E' la vostra vita, non un concorso a premi

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  • Arturo Bandini
    Bodyweb Senior
    • Aug 2003
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    #16

    parli come un mio caro amico che un tempo ritenevo sfigato xchè basso brutto e pqrlava pure storpiato,poi conoscendolo miha fatto capire molte cose su altra gente,che cio che conta è quello che hai in testa,il rispetto,l'umiltà e nello stesso tempo la forza di fare (si è laureato con 110 e lode lavorando,è andato solo ingiro per il mondo per un belpo' lavorando ) insomma un mito per me
    Bè, io non sono affatto umile, sono un misantropo e come se non bastasse al momento sono nullafacente In compenso però sono un autentico sfigato

    se vi dicessero la dsata esatta di quando finisse,che fareste? penso cambiereste tutto anche se vi dicono che vivrete anche fino a 60anni,beh ti dai un margine per fare le cose migliori che puoi e per fare,ma che siano 60 70 50 che cambia?
    Mah... sono cose che danno da pensare... fa uno strano effetto, immagino che in questo stia il significato di tutto, che sapendolo decifrare si potrebbero trarre le giuste indicazioni per diventare delle persone decenti, ma è difficile, è faticoso, ha la lontananza straniante dei ricordi infantili, di cose che sai essere o essere state, ma nelle quali stenti a muoverti, cose talmente importanti che sembrano banali... Stavo lì davanti al loculo nell' ossario. Ho deposto l' urna. In 5 minuti un muratore ha tirato il sipario su 65 anni di vita. "Tutto qui?", verrebbe da chiederti?
    Ora, quello che ho appena scritto è stupido e banale. La morte non è giusta nè sbagliata. Se dovesse essere qualcosa, forse sarebbe addirittura giusta. Non è questo il problema. Il perturbante sta altrove, e purtroppo non riesco a definirlo con chiarezza, è sfuggente, impalpabile e bugiardo.
    Spiegatemi voi se potete. Quello che mi disturba è pensare che mio zio un tempo è stato un bambino, che tutti noi lo siamo stati.
    Il resto è sedimento inutile: una volta divenuti e arrivati a quel punto, lì per sempre resteremo, il resto è niente. La sensazione di irrealtà mi prende, quando penso a certe immagini che vengono dal passato, perchè so quello è stato il momento, perchè ricordo che pure allora lo sapevo, lì sulla spiaggia con la pistola ad acqua in mano, sapevo che quel momento era maledettamente importante e strano: ero io, in quel momento e per sempre.
    Gli ultimi giorni, nella penombra della stanza, mio zio era di nuovo un bambino: se lo guardavo fisso fino a farmi bruciare gli occhi, il fantasma del bambino affiorava e per un istante mi sembrava di capire la stranezza, ma poi all' improvviso il fantasma spariva, il sedimento tornava a intorpidire le acque. Non capisco...
    Last edited by Arturo Bandini; 28-10-2004, 01:43:28.

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    • miketyson
      Bodyweb Senior
      • Jan 2002
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      • impero romano
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      #17
      nulla si crea nulla si distrugge tutto si trasforma
      Alboreto is nothing

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