Per la prima volta in Italia l’Ente tabacchi italiani, l'ex Monopolio di Stato è stato condannato a risarcire i familiari di una persona morta con un tumore causato dal fumo. L’Eti verserà alla famiglia di Mario Stalteri, morto nel 1991, duecentomila euro più la copertura delle spese mediche e di quelle legali. La sentenza è stata emessa dalla prima sezione civile della corte d’appello di Roma, per le omissioni legate alla mancata informazione dei pericoli legati al fumo. La corte di appello della capitale ha ritenuto, infatti, che la produzione e la messa in commercio di sigarette sia un'attività pericolosa per la salute umana: il produttore deve quindi adottare tutte le misure idonee ad evitare i danni ai consumatori.
Il vecchio monopolio di Stato è stato privatizzato nel 2003 e successivamente venduto come Eti per più di 2.300 milioni di euro alla British American Tobacco (Bat), il colosso angloamericano del fumo concorrente della Philips Morris che possiede marchi come Lucky strike, Kim e Pall mall. La privatizzazione dell’ente può aver favorito la sentenza della corte d’appello di Roma: prima della vendita dei monopoli a privati, infatti, una sentenza del genere sarebbe suonata come una condanna aperta (e imbarazzante) allo Stato italiano.
La decisione ha chiuso un contenzioso aperto nel 1994 dalla famiglia di Mario Stalteri. In primo grado, nell' aprile del 1997, il tribunale civile aveva respinto la domanda di risarcimento ritenendo che la causa del decesso fosse da attribuirsi ad una scelta volontaria di fumare. Poi il ricorso in appello da parte della vedova e del figlio.
La sentenza è destinata a far discutere: è la prima volta infatti, in Italia e in Europa, che un produttore di sigarette viene ritenuto responsabile della morte di un fumatore. E potrebbe creare un «pericoloso» precedente per tutte le richieste di risarcimento ancora pendenti nei tribunali italiani. Sentenze di questo genere sono invece abbastanza frequenti negli Stati Uniti. Nel luglio del 2000 i giudici di Miami hanno condannato cinque multinazionali del tabacco, philip morris in testa, a pagare il risarcimento più alto mai concesso: 145 miliardi di dollari.
Il vecchio monopolio di Stato è stato privatizzato nel 2003 e successivamente venduto come Eti per più di 2.300 milioni di euro alla British American Tobacco (Bat), il colosso angloamericano del fumo concorrente della Philips Morris che possiede marchi come Lucky strike, Kim e Pall mall. La privatizzazione dell’ente può aver favorito la sentenza della corte d’appello di Roma: prima della vendita dei monopoli a privati, infatti, una sentenza del genere sarebbe suonata come una condanna aperta (e imbarazzante) allo Stato italiano.
La decisione ha chiuso un contenzioso aperto nel 1994 dalla famiglia di Mario Stalteri. In primo grado, nell' aprile del 1997, il tribunale civile aveva respinto la domanda di risarcimento ritenendo che la causa del decesso fosse da attribuirsi ad una scelta volontaria di fumare. Poi il ricorso in appello da parte della vedova e del figlio.
La sentenza è destinata a far discutere: è la prima volta infatti, in Italia e in Europa, che un produttore di sigarette viene ritenuto responsabile della morte di un fumatore. E potrebbe creare un «pericoloso» precedente per tutte le richieste di risarcimento ancora pendenti nei tribunali italiani. Sentenze di questo genere sono invece abbastanza frequenti negli Stati Uniti. Nel luglio del 2000 i giudici di Miami hanno condannato cinque multinazionali del tabacco, philip morris in testa, a pagare il risarcimento più alto mai concesso: 145 miliardi di dollari.
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