===SGARBI: MI BUTTO A SINISTRA, PRODI E' D'ACCORDO (ANSA) - ROMA, 14 MAG - ''Saltare sul carro del vincitore?
Non ci sono due carri. Ce n'e' uno solo. Il centrodestra sara'
spazzato via. I rapporti di forza nel prossimo Parlamento
saranno 500 a 130'', prevede Vittorio Sgarbi, intervistato dal
CORRIERE DELLA SERA.
''Con il maggioritario ognuno sta dove gli conviene. Ha senso
che Ugo Palmiro Intini stia a sinistra e Bobo Craxi a destra? Il
sistema e' talmente corrotto che tanto vale trarne vantaggio.
L'alleanza Mastella-Sgarbi ha avuto la benedizione di Cossiga e
di D'Alema, ma alla fine non si e' fatta: lui non aveva garanzie
dalla sinistra, e io non le avevo da lui. Sono passato alla
seconda possibilita': la Margherita. Ne ho parlato con Marini,
De Mita, Franceschini, Maccanico. Alla fine ho deciso di puntare
sulla Sbarbati, che e' stata la mia vice quando nel '94
presiedevo la commissione Cultura. Bravissima, ma inchiodata
allo 0,2%. Con me puo' salire all'uno e pesare di piu'. Guardi
La Malfa, che grazie ai miei voti e a quelli dei repubblicani
romagnoli di sinistra e' diventato ministro della destra. E dire
che per le europee aveva speso 15 mila euro. Io, un milione''.
''Non solo ho cercato Prodi; l'ho trovato. Ci siamo parlati,
e lui mi ha detto che e' d'accordo. (...) Lo conosco da decenni,
da quando frequentavo gli ambienti bolognesi del nostro amico
comune Dino Gavina, il mecenate di Man Ray, Carlo Scarpa, Caccia
Dominioni, Sebastian Matta. Prodi e' un professionista della
politica; quel che Berlusconi non e' mai diventato''.
''Io ministro del centrosinistra? Magari. Siccome loro non
vorranno, mi basta fare il sottosegretario tecnico. Il custode.
Il pronto soccorso dei monumenti.
''Io tradire Berlusconi? No. E' stato lui a tradire me. Come
fece con Dini. Ero accanto a Berlusconi il giorno
dell'insediamento: al mattino aveva pronto un discorso di
quattro pagine per motivare la fiducia. Poi si arrabbio' perche'
Dini non l'aveva citato, e al pomeriggio Biondi e Previti lo
convinsero a votare no. Alla sera scelse il ni: si astenne. E
getto' Dini nelle braccia della sinistra. Con me ha fatto lo
stesso. L'unico a difendermi e' stato Ghedini; Berlusconi non
gli ha dato retta. Prima mi ha cacciato, poi non mi ha
ascoltato'', conclude Sgarbi.(ANSA).
Non ci sono due carri. Ce n'e' uno solo. Il centrodestra sara'
spazzato via. I rapporti di forza nel prossimo Parlamento
saranno 500 a 130'', prevede Vittorio Sgarbi, intervistato dal
CORRIERE DELLA SERA.
''Con il maggioritario ognuno sta dove gli conviene. Ha senso
che Ugo Palmiro Intini stia a sinistra e Bobo Craxi a destra? Il
sistema e' talmente corrotto che tanto vale trarne vantaggio.
L'alleanza Mastella-Sgarbi ha avuto la benedizione di Cossiga e
di D'Alema, ma alla fine non si e' fatta: lui non aveva garanzie
dalla sinistra, e io non le avevo da lui. Sono passato alla
seconda possibilita': la Margherita. Ne ho parlato con Marini,
De Mita, Franceschini, Maccanico. Alla fine ho deciso di puntare
sulla Sbarbati, che e' stata la mia vice quando nel '94
presiedevo la commissione Cultura. Bravissima, ma inchiodata
allo 0,2%. Con me puo' salire all'uno e pesare di piu'. Guardi
La Malfa, che grazie ai miei voti e a quelli dei repubblicani
romagnoli di sinistra e' diventato ministro della destra. E dire
che per le europee aveva speso 15 mila euro. Io, un milione''.
''Non solo ho cercato Prodi; l'ho trovato. Ci siamo parlati,
e lui mi ha detto che e' d'accordo. (...) Lo conosco da decenni,
da quando frequentavo gli ambienti bolognesi del nostro amico
comune Dino Gavina, il mecenate di Man Ray, Carlo Scarpa, Caccia
Dominioni, Sebastian Matta. Prodi e' un professionista della
politica; quel che Berlusconi non e' mai diventato''.
''Io ministro del centrosinistra? Magari. Siccome loro non
vorranno, mi basta fare il sottosegretario tecnico. Il custode.
Il pronto soccorso dei monumenti.
''Io tradire Berlusconi? No. E' stato lui a tradire me. Come
fece con Dini. Ero accanto a Berlusconi il giorno
dell'insediamento: al mattino aveva pronto un discorso di
quattro pagine per motivare la fiducia. Poi si arrabbio' perche'
Dini non l'aveva citato, e al pomeriggio Biondi e Previti lo
convinsero a votare no. Alla sera scelse il ni: si astenne. E
getto' Dini nelle braccia della sinistra. Con me ha fatto lo
stesso. L'unico a difendermi e' stato Ghedini; Berlusconi non
gli ha dato retta. Prima mi ha cacciato, poi non mi ha
ascoltato'', conclude Sgarbi.(ANSA).
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