina 3-1
                        A Messina: Messina-Lecce 2-1
                        A Palermo: Palermo-Udinese 2-0
                        A Parma: Parma-Livorno 2-1
                        A Siena: Siena-Treviso 1-0 (giocata sabato)
                        Juventus-Milan si gioca alle 20,30.

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                          Dedicato Ad Icarus

                          Di Michele affonda l'Udinese
                          L'ex di turno lancia il Palermo con una punizione gioiello, Tedesco fissa il 2-0. Friulani troppo spuntati, ora risucchiati a due punti dalla zona rischio
                          Il gol di Tedesco che ha chiuso il match.

                          PALERMO, 12 marzo 2006 -GLI SCHIERAMENTI Papadopulo dà fiducia alla coppia di Coppa Brienza-Godeas e tiene in panchina Gonzalez e Caracciolo. Nel solito albero di Natale mancano gli infortunato Grosso e Corini. Al loro posto Accardi e Codrea. Esordio in porta per Agliardi. Rivoluzione in attacco anche nell’Udinese: fuori Iaquinta e Di Natale, dentro Rossini e Barreto. Tutto confermato a centrocampo, anche se Candela gioca a destra e Pieri sull’altra fascia.
                          LA GARA Parte meglio il Palermo, che non accusa l’inferiorità numerica e sfrutta la rapidità di Brienza e Di Michele, bravi a giocare tra le linee e a non dare punti di riferimento agli avversari. Vidigal e Muntari girano a vuoto, Baronio è un regista senza sedia nella misura in cui i compagni non fanno movimento e lui non sa a chi dare la palla. Nella prima parte di gara sono provvidenziali due salvataggi di Zapata per tenere a galla la barca bianconera, il cui contropiede non scatta quasi mai, perché nessuno riesce a innescare Barreto in velocità (l’unica volta ci pensa un liscio di Terlizzi, ma Agliardi si esalta) e Rossini è tutto meno che un terminale offensivo. Ecco che quando i padroni di casa tirano il fiato, la gara scade nella mediocrità più assoluta, complici anche troppi falli tattici che spezzettano il gioco. Match del genere si sbloccano solo con una prodezza o una papera. Peccato che la punizione gioiello di Di Michele sbatta sul palo e che il destro a colpo sicuro di Rossini dopo uscita a farfalle di Agliardi sia respinto sulla linea da Terlizzi.
                          Nella ripresa i due tecnici mettono da parte i timori e buttano in campo i centravanti titolari (entrambi tenuti a riposo pure in coppa Uefa, quindi il turnover non centra). Caracciolo rileva un Godeas volenteroso ma mai efficace, Iaquinta prende il posto di Rossini. Passano 8’ e Di Michele calcia una punizione fotocopia, legno compreso, solo che questa volta la palla entra e la partita gira. Mentre si assiste al siparietto Terlizzi-Papadopulo (l’uno invoca il cambio più volte dopo pochi minuti, l’altro gli dice di stringere i denti fino a non sostituirlo del tutto), Dominissini gioca il tutto per tutto e si ricorda di Di Natale, passando al 3-4-3 con l’uscita di Vidigal. Papadopulo per contro si copre con Tedesco per Brienza e il nuovo entrato impiega pochi secondi per girare in porta una sponda di Mutarelli. Gara chiusa anche perché Agliardi va a togliere una ragnatela nel sette su colpo di testa di Muntari e l’Udinese è talmente alla canna del gas che chiude con Natali centravanti a pestare i piedi a Iaquinta e Barreto improbabile centrocampista.


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                            grazie della dedica amorrrrrrr

                            la signature funziona eh?


                            fa in modo che non la tolga...
                            Presidente siamo con Te,
                            meno male che Silvio muore.

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                              Juve-Milan, tutto come prima
                              Poche emozioni al Delle Alpi dove la squadra di Capello mantiene dieci punti di vantaggio sui rossoneri, avvicinati dall'Inter. Gattuso, espulso al 70' per doppia ammonizione

                              TORINO, 12 marzo 2006 - Cala il sipario sul campionato. Tutti a casa. La Juventus raccoglie uno 0-0 con il Milan che le garantisce il gap di dieci punti sui rossoneri a nove giornate dal termine. Quali avvenimenti potrebbero stravolgere ancora la marcia trionfale dei bianconeri? Partita mediocre, giocata meglio dal Milan, forte di una maggiore tranquillità e di una migliore condizione fisica. Per di più in dieci per l'espulsione di Gattuso al 25' della ripresa per doppia ammonizione.
                              Strategie. Mutu e non Camoranesi. Ibrahimovic e Trezeguet in attacco. Del Piero in panchina. Chiellini che vince il ballottaggio con Balzaretti. Ecco la Juve. La stessa formazione che ha dato "quattro pere" al Bayern, ma con un Gattuso in più. Risolti i dubbi: in campo Stam, Serginho e Shevchenko, con Inzaghi al suo fianco. Questo il Milan. Mosse strategiche. Mutu che morde le caviglie a Serginho. E viceversa. Pressing bianconero sul centrocampo del Milan; pressione di Chiellini e Zebina sulle fasce che costringono Seedorf ad accentrarsi.
                              Terreno infame. Diverse concezioni di gioco e di pressing. Ma Juve prevedibile, che soffre la pressione alta del Milan. Capello tiene unite le due line di difesa e centrocampo per regalare meno spazi e i rossoneri ne approfittano mandando allo sbaraglio Serginho che salta puntualmente Mutu e serve la coppia d'attacco, raddoppiando spesso con Kakà che svaria a piacere. Anche perché sulla destra perde Stam dopo solo 14 minuti per una botta alla caviglia. Non si fa problemi Costacurta a prenderne il posto. Ai punti, anche se nel calcio non contano nulla, il Milan esce in vantaggio, almeno per averci provato di più con Shevchenko e Inzaghi. Quest'ultimo frenato, dopo un buco di Chiellini, solo davanti a Buffon, da un terreno infame; davvero l'ultima spiaggia.
                              Entra Del Piero. Fabio Capello tasta il polso alla Juve e capisce che davanti a Dida c'è poca pressione. Toglie così Ibrahimovic per Del Piero, confidando nello stato di forma di Ale che va ad affiancare Trezeguet con Nedved alle spalle. Ma il Milan sembra godere di miglior salute. La squadra di Ancelotti attacca, arretra poi velocemente, creando sempre superiorità numerica sul pallone. La Juve, per evitare brutte sorprese, serra ancora di più i ranghi, limitando il raggio di azione dei portatori di palla, pressando soprattutto su Pirlo. Pochi lampi. Accecante quello dei rossoneri quando in mischia reclamano il rigore per una ribattuta con il braccio di Emerson sul tiro di Nesta, giudicato involontario da De Santis.
                              Gattuso fuori. Quasi sentisse vibrazioni positive, Ancelotti toglie Inzagahi per Gilardino, senza però fare i conti con il secondo giallo affibbiato da De Santis a Gattuso per un fallo su Nedved. Decisione arbitrale che toglie ogni senso alla gara. Anche se è il Milan a fare la partita. Ma il cambio è obbligato. Tocca ad Ambrosini sostituire Seedorf, tolto malvolentieri da Ancelotti che ritiene però il biondo centrocampista più adatto in simili frangenti. Finisce 0-0; tanto rumore per nulla. Alla fine gode l'Inter che recupera due punti.

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                                brutta partita,mi aspettavo di+ sia dal milan che doveva vincere x conservare una speranza di scudetto,sia dalla juve che in superiorità numerica nn ha fatto nulla x vincere.certo il pareggio le stava bene però...

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