Dopo Londra/ Bertolaso: "Rischiamo un attacco chimico e biologico. Rischi a Roma, Milano, Torino e Napoli"
Giovedí 14.07.2005 13:57
L'Italia rischia un attacco chimico, biologico e nucleare. A una settimana dall'attacco a Londra, il capo del dipartimento della Protezione Civile Guido Bertolaso, in un'intervista a "Vita", settimanale del no-profit, rivela che è bene mettere in preventivo questi attacchi.
"La gestione dell'emergenza degli inglesi - aggiunge - è stata ottima. Sono stati di una bravura impressionante perchè tutto era pianificato nel dettaglio. Hanno fatto esercitazioni in continuazione e non hanno permesso a nessuno di andarci. Neanche a me che l'ho chiesto due o tre volte".
Bertolaso elenca almeno quattro città italiane a rischio attentati terroristici: "Roma, ma anche Milano. Poi abbiamo le Olimpiadi a Torino e la Nato a Napoli. Non credo, comunque, che si debba scommettere solo su Roma". Per Bertolaso, poi, la presenza del Vaticano a Roma potrebbe non costituire un elemento di "attrattiva terroristica".
"I terroristi - osserva il capo della Protezione Civile - potrebbero ragionare in questi termini: lasciamo la religione da parte. Quello per cui facciamo stragi non è un problema religioso, bensì politico. Quindi, se dobbiamo fare un attacco in Italia lo facciamo da un'altra parte. Per questo, secondo me, chi banalizza su questo tema sbaglia".
Il rischio maggiore "è quello di un attacco nucleare, batteriologico, chimico e radiologico altrimenti noto come Nbcr, su cui sino a due anni fa eravamo totalmente scoperti. Prima di Madrid non c'era uno scafandro per la protezione individuale, non una tenda di decontaminazione disponibile in nessuna Asl, in nessun pronto soccorso d'Italia".
Dopo Londra, ovviamente, "la situazione è completamente cambiata, conclude Bertolaso. Adesso - dopo aver acquistato scafandri e tende di
decontaminazione - bisogna fare un passo avanti anche nel settore della gestione delle conseguenze. Per questo ho detto al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che non ci possono essere diversi capi su questa cosa e, mentre su terremoti o vulcani oramai nessuno discute più il ruolo della
Protezione civile, sul terrorismo deve essere il ministro dell'Interno ad avere la responsabilità e il coordinamento. Noi siamo a sua completa disposizione.
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ora, dove andremo a finire?
si potrebbe offrire la lapifdazione pubblica del Silvio...
Giovedí 14.07.2005 13:57
L'Italia rischia un attacco chimico, biologico e nucleare. A una settimana dall'attacco a Londra, il capo del dipartimento della Protezione Civile Guido Bertolaso, in un'intervista a "Vita", settimanale del no-profit, rivela che è bene mettere in preventivo questi attacchi.
"La gestione dell'emergenza degli inglesi - aggiunge - è stata ottima. Sono stati di una bravura impressionante perchè tutto era pianificato nel dettaglio. Hanno fatto esercitazioni in continuazione e non hanno permesso a nessuno di andarci. Neanche a me che l'ho chiesto due o tre volte".
Bertolaso elenca almeno quattro città italiane a rischio attentati terroristici: "Roma, ma anche Milano. Poi abbiamo le Olimpiadi a Torino e la Nato a Napoli. Non credo, comunque, che si debba scommettere solo su Roma". Per Bertolaso, poi, la presenza del Vaticano a Roma potrebbe non costituire un elemento di "attrattiva terroristica".
"I terroristi - osserva il capo della Protezione Civile - potrebbero ragionare in questi termini: lasciamo la religione da parte. Quello per cui facciamo stragi non è un problema religioso, bensì politico. Quindi, se dobbiamo fare un attacco in Italia lo facciamo da un'altra parte. Per questo, secondo me, chi banalizza su questo tema sbaglia".
Il rischio maggiore "è quello di un attacco nucleare, batteriologico, chimico e radiologico altrimenti noto come Nbcr, su cui sino a due anni fa eravamo totalmente scoperti. Prima di Madrid non c'era uno scafandro per la protezione individuale, non una tenda di decontaminazione disponibile in nessuna Asl, in nessun pronto soccorso d'Italia".
Dopo Londra, ovviamente, "la situazione è completamente cambiata, conclude Bertolaso. Adesso - dopo aver acquistato scafandri e tende di
decontaminazione - bisogna fare un passo avanti anche nel settore della gestione delle conseguenze. Per questo ho detto al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che non ci possono essere diversi capi su questa cosa e, mentre su terremoti o vulcani oramai nessuno discute più il ruolo della
Protezione civile, sul terrorismo deve essere il ministro dell'Interno ad avere la responsabilità e il coordinamento. Noi siamo a sua completa disposizione.
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ora, dove andremo a finire?
si potrebbe offrire la lapifdazione pubblica del Silvio...
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