L'ipotesi della Procura di Roma è di falso in bilancio, il cosiddetto doping amministrativo. Iscritta nel registro anche una terza persona.
ROMA, 3 dicembre 2004 - La Procura di Roma ha iscritto nel registro degli indagati, con l'ipotesi di falso in bilancio, il presidente della Roma, Franco Sensi, e l'ex presidente della Lazio, Sergio Cragnotti. L'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Ettore Torri e delegata ai pm Cristina Palaia e Luca Palamara, riguarda il cosidetto doping amministrativo, ossia le presunte irregolarità sulla compravendita di calciatori con la iscrizione come voci attive nel bilancio di cifre in realtà solo virtuali. Secondo quanto si è appreso, anche una terza persona, un professionista, sarebbe iscritta nel registro degli indagati.
Piazza Affari ha reagito male alla notizia delle indagini avviate dalla Procura. Il titolo della Roma ha infatti ceduto il 2,91% a 0,648 euro dopo aver toccato un minimo di 0,62 con ribassi vicini al 4%.
"Allo stato attuale, il dottor Cragnotti non ha ricevuto alcun tipo di notifica", ha dichiarato Giulia Bongiorno, legale dell'ex patron laziale. E la conferma arriva anche da un comunicato della società: "Alla data odierna, nè la società, nè il Presidente hanno ricevuto alcuna comunicazione al riguardo da parte dell'autorità giudiziaria", a proposito della notizia relativa all' iscrizione nel registro degli indagati con l' ipotesi di falso in bilancio del presidente della società, Franco Sensi (oltre che dell'ex presidente della Lazio, Sergio Cragnotti).
Nell'autunno dello scorso anno la procura di Roma acquisì in Lega tutti i contratti di compravendita relativi a decine di squadre di calcio di serie A e B che sarebbero ricorsi al doping amministrativo. Il periodo preso in esame dai pm Palaia e Palamara, va dal 1999 al 2002. Successivamente gli atti relativi alle altre squadre di calcio - le indagini sono state fatte dalla Guardia di Finanza, sono stati inviati per competenza ad altre procure italiane. I due pm romani hanno aperto un altro filone di indagine sulle cosiddette false fidejussioni. Le fiamme gialle avevano sequestrato dalla società Sbc di Civitanova Marche, consulente di Napoli, Roma, Cosenza e Spal, i documenti amministrativi e contabili che consentirono l'iscrizione nel 2003 ai rispettivi campionati delle stesse squadre.
ROMA, 3 dicembre 2004 - La Procura di Roma ha iscritto nel registro degli indagati, con l'ipotesi di falso in bilancio, il presidente della Roma, Franco Sensi, e l'ex presidente della Lazio, Sergio Cragnotti. L'inchiesta, coordinata dal procuratore aggiunto Ettore Torri e delegata ai pm Cristina Palaia e Luca Palamara, riguarda il cosidetto doping amministrativo, ossia le presunte irregolarità sulla compravendita di calciatori con la iscrizione come voci attive nel bilancio di cifre in realtà solo virtuali. Secondo quanto si è appreso, anche una terza persona, un professionista, sarebbe iscritta nel registro degli indagati.
Piazza Affari ha reagito male alla notizia delle indagini avviate dalla Procura. Il titolo della Roma ha infatti ceduto il 2,91% a 0,648 euro dopo aver toccato un minimo di 0,62 con ribassi vicini al 4%.
"Allo stato attuale, il dottor Cragnotti non ha ricevuto alcun tipo di notifica", ha dichiarato Giulia Bongiorno, legale dell'ex patron laziale. E la conferma arriva anche da un comunicato della società: "Alla data odierna, nè la società, nè il Presidente hanno ricevuto alcuna comunicazione al riguardo da parte dell'autorità giudiziaria", a proposito della notizia relativa all' iscrizione nel registro degli indagati con l' ipotesi di falso in bilancio del presidente della società, Franco Sensi (oltre che dell'ex presidente della Lazio, Sergio Cragnotti).
Nell'autunno dello scorso anno la procura di Roma acquisì in Lega tutti i contratti di compravendita relativi a decine di squadre di calcio di serie A e B che sarebbero ricorsi al doping amministrativo. Il periodo preso in esame dai pm Palaia e Palamara, va dal 1999 al 2002. Successivamente gli atti relativi alle altre squadre di calcio - le indagini sono state fatte dalla Guardia di Finanza, sono stati inviati per competenza ad altre procure italiane. I due pm romani hanno aperto un altro filone di indagine sulle cosiddette false fidejussioni. Le fiamme gialle avevano sequestrato dalla società Sbc di Civitanova Marche, consulente di Napoli, Roma, Cosenza e Spal, i documenti amministrativi e contabili che consentirono l'iscrizione nel 2003 ai rispettivi campionati delle stesse squadre.
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